Il Socialismo - Anno III - n. 23 - 25 gennaio 1905

IL SOCIALISMO sentir il fischio della 11ag:1ik.1 e si cr~ono al ciclo nuove forche. i\fa nei tempi che corrono è ben altra cosa. L:1 coppa della pazienza del popolo è colma, é lo scon– tcmo generale mi11:1cci.1 di irrompere ad ogni momento. Ed or.a i consiglieri di Nicola Il si son divisi in due gruppi. Gli uni dicono: <eSeguite le traccie dcll'.1ugusto nonno: ).1 autocrnzi.1 non fu nicnt'affatto scossa dalle sue co– sidcttc grandi riforme, però il lib,:ralc riconoscente si com– muove fino .,Ile l.1grime al ricordo dello cc Z,,r Liberatore >1. Gli altri ribattono: « 1ddio guardi Vostr.1 M.1cstà di mct– tnsi sulla strad.1 delle concessioni. Tale via conduce dirctt.1mcntc verso la Pi:1u:a dcll.1 Con– cordia, ove fu decapitato Luigi XVI. Seguite le traccie del genitore. Non si era egli seduto sul trono da vero orso? Non ba egli schiacci,1to tutte le speranze dei liberali ? Ebbene? ~kn– tre che il liberale nonno rimase squ.1rci.1to d.11la bomb.1 dei rivoluzionari, il reazionario genitore ebbe il piacere t.1nto raro per uno Zar russo, quella di morir dì un.1 p,1cifica n1.1lattia di fegato )). L.1 debole testa dell'autocrate va gir,1ndo .1ddirittur,1, e poco tempo fa egli h.1 riunito in consiglio tutti i suoi uo– mini savi : si radunarono i grassi, ben p,1sciuti granduchi; vi fece la sua app.uizione il furbo volpone \Vitte, vennero an– che i ministri Kokovtzeff, Mur,wieff, il Principe Mirsky, spe– ranz.i dei liberali, e la loro disperazione: Pobiedonostzeff. Per quest.1 volta i nostri uomini politici scambiarono di– scorsi d:1vvero stupefacenti. Parlò ,,cr il primo Mur,wicfl: ministro ddla giustizia, cam– pione bril ante di Pubblico Ministero russo. ;'Jcl citare tutt.1 un,1 serie di leggi e di ubse, egli dimostr.wa che lo Zar non ha il diritto di infr.1ngere le basi dcll',1utocr:1zi.1. Pare, secondo lui, che ,1nche in Russia esista una legge dav.1nti .1.llaquale s'inchin.1 l'istessa volontil autocrnte, e tale legge sarebbe l.1 org.1niZz.1ta negazione di ogni legge? Di chi dunque si nascondono gli interessi dietro quest,1 ~~l;T':,ev~1?esorabile davanti alla quale il dcspot.1 stesso diviene Sono quelli dei burocratici della b,1nda depredatrice! Essi 11011 permetteranno allo Z'ar di pregiudicare i loro in– teressi e .wrebbero saputo colpirlo all'occasione. L'istess:1 idea fu svolta in modo più spudorato ,1ncora d.11 tesoriere della b.1nda Kokovtzeff. Il suo argomento principale fu quello che il popolo, in• cor:1ggi:1to d.11leconcessioni, non tarderà a chiedere il con– trollo sulle entrate e sulle spese dello Stato. << li diritto dello Z:ir di disporre senz.1 controllo del tesoro saril infranto, e questo è la fine di tutto! >).· Poscia parlò Pobiedonostzeff. da s.1nt\1omo quan:: e< Lo Zar, - disse egli - non l.: solo imperntore, egli è anche il Capo della Chiesa ortodoss.1. Egli non deve solo essere gui– d.1to da considerazioni terrestri, ma anche da quelle reli– giose. Se allo Zar viene limitato il potere dai r.1ppresent.1nti della 11.1zione,la Chiesa non perde ess.1 il suo c.1po? )Jon verrà essa indebolit,1? E sarà .111che indcbolit.1 insieme .1d essa l'unica sorgente della moralitil e della coscicn:-:,1 del popolo russo. E questo disgraziato popolo ric.1drà di nuovo nello stato dei b.1rbarie e nel peccato. Il potere dello Zar viene dato da Dio e ricevuto dagli :m• tena ti, - come scolparsi davanti ai posteri della viol.1zionc di questo divino cd eterno potere? )> Una parte degli uccelli di rapina della burocrazi,1, sotto la nrnschcra della legge o di Dio, cerca di intimorir lo Zar in tutti i modi; l'altra è piena di paura dav.,nti lo spettro della rivoluzione l.1 qu.1le deve distruggere le loro cuccagne. Il Principe ;\1irsky per qu.1nto non abbia la fama di un uomo d'ingegno trovò da rib,1nere ,1 Murnvieff, dicendo: ,e Nel sottomettere r.,utocratc ad una legge, voi dimenticate che egli stesso è il legislatore. M.1 non è ora il tempo di far deJr:1ccademi,1. Io domando: la situ,1zione attuale può durnre senza suscit,1r un pericolo serio? Mentre che noi possi,1mo scongiurarlo per mezzo di riforme t.1li come l'abolizione dei pass:1porti, l:1 libcrt.i della st,1111pa,e le .immissioni dei mem– bri dello Zemstwo .1!Consiglio di Stato ? >) Infatti come non saper fare il sacrifizio di t.1li sciocchezze per rim,1nere al potere? Perchè non si potrebbero ammettere come compagni di rapina i signori rappresentanti dello Zem– stwo? In quan10 a \Vithe, egli comprende l.1 grnvit.i della si– tuazione e grida .1ddirittur.1: (< S.1lvatevi int.1nto che si fa a tempo!)). Fra altre cose egli disse: ,eEssendo un volta conosciuto d.1 tutti che lo Z:1r non può d,,r di suo benepl:icilo diritti effettivi al popolo, il popolo penserà di costringervelo coll.1 forza. Capite dunque che ciò è un appello :i)l.1 rivoluzione >,. I libernli, pieni di agitazione, ,1scoltano le voci di questo ridi– colo consigliere, credendo di scorgervi l'arbitro del loro destino. Per il. proletari.1to tutte queste dispute 11011 servono che di indizio del panico imp,1dronitosi del suo nemico più vicino, il qu.1le per il primo dovri1 esperimentar l.1 forza rivoluzion:1ri:t della classe lavoratrice. I dubbi dell'Aquila si risolvettero col n1.1nifcsto dc'llo Z:1r non rappresentante .1ltro che una serie di promesse molto in– definite con una sol.1 dichi.irazione chiar:1, cioè çhe lo Z:1r I; padrone di tratt.,r i suoi sudditi a suo beneplacito <e sull'esem· pio dei suoi ,1ugusti mitenati ». Ai ministri reazion.,ri er.1 rincresciuto di seguire il consi– glio dei loro colleghi liberali, coll'offrire :11l'opposizio11e libcr:ilc le trent.1 monete di Giuda per indurl.1 a vendere gli interessi del eopolo. Essi fanno suonar d.wanti ad css.1 i gcuo11i falsi, come pro– vano di adescar gli operai, promettendo 1:i kgge pcr l:i ttssi– curazione sull'esempio di Bism.irck. Il proletariato butterà iu facci,1 ad essi le loro folsc lusinghe e 11011 vi scorge :iltro se non i gemiti dcll':1go11ia mon:de e le p~lpi~azioni del cuore intimorito del cattivo e furbo uccello b1c1p1te. E' tempo di finirla. Riassumo in breve un ,1rticolo dello stesso giornale, trnt– tando della scissione nel p,1rtito soci.1lista russo e intitolato: /;' Jc'.mpo tli finirla. L'ultim.1 dimostr:1zionc degli studenti a Pietroburgo m.111cò per non avervi preso p,,rte gli operai. Questi 11011 doma11d;i– v,1no meglio che di p,1rteciparvi; non lo fecero per la sol:1 ragione che l:i. cosiddett:i. frazione della minoranz:1 si :1doperò in tutti i modi per tr.1ttenerli. Quest'ultimo tentativo di disorganizz.1re, che. ha impe– dito per rngioni meschine imponentissime dimostrnzio11i pro– letarie, dovrebbe essere l'ultima gocci:i. che deve es:turir l:1 pazienza del Partito. E' cosa ben nota che il nostro Partito è seriamente ,1111111:1- lato e che in quest· ultimo .111110 h,1 perduto molt.1 dell:1 Slt:1 influenza. Ora facci.uno in breve la storia dell:1 crisi poichè senz,1 conoscerla non si può comprendere la scissione .ittuale che la minoranz.1 ha finito coll'ottenere. I stadio della crisi: Al secondo congresso del P:1rtito vin– cono i principii dell'lskra m.1lgr:1do l.1 opposizione dell:1 mi– nornnz.1. Dopo il congresso la minornnz,1, per il motivo che nella redazione delrls.kra furono introdotte delle persoue re– spinte dal congresso st.1 facendo per tre mesi un l:1voro di disorganizzazione, di boicott.1ggio, di prcp:1rm:io11e ,111:1 scis– sione. Il stadio: Pledrnnoff si arrende .,i desideri degli .1spir:111ti .,Ila cooperazione, dichi.1rando nel n. 52 delr/skra che egli fa un.1 concessione personale ai revisionisti e .,gli an,1rchici i11- dividu.1listi .,Ilo scopo di evit.ue un mal~ m.1ggiore. Essi si approfittarono dcll.1 concessione per seguit.u nel l:1voro ddl:1 scissione. Essendo penetrati nella redazione e nel Consiglio del P:ir– tito essi formarono una orga11iz.z.azio11e datulMti11a per fare entrar la gente loro nel comitato centrnle e per far ma11c:1re il terzo congresso. Questo è un fatto in.1udito e incredibile, m:i. viene dimostrato da un documento, cioè da un:i lettera del nuovo comitato centr.1lc. 111 stadio: Tre membri del comit.1to centrale si mettono dalla parte dei congiur.1ti contro il Partito, ottengono J',1n1111is– sione di tre pretendenti della mìnornnz;i e fanno 11iancau de– finitivamente il terzo co11grcsso. I V stadio: I lavoratori russi si uniscono per opporsi :il circolo straniero che fa la vergogna del nostro P:1rtito. I partigi.1ni e i cornit:iti della m.1ggiornnza orgauizz:1110 un.1_serie di conferenze priv,1te, eleggono i loro plenipoten• zian. 11nuovo comit:110 centr.1le si propone lo scopo di disor– ganiz:-:are e di scindere tutti i comitati dell:i. nrnggiornnz.1. ~oi abbiamo fatto tutte le concessioni possibili e :uach~ impossibili per seguitare a 1.worare nell'istesso P.1rtito coll:1 (< minoranz.1 )). Or.1 che C mancato il terzo congresso e la disorg:1- nizz,1zionc è diretta contro i comitati locali ogni spernnztt è andata in fumo.

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