Il Socialismo - Anno III - n. 14 - 10 settembre 1904

IL SOCIALISMO Lo sciopero generale non sarebbe (.,he una forma eccezionale di sciopero sottoposta pur tuttavia alle condi– zioni d'esìstere di qualunque sciopero. Lo sciopero è la lotta diretta. lo stato cii guerra :i.pcrta fra capitale e lavoro che minaccia i profitti del, <'apitale, i salari del lavoro. In tale duello il capitale ha maggiori probabilir1t di resistere fino alla sottomissione dell'avversario. poichè il capitalista ha denaro e può vivere per un tempo pili o meno lungo senza il lavoro ... altrui. Viceversa la forza di resistenza del lavoro, vale a dire dei lavoratori, si trova in parte nella riserva cli de– naro, ma sopratutto nella forza della :solidarietà. Ma la solidarietà, abbastanza facile nei primi 1no– menti di entusiasmo pili o meno imprevidente e cosciente di fronte all'immenso ingranaggio sociale (governo. bu– rocrazia, tribunali, carceri, armata, chiesa, ecc.) che è la difesa del capitale, diventa sempre più difficile ed eroica via via che ... la miseria aumenta nelle file degli scioperanti. La coscienza socialista ben sviluppata, la soliclariet\ internazionale, per lo scioperante la solidarietà stessa nella famiglia, la simpatia della pubblica opinione, ecc., favoriscono lo sciopero e gli danno maggior probabilità di vittoria. E la vittoria è certa se lo sciopero scoppia in un momento in cui il capitale che ne è colpito si trovi ad aver bisogno di lavoro e non possa. abbando– nare inerte le macchine o lasciar perduti i raccolti. Altra probabilità di vittoria, secondo quanto affer• mano le statistiche, è <lata dalla qualità dello sciopero; poichè gli scioperi di difesa che tendono a conservare le condizioni attuali di salario, ecc., di fronte alla mi• naccia del capitalista di falcidiarle hanno maggiori pro– babilità degli scioperi di attacco, quelli che tendono ad aumentare il salario. a diminuire le ore di lavoro, ecc. Come nella guerra è più facile la difesa che l'offensiva. Data questa condizione di fatto, che la forza cteci~ siva di ogni sciopero sta nella solicbrietà dei lavoratori come a primo anello di una catena, ne deriva che se questo primo anello cede è reso inutile tutto il resto della catena. L'interesse e l'incoscienza che spingono un gruppo di lavoratori a cedere · sia colpendo dirèl• tamente i compagni sul luogo stesso del lavoro comune, sia tradendoli venendo cli fuori a sostituirli, aumentano, contro gl'interessi del lavoro, le probabilità cli vittoria <lei capitale. Tali sono le condizioni economiche, sociali, psico• logiche di qualunque sciopero parziale. I.o sciopero ger.erale sottostà. alle stesse condi• zioni, con però maggiori speciali difficoltà. Anche se si trattasse cli uno sciopero generale di difesa le difficoltà sarebbero immensamente grandi, J>Oi• chè b. solidarieLà, che t! l'anima di qualunque sciopero, diventa sempre più difficile, qua~i decrescente in pro• pondone geometric:a coll'aumentare ciel numero degli scioperanti. li solo vantaggio che lo sciopero generale può avere sui particolari sta nella piì1 facile eliminazione dei la• vor:nori non solid;ili «;he tenterebbero <li sostituirsi agli scioper:mti, cl1è il capitale ries«;e facilmente a spostare eia un paese all'altro pa1alizzando uno sciopero locale, mentre se non impossibilt:: assai piì.1difficile riuscirebbe valersi delle stesso mezzo nel caso che, dato uno scio– pero generale in una intera nazione si volesse cercare la forza di lavoro all'estero. Ma all'infuori cli questi elementi analitici c'è da fare una considerazione sintetica. Essa è che uno sciopero generale (sia esso di tutti i lavoratori di una $Ola industria oppure dei lavoratori cli tutte le industrie e cli tutta una nazione) non può nascere per generazione spontanea. Eppure è questo appunto che troppo soventi di– menticano i fautOri dello sciopero generale. Per 364 giorni dell'anno nulla si fa cli praticamente utile per organizzare la solidarietà degli operai e creare la ri– serva metallica (il tesoro cli guerra) e poi al 365. giorno si proclama lo sciopero generale! Ed allora, evidentemente, o all'appello si risponde inadeguatamente, oppure se un po' d'entusiasmo si pa– lesa prontamente si spegne. Non è possibile infatti rac• cogliere senza prima aver seminato. Non si può pre– tenriere ;.11 miracolo d'una solidarietà generale, sicura, incrollabile che sbarri d'un colpo, organica e potente, mentre nulla si t: fatto per formarla, disdplinarla du– rante i lunghi anni di .... pace armata fra capitale e lavoro. Altriménti lo sciopero generale non scoppia se non a colpo sicuro, vale a dire dopo un lungo lavoro me– todico di propaganda e di organizzazione, ed allora .... ma allora esso è la rivoluzione sociale (nazionale od ioternazionale) Allora - se lo sciopero generale è assoluto. vale a dire per tutti i lavoratori cli tutte le industrie di una nazione o di un continente - allora... non I! piì:1 uno sciopero, è qualche cosa di ben diverso. Co11c/11sio11e. Dello sciopero generale dal punto di vista sintetico non si dovrebbe quasi mai parlare; ma si dovrebbe invece prepararlo tutti i giorni metodica• mente, ostinatamente, colla propaganda e l'organiua– zione del proletariato, il che del resto costituisce o do– vrebbe costituire l'opera quotidiana. Lo sciopero generale sarà veramente un'arma po• tente pei lavoratori quando cesserà di essere uno scio– pero per diventare la rivoluzione sociale. Vale a dire che lo sciopero generale come episodio della guerra che si combatte fra capitale e lavoro, mi sembra prometta troppo con delle probabilità minime cli realizzare una. parte delle sue promesse. Anche come metodo d'azio1le lo sciopero generale non è che J'espressione del fine ultimo dell'opera im– mensa, lenta, complessa, faticosa dell'organiuazione cco-– nomica e politica del proletariato. Metodo d'azione che darà messe propor1.ionata al seme ed alla cultura impiegata. Metodo d'azione cho potrebbe anche • organizzato e realizzato giorno per giorno . non rendere inevitabile l'esplosione violenta delle forze organizzate sotto forma di uno sciopero ge– nerale per essere semplicemente la sostituzione di una form:1 <li civilt:\ ad un'altra.

RkJQdWJsaXNoZXIy