Lo Stato Moderno - anno I - n.2 - agosto 1944

• • • Come potrà essere riordinata la stampa, ora, dopo una cosi triste e umiliante parentesi? Sanno i giovani che cosa sia la stampa libera in una libera democrazia? E gli anziani, coloro che avevano trent'anni vent'anni fa, ricordano più, dopo tanta pro– paganda diffamatrice, ,quali valori morali fossero intrinseci alla funzione del gior– nalismo? O son fermi, quasi per una sorta d'inerzia delle immagini nel cervello, ad alcuni miserabili quadri scandalistici che, sopprimendo ogni miglior ricordo, lasciano campeggiare nel caos della memoria quello d'una stampa corrotta, paven– tandone pertanto il ritorno? E' noto come sia stato appunto lo sviluppo della stampa a rendere possibile la democrazia nei grandi paesi. Dati' Areopagitica di Milton ai giornali del nostro tempo, ogni autentico governo popolare ha sempre considerato essenziale al proprio funzionamento l'esistenza d'una libera stampa. Fin tanto che valse il• fortls semper verltas » non si temette la crescente influenza det"giornale sull'opinione pubblica, nè che fossero propalate notizie mendaci o sfavorevoli alla politica governativa. Successivamente, poi, mutate situazioni storiche consigliarono alcuni statisti a rivedere il proprio atteggiamento: cosi, di volta in volta, si tentò ora di comprimere ora di corrompere la stampa. Di questo avviso fu appunto il Bismarck, il quale,· dopo avere inutilmente tentato di guadagnarsi il « Social-democratico » di Marx, lo sop- presse. _ ' · Com'è destino di ogni organismo vivente, la sanità non è che una condizione d equilibrio instabile e perciò suscettibile ad ogni istante di alterarsi. Non c'è nes– suna ragione per credere che li giornate, figlio prediletto d'un secolo nel quale le comunicazioni tra uomo e uomo, tra il singolo e la collettività, condizionano ogni forma di civile progresso, debba sfuggire, chissà per quale arcana concessione, a questa inesorabile legge. Il giornate è invece soggetto ad accogliere in sè gli agenti morbigeni più vari, che qua e là, impensatamente, esplodono come focolaiipuru– lentl. Tra codesti agenti quello ,che chiameremo esogeno, rappresentato dalla bor– ghesia, è tra i più virulenti. La borghesia, fiutata l'enorme forza promanante dal giornale (diventato peraltro, attraverso le forti tirature e l'apporto pubblicitario, una grande impresa di lucro), ha tentato di piegarla alle proprie esigenze di:casta, esigenze che si estendono dal patrocinio d'una legislazione, onde cl si ripromette benefici, all'esercizio d'una marcata influenza sulla Borsa, sull'azione governativa, ecc. Fin circa la metà del secolo scorso i giornali furono di partito, nè questa decisa politicità del giornale risultò particolarmente influenzabile dalla tendenza degli editori a mantenere una posizione olimpica, pronti a sostenere indifferentemente ora questa ora quella corrente della pubblica opinione.Successivamente la situazione si capovolse: non più, in generate, i giornali dlpesero dal partiti, ma, viceversa, i partiti dai giornali. Entrarono in giuoco oscure combinazioni capitalistiche, li che, tra l'altro, influi non poco a tarare i regimi parlamentari. I risultati, particolar– mente in Francia e in Italia, furono funesti. Il decorso delle linee di forza operanti sul giornale e sulla direzione dei partiti divenne cosi complicato, costitul casiltal– mente particolari, per cui non è qui possibile farne un esame minuzioso: li problema può essere impostato all'incirca cosi: aumentando, ton l'aumentare della diffusione e del servizi, l'importanza dei capitali necessari allo sviluppo dell'impresa giorna– listica, nacquero i trusts, ovvero la centralizzazione In poche mani -delleleve di co– mando della stampa. I partiti vi furono variamente interessati; ma gli interessi privati finirono spesso per pre lere. In Italia, ad esempio, i pochi grandi organi di portata nazionale dlventaro o feudo dei magnati dell'industria e del commer– cio, dai (ratelli Perrone (Mess ggero) ai fratelli Crespi (Corritre della!Sera) dagli Idroelettrici piemontesi, o Vallaurl (Gazzetta del Popolo) alla_Flat, o Agnell - 13 -

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