Il Socialismo - Anno III - n. 7 - 25 maggio 1904

n, SOCIALISMO ~ l'eredità. u raccolta dai più grnndi iug:egni francesi. C'erano in qudla legione Olind1.:s Rodrig:.ues, Léon llahh·y, il fratello dd fa– moso musicista, c'er:rno Dm·ergicr e Enfantin mi'>tico e Blanqui ri– \'Ol11:don;1rio <' Razard C' Ruchcr propag:-.ndi.;;ti fervidi, c·er:"I un coloc;so <'Olll<' Aug-u<.tc Com1c 1 C' poi Jul('s 1.1'-Chevalier,Abel Tran<.;on, Ca1.c:1ux .- l.aurent e !-lippolyte Carnot t> Bnrrn.11I1e ;\lichel Cht•\·::i.lier. Tutto il giornn\ismo, tutte le scuole, la società inticra francese erano pro– fondamente c;cosse e fecondate dall'opera continua dì quegli insigni -.eguaci. Dal 1825 al 1826 il Proti11rlt.11r use\ s~ritto dalla scuola ,;aint-.imoni:rna e R:l1.ard a Parigi. ruc Tarnnnes. organi1.1.ò l'Expo– sitùm de In dorlrùu sn.i11t-.rimt111ie1111e, una 'IC'riedi conferenze, dal 1828 :11 r830, in cui e·~ il ~occiolo della intcrpreta1.ion1• economica della ,;ociet:\. Poi le co<ie precipitarono in seno alla voragine di quella ,ocietà c-hf' Onor:1to B:1\,:::1cvi">,;;e,seppe e descriSse come niun altro. 11 Col– /;gr s:1int<iimoniano si tramutò in una lglìre. Enf:rntin divenne matto. I.' 01:f{m1ùat,•11r prim:1 e poi il G/oh • il celehre giorn:1le di Léroux • 'iO<ilcnnero :1ncor:i l:l prop:1g:ind:1. Fin:1hncnte il gmn fiume di quell:1 dottrina l:lrg:i e vh·:ice si J><'rdettf' in t:1n1i piccoli rigag:noli o<icuri, nei me:lti dcli:\ politica t:' dc-ll:l 'icicnrn, entro le 1.0\le dclb <iOdet:\ horghe<ic, ).!:l b fc-conda1.ione. ma la irrig:11.ione erano accadute e tutto il vcechio org:mi<;mo di opprl''l<iione e di <ifrutta11,cuto nf' crn c;tato )"11.'netrato. l.:l qucc;tione ,;;oci:lle aveva elimin:ito tutte le altre \'CC'chic, ar– cigne, menzognere questioni dell'acc:idemi:, e df'lla c:1~t:l, Il mondo ,;;i prcpar:w:l :lll'opcra di org:rnizzazione prolt't:nia cd :lila fede m:irxic;ta. I,:, m;1<ic;imacapit:tlc dd <i:lint-<iimonismo '><1uilhn·a comc il prcannunziamcnto del nuovo -.tnlo soci:ilc: • 11fond:11ncn10 df'lb c;ociet:'I~ttu:1ll', la proprie!:\ crNlìt:ui;-i, <i:lrù ro\•f's<'iato. Tutto allor:i nel mondo mmer!'t ! •· Era h profnia del ill/t111ift.rto d.:i Com11J1ùti! PAOLO ÙkA',0, LIBRI ED OPUSCOLI L'Economia sociale<'> Un buon libro questo di Enrico Leone, scritto col lodevole intendimento di volgarizzare in rnezzo al popolo i principii della scienza economica in rap– porto al socialismo. Dal punto di vista didattico a noi sembra che 1 l'autore abbia rag~iunto pienamente lo scopo suo; possiamo dirlo con piena coscienza, mai ci capitò tra mani un trattato di economia politica, sia pure •'.lementare, scritto con tanta chiarezza c semplicità ~ì da presentare i:on evidenza intuitiva anche i pili complessi problemi. Quanti giovani, militi entusiasti cieli' ideale so– cialista, ce~cano invano di farsi un po' di luce at• torno ;i,ppunto per mancanza di libri che sappiano attrarre anche le menti vergini, cd avviarle per !"erta 11011 facile di questi studi! Molte pubblica– zioni cli questo genere, anche scritte con intendi– menti popolari, sembrano fatte apposta per allon– tanare il pubblico degli indotti, tanto sono acca– cle1niche nell'andamento. Ma v' ha qualcosa di pi,,, oltre il valore espo- sitivo, che molto importa rilevare. · Il Leone si trova in una corrente modernissima di studi economici e le Conseguenze che derivano in riguardo al socialismo, da questo nuovo orien– tamento, sono degne di riAes~_ioneda parte di tutti. (t) E. LEONE. - L'EeMomia Sctinle in rnJ>Pflrl<J al socialismo Genova, Libreria Moderni;. li libro è governato da questa concezione fon– damentale: li socialismo non contrasta colle leggi della scienza economica classica (tome sostenevano i socialisti del passato) ma ne accetta invece e pro– pugna gli stessi principii; un lavoro attento di cri• tica ci dimostra che I' indirizzo socialista e I' indi– rizzo liberalista, oggi sostenuto dall'economia pura, hanno affinità teorica, e come si conciliano nel campo della scienza così si concilieranno sul terreno pra- tico dei fatti sociali. ( E' risaputo generalmente che la scuola socia– lista per molto. tempo si distinse appunto per la sua fiera opposizione a chi voleva dimostrare che la economia sociale è governata da leggi naturali, uni– formi e costanti. E così essa cadeva in un errore grossolano, credendo che l'ammettere leggi naturali in economia importasse riconoscere come eterna la forma della presente società. l\llentre .invece l'eco– nornia ha bensì· le sue leggi naturali, imrnutabili, ma la società non è un qualcosa di fisso; essa si modifica attraversando forme storiche diverse di produzione. )lolteplici i motivi, nè tutti strettamente economici; l'evoluzione sociale non può spiegarsi nella sua totalità colle sole leggi econornichc; a fianco di queste operano contemporaneamente altre forze sociali nè possiamo trascurarle quando vogliamo renderci conto cieli' insieme. Tra l'indirizzo storico socialista quindi e la scuola classica, oggi trionfante coll'economia pura, non vi è necessario dualismo. I socialisti hanno ragione quando affermano la transitorietà dell'attuale società capitalistica (la storia e la sociologia descrittiva ne forniscono prove induttive infinite); gli economisti classici si oppongono al vero quando rivendicano all'economia il carattere di scienza astratta, dedut· tiva. Oggi noi, partendo dalla economia classica, possiamo benissimo spiegare la necessità del tra– passo dalla forma di produ1.ione storica attuale alla forma egualitaria che il socialismo Persegue. *** L'economia pura parte dalla premessa edonistica: gli uomini sono mossi ad agire unica1nente dal de– siderio di i:onseguire la maggiore possibile soddi– sfazione dei loro bisogni mediante il minimo pos– sibile sacrificio individuale. Di qui deriva che gli uomini, essendo egoisti, tutti cercano impiegare il lavoro per acquistaFe il massimo piacere, ma a nes– suno è dato percepire un prodotto superiore al la– voro perchè la concorrenza riduce continuamente il prodotto in guisa da proporzionarlo al sacrificio. Data la completa concorrenza tutti percepiremo ad unità uguali di costo unità uguali di prodotto; la proprietà è possesso di ciascuno ed è il risultato del proprio lavoro; nessuno trae profitto dall'altro. Avviene tutto questo nella società moderna? No, ma l'economia pura non si preoccupa di questo; essa, come dice il Pareto, studia le pro– prietà di certi principii e in seguito risolve dei pro– blemi che consistono a domandarsi: « Essendo dati questi principii quali ne saranno le conseguen1.e? » Dal postulato edonistico le conseguen1.e logiche sono quelle rapidamente qui sopra accen1rnte. Tutto que– sto viene a dire che le leggi dell'econo,mia pura ci dimostrano come si manifesterebbero i fenomeni economici qualora altri fattori storici non ne spo·

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