Il Socialismo - Anno III - n. 14 - 10 settembre 1904

IL SOCIALISMO :--:oi abbiamo mantenuto il principio della lotta di cl.:tssc, ma noi dovevamo sostenere ugualmente la borghesia liberale nelle sue lotte. '.\:oi tedeschi abbiamo fatto lo stesso, ma con una diffcrcn1.:l. :--:oiaccettiamo da tutti i nostri avversari riforme e concessioni, ma voi, voi non avete conservato tutta la vostra autonomia. Onde due <'0nscgu<'nzc: i proletari coscienti si allontanano dalle vostre file che <;i ingrossano di borghesi. Ma passiamo alla questione della partecipazione ministeriale. :--:cl 1900, t-.·lillcrand ha ricevuto \o cz:tr, ma ignorò il Congresso in– tcrn:izionale dei proletari. :--:e!1889, sotto il ministro Dupuy, il Con; grcsso andò liberamente a Père Lachaise. Mentre, ministro l\'lillcrand, vi fu un grnndc sfoggio di truppe e Singcr non potè parlare più di cinque minuti. Dopo un simile fatto, il Congresso :wrebbe dovuto protestare. Allora :\lillerand avrebbe· dovuto lasciare il suo posto e il partito avrebbe dovuto biasimarlo. Jaurès ha detto: • Voi siete in monarchia: noi in repubblica; voi vivete in un regime di mezzo assolutismo: noi abbiamo una vita parlamentare. • Infatti noi vi invidiamo di es• 'if'rc in _repubblica. l'-.fa, in una certa misura, io debbo essere l'avvo• calo della monarchia contro di voi. Quando da voi scoppia uno scio~ro, il governo fa invii di truppe: eia noi no. Gli è che hl monarchia non può impegnarsi nelle lotte ('\ie muovono da interessi di classe: essa deve fare i conti col popolo. In tutte le repubbliche, si constata l'intervento della truppa negli scioperi. 11 governo francese è anche un governo di classe. :-,i"on prende a bordo un soçialista col proposito di trnsrormare I:\ società borghese. 11,somma., si è voluto corrompere il movimento opeNiO. li ministro socialista ru il pomo della discordia gettato in mezzo al <;OCialismo. Questa politica non è nuo"a: sgorga dalla vecchia mas– 'iima: divide _d impera. Essa aveva gi.\ prodotto gli ste-.si effotti in Inghilterra., dove le concessioni alla classe operaia hanno ucciso il '-Ocialismo. Non soltanto nella legislazione operaia, ma anche nella quc• <;tioncdelle imposte, della marina, della guerra si denuncia in Francia, come dappertutto, lo spirito di dominazione della classe borghese. Confesso cho io nutro viva simpatia per gli anticlericali di l•'rancia, ma non posso trattenermi dal constatare che la borghesia francese non è ancora riuscita a far trionfa.re la solui:.ione che le è cara.: la separazione della Chiesa dallo Stato. Se il regime di un nuovo Ku/lurllamp/ fosse introdotto da noi, i socia.listi non s'appaierebbero col partito borghese. Noi siamo, è vero, secondo le circostanze, coi liberalì contro il centro, e col centro contro i liberali, ma non persistiamo meno a considerare la borghesia come un nemico irreconciliabile. Sostenere costantemente un governo borghese significa lavorare per gli anarchici. Jaurès ha detto anche che non si potrebbero stabilire sulla tat• tica delle regole internazionali. Se è cosi, perchè ha votato nel 1900 la mozione Kautsky? Il congresso è sempre competente per· le que• ~tionì che interessano il proletariato. La risoluzione di Dresda è la conclusione di trentasette anni di esperienza.. Il carattere eminente di ogni tattica è di essere mobile. Licbknecht diceva giustamente che bisognava variare senza posa i mezzi di lotta e appropriarli alla varietà degli attacchi ; ma che quando ci si trova dinanzi alla società capitalista che urge espro· priare non è possibile alcuna concessione. Parlano ancora parecchi oratori, fra cui la Luxcmburg, e final- 111cnte ripiglia la parola Jailrès. .Jaurès espone tutta la politica della sua fraidone, ne illustra i risultati ottenuti e ne magnifica il valore. Dice che tutto ru otte– nuto senza che i socialisti nulla abbiano sacrificato dei loro principii, _ <;enza negligere l'organizzazione della classe operaia. Si tenta - disse poi - di discreditarci dinanzi al socialismo in– ternazionale, dicendo che abbiamo abbandonata la lotta di classe. Il prolctarinto francese ha giudicato nelle recenti elezioni e ci sarà grato di averlo rappresentato qui sotto il suo vero aspetto. Gli risponde Guesde : I miei amici ed io abbiamo assistito pnpassibili per due interi giorni alle deliberazioni di questa Commis• ,;ione, anche quando Jaurès ci accusava. ieri l'altro di aver solleci• iato dnl Congresso, proponendogli di votare la mozione di Dresda, una regola di cui abbiamo bisogno per lottare contro la sua frazione. Oggi il cittadino Jaurès insinua che noi siamo una frazione in– fona del proletariato e che i suoi amici sono seguiti dalla maggio• ranza rlella classe opçraia. Protc,;;to contro questa doppia inesattezza. 1\oi abbiamo domandato ;ti Congresso intcrna1,ionale di adottare la risoluzione di Dresda, pcrchè risolve una questione d'ordine inter– nazionale. '.'Joi non siamo la minoranza, ma la maggioranza, come risulta dalle quote dei nostri e dei vostri libri. Voi confrontate il numero dei vostri deputati a quello della nostra frazione. I vostri furono dei candidati µrefettoriali. Vi sfido a citarne uno solo che sia stato eletto contro un candidato repubblicano mi– nisteriale. :\la Jaurès ha invocato contro noi le disfatte subìte dt1.llanostra frazione per il fatto del tradimento e del delitto <;leis1;1oiamici. A Lilla il vostro amieo Delessalle insultò i nostri candidati e li com• battè a primo scrutinio. Jaurè-. uon ha il diritto di snaturare il socialismo di Francia. Si consultino i registri e si vedrà che i riformisti non sono che una mi• norità decrescente. I 12,000 del 1903 sono ridotti a 8,000 nel I<)O.~. Le cifre sono ostcnsibili. Voi avete 33 deputati e noi 13, ma io vi. dico che i vostri fn. rono candidati ministeriali, i nostri no. Voi avete ,,oluto la guerra; !'avrete! Voi non a\·ete il Sf'"nti– mento della lotta di classe di cui voi parlate; voi non l'avete mai praticata., e lo si vede quando venite a dissertare qui sullo sviluppo storico dei popoli e sulla vostra azione che ha. salvato la repub– blica. Ammettiamo per un momento che la repubblica sia stata sai• vala dai vostri amici. Come, vi domando, la forma repubblicana, salvata, affrctter:\ di un giorno la liberazione del proletariato? Bcbel vi ricordava ieri che la forma repubblicana è il terreno d'intesa di tutte le fra1.ioni dell:i borghesia e che, sotto 11n certo aspeuo, la monarchia. collocata al disopra delle classi, le è snpc• riore. Avrebbe dovuto ricordare la parol,1 di Thiers che è l'esprcs_ sione dei sentimenti di tutta la sua classe: • La Repubblica è II governo che ci di\•ide meno•. Dunque, quando voi avrete s:ih•ata la repubblica non avrete fatto nulla per il proletariato. Se per la repubblica il proletariato deve abbandonare i suoi in– teressi, ogni volta che è in pericolo la repubblica, è il peggiore dei go,•erni! :\la voi non avete nemmeno fatto questo. Perchè ali' epoca., alla <1uale ,•i riferite, i nostri amici era.no con voi. E ,•eniamo alle riforme. Voi vantate la laici;:1.azione, In scuola neutra e laica, la separazione della Chiesa dallo Stato? :-.Jicntc di tutto ciò, ammesso che la borghesia acconsenta. a realizzarlo, avrà effetto. Guardate l'Americ::i, dove le Chiese sono sep.1ratc dallo Stato. I.,.'insegnamento non è meno confessionale. Gli è che la libe– razione intellettuale non sarà possibile che nel socialismo. Parlerò io della legge di 10 ore? Questa legge fu votata nel– l'anno 1892, in piena reazione. Voi non avete fatto che ritardarne l'applicazione. Voi avet<" (l('lto f'he un progetto per le pensioni operaie è allo studio. Non accorda agli opcr~i il decimo di quello che ha nccor– dato la monarchia degli Hohcnzollern agli operai tedeschi. Per quanto concerne la guerra n.:>1 l'abbiamo prevenuta negli anni 1877 e 1880. Voi la preparate votando un !ntd%tl militare. :\ 1 on vi è nulla di strano nella vostra azione, de! resto. 11 vostro errore è fondamentale. Voi riattaccate il sociaUsmo alla Repubblica e alla rivolm:ione. Noi vi diciamo che il socialismo è il ri-.ultato di fonomE.ni puramente economici e questa concezione csscnzinlc è in opposizione irrcduttibile con la vostra. Voi fate della· repubblica la prefazione o il capitolo primo del socialismo. Se questo fosse vero per la Francia, sarebbe ,·ero per tutti i paesi. Ed ecco pcrchè noi posiamo la questione dinnanzi al proletariato internazionale. La vostra concezione socialista non ha nulla di socialista cd è perciò che noi dovevamo portare il nostro conflitto dinnam:i a queste assisi del socialismo internazionale per sapere se questo vostro ~o– cialismo è la vn-ità che noi dobbiamo seguire. Il discorso di Guesde segna la chiusura della discu'ssionc sull:1 tattica nel seno della Commissione e viene incaricato Vandcrvelde di fare la relazione al Congresso, nel quale Bebcl sarà oratore della maggioranza e Ja.urès della minoranza, entrambi con una mezz'01a pel loro discorso: gli altri oratori non potranno parlare che dicci minuti. Riassumere ::mc-ora i loro cd i suecessivi disc-orsi ci trarrebbe

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