Lo Stato Moderno - anno I - n.3 - settembre 1944

PUNTI FERMIA PROPOSITO DI SOCIALIZZAZIONE Bisogna avere la franchezza di riconoscere che quello di socializzazione è di– venuto ormai un concetto equivoco, a più significati, dalle diverse - e spesso an– tagonistiche - interpretazio_ni. Vogliamo perciò abbozzare alcuni schemi in forma elementare, nell'attesa di riprendere, con la collaborazione dei tecnici, la discussione sul piano scientifico. C'è, anzitutto, la socializzazione che s'identifica con la statizzazione. Unico titolare dispotico, lo stato, attraverso i suoi organi eL·onoinici, dispone, dirige e gestisce le imprese socializzate. Affine - in quanto ne presuppone la proprietà nello stato, organo della col– lettività, e la dipendenza da un potere centrale economico regolatore e distributore dei compiti - è la socializzazione collettivistica. · · In terzo luogo viene la socializzazione sin·dacalistica: non più i capitalisti, ma .nemmeno lo stato, devono disporre e gestire l'impresa socializzata, ma il mondo del lavoro (tecnici, impiegati, operai) che· vi dipendono. . Vengono infine le socializzazioni-compromesso - ci si risparmi l'analisi - in cui per salvare la proprietà privata delle imprese si attribuisce una co-gestione e compartecipazione al mondo del lavoro (quella passata sulla carta dal neo-fascismo, per quanto inficiata da una riserva statizzatrice, rien~ra, stile solito, nel novero di questi compromessi). - Spesso poi (come ha fatto anche il neo-fascismo) si confondono con quello di socializzazione altri concetti, tendenze ed aspirazioni, che, per essere più univer– sali (estendendosi a l11tte le imprese, vanno trattati e risolti à parte: organizzazione aziendale su base sindacale e di commissioni interne; ascern delle forze del lavoro a maggiori diritti e responsabilità di partecipazione alla gestione aziendale; parte- cipazione agli utili, ecè. · · La socializzazione quale la intendiamo - e di cui esponiamo qui I~ linee essen– ziali -- non appartien~ a nessuna di queste categorie. Appunto perchè essa vuole sfuggire agli inconvenienti - ovvii - che da esse derivano: 1°. sodalizzazione significa eliminazione pu certe determinate imprese della pr_oprietà, disponibilità ed interessenze private (previo indennizzo) e il loro !ra– sferimento non già allo stato, ma alla collettività, per essere amministrate, sfrut– tate e gestite, nell'esclusivo intere.sse collettivo, attraverso le· forme strutturali e . gli organi per esse previsti. " Padroni :, delle imprere csoializzate non saranno nè lo stato, nè privati capitalisti, nè privati azionisti, nè "privati II operai -0 lavoratori, ma la collettività, quale si manifesta_ attrav;rso i socializzati organi dell'imi1resa· e la !oro peculiare conformazione; · 2°. sarebbe assurdo pensare - specie nelle reali contingenze del dopoguerra - - ad una universale ed indis.:riminata. socializzazione. La maggior parte delle piccole ed anche delle medie imprese continuerà a restare nel "settore privato ». Il riattivarsi in esso della concorre.nza sari, la più efficace gar_anzia per il consumatore di avere prezzi bassi, cheJendano ad adeguarsi ai costi di produzione, e di .ottenerr ...un abbasrnmwnto di questi. Per le forze del lavoro che dipendono da queste imprese, - provvederanno - oltre la loro autr d~fesa sindacale per ottenere un più tollerabile trattamento -. quei provve~imenti di carattere universale sopra menzionati; 3°. la socializzazione inter've·rrà soltanto per quelle certe e determinate imprese che costituiscono i grandi complessi capitalistici, industriali,finanziai-i, commerciali, assicu1ativi. Ossia quelle imprese gestite in funzione di monopolio o di semimonopolio, che dominano le po;izioni-chiave della produzione e del - mercato, che esercitano un jugulamen~o economico, oppure quelle, tra quante a– dempiono produzioni o servizi di puhblka ·utilità, per cui convenga eliminare una - 17 -- ....

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