Il Socialismo - Anno III - n. 18-19 - 10 novembre 1904

IL SOCIALISMO 1.:conomica. Tanto vero che il feudalismo - ch'era la base del me– dioevo • sostanzialmente non ha mutato nell'Italia bassa, ma, a\·• v:rntaggiandosi per molti ,•crsi, ha cambiato solo cli nome divenendo latifondi'lm0 - quel latifondismo co' suoi annessi e connessi che cono· i.ci :uno tanto d:.wvicino e che ci troviamo sempre din:mr.i insormonta– hile :1dogni mez,:o escogitato e tentato per infrangerlo, condizione si11e 911ri 110" per rigenerare le nostre popolazioni e S))ingcrlc a livello delle nazioni più civili. Senza tener conto delle molte pubblicazioni, che, coll'interessa– mento pubblico. dimostrano sempre pih la gravità della questione, ri limitiamo a· fare poche osservazioni attorno a due scritli, che più :u,no al caso per l'intento che si prefiggono e per l'nutoritl\ degli autori • incridionali entrambi, entrambi socialisti, ins,,spettabili per compcten1.a-cd amore al proprio paese: intendiamo dire dello scritto di E. Ciceotti: Me:.:;(),riorno esdlmtrione d'Italia, e delraltro di K. Co– lajanni: Sel/nrtrio11a/i e mer;diona/,. i-;bbene, stringi e spremi tante belle cose ivi dette in difesa della h.1111sa Italia, in fin dei conti che resta? 1-'Llunga enumerazione di fatti gravi di delinquenza e di corruzione rttceolti a manate nell'alta Italia ed anche fuori d'Italia - l'argomento pitt interess.'lnte questo• non può r111cludereche quelle popolazioni, co1lcttivamcntc prese, sicno dotate <li una grande virtualità evolutiva, mentre nella bass:t Italia, alla gc– ninlit~ frequente, troppo decantata, fa riscontro una caotica mali.sa popolare, colle stimmate più spiccate cli •1na inferiorit~ de111olante, •RCtto di un misoneismo spaventevole. T:rnto il Colajanni quanto il Ciccolti, poi, con <1uadri nitidi e •hiari, rilc\·:mo le condizioni di jfatto dell'alta e della b.'LSS.'\ Italia, quadri più diffusamente esposti dal tanto bistrattato :,O:iceforo:da tali quadri spiccano evidenti le differa,;e e/niclu, «ononddre, i11fd/,r/. tm,li e morali, a sc:lpito, s'intende, del Meuogiorno. Da queste dif. f<'rcn1.enon possono fare a meno di rilevare che realmente vi sono due /lalit. l'alta e la bassa - saldate a forza, ma non potute fondere ·rncora, quindi inc\·itabilc il dissidio. Colajnnni e Ciccotli, inoltre, rile,·ati i caratteri affatto diversi delle due regioni. confessano quelle diffvm:e molle t tali thf' mtllOHo il 1\1e::o,rior110 ;,, eond1:io11e di evide11leù,jeriorilà. Ancora chiamano :•ila sfl<ialearrdrala, fase nrrelrala di 111iJupto «oNomito e moralr <1uellcmeridionali: p.'Lrlano • come se nulla fosse • di di:1erso,rrado ,. di di.xru forme di vita s«iale. Perfino in fatto di criminalità Co– laj:mni trO\'a quella differenza q11alilflliv.1, ch"è propria C:ci paesi pii• eivili, e la preferisce alfa q11a11tilaliVt1: e Ciccotti aggiunge che quel grnerc di criminalità sembra quasi cceczione, destinata, romt omlira, " mdl,re i11rilir.JO la parie luminosa dd q11adro, tanto J lo ,pl;11dore dd S,t1,.11lrio,ud,'.fro11lt al Aftuo,rior110. Oh, se tanto avesse osato dire un settentrionale l Le conclusioni, infine? Sconfortanti assai. Colajanni crede che :-tll'nnità morale non si possa arrh•are che eoJ tempo e frr meuo dd– r 1111ità j der11le; Ciccotti, non meno pessimista, che solo rol /ramonln d,lf ;r,, rapilalistim scomparirmmo anche i tarallrri d'.,~11eralivi d,I 1l/,:u,gill'r11n, A111pctta,cavallo! r~I aggiunge: Afa 1ù10allbr11uso MTIÌ ,m fuùolo «I 11naminal'cÌli, tome per u,m rillà 10110 le la11e,do11de In pmvrnKlù, irradia ; mÌl"riMiddle epidemie, rhe ma11/ienehl alimml,1. Scus:ite se è poco! Dobbiamo. dunque, nspett:irc proprio fino nel un'Italia federale <', J)iì1lontano :incor;1., fino al collettivismo? E riuestc conclusioni roo;l trì <i.ti - piì.1tristi delle nostre • se sono logiche, non distruggono li- pr<'mcssc attenuanti, che intcnd<'\'ano essere una difesn e fini111cono roll'c•'l'lerc un pìit fiero atto d'nceus;1. per la bassa Italia? Quc'lle contraddizioni che • ne convcni ;1.mo - sono c;olo appa• r<'nti, ,;ono dovute pH1che nitro a quel metodo che, pur const;1.tando la gr;1.vità del m:ilc, crede di poter meglio riuscire a c11rnrlo dolci– ftc:indo la medicina. Orn questo metodo, che ci consofa, facend~i o;aperc che ;1.ltri sono nffctti dello stesso male: questo met<XIOche si prcO<'eup:t troppo di :1ttcnu ;1.rc le grandi responsabilità delle nostr<" popol:izioni • Colajanni e Ciccotti ci scuseranno • ci J>."lrc sbagli:ito. Il mal<' ha raggiunto t;1.\(' gravità che non può piit essere curato "oi ,nC<:licinalicomuni: ormai si deve 1>0rtarc l':-tnunalato •rnlln tavoln anatomicn e lh ('11r;1.rlo • uso Ferri • ...ol ferro e rol fuoco lii un chi– rurgo 111pict:1to. SI, ritornil\mo a ri1>etcrlocon durezza p:1rial dolore: 1:1camorra è diffusa, cosi in alto come in basso. e ci soffoca: sl. le popolazioni della bassa Italia sono vili fino :i.Ila camorra o fino ali' idiotismo, e, più che altri, sono loro rcs1>0nsabili dei loro guai. Un manipolo di carolini si distinguono dalle popolazioni sarde. lottano strenuamente colla natura e col governo, e, schiacciati sempre, sempre risorgono. Gli irlandesi, 111chiaceiati sotto l'oppressione britannica, non si lasciano fiaccare mai c. <1uando non poswno lottare in patri:i, emigrano l' fanno sentire al mondo civile lo schianto del loro dolore e dclln loro protesta e forniscono alla p.'ltria i mezzi di lotta e di vendetta. Un manipolo di boeri preferisce sparire eroicamente anzichè rassc\narsi alla perdità della libertà. Le popolazioni meridionali, invece, le più. oppresse, le pit1 :,nga• riate, le pii1 av\•ilitc dal governo, sono le piì.i governabili e le piì1 goverMtivc, quando le popolazioni settentrionnli, dal governo pili rispettate, sono ;1.<1ucsto più avverse. Ora, dal canto nostro, dobbiamo confessare di non essere tanto pessimisti, e non lo siamo, non • come crede il compagno Camma• rcri • pel dia/dio vigvroso t rira,, chè a noi p:lre d'intonnzione e co– struzione alqu:into b.'lrb;1.rica: non pel ,rrtmdissimo pa!rimm,io di lrn• di:ibni, chè ogni popolo h:i il suo e per campanilismo lo crede sem• pre il piì.1 ricco; non per i suoi proverbi ar..,"'lrli e vibrali, chè non c'L• J>Opoloche non ne abbia; non per la sua cx-&ivil!à lfrt&o--.,ic11/a, chè un povero non si fa onore a ricordare le sue ricchezze perdute: non per, la monarchia dei Normanni t de.fii Svr.:i, niente affatto parai/da ai gloriosi Cbm1111i ila/ia11i, chè, alrepoca dei Comuni, i grandi e pic– coli bor,rl1i nostrani si compravano e si vendevano ;1.contanti ed anche a credito; n'on per la lun,ra $UU di sbllr.mmmli e per l'ept,• pm gari6aldùta, chè anzi è da meravigliarsi si sicno sollc\'ali cosl poco e tardi in confronto alle oppressioni patite, cd abbiano sempre con– cluso nulla: ma non lo 111iamo per la semplicissima nigione che, dopo tutto, non siamo veramente una razza di krumiri e di ottentoti. Noi abbiamo fede nelle energie latenti di ogni raua e di ogni popolo, cd abbiamo fede nel popolo italiano che, cur:indo il Mez1.o– giorno, curerà se ste<iso, perchè • dice bene Ciccotti - il Mr.nt1,rior11t> 1.urtila ,111'n::.io11e011 lin1e su l11Ua la vita ,m.zionale: pertlt1 J 'ù1tere.su dd Afe::o,rior1101 inlertsu ,l'Italia: noi abbiamo fede sopratutto nelle virtualità redentrici del socialismo che, mentre caccerl\ fin qui il suo contagio, farà anche sentire fin qui le scosse delle sue grandi b.'lll;'l· glie, le diane delle sue grnndi vittorie. In quelle battaglie si decide il desrino dì tutta l'um:mit:\, e non della bassa Italia soltanto: quelle diane, meglio delle bibliche trombe, faranno svegliare le coscienu assopite per disillusioni ed inerzia. La bassa Italia, per le sue naturali bellcu.e e 1>er1;1. sua ubica• zione, ha sublto la sorte che tocca spesso ad una donn:, bella: alli• randa l'ammirazione degli uomini, deve pure suscitarne gli appetiti e c;uhirne le seduzioni o le violen1.e. Una volta seduta in bract"i0 al primo ;1.mante, facile n'è il JX\Ssaggio in braccio ad un secondo, poi ad un teno e cosi ,·i:i, per abitudine e con indiRcrenz:i: facile l." pur,~ che ogni amante le regali 1111 qu:ilchc mnle venereo, co,;l l'he finisca coll'esserne tutta contagi:lla. Ortt la bassa ltalln è unn regione politic:uncnte sifilitic'l, pn i contagi dei diversi dominatori, e contro questo male del \•ile 111en•i• lismo non \•'ha altro s1>ecifiroC'hcil sublimato soci:tlista. Ogni com– p.-igno, da medico indefesso, facci:, delle iniezioni continue; i ('0lll· pagni 1utti. unili con fede a cal<' scopo. mettano 1;1.hao;c;aItali:, com" in una stufo, e vinceranno il m:ilc prima della rcpuhblic:i fcd;•r:de, molto prima d<"Il'ollettivismo. Al\'01><'ranostra i compa~ni di fuori non manch<'ranno di aggiuugc'r<' Jr loro s:ilttt:iri o;roo;srt·ldlriche. Ab– binmo fede che ('On 1ak farmaro, v,•ranwn1e miracol<>'IO • a diffi'renza di quelli di mar~ govcrnati,•a - a\•remo 111emprt' llli'alta e bassa 11:ili:,solo g"ografir:inwnte, m;1.ipiì1 moralmente. (C.uldtvlraNo). G. llONACIUSO.

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