Il Socialismo - Anno III - n. 14 - 10 settembre 1904

tL SOCIALISMO SCIENZA ED ARTE patriarchidel socialismo XIX. BLANC. (1811-1882). l ,uigi Blanc nacque a ~ladrid, perchè nipote di un nonno il quale era stnto condannato a morte e vi si era rifugiato. Suo ptHlrc fu intendente generale delle finanze di Giuseppe Bonaparte e di :\lur:'ll e l'eredità politica pesò abb.'lstanza gravemente sulla giovi• nena di Luigi e cli suo fmtello che erano agli studi a Parigi. Una vita di l:woro :usiduo e molteplice condusse il futuro nutore della !:Imo~, Orgt1J1isaliondu lrav,,i/ sino oltre il 1832, aiutato da uno zio tlt:lla madre, Ferri Pisani, in modo da poter, durante il giorno, <1t11diareil diritto presso un avvocato amico di famiglia e da potere. la sera, dare lezioni di matematica o far copie di manoscritti che gli vt'nivano commes!'le per la sua scrittura chiara ed uguale. Luigi 81anc p.usava, per vivere, da una occup.'lzione all'altra, fornito di quella disinvoltura felice dinanzi al lavoro che abbiamo ri~ntrata in quasi tutti i grandi comunisti della storia 1 i quali hanno dato insieme uno spettacolo esemplare di molteplicità di ;U– titudini e di spirito inventivo nelle scienze e di tecnicità pratica. :\la le molte occupMioni non gl'impedivano di consacrarsi :ii suoi studi prediletti che erano quelli poetici e quelli di politica. A questi ultimi pare che lo avviasse un amico di famiglfa e eompatriota Insieme, Flaugcrgues: alla produzione poetica egli si deve essere consacrato ass.'li giovine, se, quando fu bandito il con• cor!K>accademico ad Arras, città ove nel 1835 egli era andato come precettore dei figlioli del meccanico Halctte, egli aveva già pronto 1111 poema su Mira/Jttt11 cd uno su I' H0tet des lnvati&J e un !1loge" de 11/tu11ul. :,.;on si può dire che giunti a quest'epoca - siamo verso il 1835 - ninne fosse gii\ uno scrittore bello e formato. Ma tutto ciò che U'l<"ivadalla sun penna mostrava fin da quel tempo l'originalità di unn mente bisognosa di esercitare una critica nuova senza p..'\rtiti presi :lccademici, specie sul pensiero e sulla lelter:uura della grande rivoluzione. I suoi articoli sul Pr3jJagateur e sul Pragril d11 Pas-de-Ca/aiJ documentano gi:\ questa virtù efficace, e la documentò molto meglio uno •iludio uscito sul Nalional, nel quale Luigi Blanc, raffrontando i due colossi dc:I pensiero rivoluzionario del secolo X\'111 in Francia, H:ou,,;e-au e Voltaire, dimostrava che Rousseau era. infinitamente su– J>C'riorc:l Volt:lire, poichè, mentre in questo non era che \'eccesso di un criticismo e di un razionalismo ancora. borghesi, in Rousseau invece germina\•ano vigorose le idee che sono poi maturate ed hnnno formnto In foua centripeta di tutto il la\•orlo intellettunle <;uc-çessi,·o. L'nttivit:\ di pubbliclst:l di Blanc crebbe, favorita da un po' di fortuna presso le riviste più note di Parigi, sino al punto di :wer t>gli r:lggiunto, quando sl:lmo al 1837, una delle migliori posizioni 11('11:l opinione dei più. Prima sulla R~ue rép11bticai11c, poi sulla ,\10111,e//e1\lù,er11e, quindi sul Bou 1m1, egli esplicò molte di quelle likt· che :llldav:lno a mano a mano avvicinandosi e fondendoisi in un:-. unica orlenl:lzione. l::CCo, quindi, il primo gennaio del 1837, Blnnc redattore capo del /)011 um, per il ritiro di Rodde e di Cau– chois-Lemaire. Uomo di convincimenti e ardente nel resistere, il 'IU0 ufficio non durò oltre i diciotto mesi, poichè discutendosi nel giornale la questioni• delle rerrovie, quella che sotto altra forma <;i è riaperta in Italia oggid\, egli, convinto sostenitore dell'esercizio di Stato e contrario :llle Compagnie particolari che, invece erano ,o,;tenute dall'amministrazione del I.km un1, la ruppe con la medc– 'Sima cd usci dal giornale. Luigi Blane era ormai lanciato nel gran mare del pubblicismo e clelln critica llOlitica e i concetti predominanti ne' suoi :lrticoli form:l\':'lno :'!desso una sinte'li che contribui"n :t prcpnrare lotte.- ct1 :-.,•,·cnimcnti intellettuali e politico.sociali di grande importan1.a. :\l:rnc-atogli il giornale fondò l:1. Nr..•ue du pragrb, tutta ispimL1 a qucll:l <iU:lJ'K"T'IOn:lle <'rilit-:l delle cose, degli uomini e delle lclt>c, tra le quali cJ i quali era n.110 e vi,·c,·a. Li'scl su di css.1. il saggio geniale sul11.~ Id/e 1mpollo11iàmu, che è un atto di coraggio pubblico che ha pochi esempi, se si pensi a quello che era in quegli anni la venerazione per il conquistatore francese. Si direbbe che Alane prc"lentisse la restaurazione bonapartista ad una quindicina d'anni di distan~a e tutti i mali che ne sarebbero derh•ati, quelli che in uno dei discorsi pili possenti che da Mirnbeau e da O:lnton in poi si 'li:lno uditi dalln tribuna francese, Vietor I-fugo, disposto ad ah• bandonnre l:l Francia, pronunciava nell'aria bassa e minacciosa del colpo di stato del Due dicembre. I grandi pensatori francesi hanno sempre compreso il pericolo di tale restaurar.ione, la quale per Blanc sarebbe stata • le dispo– tysm<: moins la gioire, les cortisans sur nos tétes moins l'Europ<.• à nos pieds, un grand nom moins un grand homme, l'l::mpire enfin molns l'empereur •· mane era andato dunque parecchio oltre con l'affermaziorll' delle sue idee. Non si sa se precisamente per rngioni di partito o per altro, Blanc venne una sera aggredito e gravissimamente ferito in Parigi sulla via Louis-le-Grand. Corse rischio di morire: nrn scampò dal pericolo che sembrava inevitabile. Era l'epoca ardente e feconda della su:l ,,ita. l... 1 sua Org1111i– uilùm du trat.viil - che è senza dubbio uno tra i libri più celt'bri d4!I secolo xrx - usch·a sulla Rr.;ue du pro,rrà, e quasi contemJlO· raneamente si pubblicava la 1/i.Jtoire d<.Jdt'x 1111s e cioè del periodo che va dal 1830 al 1840. lo penso che Blanc sia come scrittore il documentatore mimbil<· del romanzo di Onpr:ito Bal~ac. La sua storia, che si diffuse subito in tutta Europa. studia appunto quelle crisi, quelle lotte, quelle for– mazioni attm\'erso :llle quali si costituiscono le orientnzioni piu spc· cialmente giuridiche e politiche della opinione pubblicn che nncorn in p:lrtc sopravvive. E il suo merito di storico e di pensatore non sta solamente qui, perchè Blanc è il primo a dimostrare final– mente che quelle che nella scuola si chiamano le lotte religiose na– scondono profonde crisi reali della vitn. sociale e preparano il ri– volgimento del 1789. • • * Il 24 febbraio 18-18 portò d'un colpo Luigi Blanc nelin più torbida e terribile agitazione politica. Fece parte tra i primi d1•1 Governo provvi'>orio. :\la ìn quei momenti di vertigine non è po~– sibile davvero che un programma si realizzi. Egli p:lSS:lva da Un:l esaltazione grandiosa da parte delle masse ad una gravissima ~i– zione di ostilit~ e di persecuzioni. Il 16 aprile egli corse il più serio rischio di venire ucciso. E cosi il 15 maggio: il grand'uomo era di– sputato da coloro che lo volevano a capo della manifestazione con– tro 1· J/0/el de Ville e dalla folla dei nemici che lo volc\·ano morto. Francesco An1go e il marchese de la Rochejacquelein lo salvarono appena. Allorn incominciò la persecuzione politica. l..'asscmblea votò nella notte del 25 al 26 agosto l'autorizzazione all'arresto di Luigi Blanc. :\la i suoi mnici erano molti e forti ed eroici. Lo munirono di un passaporto falso, scelsero due di 1..-ssi,Duclerc e Pyat ad :\<"• compagnarlo fuori di Francia. Bl:lnc, in tnl modo, fu primn nC'I Belgio e poi in lnghi!terra. J)n Londra Blanc mandò la sua protesta al Tribunale eccczio• nale e poi un Apfd aux ktmniltJ gms. Fu condannato in contumacia alla deportazione. Sotto l'influenza eccitante di tale condanna egli ebbe In maniera di scrivere le importantissime Pagn de l'ki!toire de In rtvo/11/ion de févritr 1848 e due opuscoli vivacissimi: P/l(S de (ìi– rondin.s e La JUpuoli'que u11eet i11droi!ill/e. Ed ecco l'agitatore di,•entato ricercatore paziente ed ordinato di documenti storici nel :\luseo britannico. l..:l fli.!to1'1-tde la R/t'(l– lutio11, che non u~cl se non nel 1862, in dodici volumi, causò quellt> pokmiche viva.cissime con Giulio :\1ichelet, l'effetto delle quali. dt>I rMto, non è stato del tutto inutile per illuminare le molte e gra\'Ì e delicate questioni della storia francese ri\'oluzionaria. Però, nel tcm1>0 stesso, Bla.nc non trascurnva. la polemica, e rispondeva e rc– !loistcvacon pubbllc:lzionì francesi ed inglesi a.i \'ari "iUOi detrattori. Vno dti risultati di questa lunga lotta di pubblicista fu la puh– b\icaziont dei Di., Am1W de I' kirloirL d' Aug/etern cht> r.u:coglil" in 10 volumi tutti gli scritti sp:trsi su quell'argomento e :-i qurl propo,ito. *** Comt> \·i<-1or I lugo, 131:lncnon :.N."Ctto l'nmnisti:l d,•I r5 agu- ,to 1859.

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