Il Socialismo - Anno III - n. 18-19 - 10 novembre 1904

IL SOCIALISMO concorso del maggior numero dei fondatori e collabora– tori del Mouvemeut socialiste, L. Revelin, G. Fauquet, J. R.ivière, Ph. Landrieu, E. Buré ed altri. Ma fu specialmente nelle file dei militanti del Par– tito che l'azione per ouenere l'intento era spinta con cflicacia per opera di buoni compagni come Rcnaude I in Normandia, Varède nelle Ardenne, Monte! a Lione, Sasnol a Soulageon e Saint-Etienne, Ponard e Donier nell'Est, Nadi nel Dròme, Capigneau, Ducos de la l-laille, Jegou, Nerson, Givort, Voilin nella regione parigina. Se l'unità socialista è sul punto di diventare realtà in Francia, il fatto è dovuto senza dubbio in larga mi– sura a tali compagni. Ad onta delle critiche ed anche degli scherni dei compagni dell'altra frazione affermanti che a rimanere nel nostro partito « si faceva il gioco » dei ministeria– listi, e ad onta dell'ostilità ben sovente violenta dei compagni ministerialisti i quali dichiaravano che il posto di quei socialisti doveva essere dall'altra riva. e che aUusando sovente della loro maggioranza facevano cre– dere che le loro tèndenze riformiste e legalitarie fossero quelle di tutto il Partito, i rappresentanti della tendenza unitaria-rivoluzionaria continuarono con invincibile te– nacità. l'opera loro specifica, che consisteva nel colmare l'abisso esistente fra il Partito socialista francese ed il Partito socialista cli Francia ( 1 ). Essi condu~sero la lotta contro Millerand, la cui espulsione, respinta dal Congresso di Bordeaux nel• l'aprile 1903, veniva approvata nel gennaio 1904 dalla l'"ederazione della Senna. Essi al Congresso di Saint– Etienne nel febbraio 1904 fecero un vigoroso sforzo per sottomettere alla volontà ciel partito l'azione ciel gruppo parlamentare, o per dare almeno a questo una specie di contrappeso nel Consiglio nazionale creato dal Con– gresso stesso. Spinsero finalmente alla eliminazione de– gli elementi eterogenei, la cui permanenza nel Partito socialista francese poteva essere causa temibile di di– scordia, e proposero ed ottennero nell'aprile scorso dalla Federazione della Senna l'esclusione di Gabriele De– ville, la cui azione non aveva piì:1nu11a di socialista. Malgrado ciò tuttavia sorde diffidenze sussistevano nel Partito socialista di Francia contro questa «· Sini– stra » ciel Partito socialista francese, de11a quale non si apprezzava ancora sufficientemente il valore e gl'inten– dimenti. A Ila vigilia del Congresso internazionale di Amsterdam la realizzazione dell'unità pareva ancora lontana. Mentre infatti alcuni membri del Partito so– cialista di Francia dichiaravano di voler chiedere al Partito internazionale l'esclusione dal suo seno di tutto il Partito socialista francese, del quale i pochi buoni elementi avrebbero potuto entrare nel Partito socialista di Francia, alcuni membri della destra del Partito socialista francese si adattarono tranqui11amente ad una scissione definitiva del socialismo in Francia e si avvicina,·ano di pili in più ai radicali. (r) Richiamiamo il letlorc oll"articolo pubblicato nel fasci– colo (1904) del Sodnlùmo sotto il tilolo: // Partito riformista frm1- use i in <-sso trover;\ <1ualchc maggiore schinrimcnto a pitt :"tntJ>ia intcrprct:'lzionc cli alcune J>.'\rli del presente seritto. (A-. d. N.) La tendenza di costoro era rappresentata dai depu– tati Rouanet, Colliarcl, Carnaud, Breton, Bagno) ed altri che spingevano forse più ancora ciel Jaurès stesso la loro azione puramente democratica e priva di ogni carattere specifico socialista. Ad Amsterdam gli avvenimenti parvero da principio porre in luce sopratutto le tendenze estreme, e per la Francia opporre irreduttibilmente il socialismo cli Jaurès al socialismo di Guesde. Fortunatamente però l'azione della <e sinistra n del Partito socialista francese, che potè bentosto appog– giarsi sulle forze vive di tutto il socialismo internazio– nale, doveva realiu.are la sintesi necessaria fra le esa– gerazioni delle due frazioni antagoniste. Già Enrico Ferri aveva affermato nel suo primo discorso alla « Commissione della tattica » l'idea feconda dell'unità organica del partito ed aveva presentata una mozione in tal senso, ma tale idea, che era evidente– mente quella dell'immensa maggioranza dei partiti so– cialisti nazionali, non parve avere alcuna eco nelle due sezioni avversarie della nazionalità francese. Il discorso cli Renauclel fu come una rivelazione. Con un linguaggio chiaro e molto vigoroso egli dimostrò come il vizio inizin.ledel movimento socialista in Francia fosse la debolezza dell'organizzazione, conseguenza dello stato di divisione del movimento. Se la tattica mi– nisterialista della maggioranza del Partito socialista francese gli pareva inammissibile, i compagni ciel Partito socialista di Francia si erano resi però in certa misura responsabili del suo sviluppo abbando– nando il partito e man.cando a questa regola. fonda– mentale di ogni organizzazione socialista: ltì dove è In 111nggiorn11za là è il partito. Il piì1 gran torto di tale tattica era stato di permettere una momentanea vittoria del ministerialismo, mentre in un partito socialista unico la prevalenza degli elementi rivoluzionari sarebbe stata certa. Immediatamente dopo il discorso cli Renauclel, Bcbcl decideva di appoggiare l'idea della mozione unitaria presentata da Ferri. D'accordo con Ferri, Kautsky, Adler, Vandervelde e Troelstra egli presentò la mozione uni– taria della guale riproduciamo il testo: Il Congresso dichi,,ra che, onde la cl.,sse lavor.1trice abbi.1 tutta la sua for1.a ncll,1 lo1ta contro il c:tpi1.1lismo. è indispen– sabile che in ogni p.1csc di fronte .,i p,irtiti borghesi non esista che un solo partito socialista, come non esiste che un solo prole1 ari:1.to: per cui tutti i militanti e rntte le fr.11.ioni cd org.1nizzazioni che aderiscono .11 soci.1lismo h:wno il più imperioso dovere <li adoper,1rsi con tutte le lorçt forze .111.1 realizzazione dell\mità socialis1.1sulla b.1se dei principii s1abi• liti dai Congressi intcrn.1zionali e nell'interesse del prolc1.1- ri.1to internazionale di fronte .1\ qu.,le sono rcspons.1bili ddlc conseguenze funeste della perpetuala divisione. Per giungere ., tale risultato, !"Ufficiointcrnazio11.1lee tutti i p.1niti delle nazionalità. nelle quali runità. è esistente si mettono a loro disposizione cd offrono i loro buoni uflici. Questa mo1,ione fu votata ad unanimità dal Con– gresso, ma in quel momento, in cui l'ardore della lolla fra rivoluzionari e riformisti assorbiva l'attenzione gene– rale, quel voto parve puramente form:i.lc.

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