Lo Stato Moderno - anno I - n.4 - ottobre 1944

Ripetiamo, il governo dcli' Italia liberata non può certo pretendere di negare la sconfitta 'l> di re-spingere, In S'ede giuridica, le "clausole dell'armistizio che n·e è stata la conseguenza. Ma, si, precisare le responsabilità: il che, se non sposta i termini giuridici del problema sulla base dei principi fin qui invalsi nel diritto in– ternazionale, ne sposta ·però, e ·grandemente, i termini morali, ciò che non può essere senza effetto su di un paese quale è specialmente la Gran Bretagna, ové tutte le tendenze hanno libero corso, dove anche le considerazioni morali possono entrare in giuoco nella valutazione di situazioni e di orientamenti politici, e dove l'opinione pubblica non manca di far sentire il suo peso. E a proposito di valori morali, si ·consideri quanto la situazione sia mutata dopo l'armistizio, quanto spontaneo ed effettivo e caloroso sia stato il contributo dato, dall'Italia alla guerra delle Nazioni Unite, nei limiti consentiti dalla sua prostrazione estrema e dalle stesse cautele di cui vollero circondarsi i vincitori. Alla cobelligeranza dovrà far luogo l'alleanza vera e propria. È bensl vero che l'Italia di Mussolini ha combattuto per più di tre anni a lato della Germania con– tro le Nazioni Unite; ma poichè oggi queste Nazioni hanno consentito a che essa combatta al loro fianco, che cosa potrebbe trattenerle dal sanzionare questo sta– to di fatto con un riconoscimento di naziorie alleata? Non superstiti diffidenze contro l'attuale governo, i cui membri per la lotta coerentemente da loro condot– ta contro il fascismo da molti anni, dovrebbero costituire la miglior garanzia con– tro ogni possibile ritorno di fascismo. Forse, in parte, il timore, alimentato dall'ec– cessivo frazionamento della nostra lotta politica, di una instabilità del regime attuale: al qual proposito è certo (monito a quanti oggi hanno responsabilità di governo e di partito) che tanto più saremo considerati quanto più rapidamente sapremo mettere ordine all'interno, realizzando un equilibrio tra •i partiti, assi– curando· una certa stabilità al governo, evitando esperimenti troppo radicali e perciò troppo rischiosi, facendo sì insomma che il nostro Paese appaia nel qua– dro della nuova Europa un elemento di ordine, di ripresa e di progresso, non di disordine e di conflitti. O, più ancora, tale mancato riconoscimento è dettato dal desiderio che l'Ita– lia non abbia ad apparire in condizioni di parità alla Conferenza della Pace (o alle trattative che la sostitueranno), e dalla riserva di chiederle conto, in sede di trat– tato di pace, del sùo precedente atteggiamento; o, infine, dal desiderio di mante– nere integre le condizioni dell'armistizio, che verrebbero automaticamente a ca– dere il giorno in cui l'Italia fosse riconosduta nazione alleata (anzi, il momento della decadenzà dovrebbe logicamente precedere quella dell'alleanza). Ma è evidente che una simile posizione non sarebbe moralmente sostenibile. L'armistizio lo si conclude con un nemico, termine questo ben chiaro, rispondente a una precisa situazione contemplata dal diritto •internazionale. Ne segue che quan– do da uno stato o da un popolo si accettano, anzi si sollecitano aiuti, quello stato e quel popolo non possono più essere considerati nemici, anche se l'aiuto fosse invero ben piccola cosa. Ora, senza voler esagerare l'apporto dell'Italia libera alla causa alleata, è certo ch'essa ha dato alle Nazioni Unite il concorso della sua flot– ta; ha dato, sia pure in modesta misura, unità combattenti al fronte, che ci augu– riamo di veder moltiplicarsi nelle prossime settimane; ha dato il contributo ap– prezzato delle formazioni ·partigiane; ha dato, sotto l'egida dei Comitati di Libe– razione, tutta l'attività di resistenza - costata tante sofferenze in morti, in depor– tati, in distruzioni di villaggi intieri - contro gli occupanti tedeschi e i loro alleati fa– scisti; ha dato infine tutta la calda, disinteressata e pericolosa assistenza dei suoi contadini e delle sue donne ai prigionieri alleati. Come potrebbe dopo di ciò essere - 12 -

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