Il Socialismo - Anno III - n. 2 - 10 marzo 1904

IL SOCIALISMO 21 27 4JIO nei suoi cespiti già conosciuti, deve fra questi ripartirsi proporzionalmente l'aumento del debito e si avrà così l'influenza di ciascuno dei cespiti stessi sul debito. Prima però occorre fare una epurazione, cioè togliere dai 579 milioni di oneri i 50 milioni cÌi pensioni che nel 1899-900 si pagavano in piì, del 1 862, ma che· non riguardano il debito che si ri– cerca: si devono pure dedurre i 3 milioni circa che non si pagano alla seggiola papale e si avrà la ri– manenza di 526 milioni tutti formati di debiti,· dai quali si òcvc sottrarre ancora la parte che si riferisce alle ferrovie, il cui costo è dai bilanci e consuntivi notato separatamente. Il debito per Jc ferrovie, ossia la differenza nel debito fra il 1862 e 1899-900 è di 208 milioni. È una bella· cifra, ma chi voglia accertarla a suo pia– cere non ha da far altro che guardare, nello studio dei bilanci della Ragioneria generale, il prospetto n. 1 7 colon ne 6, 1, , 13, 15 - il prospetto n. 18 e il prospetto n. 25, ma cli questo soltanto la 3. co– lonna perchè le sornme delle altre colonne furono già conteggiate nei precedenti prospetti per ciò che ri– iuarda le cifre che ci interessano. Deducendo dunque anche questi 208 dai 526, resteranno 31 S i milioni di maggior carico per de– bito pubblico da distribuirsi proporzionalmente fra i cespiti di spesa e così: Esercito - Spesa miliardi 9.2 - Debito milioni r07 anno Sen•izi puhbliei (1) - Id. 5.5 · Id. 63 id. Servizio ri-.cossioni - Id. 5.4 • Id. 62 id. ~farina militare Ginstizia (2) Opere str:,dali, por– tuali, ccc. Altri cespiti Id. Id, Id. Id. 2.7 • Id. Id. Id. Id. 32 · id. t3 id. 17 Id. 24 id. Non intendo di aver fatto un calcolo esatto. Ne indicherò anzi due difetti, ossia due lacune: 1. ·1 on è ragionevole l'ammettere che l'influen– za, ossia la percentuale di ciascuno dei cespiti di spesa sul debito sia uniforme. La pressione sulla spesa è stata sempre enorme per parte dell'esercito e della marina, così voraci! Dico enorme specialmente in rapporto alla pressione esercitata sulla spesa dalla misera istruzione e dalla miserrima agricoltura. li perno della vita sta per noi nell'istruzione e nel lavoro. Lo si è portato invece nelle fantasmagorie, negli ideali di irredentismo reazionario, di espan- (1) Fra i servizi pubblici i pih importanti per la spcsn furono poite e tek,rrnji con una spcs., di miliardi t 6(10 piì1 che coperti 1>erò d:tgli introi1i: la iirt,re=:n pNMlira e le ,nruri con una spesa di miliardi i 4110, cui corrisponde un introito di 16o milioni 1l("r lavoro e:irc_er.:ario: (" I' i11u,f{11m»mlo e le belle arti eon una SJ"W'Sa di miliardi I 21ro, cui corrisponde un introito per tasse ed altro di 270 milioni. (2) Vi corrisponde un introito per tasse, m&'1te e bollo di 26o milioni. sioni coloniali, di vittorie su nemici sognati ieri ad occidente, oggi ad oriente, domani chi sa dove, e ciò per cagione o di un uomo ossessionato, o di un matrimonio balcanico o per altre consimili futilità. Ma tutto ciò ebbe sempre sua base sopra i servizi pubblici militari a fine di accrescere il loro Splendore, vuoto di buon senso, e farlo riverberare verso l'Olimpo, come appunto pretendev~ il Crispi; i quali servizi insornma dovettero premere sulle spese pi,, degli altri e influire più di tutti sul debito. Ma una sirnile influenza maggiore non è possibile conver• tirla in calcoli e cifre. 2. Non si può neppure determinare, dall 'esa.me che ho fatto dei documenti ufficiali, nemmeno ap– prossimativarnente, quale fu l'influenza vorace dei servir.i pubblici militari sui consumi dei patrimoni dello Stato, quello del demanio e l'altro tanto co– spicuo dei beni ecclesiastici ora ridotto agli estremi. Ma certo è che una parte della rendita cli patri– monio fu annullata e realizzatone il valore a be– neficio anche dell'esercito, tale e quale come ab– biamo veduto che una parte di debito fu creata in suo beneficio. Ed è certo pure che la maggior parte di demanio posseduto al presente dall'esercito pro– viene dal demanio civile e da quello ecclesiastico con soppressione conseguente di rendita per lo Stato; e per di pi,, con soppressione dell'imposta sui fabbricati, che si sarebbe invece ricavata dallo stesso demanio quando fosse passato per vendita ai privati, invece di passare all'amministrazione militare. Il generale Marazzi con la sua sapienza trova faceto un simile ragionare. E s'intende bene lo trova faceto pcrchè la passione turba il nostro non il suo giudizio! All'opposto avevo spes.c;o sentito dire cjuasi per proverbio che il matto e l'appassionato sentenziano senza ragionare, come fa lui, e non dimostrano prima, come facciamo noi. [I vero è che quei due fatti aumenterebbero sensibilmente le spese uascosle imputabili al costo dell'esercito se fosse possibile determinarli. Ma sic– come questo non è poss;bile debbo trarne soltanto il benefizio che essi toglieranno alrneno dal mio studio ogni ombra di esagerar.ione, quand'anche si volessero sottrarre dal debito, calcolato per l'escr~ cito, gli oneri annui per prestiti di guerra. Non dunque 73 ma 107 possono calcolarsi, con documenti ufficiali alla mano, i milioni di maggior carico da mettersi nel conto annuale dell'esercito per un solo titolo di spese 11ascoslc. Sarebbe per– ciò superAuo ripetere e allungare l'altra dimostra– zione già data nel Socialismo di un anno fa sul medesimo soggetto considerato sotto un altro aspetto.

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