Lo Stato Moderno - anno II - n.7 - 1 maggio 1945

20 LO STATO MODERNO, 1• MAGGIO 1945 mente inferiore a quello corrente in Italia. Perchè non po– tremmo, non dico uguagliare, ma avvicinarsi sensibilmente a questi tempi di lavorazione? Le nostre maestranze non sono meno capaci di quelle straniere cd è legittimo credere che. se ben guidate, dovrebbero dare ottimi risultati. li secondo non prcs<'nta gravi difficoltà: sarebbe suffi– ciente aumentare per qualche anno le ore di lavoro giorna– liere, cosa che non pregiudicherebbe nè la efficienza fisica dei lavoratori, nè i loro diritti acquisiti, trat1ando~i d1 un provvedimento transitorio giustificato dalla situazione contin– gente. Solo l.,isognerebue tmcr presente che l'aumento delle ore di lavoro, e quindi del salario, darebbe alla classe lavora– trice una maggior capacit:ì di consumo e perciò solo una minima ,parte <lolla produzione supp!ementare così ottenuta andrebbe in aumento del capitale e quindi a vantaggio del– l'opera• di ricostruzione. Occorrerebbe perciò che un taìe provvedimento fosse integrato dal divieto di corrispondere immediatamente il salario relativo alle ore supplementari che dovrebbe essere accantonato e corrisposto al termine dei la– vc,ri di ricostruzione, accantonamento che non presenterebbe alcuna difficoltà amministrativa ove si aggiungesse la cor– rispondente percentuale .,! contributo attualmente dovuto sulle retribuzioni corrisposte ai lavoratori e il cui ammon– tare risulterebbe automaticamente dai conti individuali dei singoli assicuTati tenuti dall'Istituto della Previdenza Sociale. 5. - La necessità imprescindibile di dover ripartire nel tempo la urgente quantità di lavori da compiere, nonchè la incerta disponibilità di materie prime rende indispensabile la predisposizione di un piano di lavoro, inteso ad ottenere anche sotto ·questo profilo Jn massima utilità e ad evitare il più possibile la inutilizzazione della capacità produttiva. E' noto, infatti, che tutti i beni economici o servizi po:,– sono essere classificati secondo il loro grado di ofelimità e che le attività che li producono sono conseguentemente clas– sificabili con lo stesso criterio, d~ndo origine ad una gradua– toria corrispondente ai loro prodotti; che ci sono delle opere che richiedono proporzionalmente alle ore cli lavoro '1 uantità cli,·erse di materie prime. che ce ne sono altre che richie– dono solo lavoro o materie prime disponibili anche nel no– stro paa~e ed atltri ancora che presuppongono per la pro– duzione del prodotto finito una serie di trasformazioni ognu– na deHc quali dà vita ad una attività ben distinta. Si dovrà quindi predisporre un piano che stabilisca quali opere debbo- . no essere per prime intraprese in vista appunto della loro uti– lità, posizione nel processo produttivo, disponibilità di materie prime e di ore di lavoro; sarebbe infatti dannoso attendere i rifornimenti di materie prime per Iniziare la ncostruz1one <JUando vi sono delle opere che richiedono solo lavoro: rico– struire una raffineria di zucchero se non si è già ricostrmto lo zucc-herificio, una fabbrica di profumi prima di un calza– turificio, iniziare una costruzione quale che sia e doverla so– spendere per mancanza di materie prime. La predisposizione di questo piano, ad un tempo com- È uscito in questi giorni l'opuscolo: pito del tecnico e dell'economista, se è facile nei suoi primi elementi, pcrchè non v'è chi non veda la necessità di rivol– gere le nostre prime cure al ripristino del!' agricoltura, alla ricostruzione delle vie di comunicazione, dell'edilizia e delle principali industrie ad esso connesse, presenta difficoltà sem– pre maggiori a mano a mano che si prendono in esame le altre innumerevoli attività, e perchi: risponda degnamente al– la sua funzione de,·e essere fatta da persone di indubbia ca· pacità dopo una valutazione accurata di tutti gli elementi che le intcressauu. G. - L'opera di ricostruzione non deve essere intesa nel senso di rifare tutto ciò che è stato distrutto o tani<, meno di rifarlo come era al momento del sinistro, ma bensì nel senso di rifare ciò che era effettivamente ub!e e nel modo più adatto al soddisfacimento dei bisogni in vista anche delle necessità future. Perciò essa dovrà ispirarsi ai seguenti principi ieneral1: a) non ricostruire quelle opere la cui esistenza era giustificabile solo in regime di economia autarchica; IJ) procedere alla ricostruzione delle industrie dopo un accurato studio dal punto di vista della loro migliore ubic-d– zione, organizzazione, attrezzatura e dell'opportuno accentra– mento e decentramento al fine di raggiungere una produzio– ne quantitativamente, qualitativamente ed economicamente superiore; e) ricostruire le opere aventi carattere perm,mente ar, che nel futuro non immediato (ad esempio: strade, ponti, fer– rovie), cercando di prevedere per quanto possibile le necessità future (ad esempio ve!ocit:ì, intensità di traffico, sistemi di tTazione, ecc.); cl) tener conto delle nuove esigenze e delle nuove con-· dizioni ambientali e<l igieniche (questo particolarmente nella edilizia dovt ad esempio sarebbe assurdo riparare un immo– bile quando la spesa nei confronti del suo va:lore è eccessiva sulla hase dello stesso progetto originario di un secolo fa o di ricostruirlo nello stesso luoi;o quando necessità di traffico fon-· no prevedere se non necessario a'lmeno utile che esso risorga); e) tener conto di tutti gl, clementi d,e li. !C1enza e l'esperienza hanno dimostrato più adatti ad una migliore valorizzazione delle risor~e nazionali specialmente nel campo agricolo, ricostmendo il nostro patrimonio zootecnico con le razze più pregiate e più rispondenti agli usi cui sono desti– nate c le culture pluriennali con le qualità più pregiate e più redditizie. Naturalmente siffatto procedimento renderà indispensa– bile una compensazione fra Stato e cittadino (se il principio del risarcimento del danno permarrà) fra il valore della cosa distrutta e di quella ricostruita, compensazione che non presenta peraltro difficoltà pratiche e che del resto è già prevista dalla legge vigente sul risarcimento dei da1,ni di guerra. GIANCARLO RONCHI LINEAMENTI PROGRAMMATICI PER ILPARTITO l' AZIONE redatto da un !!ruppo di aderenti a questo partito. Potrete averlo gratuitamente, .richiedendolo alla redazione dello Stato Moderno, Foro Buonaparte 46.

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