Il Socialismo - Anno III - n. 17 - 25 ottobre 1904

IL SOCIALISMO ria ùisposi1.ione degli elettroni che entrano a far parte dell'atomo stesso. Epperò se può risorgere, sotto un certo punto di vista, di bel nuovo l'idea che avea sl lungamente tonnentato gli antichi alchimisti e, cioè, la possibilità della trasformazione dei corpi gli uni negli altri, essa è venuta però profondamente corretta nel -;enso - onde la constatazione novella dell'erroneità <lei loro sforzi - che se mai sarà un giorno possibile modi– ficare tutti i corpi semplici gli uni negli altri ciò av– verrà solamente secondo la legge che gli ele1J1enti a peso aton-dco pili elevato si potranno convertire in quelli a peso atomico pili basso e non già viceversa, e che infine le trasformazioni non pci:tranno avvenire che fra elementi della stessa famiglia chimica. Epp.erò l'impos– sibilità certa, assoluta di trasformare, ad esempio, il piombo in oro . . i deve al chimico Ramsay, lo scopritore di nuovi dementi atmosferici - l'argon, il rnetargon, il criplon, l'elio - ed al Soddy la constatazione della trasformabi– lità de' corpi semplici gli uni negli altri, studiando la così detta e111a11azio11e gassosa del radio. Partendo in– vero il primo dalle ncerche spettroscopiche eseguite sul radio da Sir \Vil11am 1 le quali mostravano che alcune lince dello spettro ciel radio appartenevano all'elio, egli confermando le esperienze del \Villiam, insieme al se– condo, sottoponendo l'emanazione radica alla tempera– tura dell'aria liquida, ottenne un gas riconosciuto per dio. r .a scoperLa dei corpi radiattivi servì a dare migliore luce e pilt larga estensione alla recente teoria. E si potè cosl riconoscere ed affermare che gli atomi dei corpi emananti le nuove e spontanee radiazioni sono atomi facilmente disgregabili: gli elettroni che li costituiscono si distaccano fra di loro e mentre in parte restano li– beri, in pane si riuniscono formando nuovi aggregati, nuovi gruppi alla lor volta pili o meno instabili e di– sgregabili; finchè formano alla fine un:t costiwzione re– lativamente stabile e co:;tante . .:\Ca nell'atto che avven– gono tali trasformazioni nell'ambito dell'atomo. si ma– nifesta uno sviluppo ed una trasformazione di energia -;imilmente a ciò che si verifica nei cambiamenti cli struttura molecolare dei corpi. Gli strani e sorprendenti fenomeni di emissione s1>0ntanea di luce e di calore presentati dal radici trovano così la loro congrua spie• gazione. I~ poichè il Rutherford ed altri sommi constatarono che la radioattività è infine una proprietà fisica comune a tutli i corpi, proprietà gradatamente variabile in linea teorica da 1111 certo massimo ad un certo minimo, se ne desume _per ciò che pi\.1 sopra si è detto, che infinito può considerarsi il numero dei corpi semplici. Ond't: che rnentre dalJluna parte si è pervenuti al concetto 1lella umltì della materia ed alla affermazione del pr{}– lyù di Crookes e di \Vendt; dall'altro canto si è arri– vati alla concezione che anco la materia moria ha ob– bedito ad un processo di evoluzione a cui deve neces– sariamente susseguire • come è di fatto - una fase di disgregazione. La materia primordiale è perfettamente omogenea e gli elettroni ond'essa è costituita in una prima fase ag- gruppandosi in moùi eù in numt!ro varii, generarono gli atomi da. cui sorsero poi le molecole omogenee cd ete– rogenee. Dai corpi ad atomicità bassa si passò però per gradi successivi di passaggio a quelli ari atomicità pila alt:. ; dai più semplici si passò cioè ai più complessi ed in questa linea ascensionale i corpi radiattivi (di altissima atomicità) rappresentano l'ultima fase raggiunta dalla materia. La rnateria ha in essi subìto la m~sima com– plicazione. Ma quanto pili si passa dalla omogeneità alla eterogeneità, quanto piì1 alto è il grado di clifferen1.ia– zione tanto piì.1 gli edifici atomici e molecolari indebo– liscono; tanto è vero che i corpi radioattivi hanno gli atomi facilissimamente e spontaneamente disgregabili per cui si giunge di bel nuovo alla materia primitiva. Nè segue perciò la riconferma che alla fase di integra– zione si sussegue una seconda fase di disintegrazione; dai corpi pii, complessi si ritorna a quelli pili semplici aventi l'atomo poco o nulla complicato quindi di basso peso atomico. Anche in questo caso pertanto la teoria di Spencer trova la sua riconferma; essa che avea già preconizzato l'intima connessione genetica dei corpi in nn.tura. Spazzato così nel· campo delle scienze naturali il dogma della indivisibilità dell'atomo, mentre :mcor:1 una volta la dottrina positivista riceveva una mirabile conferma de' suoi enunciati - in quanto che fu messo in evidenza scultorea il fatto che materia e forza altro non sono se non una stessa cosa, gir,cchè la prima non è altro che la seconda nel suo stato di conde11sa1.ione - ogni ideologia, ogni capzioso concetto di trascendenta– lismo filosofico venivano definitivamente ricacciati in quelle tenebre di cui han bisogno. In quanto che l'inu– tilità del concetto di una forza suprema è finalmente del tutto evidente ; a m.eno che non si cada nell'errore nell'ammettere che la jtJr:;a-mnteria o /or::n-11ni11erso che è infinita, avendo bisogno di una /ur::a ignota al di l:ì non sia pii1 infinita, ossia ... alla negazione dell'infinito stesso. QutNTO F10R1. VITA l'UOLETAlllA INTEHNAZIONA La prima lotta operaia in Macedonia. :\lentre i patrioti macedoni in Bulgaria, d'accordo con i S('di– Cènti <iociali!.li • larghi, • tentano di provare che in Macedonia non esistono operai c che per conseguenza non v'è terreno per un mo– vimento socialista rivolu1.ionario, i fatti vann0: confutando nel modo pii1 evidente la loro affermazione un poco troppo assoluta. I fatti hanno or ora provato che se questo paese è stato finora• refrattario a qualsiasi movimento prolernrio per fe arretrate ,;ue con– di:tioni di sviluppo economico, esso va però ora mano mano diven– tando propizio alla coltura del microbo socialista, perchè poco :1 poco anche qui penetrano i nuovi metodi della produzione capilalìsta. In Macedonia ,·i sono già degli operai della fabbrica e qur~ti lavoratori già sentono il bisogno di migliori condizioni di vita. !,'insuccesso della • ri\'oluzione • dello scorso anno e la relativ:i tranquillità del momento hanno spinto gli operni macedoni verso un"ahra direttiva. Le buone parole dei diversi « apostoli n del nationalismo. piovuti in :\lnccdonia dalla Bulgaria, rominciano a perdere mollo ddl:i. loro magica influenza.

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