Il Socialismo - Anno III - n. 11 - 25 luglio 1904

IL SOCIALISMO mera si riaprirà, noi ci ritroveremo q~iasi alla vigilia di decidere. Ìlotrà Combes decidere? Ecco il punto contro• verso. Ma la risposta negativa par la più logica poichè nulla sarà mutato allora delle condizioni par- · lamentari odierne. - Siccome Llll governo ha bi– sogno soprattutto di fermezza e di risoluzione, la situazione del capo di gabinetto diverrà insosteni– bile. Egli non potrà uscirne che per tre vie: una ·sconfitta parlamentare, un rimpasto ministeriale, o una dimissione spontanea. Con una delle due ul– time soluzioni rimar!'ebbe salva la compagine re– pubblicana, Ora, di fronte a questo avvenire prossimo, e poichè par venuto il momento di tirar le somme, noi potremo fare il bilancio del gabinetto più ardito che abbia avuto la Francia e dir su esso franca– mente la nostra opinione. la quale a stringer bene si riduce a constatare che il governo attuale non ha avuto altro che un còmpito d'applicazione delle leggi fatte dal governo precedente, e non ha tro– vato mai pcssibile affermare qualche importante ini– ziativa sua, far trionfare qualche grande idea par– ticolare. Con ciò non voglio infirmare la utilità della sua funzione. Applicare le leggi anticongre– gazioniste era difficile assai, tanto difficile che \1/al– clcck-Rousseau dopo averle fabbricate ritornò al suo banco senatoriale per guardare di là piuttosto malizio~amente come il suo successore se la sarebbe cavata. TI clericalismo (checchè si dica in _contrario) ha delle radici profonde nel paese, e dappertutto le resistenze sono state vive, tenaci, quasi invinci– bili. C'è voluta del\'energia. della coscienza, e c'è voluto soprattutto il concorso di elementi devoti ed attivi per andare fino in fondo. Ma fuori di questo campo (così vasto, è vero, ma così esclusivo) nessun atto, nessuna idea note– vole. - Dopo due anni di potere, il ministero è sempre allo stesso punto. Sicchè le critiche di Mi\. lerand, astrazion fatta dal movente che le inspirava e dalle strane conseguenze che egli pretendeva di trarne .. erano in fondo abbastanza giustificate. Sul tcrr~no delle riforme economiche e sociali, nulla si è fatto, e quando Thomas ha voluto riassumere in un articolo quel che pomposamente chiarnava « l'o– pera sociale del gabinetto Combes )) egli ha dovuto liri1itarsi a dimostrare che il governo attuale aveva presieduto ... all'applicazione delle ... leggi precedenti. 11 che, ripeto, è molto, moltissimo, ma non è an– cora abbastanza. Oobbiamo dunque condannare Com bes? No, io credo che quest'uomo abbia ben meritato dalla causa del progresso sociale. Ma rivelando senza pen– siero aggressivo tutte le lacune, tutte le debolezze, tutte le contraddizioni della sua opera, io vog.lio semplicemente indicarne le ragioni profonde. - Per– chè si ha un bei parlare di timidezza, di abilità parlamentare, di intrigo, ecc., certe parole non spie– gano sufficientemente certi fatti. Ed il fatto è questo: che il gabinetto Com bes, così com'è costituito, è l'esponente genuino di una borghesia ardita, che vuol liberarsi definitivamente dalle sopravvivenze feudali, pur rimanendo nella fortunata condizione dì classe dominante. Certo, vi sono in questa borghesia gli elementi che vanno avanti rimorchiati, per la sola paura dell'isolamento e per l'indeterminatezza delle loro idee, e vi sono gli elementi che camminano rapidi sulla via del progresso, fino a giungere vicinissimi a noi e ad intendere la voce delle nostre rivendicazioni. Da Delcassé a Pelletan il gabinetto stesso ha tutte le sfumature di questa classe politica. Ma pur avendo idee e interessi progressisti, pur contando dei membri audaci e spregiudicati, questa classe ha istinti fon– damentalmente conservatori. - Epperò quando svec– chia le formule antiquate, essa procede con precau– zione e con cautela, e quando posa ui1 nuovo principio essa riflette lungamente alle conseguenze. Qui in Francia, jler divenire una forza politica ragguardevole e per assicurare la prosperità e la libertà del paese le era necessario di scuotere il giogo militaresco e clericale e di tentare delle ar– dite riforme economiche. E la triplice campagna è stata iniziata. Ma lo istinto di classe ha avvertito che nell' investire le vecchie for~e che asservivano il mondo, bisognava salvag1,.1é\rdarne quel tanto che poteva servire tut– tora ai bisogni della conservazione sociale. Donde l'opera di Waldeck più timida e quella di Combes più vigorosa, ma sempre informata alle stesse preoc– cupazioni. Il militarismo è stato fiaccato· come po– tenza r'ninacciosa per la sicurezza dello Stato; esso rimane di giorno in giorno più disarmato contro la re– pubblica, ma resiste come istituzione difensiva, come riserva utile in caso di bisogno, e perciò poco Q nulla si os~· per penetrarlo di spirito veramente liberatore. La congregazione è demolita (e vive ora con delle proroghe parziali che furono una concessione di pili ai repubblicani più · codini) ; la congrega– zione, dunque, è demolita, ma resta lo spirito ;.Ca ligioso, cui la borghesia volterriana non sa recare troppo profonde ferite, avvertendo apertamente che v'è I~ un serbatoio di forze utilizzabili con cui non è utile cozzare. Ecco perchè il conflitto col Vati• cano non ebbe soluzione soddisfacente; ecco perchè la rottura colla Chiesa è un problema che fa tanta paura. Se la borghesia francese, attratta dalla forza soverchiante dei suoi membri d'avanguardia dovrà arrivare fin là, sarà davvero con la morte nel– l'anima.

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