Lo Stato Moderno - anno I - n.3 - settembre 1944

ALCUNI ASPETTIPOLITICI DELLASOCIALIZZAZIONE Ogni tanto pare che l'umaniUt, per..gyidart. il suo cammino nel buio del fu- j) turo, si crei delle parole-faro. Esse dovrebbero servire a· rendere meno incerto il cammino, a spezzare le tenebre nelle quali i popoli hanno paura di muovere ,t-{9 il loro passo. La parola-faro del secolo scorso fu " libertà »; la parola-faro del se- secolo nostro è "~ocializzazione "· ·Questo è senza dub~io più brutta di quella . dal punto di vista estetico e, forse, meno impegn~tiva dal punto di vista morale. Può darsi tuttavia che la sua importanza sui fondamenti organizzativi della società, sul complesso dei nostri costumi, sull'indirizzo della nostra cultur~ ab– bia ad essere non meno efficace di quella assunta dall'altra più affascinante pa– rola. Forse per questo suo aspetto di chiave (una delle chiavi, tanto per non esagerare .... ) dell'avveni,e se ne parla per ora con tanta genericità, come se pre– messe pronunciarla per osservare le reazioni del mondo, per poi nasconderla nel timore delle- conseguenze che ne possono nascere. Cosi come, a un dipresso, av– veniva ai primi del secolo scorso, quando a nessuno, nemmeno ai liberali appariva chiaro come l'umanità potesse poi vivere una volta che la legittimazione della autorità ave$Se spostato il si.to accento dallà « grazia di Dio,, alla " volontà del popolo "· Quella che fu allora là crisi dell'autorità è oggi la crisi della proprietà. Nessuno negava allora la.necessità storica dell'autorità, come nessuno nega oggi la necessità storica della proprietà. Quello che si poneva e si pone in discussione è chi siano, chi debbano essere i soggetti nei quali l'autoritit allora, e oggi la pro– prietà, prendono forma concreta.Alla fine del settecento (4n Inghilterra un secolo prima) pareva che la affermazione di un é!iritto di proprietà "naturalmente» insito nell'uomo fosse elemento essenziale di ogni postulazione di libertà. E questo era vero come presupposto di ogni autonomia individuale di fronte allo stato feu– dale e agli impacci da esso posti alla libera iniziativa economica, e storica.mente necessario per adeguare l'economia alle nùove scoperte indùstriali che rivolu– zionavano la tecnica della produzione. La tecnica stava ponendo a disposizione del mondo economico i;trumenti che sradicavano letteralmente la produzione dalle sue vecchie basi. Era necessario che allo sviluppo inventivo si accompagnasse uno sviluppo economico che lo seguisse nella sua avventura e nelle sue incognite. Era un momento romantico an_che per l'economia, e solo alla sete di scoperta, allo spirito dell'ignoto dell'iniziativa individuale si poteva richiedere quello sforzo prodigioso che fu necessario perchè !"economia non si bruciasse le ali nel tentativo di tenere il passo con il rapidissimo sviluppo della tecnica. Poi, a poco a poco, quasi inavvertitamente i termini del problema si spostarono. Lo sfruttamento economico _della iniziativa tecnica assunse forme ed aspetti insospettati. La pro– prietà perse il suo carattere romantico e individualistico e fu costretta, per di– fendersi· dalla anarchia produttiva che essa stessa aveva generato, a superarsi e a dilatarsi in più '!aste forme organizzative che con tanto sfé\vore erano state guardate dai legislatori rivoluzionad. . La proprietà rimaneva privata ma si allargava a forme collettive (trusts, sindacati industriali.ecc.) dove la iniziativa privata si moltiplica e moltiplicandosi si disperde, dove il risultato dell'opera non è più nel iJugno di ferro del p·ionière industriale, ma agganciato alla· volontà, alla capacità, alla tenacia,. alla intelli– genza dei vari soggetti in cui si fraziona il complesso processo lavorativo moderno. Siamo nella fase del dominio delle grandi società di capitale. li soggetto è superato dalla sua stessa creatura, il capitale.La proprietà non è ancora socializzata; ma è certo collettivizzata. Al « proprietario » subentra il " direttore generale» per le medesime ragioni tecniche per cui al prestatore di danaro privato subèntra la Banca. La immediatezza di disposizione· del proprio patrimonio (nel che si so- 15 -

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