Lo Stato Moderno - anno I - n.2 - agosto 1944

" ch 1 essl poterono oHenère con le loro osservazio~I non mutano la sostanza della cosa). Ora,{la netta!gerarchiaJche itlcarattere nuovo assunto dalla guerra ha stabilito• tra grandi Potenze, ridotte di numero, e Potenze minori fa temere che, non che consul– tare le Nazioni vinte, le maggiori Potenze intendano procedere alla risistemazione dell'l;:uropa per -accordi fra di loro, senza prendere in adeguata considerazione neanche i punti di vista dei minori alleati. Ripetiamo che ciò sarebbe assai perico– loso. ~ltre che moralmente e giuridicamente Ingiusto. -Ma eg~almente pericoloso, e difficilmente giustificabile, sarebbe Il non ammettere al negoziati di pace le Na– zioni vinte. Chè questa guerra è stata combattuta principalmente su basi Ideologiche -democrazia contro fascismo-, e quindi vinti dovranno considerarsi i fascismi e re– lativi governi, non gli Stati come tali e meno ancora I rispettivi popoli. Non hanno i governi delle Potenze anglosassoni tante volte affermato di far la guerra a Mus– solini e a Hitler, al fascismo e al nazismo, e di saper distinguere tra questi regimi e i popoli da essi tiranneggiati? Non hanno essi accettato, anzi sollecitato fin dai primi tempi, la collaborazione di eminenti personalità italiane e austriache, unghe– resi e romene, che non intedevano certo, schierandosi a fianco degli alleati, di andare contro Il loro paese? Perchè dunque i governi che questi paesi si potranno liberamente (o già si sono dati) dare dopo l'eliminazione dei rispettivi regimi autoritari - tanto più se essi risulterànno i rappreséntanti genuini della loro opinione pub blica - non dovrebbero essereammessl a trattare senza umilianti menomazi~ni con i governi delle principali Potenze alleate le basi del nuovo assetto europeo? Per l'Italia nessun dubbio. Se il Governo fascista ha combattuto le Nazioni unite, gli avvenimenti del 25 luglio e successivi hanno dimostrato quanto poco - pur dopo ventun anni di assoluto dominio - esso rappresentasse l'Italia; i partiti antifascisti non hanno nascosto, anche prima di quella data, la loro simpatia per la causa delle ~azioni unite; durante la restaurazione fascista tutta la popolazione ha prestato al prigionieri alleati, In mezzo a sacrifici sempre crescenti, un'assistenza tanto preziosa per essi quanto pericolosa per coloro che la davano e che in non pochi casi pagarono di persona; le bande partigiane hanno portato un aiuto mìlitare ef– fett+vo alla guerra degli alleati; finalmente gli Alleati stessi hanno dovuto ricono– scere alla nuova Italia - di cui hanno approvato la dìchiarazlo,ne di guerra atta Germania - la qualifica di cobelligerante, qualifica prudenziale giustificabile solo con un residuo di diffidenza verso un governo che fino a qualche settimana prima era stato in guerra con essi, ma che deve jogicamente far luogo al più presto a quella di alleato, di membro di pieno diritto della comunità delle Nazioni unite. Ammettiamo invece che la Germani;t - pur con governo mutato - debba in ogni caso considerarsi come paese vinto (non si dimentichi tuttavia che un "Comita• to della Libera Germania,, fu costituito con personalità tedesche a Mosca nel luglio 1943): sarebbe pur sempre pericoloso, per te ragioni dette sopra, non am– metterla ad una Conferenza della Pace, in cuf le sia possibile esporre In tutta libertà i suor punti di vista. · 1 . Ciò, ripetiamo, anzitutto per non dare alla pace che sarà firmata domani, qualunque possa esserne il contenuto, un carattere di troppo brutale Imposizione e per non fornite una facile arma a coloro che in un giorno magari non lontano si proponessero di rimetterla in discussione. Ma più importante ancora, evidentemente' è la questione del contenuto del trattato a venire. Nulla di più pregiudizievole! alla pace futura dell'Europa e del inondo di una pace dettata dallo spirito di vendetta dei vincitori, o anche solo dalle loro ambizioni e dai loro interessi esclusivi, pace che dividesse durevolmente gli Stati in tre categorie giuridiche : le principali Potenze alleate, Stati di pieno diritto, le Nazioni unite minori, e gli Stati vinti. Poichè, a prescindere da ogni discussione più o meno bizantina sulla qualifica di Stati vincitori e di Stati vinti, e ammesso che una distinzione netta si potesse fare tra le due categor!e, è certo che una pace che risolvesse lé questioni pendenti -5-

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