Il Socialismo - Anno III - n. 14 - 10 settembre 1904

220 IL SOCIALISMO tropp'oltre i limiti che ci siamo imposti, tanto più 1>0iche sostan– ziai mente non furono che una ripetizione del duello avvenuto in seno della Commissione, del quale abbiamo pallidamente tentato di dare uno sbozzo; e perciò, non senza accennare al plauso dato dal Congresso al Partito socialista italiano e ad Enrico Ferri pel modo con cui in Italia si è condotta la lotta, veniamo al voto. Anzitutto si approva un ordine del giorno presentato da Ferri, Bd)('J, Kautsky, Troclstra, Adler e Vanderveldc nel quale si af– ferma la necessità dell'unità del Partito in ogni paese, e si invitano i socialisti ad organizz..1rsi unitariamente sulla base dei principii vo– tati nei Congressi internazionali. Si passa poi alla \•otazione di un ordine del giorno presentato da Adler e Vanderveldc che attenuava semplicemente l'aspreua del– l'ordine del giorno di Dresda sen1.a menomarne la sostanza ed i valore. Eccolo: • Il Congresso affenna nel modo più energico la necessità di mantenere senza rinuncie la gloriosa e provata tattica socialista, ba– sata sulla lotta di classi e di non sostituire la conquista del pub– blico potere con una politica di concessioni all'ordine stabilito. • L3 conseguenza di questa politica di concessioni sarebbe di fore di un Partito che tende alla più rapida trasformazione della società borghese in società socialista - di un Partito rivoluzionario nel mi– glior senso della p.1rola - un Partito che si contentasse di riform3re la societ:\ borghese. • Per questo il Congresso, persuaso che gli ant.1gonismi di classe invece di diminuire si accentuano, dichiara ... •· Seguono le dichiara::ioni e le conclusioni che sono comuni con l'ordine del giorno di Oresda. Esso è respinto avendo ottenuto p.'ltit:\ di voti. Viene present:lto poi l'ordine del giorno di presda cosl modi– fic.rto: • Il Congresso co11dam,anel modo pilt mergieo i /mio/ivi rr,1i.sio- 11i.stitendenti II cam6iare la nostra g-loriosaeprrr.mla /altica, 6a.salasulla lolla di classe, e 111iTa11/e a sostit1u·re ,ma politica di concessionia/i'alta lolla politica contro la 6orglruia. La conseguenza di una simile tattica revisionista sarebbe in• fatti quella di ridurre in un Partito che si contenta di riformare 13 societ:\ borghese, un Partito che mira alla trasformazione più rapida 1>0ssibile della società borghese in società socialista, un Partito quindi che è rivoluzionario nel miglior senso della parola. Per queste ragioni il Congresso, persuaso, contrariamente alle attuali tendenze revisionistiche, che gli antagonismi di classe, lungi dallo scemare, vanno aumentando, dichiara : 1. Che il Partito dedina ogni responsabilit:\ nelle condi– zioni politiche cd ~~omiche fondate sulla ~roduz'.one. capitalistica, e non s:lprebbe qmnd1 approvare nessuno dei meu1 atti 3 mantenere al potere la classe dominante. 2. Che la democrazia socialiSta non saprebbe nccettare al– cuna partccipa1.ione al governo nella società borghese; e ciò conforme all'ordine del giorno Kautsky votato dal Congresso internazionale di P:lrigi del 1900. Il Congresso condanna inoltre ogni tentativo fatto per ma– schernre i sempre crescenti antagonismi di classe, affine di facilitare un ravvicinamento al Partito borghese. Il Congresso conta che i rappresentanti del Partito al Par– lamento si servir:i.nno della loro aumentata poten1.a - sia per il loro numero cresciuto che per il notevole aumento delle masse elettorali che li seguono - per perseverare nella loro propaganda riguardo al fine ultimo del socialismo e, conforme al nostro programma, per difendere neJ. modo più risoluto gli interessi della cl:\.S~eoperaia, la estensione e la consolidazione delle liberti\ politiche, per rh•cndic.·ue l'eguaglianza dei diritti di tutti: per continuare con più energia che mai la lotta contro il militarismo, contro la politica coloniale cd impcrialist:i., contro ogni specie d'ingiustizia, d'asservimento e di sfruttamento e, finalmente, adoperarsi energicamente per perfezio– nare la legislazione socia.le e rendere possibile alla classe operaia il compimento della sua missione politica e civilizzatrice ~. E' approvato con 25 voti fa\'orevoli (fa\•Orcvoli: lnghilterm x. Germania 2, Boemia 2, Bulgaria 2, Spagna 2, Americ:i 2. Francia I, Austri:l 2, Ungheria 2, Italia 2, Giappone 2, Norvegi:i. 1, Poloni:. 2, Russia 2), s contrari e 12 astenuti. Vot.1rono contro: lnghilterra. I voto, Australia 2, Francia I, :-,."orvegia I. i astennero: Argentina 2, Belgio 2, Danimarca 2 1 Olanda 2, $\•i:i:zera 2, S\•ezìa 2. Sulle altre questioni presentate al Congresso ecco quanto fu approvato: Sulla pol/tlca colonia/e il seguente ordine del giorno: • li Congresso. constatnndo lo sfruttamento capitalista di un dominio coloniale sempre crescente, sfruttamento senza regola e senza freno, che guasta C.'lpitale e ricchezza naturali, espone le popolazioni coloniali alla oppressione -più r11dc, spesso sanguinaria, e non porta al proletariato che un aumento di miseria. Ricordando la tlesisionc del Congresso di .Parigi del 1900, sulla questione coloniale e sulla questione politica imperialista. Dichiara che è dovere dei ~artiti socialisti nazionali e delle frazioni parlamentari: r. Di opporsi senza riguardi a tutte le misure imperialiste o protezioniste, a ogni spcdiiione coloniale, a ogni spesa militare per le colonie; 2. Di combattere ogni monopolio, ogni concessione di terri– tori vasti. di sorvegliare con :-tttenzione perchè le ricchezze del mondo coloniale non sieno afferrate dall'alto capitalismo; 3. Di denunciare senza riguardo gli atti d'oppressione di cui è vittima la popolazione indigena, d'ottenere per essa misure efficaci di prote7.ione contro la barbarie militare o lo sfruttamento capita– lista, di vegliare specialmente affinchè essa non sia spogli:lta dei suoi beni, nè con la rorz:l, nè con l:t frode; 4. Di proporre o favorire misure che possano migliorare le condizioni degli indigeni: lavori di utilità pubblica, misure d'igiene, fonda:i:ione di scuole, ccc. Faranno il possibile di sottr:lrli all'influenz:-t nociva dei missionari: 5. Di reclamare per gli indigeni tutL1 quella libertà e indi• pendcn:i:a compatibile col loro sviluppo, avendo però dì mir:t che la completa emancip.1zione delle colonie è la meta da seguire: 6. Di tendere a rimettere effettivamente sotto il controllo parlamentare la direztone della politica internazion:-tle, la quale, per conseguenza naturale del sistema C.'lpitalista, 5ub1sce sempre più l'iufluenza occulta delle bande plutocratiche. • Sullo Scloperu generale un ordine del giorno cosl conee– pito: • Considerando essere urgente fissare una regola da seguirsi; considerandq_ che la necessaria condizione per il successo di uno sciopero generale è una forte org:i.ni1.1.a1.ionce disciplina della classe operaia; ritiene che lo sciopero generale nel senso che tutti gli operai debbano in un dato momento deporre il lavoro non possa venir messo in pratica, pcrchè esso rende impo!isibilc ogni esisten1.a e quindi ilnche quella del proletariato; considerando inoltre che remancipazionc dell:a classe operaia non può essere il risultato d'un tale improvviso sforzo, che è in– vece possibile che uno sciopero, il quale si estende a singoli rami dell'industria importanti per la vita economica, possa essere un mezzo estremo per ottenere importanti mutamenti sociali o per op– porsi a reazionari attacchi contro i diritti degli operai; mette in guardia gli operai contro la prOp.'\a:anda anarchica dello sciopero generale, la quale non può essere fatta che al fine di di– strarli dalla lotta quotidiana per mezzo dell'azione politica e dei sindacati; e li invita 3 rafforzare con lo sviluppo dell"organizzazione la loro unità e la loro posizione nella lott.'\ di classe, perchè se un dl lo sciopero dovesse mostrarsi necessario cd utile, la sua riuscila dipen– derà nppunto da quell'organi:r;1.azione •. Ottiene 36 voti favorevoli e 4 contrari. l.n grave questione dcli' Emigrazione è rinvi:-tta ad altro con- gresso. · Per il Primo Maggio si approva il seguente ordine del giorno: • Considerando che la manifestazione operaia del primo di mag– gio hn per iscopo di difendere in un giorno determinato e in ogni paese, do,•e c'è un movimento ope~io moderno, la causa del pfo– lcL1rfoto, affermando il diritto alla protezione lcg11.le del lavoro e alla giornata di otto ore, alle rl\'endica1.ioni della classe la,,oratrice c<l nlla pnec uni\'crsale; e di dimostrare cosi l'unit:\ del movimento e delle rivendicazioni operai(' in tutte le na1.ioni;

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