Il Socialismo - Anno III - n. 2 - 10 marzo 1904

JL SOCIALISMO 3' Evidentcmcnlc è còmpito delle leghe di mantenere la tariffa, né j:j\10,•vlessere bisogno che i padroni ricordino alle organiuazioni tjuesta loro funzione. I padroni, imponendo que.ta clau-'Ola minwano in,•t..-ccad un risultato favorevole ad essi, all'eliminazione ciatl della concorrenza da parte di altri industriali. '.\lir~wano a togliere la mano d'opera alle ditte non app.,rtcnenti all'associazione 1>adronalc, per la <1ualc naturalrifcntc cshrte un aocerdo per i prezzi di \'Cndita, un primo inbdo di tru,t. Ora, osscn•a giustamente lo Schncttcr, non spetta nllc organiz– za,;ioni 01>eraic di eliminare la concorrenza fra i singoli industriali, Questo to facciano pure i capitalisti. I lavoratori organizzati devono impedire che questa concorrenza venga fatta sulla pelle dell'operaio, sul prezzo della mano d'opera, ma impedire la concorrenza slcssa che è fenomeno lipico clcll'éra capitalistica, entro il regime capita– lista, non può essere uno scopo del movimento operaio. ~cl citato concordato i padroni cercano appunto di far servire l'organizzazione di resistenza agli scopi dei capitalisti. E' vero che essi, boicottando le ditte fuori dell'organizzazione padronale boicottano ;rnchc gli operai non appartenenti all'organiz– zazione operaia. Ma, anche da questo punto è sempre maggiore il ,•antaggio degl' lndu.stri:-.li a <1uello degli operai, perchè se tutti i capitalisti d'un'ir1dustrin si stringono in una sola organizzazione la loro poten7n'\ economica è sempre superiore a quella dcll'organiu:a– zione operaia corrispondente. Se questa asserzione dell'A. potrebbe forse venire contestata, è certo giustissima l'altra, sul valore di <1uesti organizzati per forza.. Questi lavoratori che entrano nella lega, perchè fuori della lega non trovano lavoro, che entrano dunque senza essere attratti dalle idea– lità dcll'organiuazionc, per il solo utile immediato, nonchè costi– tuire un:, forza nuova, saranno elemento di debolezza e di disgre– gazione. Finalmente l'A. fa ~isaltarc quanto sia poco conforme a.Ilo spi– rito del movimento sindacale moderno l'obbligare gli operai, pena la disoccupazione, a far p:.1rte di una data associazione. ·i è sempre biasimato il capitalista chi; licenzia un operaio perchè appartiene ad una organizzazione. Non è meno biasimevole però di minacciare di liccn:d:uncnto colui che non ne fa parte. L'A. conclude dicendo che contratti come quello suaccennato pos– sono av\•antaggiare un 1,'TUppo ristretto di operai ma che in essi si pospongono al vant:\ggio atlualc di <1ucsto gruppo le finalità della clnsse OJ>t:raia. * * * Dati interessanti sulle Condizioni dei lavoratori russi troviamo in un articolo di Lidin nel numero del 27 rebbraio della Ne11e l'.eil. Per ben r6 anni le relazioni degli ispettori delle fabbriche in Russia non potevano, per ordine del governo, venire pubblicate. Solo 1>er l'estendersi e l'intensificarsi del mo,•ìmento operaio, e 1>er l'ef– fetto di varie pubblicazioni monografiche, in cui le condizioni del proletariato venivano messe in luce, il ministero delle finanze si de– ciM: ad autorizzare un riassunto delle relazioni degli ispettori. Da questo si rileva anzitutto che in Russia - al contrario di tutti gli altri pncsi - si tende a restringere il C.'llllJ>O dell'ispezione go– vcrnativ:1. :'\·lcntrc prima del 1901 tutti gli stabilimenti, che impie– gassero pili di u operai ovvero un motore meccanico, erano sottoposti all'ispezione, oggi questa si estende solo alle aziende che occupano piì.l di 20 operai, senza badare all'impiego di motori meccanici. In se– guito a questo cambiamento il numero delle fabbriche con ispezione governativa è calato da 18,279 con 1,7u,710 operai, che era al 1 gennaio 1899 per tutta la Russia europea • eccettuata. la Finlandia - a 17,789 fabbriche con 1,710,735 operai al 1 gennaio 1902. Ora la J>illgran p.'lrte dei lavoratori russi lavora nelle piccole ar.icnde e nell'industria a domicilio. Per essi sono miserrime le condizioni igie– niche, di salario, di giornata di lavoro (che raggiunge fino a 18 ore su 24) e non sono sottoposti all'ispezione. :'{e sono altrcsl esenti tutte le officine fcrro,•iaric, numerosissime in Russia, tutte le imprese cdilitie, l'industria mineraria, nonchè tutti; le aziende della corona, dello Stato e dei comuni. Le fabbriche a cui si rircrisce la relazione occuparono nel :r901 1'89,4 per cento di adulti • cioè maggiori di :r7 anni ·, l'f,6 per cento dì operai fra 15 e J7 anni e il 2 per cento dai 12 ai 15 anni. Il relatore si rallegra della piccola percentuale dei bambini; ma ir1 Gennanla solo il 6,I per cento degli operai industriali sono inr<'– riori tii 16 anni, mentre in Russia il 10 per cento ha meno di 17 anni. L'impiego di mano d'opera infantile nelle piccole aziende è poi notoriamente enorme e si estende nnchc ai b.-unbini che non hanno ancora raggiunto l'età legale, Quanto al Sesso il 73.2 per cento dei lavoratori sono maschi, il 26.8 per cento femmine. Anche qui si resta col1>iti dall'altissima pcrccntunlc della mano d'opera femminile, che in Gcnnania non raggiunge che il 18.4 per cento dcli:\ totalit:'I degli operai industriali. Non tutti i distretti offrono identica proporzione fra operai mnschi e r.. :mmine. La pii.I g_randc percentuale di donne è data dal dislrctto 'di t-.loscn (55.,• per cento), viene in seguito Varsnvia con 31.7 e Pietroburgo con 24 per cento. In tutti i distretti si ossen•a un forte e continuo aumento della mano d'opera femminile. Troviamo anche nella relazione dati sui sal:ui mcdi, a cui J)!.!rèt non ,,a - come in gencr~le alle medie stabilite nelle inchieste um– ciali - attribuilo grande valore. Per tutta la l<ussia il sala.rio annuo medio è calcolato in 565.90 lire. Il salario è piu elevato nei gq,-oJll11i Ekaterinoslaw (975 lire) e Pietro– burgo (848 lire), dove sono i centri dell'industria metallurgica; i sa– lari piil b.'lssi si hanno nel go.xr110 di Pensa (186 lire ·all'anno), in <1uello di Podolsk (188) ed in <1ucldi Lomscha (197). Riguardo al salario, Mosca occupa con 565 lire una posizione intcnm.-dia. :\la in generale però ìn quel di Mosca si trovano le con– dizioni più misere. Gli operaì anzi che in contanti, sono pngati con merci. L'ispettore di Mosca C.'l.lcolache circa 23 milioni di lire di salario vengono :lnnuahnente percepiti dagli operai sotto forma\li merci. Quasi tutti gli scioperi di <1ucl gu-,1er110 hanno per sco1>0 l'abolizione del /r11cR-Sys/e111, che da anni è proibito legalmente e che gli ispettori JX>trcbbcro abolire, se volessero. I..,.'\relazione comunica :1nchc il numero degli infortuni sul la– voro. Nelle fabbriche sottoposte all'ispezione se ne ,•erificarono nel 1901 27,135, di cui 1416 finirono colla morte o con i1l\'alidit!\ totale e permanente. Di un qualunque indcnnh:zo alle \'itlime od alle loro famiglie non si dice parola. Quanto alle contravvem:ioni intimale, la cifra è ridicolamente meschina. Vennero constatate ben 31,348 ca.si di infrazioni alle leggi sul lavoro, quasi sempre su denuncia degli operai. ?\la solo di 1667 casi gli is1>ettori credettero stendere verbale e in 920 casi questo ,•crbale venne passato al procufatore del re 1>eriniziare procedimento penale. Nei casi di conflitto fra. industriali ed operai gli ispettori go– vernnti,·i s'adoperarono per comporre il conflitto; 52,572 operai ri– chiesero il loro intervento, ma solo nel 42 per cento dei casi si venne ad un accordo. Questi casi però, aggiunge il Liclin, non or– frono il <1uadro pacifico che si potrebbe immaginare secondo la rc– lrudone. In generale gli ispettori quando eompo,1Jf0110 un confHllo non si 1>rcsentono soli, ma accompagnati dalla polizia e dai carabi– nieri. I t"aporio11i, cioè gli 01>erai che si erano rivolti all'ispettore, ,·engono arrestati, gli altri sono ricondotti a pugni e calci nelle fab• brichc e se si rifiutano di riprendere il lavoro si chiama la tru1>1>a, ·che fa presto ad ttppù1m1re simili conflitti. Ogni operaio che si fa notare come organizzatore è mandato in esilio od è carcerato. Ristabilita. cos\ la calmtt l'ispettore stende ra1>· 1>0rto al ministro dell'accordo ftlicemeì1tc a.nn:uulo. Ciò malgrado la relazione riferisce su 121 scioperi ilkgali a cuì presero parte 29,854 operai, Si capisce che date quelle condizioni In pii.1gran parte degli scioperi (62) non ha durato piil di 3 giorni. Solo quando lo sciopero si estende a. tutti i mestieri, quando il mo· vimento assume le proporzioni di uno sciopero generale, vi è J'rr gli opemi la possibilità di resistere pili a lung:>. Qunndo lo sciopero ~ isol~to gli operai vengono costretti dalla polizia e .dalla truppa n riprendere il lavoro. Sul numero degli 01>t:rai rucilati nelle repressioni, arrestati o deportati in Siberia la relazione non dice niente. ODA LEkOA.

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