Lo Stato Moderno - anno I - n.2 - agosto 1944

zione del problema Istituzionale - di una semplicità suggestiva - a una Assem-· blea Costituente o a un referendum. Può accadere che quanto appare chiaro alla base diventi incerto nebuloso In seno a qualche partito politico, Il cui atteggia– mento sarà forse decisivo agli effetti del futuro Istituzionale del!' Italia. Dopo la sconfitta del 1870 la Francia elesse una Assemblea nettamente monarchica, quella stessa assemblea che con la più grama, ma decisiva, delle maggioranze doveva dar vita alla terza repubblica. La volontà popolare, distillata in Assemblee, può talvolta dar luogo ad impensate scomposizioni chimiche. /. Ma non è solo in Italia che la vita politica accenna la-prima timida ripresa dopo il logorante silenzio. L'attentato al Quartier Generale di Hitler del IO luglio 1944 non ha col colpo di Stato del 25 luglio 1943 soltanto una strana e quasi mistica analogia di ricordo temporale. C'è qualcosa In comune di assai più sostanziale e profondo tra le due date. C'è il classico tentativo delle classi dirigenti di sottrarsi almeno In parte alle conseguenze della catastrofe. I dittatori non si devono mal dimenticare dai loro popoli. Più clamorose sono le manifestazioni di saldatura attra verso le forme dei plebisciti e più si scava per il futuro l'abisso fra popolo e classe dirigente. li dittatore è costretto a prendere sul serio i risultati del plebiscito da \ lui organizzato e questo lo confina sempre più in un isolamènto che talvolta ~ \ tragico per lui e per la nazione ,ma più spesso è tragco solo per la nazione. Il dis– sidio tra le forze oppositrici e il regime scoppia cosi brutalmente sul terreno del mero fatto dove la soffocatrice politica'.della dittatura l'ha confinato. L'attentato è l'eterna unica manifestazione politica che I dittatori non riescono à impartire. Alla brutalità . di fatto non si può opporre clìe una simile brutalità di fatto. Il diritto è parola prlva di senso nei paesi privi di libertà, e ciò sia nel confronti.del dominatori che del dominati. Il solo segno della legalità di un ordinamento glm:idico è che esso preveda .e possibilità legale di una sua trasformazione. Dove questo manca non esiste di- ' ritto, esiste soltanto la cristallizzazione di un rapporto di forze. Quando Il rapporto \ ~~ta, l'attentato esplode, C'è dunque qualcosa di nuovo anche in Germania. E i ~cessi storici, una volta iniziati, hanno la Impassibile inesorabilità del destino. VITTOR I PROBLEMI DELLA PACE Tra qualche mese, forse, si sarà placato nella vecchia Europa Il fragore delle armi, e si Inizieranno i negoziati di pace ..Una responsabilità tremenda si presenterà allora ai capi delle Nazioni unite, e specialmente a quelll delle tre Potenze domi– nanti, che a seconda del modo come sapranno affrontarla si acquisteranno un titolo duraturo alla riconoscenza dell'Europa o le prepareranno nuove catastrofi e nuovi lutti. I problemi faranno ressa al tavolo della Conferenza, più numerosi e più gravi di venticinque anni addietro. Ma, innanzi tutto, vi sarà una Conferenza della Pace propriamente detta, una conferenza cioè dalla quale, con la partecipazione di tutti gl'interessati, venga fuori il nuovo assetto dell'Europa e del mondo? In altri termini, non pretenderanno le tre principali Potenze alleate di imporre la loro pace senza pre– stare la dovuta attenzione ai punti di vista dei minori interessati? Sarebbe un errore veramente fatale. Prima di tutto, per una ragione formale. Per quanto i trattati di.pace siario più o meno sempre dei« dettati "nel senso che il vinto è stato costretto a sottoscriv~rli sotto la pressione del vlncltore,è certo che alla propaganda revisio– nista delle correnti nazionalsocialiste tedesche dopo l'altra guerra contribui moltis– simo il carattere di Diktat con cui poterono qualificare il trattato di Versailles per i I fatto ch'era stato discusso In assenza dei delegati germanici e ad essi sotto– posto in blocco dopo l'approvazione da parte dei vincitori (le limitate modifiche B 4-

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