Il Socialismo - Anno III - n. 17 - 25 ottobre 1904

266 IL SOCIALISMO L'operaio rifictlc. l!:gli intuisce prima, poi comprende, che gli intenti e gli scopi di questi predicatori della rivolta nazionale non sono nè possono essere i suoi scopi, e gli intenti suoi. La cosa è per noi di sommo interesse e merit::i pci socinlisti di tutti i paesi In massima attenzione. l~ssa dimostra che - forti della csperien1.a fatta dai loro compagni di altre n:uioni - i kworatori macedoni non si sentono punto prOClivi a lottare per l'interesse puro e semplice dei nazionalisti borghesi, ma vogliono pensare alla soddisfazione dei propri bisogni. Questo nuovo indirizzo del proletariato darà certamente ottimi frutti per la liberazione della J\lacedonia da lutti i suoi domi– natori cd è conforme a quel programmn che il compianto compagno nostro Argyriadis avc,·n redauo anni or sono a Pnrigi per un co– mit:\to • Pro i\lacedonia • colà costituitosi. Primi a porsi su <1uesta nuova via, che è quella del!a lotta di cl:1-.se, noi possiamo cit:'lre a titolo di onore i C:llzolni di Monastir • una dcllt· pili grandi citt:l. della i\facedoni:1, abitata da un grnnde numero di veri e propri proletari. 1):11s<:no di questa città, in parte <'Onquistata alla civiltà industriale, è nato il primo germe del movi– nwnto oper11;ioin i\l:tttdonia. Tolgo dalla traduzione della cronaca <lei Ra/Jchlilehr,;.rki v~st11ik questi particolari intorno :llto sciopero dei 150 cnlzolai, scioperoehe ha un:l import:lnz:l non pc! numero dcgìi :tderenti, 111:lp<:rchè esso è il primo in quel p:tesc e tlinota un· c:tmbi:11ncnto r:tdic:tl("'nello spirito di un:t parte almeno d<'lla popol:t,donc operaia di quelle g:cnti. l)ur:1ntc tre giorni la città di '.\lonn'>tir fu teatro di una lotta acc:tnita fra padroni cd operni ed à questa lotta prese parte non dbpre1.1.:lbile ln polizin riformatrice inh:rnazion:tle, bene inteso :1favore, :lnchc là, degli interessi p:1.dronali. mi operai chicdcv:mo: x) Diminuzione della giornata di Jnvoro, nllorn. di 16 ore; 2) .\umcnto di salari; 3) Abolizione del lavoro notturno e sopr:ltutto del snbato notte; 4) Protezione degli opcr:1.i vittime del lavoro; 5) Funcr:tli grntuiti :lgl: opcmi, ccc. I .o sciopt:ro . che imprcs-.iònò vi\,:lmcntc la popolazione operai:'\ e l:1 borghese • si compose dopo lrc giorni. Gli operai · n caus:1 df'!lc pn.:ssioni poli1.icschc - furono costretti a restringere le loro ri– rhic,tc t· tornnrono :li l:lvoro dopo n,•er ottenuto una insignific:tntc diminuzione delle ore di lnvoro cd un leggero aumento del S:llnrio. L'importanza di questa agitazione non è già nei suoi ri-.ult:-tti immedi:lti, m:l nel nuovo stato di cose ch'css:l riveln. l~ssaèl'indicc sicuro di un ris,,cglio del sentimento di classe frn gli operni m:lCC· doni, ris,·cglio il quale è 1anto pitt signific:-tntc se si ricordano le gravi differenze di nazionalità esistenti frn gli operni macedoni. '.\lcntre queste differenze lmnno sempre impedito finora :-tllc varie na;don:llità di venire ad una intcsn fra di loro nllo scopo di rendersi libere rl:ll g-iogo mussulm:\no, gli opcr:i.i di :'llonastir h:rnno insegnato ai patriottardi mnccdoni la solid:lrict:ì di classe. Greci, bulg:lri, va– lacchi. cx:c., non solo si sono trovnti d'accordo nello sciopero, ma, SC'nz:ldistinzione di nnzion:-tlità.. si sono organizzati per compiere insieme \\Il l:woro m:lggiormcnte proficuo pcl loro a\'venirc. Questa loro organizz:tzionc • per rngioni spiegnbilissimc • rh•cste nn carattere di cospirazione; gli !">tatutisuoi sono segreti. In con• elusione lo sciopero ha avuto un:1 influenza contagiosn sug:li operai degli altri mestieri. In ·modo pnrticolare esso hn influito profonda– mente sugli animi degli opcrni della grnndc fabbrica di Oiphoro presso i\lon:lstir e tutto induce n sperare che il co11/t1gio non trovi i <;uoi limiti in <1uesta città m:l <;iestenda, gundagni le nitre citt:'Iddb '.\l:iccdonia per chiamare a nuova vita gli oppressi proletari m:lccdoni. Chi sa che non si:l proprio in Oriente che il pro!et:lrinto unito compi:1 contempor:-tnc:imcntc !:l propri:l Cm:lncip:tzione politica cd C'C'tmomk!"\? G. M. Serrati. La tattica socialista e l'evoluzione democratica nel Belgio Il ministcrialismo e le sue cause. La gente che passa per competente ncll':nlc di fiut:\re il vento politico aff.-rn1:1che in Belgio c'è odor di -.faccio. E qucst:l affcr– m:uionc•. elH· può parere prcmatur:i :-tiprofani, non sorprende chi conosce il paese. Il Belgio infatti non è uno di qucg:li Stati dove l'altcrnar:.i dei partiti politici alla direzione degli affari è fenomeno comune e fre• qucnte, Qul chi prende il timone lo tiene per anni e per lustri. I cnttolici sono padroni dello Stnto cb venticinque anni cd hanno :lg– giogato :li loro carro un tal cumulo di nmbizioni, di speranze e di interessi da far p:lur:-t persino ... :ld un ministro itali:-tno. Gli specu– latori più prudenti avc\'nno fede nell'immortalità del loro potere e fond:lvano su questa fc."<lc delle opcr:tzioni finanziarie e politiche. E' dunque naturale che i segni della prossima liquida:done si vcdnno da lontano, molto da lontano, e che da ogni pnrtc gli interess:iti prcll(fano fin d' orn il loro partito più o meno rumorosamente. Cosl, mentre l"onorevolc Buyl deputato liberale di Ostenda fa dei calcoli l:lboriosi per dimostrnrc che fr:"l.due :umi le elezioni distrug– gef:lnno In maggioranza clericale e mentre i piu pcssinlisti <lanno qunttr':rnni <li vita al regime :lttunlc ognuno si prepara :li nuo\·i eventi e delle con\'Crsioni rumorose si prc:lnnun1.inno . In questo rapido e interessante rivolgimento di cose e di co– scienze :issume speci:llissima importanz:l l'nttitudinc del p:lrtito so• cialista, il t(Ualc non solo oecup:l il scx:ondo posto per numero di aderenti e \'irtl1 dì disciplina, mn anche è destinato ad essere, nel rinnov:tmcnto prossimo, una fonia vh·:1cd operante con cui hisogner:'I forc i cQnti. Pl'ima di csamin:lrc la situ:lzionC' del no<;tro partito, S:lr;ì bene però fare 11nnconstntazionc. P:lrecchi colleghi cd io -;tcs~o. h:tnno a <;110 tempo espresse le opportune riserve sull'utilit:\ e sull'efficacia delle rivolte di pia1.za in Belgio. lo ricordo. per esempio, di nv<-r<' indicato ncll'Av,wti, non dopo, ma prima che l'ultimo moto (191:nJ scoppi:ls'>e, le rrigioni profonde per cui csw non poteva riuscire. E queste rngioni possono ridursi principalmente a due: la psicologia p:1rticolnre del popolo {cnlmo, pratico, prudente) e la fisonomi:1 po– sitiv:1 dc.Ile organizzazioni cooperativ1: in conflitto npcrto con C<'rlC' affcrm:izioni ide:1listiche verbnli. Oggi però di fronte :lgli inscgn:lmcnti dei fatti, nuove deduzioni s'impongono. Le rivolle non sono riuscite è , 1 ero a rnggiungere lo scopo che si prcfiggevnno (ossi:1 il suflr:lgio universnle) cd :lnzi scll7.:l alcun dubbio ne hanno allontan:ltn un poco la rcali:-:z:izionC', '.\la per dc indirette cd imprevedibili i moti popolari h:111110 condotto :il ris\•cg\io dcfinith,o cd al rinnovamento di un partito qur111,iagoniz~ z:tnt" (il liberalismo) e gli han (bto l'occ:lsione di rigenerare com– pletamente il p:lcse. Orn fr:l questi due risult:lti, suffrngio univers:tlc chiesto m:l non ottenuto, e possihilit:\ di un governo libernlc ottenuto senzà cs-.cr chiesto, il secondo \'al nwglio <lei pfllnO. E ciò per un motivo <;em– plicis-.imo, che cioè il governo di domani dovrà dare ·subito l:i ri– formn clcttornle. mentre non ern punto certo che l:i riforma eletto– rale porl:t'>'>Cdavv('rO alla sconfitta immcdiat:1 o prossim:l delb p:irte cnttolic:1. :--/è solo. :\•In.mentre prim:1 il campo cr:i divi,;;oqu:1-;incttamcnt(' fra C:lttolici e ,;;ocialisti cd un cnmbi:im('nto di governo faccv:l prC'• vedere un csperin1cn10 collettivist:-t cui il Belgio per ragioni p">k-o– logichc cd economiche non er:1 pcr:inC'o m:lturo, oggi siamo giunti all:l pos-.ihìlità di un rcgim<' trnnsitorio. che durer:\ appunto il tempo che è nccess:irio p('r ronnare le coscienze, per tcmprnrc le :lnni per I,, lotl:1 suprema, e per prep:1r,1r("'IC'condizioni propizie nd un trionfo non cffnnero ma dcfinith·o. I,:l S('<;,;;ione pnrl:unentare pro,;sima <;ar:'I dunque :iss:ti \'Cro'>i– milmcntc \'ultim:l di un r<'gimc. J ,'111timno !:l penultima, :iggiungNò per nmor di pn,-cisionc. Dopo di css:l un go,,crno si in:iugurcrà,' go– verno che :ilcuni vogliono :l'>simibn• all'odierno gnhinctto franccs<' r che secondo me sad semplicemente un regime di tm1t.Sidonc, in quanto esso si troverà preso entro le eornn dì questo implacabil<' dilemma: o accordarsi colla monarchi:'\ e deludere le legittime SJ>C'• rnnz<: ciel popolo, o governare col popolo e ledere gli interessi ol• trcchè le tt·ndC1J1.eimmuintc dell'istituto mon:lrchico. '.\In scnz:l anclnre collo sgunrdo sino al pii1 o meno pro<;simo :l\'• venire, e senza avventurarci nel pclngo dcli:'\ ipotesi, fis-.iamo l:l po– sizione speciale del pnrtito soci:llista nell'ora che passa e vediamo di spiegarci gli intendimenti dei nostri comp.'"lgni. Tre tendenze (si sa) dividono il pnrtito bclgn. I lo detto dividono? Sl.. .. \l:l ho detto cosl per usare un'espressione filologicamente chinra. In realtà le tre tenrlcnze coesistono. tln buone vicine, t: non :ilter:-tno in alcun modo i rapporti fraterni fra i militi del comune ideale. Al-

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