Il Socialismo - Anno III - n. 23 - 25 gennaio 1905

IL SOCIALISMO I g:iorn:tli libcr.,li prendono un tono dolente e chiedono scusa ai corrispondenti. di cui non possono pili pubblic.,rc le lettere. ;\on vi ~ nulla di impossibile che l'ond.1 dcli., cccit.izionc: libcr.,lc :ilz.1tasi presto dopo il permesso di ~lirsky si acquieti .,hrctt:tnto ~resto dopo il divieto. Bisogn., distinguere le c.,usc profonde che incvit:tbilmcnte fanno n:tscerc l.1 oppasi1.ionc e la 1011,1 contro r :1utocr.11.i:t J:i.llc c:rnsc meschine J1 un movi• memo libcr:ilc transitorio. Alle c:iusc meschine :tpp,1rtcngono i cambiamenti delle pcrson:ilità nei ministeri e le solite mosse del governo per cambi:tr t:ittic:t dopo un attentato terroristico. Perciò non è da mcmvigli:trsi che d., noi s'incontri tanto spesso la approv:tzionc del terrorismo fr.1 i rappresc111.1nti del- l'op~;,\zig,J:i ~;t~~~~-li:usi nemmeno che fra i rivoluzionari i p.1rtigi:111i Jd metodÒ terrorista sicno proprio quelli che non credono nella vitalità e nella forza del prolc1.1.ri.1to e dcli., lou.1 Ji classe. In Russia le uccisioni politiche individuali non hanno nulla Ji comune cogli ani violenti della rivoluzione popolare. ~ella socie1.'1capit.1listica il movimento delle m.1sse non l! possibile che come movimento df classe operaio. Questo mo– vime1110si svilupp.1 da noi secondo le sue leggi indipendenti. Esso diviene sempre più profondo e più largo. p:1ss.111do d.1 un.1 c.1\m.1tr.1nsit0ri.1.:t un nuovo ri:tlzo di energia. L.1 tr.,nsitorictà e l.1 fragilità dell'eccitazione liberale in tal c.1so o in un altro non ci possono far dimenticare però la contraddi7iOne insuper.1bilc fra l'.tutocrazia e l:1 società borghe!-e che si va sviluppando. Pili si va av.1nti, pili l'autocr,17.i:tviene .1durt,1re gli inte– ressi dell:1 borghesia come cl.1ssee come parte intellettu.1lc della societ:'1 1 se111.a l.1 quale l'industria rnpitalistic.1 moderna non e possibill'. L:t c.1usa Jdle richieste liberali può essere superficiale, può :mche essere meschino l'attl'ggi.,mento irresoluto e duplice dei liberali: però I' :tutocra1ia non può vivere veramente in pacè che con una picco!., c.1tegori:t di pezzi grossi, di possidenti terrieri e di grossi commercianti e industriali, mai con tutt.1 la loro classe. L.1 r:ippresent.1111.a diretta degli inte– ressi dell:1 classe di governo sotto forma di costiwzione l: indispensabile per un paese il quale vuole essere p.1eseeuropeo cd è costretto di diventM t.1le sotto la minaccia di un., scon– fitta politica ed economic.1.. Quindi urge che il prolet.uiat0 cosciente sappia comprendere quanto siano inevitabili le pro– teste liber.11i contro r autocr.11i:t e anche rendersi co,110del vero car:mcrc borghese di tali proteste. La cl.,sse lavoratrice si pone una meta altissima nel senso storico mondi:1lc: la liber.11.ioncdcli' umanità d:i ogni forma di giogo e di sfruttamento da p.ute dell'uomo verso il suo simile. Non ,•i può essere nulla di più import.1ntc per una classe cosi veramente rivoluzion.iria che di liber.1rsi Ji ogni genere di illusioni. In Russia una delle illusioni più diffuse e tenaci C quella che il nostro movimento liberale non sia borghese. che la rivoluzione che avverr:\ da noi non sarà una rivoluzione bor· ghesc; sembra a tanti che riconosccrl:t come tale sarebbe to– glierle ogni carattere di elcv:11ezza. 11 prolct.1ri.1to cosciente russo vede in t.1le riconoscimento l'unica car.1ttcristic.1di classe nello st,'ltopresente e reale di cose. Per il prolet.1ri:1to la lotta per l.1 libertà politica e per l.1rcpub-– blic., democra1ica ncll.1 società borghese non è che uno degli st.1dii indispensabili dcli., lotta per la rivoluzione sociale, l.1 qu.1lc far:\ rovcsci:ire l'ordin.1mc1110borghese. Disting-uere rigidamente gli st,1dii,differenti per l:1loro na– turn. studi:ue le condizioni nelle quali si deve .1ttravcrs.1rli non vuol dir rimandar ,1 lunga sc:idenz.1 l.1 met,1 finale, non vuol dir affatto .1llung.1r l.1 sua strada. Invece, per la cffcttu.'l· 1.ione pii• sollecit.1 e più salJ.1 dei nostri ideali è indispensa• bile di comprcnJere la corrcl.1zione delle classi nell.1 società attuale. Al proletariato russo incombe un còmpito ben scrio. I.·autocr.11ia l: profondamente scoss.1 da una guerra cs.1uricntc e scn1.a spcral17:t di buon esito. Il proletariato deve .,ppoggiar il movinu:nm costituzionale dcli., borghesia, scuotere e unire intorno :i sè più ch'C possibile le masse popolari: r.,cco~:(ierc umc le sue forze e. nel momento della più grande Jispcra- 1i011èdel governo, numcrsi a c.1po dell'insurrezione per con· quist,1r l a lillèrt:\ Jlt.'r tutto il popolo, per assicurare alla classe opcr.1.ia la possihilit:\ di una lott.1 per il soci:ilismo.. 1pert.1. larg a. arricchit.1 di tutta l'l'speriema dcli' Europa.. LeUera di un operaio ( 1). • Ormai (dopo la condann.1.) noi si.11110 r.1diati dall'elenco dei vivi e temiamo che la punizione .1.noi inflitta non poss.1 produrre un.1 cattiv.1 impressione sopra gli operai meno CO· scienti. non venga ad intimorirli fino .1un certo punto. Avrei dato molto purch~ cosi non fosse. QuanJo si t: in lih1.•rtà tutto si present.i sotto un aspetto più terribile. Invece tutti i loro ca.stighi non sono che delle sciocchc17e: il pili che ci possano fare è di t0glicrci la vita. Se avessero potuto t0glicrci le nostre idee. le nostre convinzioni - ciò s.1- rcbbe veramente orribile. :-Joi abbiamo contro i nostri nemici un ·arma potentissima 1 cioi.: l.1 fede nella giustizi., della 110• stra caus.1. l.1 fede nella prossima viuori.1, !"a fede che :il no• stro posto verr.111110 dei comp.1gni che .wr:111110 l'animo pili forte di noi, la fede che il numero dei lott,'ltori per l.1 libert.1 e per l:i giustizia .unncnti giornalmente. che essi non si fer– meranno .1 metà strada e d.iranno tuuo il loro sanc;ue fino :tlrultima goccia per la nostra causa. · lo vi dirò che in tuuo il tempo della mia carccr.11ionc non mi ero mai sentito invaso di debolc;m1 - invece lo s1.1to d"animo mio rim:rnev.1 sempre rialzato. Solo mi dispiacev.1 di non aver l.1 coltura. poichè un uomo colto può for molto pili di quello che non lo C. cd io mi sento debole d.1 questo lato. Or., io mi sono perfettamente convinto che il carcere non può riuscir a spc:r.1.:tr nè l'energia. n~ le forze dei con• vincimcnti. Esso invece rinsalJa l:t tempra, la rende più in• tra.nsigcnte - cd io non parlo mica in tcori.1. ho pcrsonalmcnh.• provato tutto ciò. :\li rincresce di una cosa sola.: di poter dare cosi poco alla nostr.1 santa c.1us:1- di non poter dare che la mia vita! lo sarei andato incontro .1 dei tormenti. cd a torture e :t mc non h.111110 dato altro che un per– petuo esilio. Si, eccomi radiato dall.1 vita! M.1 finchC ri– mane un.1 goccia di s.1ngue in me non morirà l"aspir.11ione irrefrenabile verso 1.1 liberti, non morir:\ la fede salda nella nosira vittoria! Si, la vit,1 ,·a sempre avanti: essa richieJc sempre più abneg.,zione e più fcnne1.1.,1 dai lott.1tori. E noi le andremo incontro. compagni, le Jarcmo le nostre forze migliori tutte qu.,nte. Felici noi che vivi.1mo in un tempo cosi glorioso! Noi non dobbi:1.1110 cercar la via frn le tenebre come hanno dovuto for quelli che ci hanno preceduti: non ci tormcn– t,1110dubbi riguardo :ill'cflkacia dell'opera nostr.1. :\oi abbiamo d.w.,nti a noi un.1.strnd.1. larga e diritta in fine di cui si in· tr:tvvede l"alba di un:1 vita più bella e pili elevata! E' ben vero che vi sono tanti os1.1colisu qucst.1 strad.1: m.1 noi la inn:tfficrcmo col nostro s.1.ngue. noi riempiremo le fosse coi nostri corpi e nulla. ormai non potrlt più fermar la marcia vittoriosa dei lo tt.1tori per la fclìcitil del popolo e per la li– bertà I Si, be.ui noi che viviamo proprio adesso. che abbiamo la felicità di s.1crificar le nostre deboli forze per il bene Jel– l'..:m.,nità! Cos.1 vi Jevo dir di più? Abbra.ccio di tutto cuore i miei comp.1g ni :id aug uro :id essi più fortuna. pii1 successo nelle lotte. Il lega.mc mor.1lc fra noi non sar:\ mai spcz1..1io per qu,111toci possano dividere Jistan1.e enormi. \'i saluto, o cuori intrepidi! ,, . .. Riassumo un .1ltro .uticolo dal!' istesso numero intitol.110: I dubbi dell'Aquila bicipite. '.\fai come nel momento storico che attr,wcrsi.11110il ~– vcrno .1utocratc si è 1rov.1to meno unito. Esistono due 111e1.1i speriment.1ti di « politic:1 interna »: quello delle lusinghe. e quello dcli' intimidazione. ).lei tempi pacifici. quando le proteste che si fauno sentir o~ni tanto scmbmno gemiti stroz7.ati di dolore più che .,ltr., cos.1, quando gli ostinati nemici del governo 11011trovano nelle masse popolari che una fiacc.1 simpatia - nmi e due i meni sono eccellenti. nal:~~i sl~~~~t~t a~~~t:~1.z!~~v~!t·~ct~ciJ~r~1~ 1 1~ut 1 :I~~ 1 ~cfi:J: ciet:\ privilcgi:ua. Poi, essendosi il governo .,ssicur:uo la ri• conoscc111 ..1 dei liberali pieni di liete spcr.:mze. si fa di nuovo (t) Que!-tn lettcr:i. ~ stnt:1 pubblicata d:1ll:1redazione dc-Ila /Jkrn In 0j)USCOI0di prOJ>.'lg:tnd:1 1 tacendo il nome dcli' autore pn non Inasprire la sun sorte in galera.

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