Il Socialismo - Anno III - n. 3 - 25 marzo 1904

IL SOCIALISMO nomico, viene riabilitato il sapere teorico e con esso l'ufticio della scuola, la quale deve proporsi lo scopo di migliorare l'ambiente ::;ociale, predisponendolo ad accogliere tutti quei miglioramenti imposti dalle supreme necessità della storia. E a tal fine non solo il partito socialista, ma tutta la democrazia, se davvero ha a cuore gli interessi della civiltà, deve premere sullo Stato per richiamarlo dalle sue pure funzioni di polizia ad una politica cli giustizia e di civile educazione. Bisogna portar la lotta nella stessa coscienza della borghesia, rinnovando appµnto lo spiritQ cli quell 1 insegnamento ideologico ch'èssa impartisce ai suoi figli; bisogna allar– gare il circolo della cultura positiva, estendendola a quelle scienze che una insana prudenza consiglia di lasciare nella penombra degli studi individuali; bisogna adoperarsi a che la scuola concorra alla formazione di quelle idee universali che - nell'Jmbito ad essa tracciato dal sottosuolo economico - trasformano a poco a poco con la coscienza anche i rapporti di esistenza tra gli individui e tra i popoli e creano fra gli uomini affetti nuovi e costumanze piì1 miti e vincoli così intimi da farli quasi vivere cli una medesima vita, preparando il. terreno per nuove e pili elevate fasi cli civiltà. Non solo, dunque, l'appoggio incondizionato, ma la iniziativa anzi per una riforma che miri a rinnovare lo spirito dell'insegnamento perchè diventi democratico di tendenze e di aspirazioni, è, secondo noi. un dovere a cui non puo sottrarsi un partito che deve potersi fare della cultura un'arma potente di combattimento e di vittoria. In un sol punto tuttavia credo anch'io nece~saria qualche riserva. li proletariato, in· fondo, fa le spese di tutti e paga del suo. Esso, quindi, come combatte i bilanci improduttivi e non darebbe un soldo per ele– vare le spese del culto, ha il diritto di domandarsi, prima di dare qualsiasi aiuto morale al movimento eco11omico degli insegnanti, a che çosa conduca la vagheg– giata riforma della scuola media, e se essa sia destinata ad agevolare la causa della sua redenzione, che è la causa del progresso, o a rendere invece, con la prostituzione e l'abbrutimento delle coscienze, pili forte e temuto il dorninio di classe. Ali' infuori di questo controllo, che è per il partito un sacrosanto dovere, qualunque tentativo, diretto a combattere le così dette scienze teoriche, sarebbe un delitto di lesa civiltà. JI Labriola dice che il socialismo è la visione di una società di lavoratori, in cui gli uomini non hanno tro– vato altro mezzo per emanciparsi fuorchè di accrescere la ricchezza, partecipando tutti alla produzione sociale. Il socialismo, diciamo noi, è la visione di una società di lavoratori in cui gli uomini, conquistato il diritto all'esistenza ed al benessere con l'elisione del profitto e della rendita a beneficio di una classe, intende par– tecipare a tutte le gioie della vita. F. finchè, anche oggi, una parte di esse si troveranno nei sublimi godimenti dello spirito, il culto dell'arte e della scienza sarà come l'aria e la luce un bisogno per tutti. LUIGI DE VINCOLJS. LIBRI ED OPUSCOLI l:lOLTON KING e THOMAS ÙKEY, L'Italia d'oggi - Laterza. Bari, 1903. L. 4. G. NOYICOW, La missio11e dett' Italia - Trevcs. Milano, 1902. L. 3. P. Gmo, 1\Totessur t' ltalie contempomiue - Colin. Paris, 1902. L. 3. I,:\ rivoluzione nazionale fu vista scnw t.-sscrc compresa dal popolo it:i.liano sparso nelle campagne; ma nella sua grnndc mag– giornnza esso ha nssistito indifferente n martirii cd :\ •mpplizi, ha guardato stupito l'eroico nrdirc di giovani animosi s;crificantisi sere– namente per un ideale di unità e di indipendenza, non ha dato un volontario a Garibaldi, masn:ldicro campato alla forca cd alla g:llera per gli abilanti del L:lzio selvaggi, paurosa apparizione nella Si– cilia e nel ~apolctano, simbolo di ogni orrore e !l(.'<111izia per coloro che il prete o lo straniero dominava. Or sono pochi anni il proleta– riato agricolo ha mandato i suoi rnpprcscntnnti al Congresso cli Bologna, che è stato il più sorprendente ridestarsi della coscicn!-n prolct:tria asservii:\, e l" inizio del movimento più intenso e piìl tipico che abbia scosso e sollevato le plebi. D'altro lnto In sviluppo dcll:i. cooperazione e dcli' istruzione agricola va sostituendo la piccola pro– prietà nssociata ali° isolamento precedente e di ambedue questi moti convergenti è luminoso faro il socialismo. Il contadino it:llinno, mentre lo Stato lo trascurava, hn lavorato alla su:\ salvazione non solo, ma anche alla formazione della 1>ihgrande forzn c1·ltnlia. È qucslO il risultato più evidente che si possa trarre dai due libri di King e Okcy e di Ghio.• 11primo, modesto negli intendimenti, scrio nell'andamento, mir:tndo alle manifc:i.tazioni esteriori della vita itali:tna e eonsidernndo come esse piglino forma nella politica e nel movimento sociale, tende a dimostrare le n:\lurali qualità che sono causa della grandezza del popolo italiano ; il secondo lo si potrebbe qunsi considerare un sunto del primo, superficiale ncll'nnalisi, mn non completamente privo dì osser\':tzioni degne di nota; crede nll'avvcnirc coloniale <l'ltalia, che possiede la pH.1preziosa risorsa per questo s~opo: gli uomini. Grazie cd essa, dice il Ghio. l'llalia, piil che ogni :i.Uro popolo, è in grado di comp:i.rarc il vnlore effettivo delle pacifiche conquiste dei suoi lavoratori coi risultati negativi di certe folli intraprese. Anche un altro h:t pre\•isioni e profezie, e se non fosse il gr:i.ndc :1morc per J"ltalia, sua sccond:i. p:i.tria, poco si potrebbero trattenere quei sorrisi signìflcatori che vengono alle labbra dinanzi a questo come :ld ogni altro scritto di sociologia rom:tntiea. lo \·aglio dire dc! libro del ~ovieow, pubblicato contempor:\nc:i.mcntc, che trattnndo della missione dcli' ltalin e vhlendo un giovnnc re, un g:'lbinctto liberale, una intensificazione del lavoro, l'elevarsi del credito, un progredire dell'opera di educazione civile, considera il nostro paese come un org:mismo capace di opere feconde e luminose nell'ordina– mento milit:trc, nel problema internazionale, nel còmpito della cdu~ .cazionc civile, Entusiasmi e profezie di cui è una trasm0<lante fiori– tura, contrast:tntc colla meticolosa e scru1>0los:lindagine che sussidia l'odierno sapere. E lui, con gli altri, si rivolge :tll' avvenire cui do– manda o troppo o troppo poco. Io non voglio sapere a che con– verga questo novello fiorire di energia, ma il risveglio intcllettu:i.le cd economico è già tale, la nostra scienza rinnovata v:1.rca già cosl miracolosaincnic i confini della patria, e cosi grande palpita talora l'anima del nostro proletariato che possiamo dire che l'Italia uscita ieri (che sono trent·annì nel lungo corso dcll:i.storia?) vittoriosa nell:t lott:\ 1>eril risorgimento, ha oggi numerose schiere di popolo che la\'Ota alb sua gloria. Certo non tutto è letizia, cd anche questo è detto nel libro dei due inglesi, che francamente denunziano i mali, acutamente ricercano le cause dei pcrturb:tmcnti. Tanto più esatti i loro rilievi in quanto con incisiva parola hanno esaminata tutt:t b vita it:tli:tn:t nei p.·utiti politici, nella loro azione e nel loro atteggiamento, nella questione ,•itale del '.\lczzogiorno, nell'incremento delle industrie, dei commerci, dclragricoitura, delle finanze, e nel problema dell'emigrazione. «Queste pagine - cosi sì esprimono.· proveranno in primo luogo al lettore inglese che le di,·isioni dcli:\ vitn !t!'lliana non sono n!'! profonde nè

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