Il Socialismo - Anno III - n. 3 - 25 marzo 1904

IL SOCIALISMO stro gruppo e dal partito come ingordigia di suc– chioni e sfruttamento di- agrari. Naturalmente i nostri avversari non tardarono ad approfittare del nuovo fautore degli interessi della rendita fondiaria e del profitto senza lavoro, sorto fra i socialisti, in modo che il nostro gruppo, per difendersi dall'accusa d'incoerenza di tattica e di principii dovette rifiutare pubblicamente ogni so– lidarietà colle idee espresse da Schippel. Questo invece addossò tutta la colpa al resocontista del Vorwnerts, che avrebbe riferito male il suo discorso e dichiarò d'essere d'accordo col gruppo socialista in tutte le questioni doganali e commerciali. Pres– sochè identica dichiarazione Schippel fece nel suo collegio di Chemnitz. Allora Kautsky ed altri compagni dimostrarono, basandosi sopra un'opera di Schippel e sopra conversazioni sue private che egli già da anni sostiene le opinioni attribuitegli dal resocontista del Vorwaerts, e che per ragioni di dignità personale avrebbe dovuto difendere le opinioni dimostrate di essere state da lui enun– ciate, ovvero rassegnare le proprie dimissioni da deputato. Niente di tutto ciò. Nelle sue polemiche, di cui tutti deplorano la forma, lo Schippel evitò assolutamente di entrare.. nell'argomento, contentandosi di dare del queru– loso al Kautsky e di fare il possibile per rivol– gere al compagno il massimo di parole poco lusin– ghiere. Il caso Schippel non è ancora esaurito do– vendo ancora il gruppo parlamentare deliberare sul– l'argomento, e •non è impossibile che esso finisca per diventare quello che per anni è stato il caso Bernstein per il partito. In verità sono due edi– zioni di una stessa opera, giacchè Schippel, così ra– dicale e rivoluzionario fino a qualche anno fa, è ora uno dei più pericolosi fautori della tendenza revisionista, la cui attività nel partito danneggia assai pili la nostra causa che non le giovi, e quindi, per il bene çlel partito, sarebbe a desiderare che lo Schippcl potesse essere messo a tacere. OllLL' INGHIL TERRll. I primi risultati dei Consigli di parrocchia. Dal 1894 ogni parrocchia rurale che novera piì:1 cli 300 abitanti ha in Inghilterra il proprio Consiglio che ne ainministra gli atTari. In principio questi Consigli dura– vano in carica soltanto un anno; ma dal 1901 in poi è stat~ deci_soche dureranno tre anni, quindi fino al 1904 non s1 avranno nuove elezioni. e se gli interes– sati non nominarono persone di grande rettitudine, capacità e disinteresse nel loro Consiglio, dovranno farlo questa volta. Si dice da alcuni che questi Consigli non son utili alla parrocchia e che non fanno nulla per i poveri. È vero che in alcuni villaggi i Consigli hanno fatto poco, in altri nulla; ma la colpa non è della istituzione, bensì degli elettori, i quali hanno nominato a fare i loro in– teressi gente incapace o avversa ad ogni mutamento. In molti luoghi il Consiglio non è ben visto dai bottegai, dai trattori, dai fattori, perchè temono di dover pag:ue delle tasse o ne temono il controllo, ed anche parecchi possidenti e preti gli sono avversi. 1 lavoratori credono alle chiacchiere che vanno spargendo queste persone interessate, ed inoltre hanno il torto di sperare dai Consigli molto piit di ciò che, legalmente, possono dare. Tuttavia gli esempi che ci offrono pa– recchie centinaia di Consigli in Inghilterra e nel Galles sono là a dim0strarne la loro pratica utilità. I Consigli hanno tolta l'amministrazione dei villaggi dalle mani d'un individuo o d'una cricca per affidarla agli interessati stessi. In centinaia cli parrocchie essi hanno indubbiamente arrecato innumerevoli vantaggi. Se ne possono citare alcuni fra i pili generalmente co1~– seguiti o strappati alla incuria o alla avarizia dei grandi capitalisti e dei proprietari della terra. Sono riusciti ad ottenere lotti e tenute di terreno per pastura e giarch– naggio; hanno difeso contro l'ingordigia cleì proprie– tari i pascoli comuni; hanno stabilito secondo giustizia, ed in base a reàli necessità la distribuzione dei soc– corsi di carità, e ciò senza distinzione di opinioni reli– giose o politiche. Hanno ottenufa buona acqua da bere per le case; forati nuovi pubblici pozzi; stabilite nuove pompe ov'era necessario; hanno curata l'igiene dei rispeltivi villaggi; mantenuti i diritti di guadi e di strade; hanno illuminate le vie; procurate pompe contro l'in– cendio, aperto bagni, lavatoi pubblici, sale di riunione. biblioteche pubbliche, sale di lettura; alcuni hanno anche destinato lotti. di terreno per palestre ginnastiche, prati per il gioco del criclut, passeggiate, ecc. Ora 1 se questo è stato fatto in parecchie centinaia di parrocchie attraverso l'Inghilterra ed il paese cli Galles, altrettanto può essere fatto da tutte le parrocchie, purchè gli elettori nominino della gente onesta, avveduta e di– sintere:-.sata all'apm1inistrazione. Più di mille parrocchie, per mezzo dei loi-o Con– sigli, hanno ottenuto dei lotti di terreno per l'uso pub– blico, ammontanti insieme a circa 1 5 1 000 acri. Nel Nor– folk piì:1di 10 parrocchie, nel Glouchestershire piì:1 di 70 hanno tenute loro proprie, amministrate dal Con– siglio nell'interesse e a beneficio di tutti. Questi van– taggi che il lavoratore isolato non può ottenere, il Con• siglio riesce ad ottenerli per tutti. Generalmente il suolo è concesso dal proprietario dietro invito o richiesta del Consiglio, e la cosa è trattata all'amichevole fra le due parti. Se poi i proprietari resistono, allora il Consiglio di parrocchia ricorre al Consiglio locale di governo, il quale in questa materia decide sovrano; e poichè è sta– bilito per legge che ogni villaggio deve possedere ter• reni in proprio, il Consiglio locale obbliga i proprie– tari a cedere. Vi sono parrocchie troppo piccole per aver diritto al Consiglio, ed allora hanno il 111eeti11g,; ma queste riunioni serali ancora sotto l'influenza dei fattori e dei possidenti non hanno dato risultati soddisfacenti. T·ut– tavia si va accentuando la tendenza all'aggrupparsi di due o piì:1parrocchie - che ottenuta l'autorizzazione del Consiglio di Contea - ne formano una avente diritto al Consiglio. Ed anche un'altra tendenza si manffesta ed è quella di strappare al Consiglio rurale quante mag– giori libertà ~ possibile; poichè a questo devono e vo– gliono arriv:tre i Consigli di p:trrocchia: ::i.11:l ispezione

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