Il Socialismo - Anno III - n. 17 - 25 ottobre 1904

fL SOCIAUSMO 271 di conciliazione, 13 controversie terminarono subito, 1 7 m.ediante un accordo diretto e 6 con l'abbandono delle domande presentate. ccIn 43 casi lo sciopero è continuato, oppure t: stato dichiarato dopo il rifiuto di entrare in trattative in prcsenz.a del giudice di pace. <( Per 93 controversie vennero costituiti dei Comi– tati di concilia.zionc, i quali in 42 casi raggiunsero lo scopo. La proposta di ricorrere all'arbitrato venne fatta 20 volte dopo l'insuccesso della concilia1.ione; essa - venne accettata 4 volte e respinta 16 volte di cui 6 dai padroni, 4 dagli operai e 6 dalle due parti. « Sono risultati meschini poichè in tutto all'attivo della legge del 27 dicembre 1892 si possono portar~ soltanto 70 casi nei quali la soluzione direttamente o indirettamente è stata agevolata dall'applicazione della detta legge )>. D, - Chi è il padre della filantropia? N. - li di:wolo. D. - C'è un certo liberalismo che sia ammissibile? R. - ~o; ogni forma di libci:-alismo è pee<:ato mortale e cs– ~l.:nzialmente anticristiano ,,. E nell'appendice: e< 7. - :'\on stnmpcrai, nè leggerai, nè propagherai, nè comprerai cattivi giornali. 9. - Non mnndcrni i tuoi figliuoli alla scuola senza Dio. 10. - ~on prenderai consiglio nè da un medico t.;brco nè da un protestante •. '.\lcrry del Val, che governa l'Italia, non ;ivr;\ che un cenno dì capo a fare perchè il Catechismo della diocesi di :\ladrid sia adot– tato in tutte le diocesi e scuole • lnichc • del beato Regno. . .. L'nvremo da\'Vcro, b brava guardia nazionale? Il deputato Chiap– pero (mai sentito nominare!) avrebbe riferito, in una intervista, che- l'on. Giolitti si sarebbe mostrato favorC\'Olissimo alla istituzione \arieh1 Mla Cromttil 11l1•r11iizio11alc 1 ;n:!::/~:~a <~ ::~;te 1 r:g: :;:,: 1 t~:~~~~tc::~:~::~.b~:::~b: e~~~: I una spede d; guaro;a na,;onale p,onta a ra, dspctt,ce ; ct;,;u; dd . I Il mq11qpolio tklla n~:chcua e il moMj>()liiJ ddki miseria - Un cale- I d1ismo da ndollare in ltnlia • l,<l 1111qvag11ardù, 11nr.io11ale il,tliaua - Il coraggio.,, civile di n Pietro - .1/iuria della vita p110IJ/iC1i italùma - Alti tr11ci nl atti ,fai degli Apostoli - A'iulu::tc di /rttti e di mùsi<m,1ri - IA nlle,l(rù ddl,: ce11s1a-a itt,J.ù111a - La cs,,tta co11cczÙJ11c dd Libero pensiero, suo11do il r1ipporto del doti. Erminio 1 Troi/o, Un bandito di alto bordo chiamato Cl:trkc, e soprannominato il re del nwu, fa costruire in questo momentc,, nella 5. Strada, a ~ew York, un palazzo in marmo, granito e bronzo del complessivo \·alore di 25 milioni. Nicola 11 po.ssicdc, da solo, più di cento palazzi e castcl1i disse• n'tin:lti in tutto il. suo sanguinoso impero. La signorina americana P:tolina Astor spos:lndo il signor Tale dei Tali, guardia del corpo, porterà una dote di mezzo mil!ardo. Dal censo delle contribuzioni dirette dcli' Unione americana per l'esercizio 1905 si apprende che i seguenti cittadini americani hanno per le proprietà fondiarie la segucnk rendita annua imponibile: Vield (Chicago) 4-0milioni di dollari; J. J. Astor (New York) 35; \.Vcightman (1-'iladelfia) 30; \V, Astor ç, 1 ew York) 27; L, 7.. l,citer (Chicago) 12; Otlio Voung (Chicago) 10: Frick (Pittsburg) 10; Whitc (13atimora) 8; Chessman (l)cnvcr) 6; Scars (Boston).;. Inoltre per la proprietà mobih; il censo calcola le scgucnli ren– dite annue: Andrea Carncgic, 5 milioni di dollari; Johor Rochcfcllcr, 3 mi• !ioni; Russcl Sayc 2. Intanto, durante la riunione del Consiglio municipale della cilt:\ di ì\lanchestcr, in Inghilterra, fu dichiarato che più di dùàmila ope– rai, cariclli di famiglia si tro\·avano senza lavoro e che c111111t111/a– mi/,i perso11c stavano per morire di fame. ì\la c'è e ci sarà sempre della gente che continuerà acl affer– mare che 1:1. società moderna è la società dell'accaparramento: ac– caparramento delle ricchcuc da p:1.rtc di.pochi da un lato, e acca– parramento della miseria, da parte di molti dall'altro. E coloro che vogliono mutare questo stato di cose sono dei me– statori e delle canaglie. Letto, tale e quale, nel Catechismo delh diocesi di ì\ladrid a pagina 74: « D. - Figliuoli miei; la Libertà, l'Uguaglianza e la Fraternità sono contrarie alle virtù cristiane? R. - Sl, lo sono, e sopra tutto nello spirito con cui tali no– zioni sono inculcate dai nemici della Chiesa. D. - Quale esempio seguono coloro che gridano: Viva la Libertà? R. - L'esempio di Lucifero che innalzò la bandiera della Li– bertà. Dio, nelle Sante Scritture, lo confronta agli animali. D. - Che cosa è che forma il fondo della fraternità degli atei? R. - l,':unorc dc-gli uomini, :rn1orc che perciò, si chiam:l filan– tropia. cittadini, dei quali essa sarebbe la diretta emanazione. Quello che potrebbe fare <1uesta lcga - diceva Giolitti • non lv potrebbero fare nè i militi, nè le guardie di questura eh~ hanno tro1>pc responsahilil:\; e poi il popolo non riconosce in c:ssi .ilpofcrc disinteressato autonomo; ha prevenzioni contro ln forza armat:l e queste non si sradicheranno mai. Ben differente - è sempre Giolitti che parla • sarebbe ìl cnso di una specie di guardia nazionale 1,-omposta di cittadiai e comandata da cittadini. Il suo verdello sarebbe accolto con dcfercn:m dagli onesti, -i quali saprebbero che a comporre questa guardi:\ contri– buiscono gli onesti. Ma sicuro! Benissimo! Armiamo i cittadini. Formiamone dei plotoni comandali da cittadini. Mezzo milione di operai organizzati avranno cosl 1 in Italia, delle buone cartuccie n<:lla.giberna e il fucile appeso al muro, in casa. E allora ... addio spe'>c hnprodutiivc ! Ben venuto, dunque, il progetto Giolitti. N.on aggiungo nulla di mio. Un teh.:grammn <la Roma al Pùcul.u di Trieste dice proprio cusl : • Re Vielro di Serbia a Roma'/ << Ron1a,- .\ 110\·embre, a.Iritorno a Roma dei sovrani, avrà luogo una rivista in onore del principe ::\'icola elci '.\lontcncg:ro e della prin– cipessa Milena. I principi dd '.\lontcncgro vengono a co1)oscere il nuovo nipotino, principe di Piemonte. Si assicura pure eh..::non è difficile che insieme ai principi del '.\lontcnegro possa \·cnirc a l<oma anche re Pietro di Serbia. •. · E un altro tekgramm:t da Londra pubblicato in tutti i giornali dd mondo: • l.ondr:i. - Il '/i'm,:s, a proposito delle fc,;tc per l'incorvnazione di re Pietro, a Belgrado, '>Crivc: • L'olio consacralO, k: preghiere e le ho1cdizion1 non possono cancellare la macchia di sangue del lrono di Pietro! e le cerimonie non daranno al re In fotzn di disfarsi degli assassini gallonati, che lo circomlano e gli chiedono favori come circonda\•ano e chiede– vano favori al re .\lcss:mdro. FinchC Pietro non se ne sar:\ liberato, egli non potrà sperare• \'appoggio dcll'opinion1: pubblica onesta di qualsiasi nazione. • Una ~emcsi, tanto dr:unmatic..'l quanto giusta, può vietargli di sciogliersi dagli assnssini: l'lnghiltcrr:l può compiacersi di non essere rappresentata alle fc<;tcdi Belgrado •. Il l)ai/y ;I/ai/ usa termini ancora pili aspri: • Eppure il sovrano balcanico - esso dice • non può sentirsi tr,mquillo, sapendosi disprezzato dal mondo civile. Egli sembra sod– disfatto; ma molti suddiii non condividono il suo modo di vedere. E' probabile che tenteranno sanguinose rappresaglie. E' destino dei complici degli assassini cadere sotto la spada degli assassini"· Ma non c'è dubbio che l'Italia ufficiale farà a re Pietro un·ac– coglicnza lict:i. Cane non mangia cane.

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