Lo Stato Moderno - anno I - n.3 - settembre 1944

stanziava e si connetteva la ,, libertà economica u) è rotta. Alla volontà del ti to– lare del diritto di proprietà si è sostituita la volontil del banchiere per quanto riguarda il danaro nella sua fase di "risparmio», o il direttore generale per il ri– sparm~o nella sua fase di nuova 1.·apitalizzazione. E allora anche il problema della • libertà economka ,, deve des·idersi a spostare le sua basi, se non vuole perpetuare equivoci teorici, fonti a loro volta di polemiche ~ contr~sti i quali - insolubili per l'errore stesso della impostazione iniziale - sono destinati soltanto a rendere più aggrovigliati e contorti i gii, compl~ssi problemi della politka sociale. E' chiaro dunque che solo per traslato si può parlare oggi di ,, iniziativa economka privata ,, nel senso di libera determinazione da parte del soggetto titolare del diritto di proprietà. Oggi i soli che possono rivendicare la liberti, di iniziativa economica, quelli doè che la esercitano in fatto e possono quindi reclamarla ir1 diritto, sono i grandi complessi di capitale e lavoro, sono le Aziende. LiberU1 da chi? La risposta è ovvia. Il- solo antagonista della liberti, i: lo Stato, in cui si con– creta il principio opposto. e cioè la autoritfl. Le Aziende,cioè i grandi complessi di capitale e lavoro· che risolvono continuamente in sè stesse le antinomie svolte e proposte dalla pratka, sono, oggi, nel campo delreconomia, l'autentko palladio della liberUt nei confronti dello Stato. Uno Stato che si impadronisce dj tutta la vita produttiva della nazione i: maturo per la dittatura ans·he nei campi ·della morale, del costume, del fatto politko in senso tecnico. Di fronte alla socializza– zione stanno tre ordini di problemi che è: necessario affrontare e risolvere senza che la soluzione dell'uno importi danno alraltro'. Una maggiore effidenza produttiva; una maggiore giustizia sociale; una economia rkonciliata con la litert:1 e non fatta formidabile strumento di tirannia politka." La socializzazione, se vuole rispondere positiramente ai tre interrogativi che la insidiano, dovri1 essere un fatto interno di Azienda frutto di paritetica collaborazione der lavoro, rappresentato dalle commissioni di fabbrica -, e del capitale, e non risolversi in un burocratko capi– talismo di stato nei cui confronti il lavoratore perderebbe anche la sua classica arma contro il capitali!;mo Jlrivato: lo sciopero. VITTOR 16 --

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