Il Socialismo - Anno III - n. 18-19 - 10 novembre 1904

IL SOCIALISMO tata di notte, la moglie incinta rimase forita, egli fu trascinato in prigione: liberato, la fame spinse la po– vera famiglia sino sulle coste del Pacifico, e il minatore si adattò a fare l'apprendista. Egli è più che mai convinto della bontà e della giustizia della causa degli scioperanti e non ha un rim– pianto, un lamento. E, torno a dirlo, i minatori del Colorado hanno af– frontato le pene infinite di questa lotta titanica, non per se stessi, ma per i loro fratelli: non chiedono un aumento di salario, una diminuzione di ore di lavoro, ma semplicemente il riconoscimento d'un diritto. che sia rispettata una legge votata dal popolo. Tutte le battaglie del lavoro, anche quene combat– tute solo per salvare diritti dell'unionismo, si svolgono in questo paese in un modo grandioso e costituiscono la sokt forza morale collettiva di questa repubblica oli– garchica. Il lavoratore, da qualuuque parte egli venga, qui acquista il senso del proprio valore e sa sfidare da pari a pari il capitalista; è vero, egli combatte nel puro terreno cconornico, è in un certo senso un appoggio dell'odierno sistema sociale, un conservatore in poli– tica. un filisteo in morale. JI successo che finora ha ottenuto, il relativo be– nessere di cui gode, l'atmosfera stessa di questa società che pare la glorificazione del filistinismo, contribuiscono a creare la sua particolare psiche che rassomiglia più a quella d'un borghese della classe media che a quella d'un lavoratore. Ma attendete che il successo manchi, che l'arma dello sciopero si spezzi contro le trincee sempre piì1 formidabili del capitalismo, che la legge si manifesti la pura e sola protezione della classe imperante e allora, come nel Colorado, dapertutto apparirà il socialismo e queste grandi organizzazioni unioniste che contano mi– gliaia e migliaia di membri formeranno un terribile esercito di rivolta che sniderà dai loro troni i re del capitalisrno e soffierà su tutto il paese un nuovo alito di vita sociale. La trasformazione sarà rapidissima pcrchè la strut– tura economica del futuro partito operaio di classe esi• ste già: rn:mca l'idealità politica e sociale; che le unioni, quali sono, si mostrino inadatte ad affrontare le nuove situazioni create dalla sempre piì:1 incalzante organiz• zazione capitalista, che tutto monopolizza, e inevitabil– mente scoppierà il conflitto tra le due classi nettamente in oppositione per la conquista del potere politico. Gli avversari nostri guardano agli Stati Uniti come al paese ove il marxismo ha fatto fallimento, perchè all'accentramento capitalista non ha corrisposto il sor• gere ugualmente rigoglioso del partito socialista. Come sempre, essi sono paghi d'osservare alla superfi• cie i fenomeni sociali e non s'arcorgono che se v'è un paese ove il socialismo trionferà prima è appunto l'Ame rica, come già affermò il Guyot. Da una parte i lrusts organizzano la produzione in modo· tale che una data industria può essere regolata e diretta in tutta la nazione da una sola azienda, ri• ducendo il capitalista (azionista) a zero, frazionando il lavaro così da poter venir eseguito meglio e con mi– nore spesa; in una parola queste grandi cooperative capitaliste chiamate trnsls preparano I a struttura della futura società collettivista: dell'altra parte le Unioni raccolgono sotto un'unica disciplina milioni di operai, abituati a sostenere anni di lotta per rnigliorare le con– dizioni del salario e del lavoro. La centrall..Zzazione del capitale tende ad aumentare in modo tanto rapido da far prevedere non lontano il tempo in cui questa repubblica sarà dominata da pochi plutarchi i quali, essendo elin1inata la concorrenza che rendeva necessa– rio venire a patti con le Unioni,:tenteranno di abbas– sare sempre piì:1i salari e di disconoscere le Unioni: sarà il momento della crisi. Sì, oggi il partito socialista è niente quasi: diviso in due frazioni, il Labor Party che sta. soffocando sotto le strettoie del dogmatismo e il Socialist Part~·, ancora molto giovane, sebbene dia segni non dubbi di vigo– ria; ma domani esso pnò essere formidabile. S. Frmu:iuo, Ca/., J ollohre. SUPREMA T1mESC111 !vL\GNANI. SCIENZA ED ARTE I J.?1\eIFISTI Non cercate la parola nel dizionario: essa non c'è. Voi troverete pacifico e pacijùalore, ma non troverete pacifista. E' un neologismo di circostanza: esso ci culla in una grande visione di pace di fronte alla realtà della guerra. O meglio, è un caduceo le cui ali spiegate sono fatte di tela dipinta e di carta stampata. Ma perchè questa nova parola? Forse, pacificatore non bastava? ... No, non bisogna confondere pacificatore con pacifista: esse sono due cose ben diverse. 11 pacificatore è generalmente un uomo che placa le insurrezioni e ristabilisce l'ordine in un paese a colpi di cannone; il pacifista ~ tutto il contrario: la sua mis– sione è di ispirar Jlorrore della guerra e del sangue ver– sato, sotto qualunque pretesto. Prima cli pacificare I' Irlanda e le Indie con la ca• restia, l'fnghilterra le pacificò col ferro e col piombo. 1 oi sappiamo in che modo la Russia pacificò la Po– lonia e la Finlandia. Il Transvaal è pacificato. Tutti i governi sono pacificatori. Lo stesso zar Alessandro lii si è visto decretare questo nome. Il pacificatore trovò la sua formala nel celebre dello del generale Sebastiani: L'ordine .--egna a Varsauia. Quando un pacificatore dice che l'ordine regna in qualche parte, tutti sanno, senza che vi sia bisogno di maggiori spiegazioni, che cosa pensare. Bobrikov terminava di pacificare la Finlandia quando la morte lo sorprese, ma non sorprese che lui. Si deve, quindi, ben comprendere il desiderio che hanno i pacifisti cli non essere confusi coi pacificatori.

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