Il Socialismo - Anno III - n. 1 - 25 febbraio 1904

IL SOCIALISMO di altri 94 milioni almeno di spese ora nascoste in altre parti del bilancio dello Stato, o pagate per l'esercito dai Comuni e dai J?rivati ali' infuori di tasse. Sono appunto questi 94 milioni di spese nascoste che il generale o nega in parte, o assottiglia ncl- 1' Economista del 24 gennaio, domandando docu– menti e lumi. La divergenza principale sta nella cifra dei 73 mi– lioni, che io comprendo nel costo annuo dell'eser– cito perchè pagati dal Tesoro per interessi di debito pubblico, originato dai mantcnimcnto ordinario del– /' esercito. Ne diedi le ragioni, e non in quattro parole, tanto qui, quanto nell'Avanti/ Ma l'ono– revole generale non ha su quelle risposto verbo. Nega cornplctamente e si mostra persino meravi– gliato che se ne possa far la proposta. Ma per un relatore di bilanci militari, studioso, come dovrebbe, più della parte finanziaria che delle ripercussioni economiche, il negare senza discutere un p~nto finanziario come questo, darebbe ragione a me, non a lui, di meraviglia. J ntendo però. Questi studi wlle spese militari, nascoste nel debito pubblico o in taluni trabocchetti amministrativi, o in altre tasche, hanno la disgrazia di esser nuovi per i cultori delle nostre sinecure, e come tali sorpren– dono con improvvise rivelazioni, per quanto sien queste tanto difficili a capirsi quanto il fare star ritto l'uovo di Colombo. Ma quello che ne dico è tratto e quasi copiato in buona parte da studi che sembra sieno famigliari all'estero, quanto sono coperti presso di noi da un fitto velo per opera dei rela– tori militari dei bilanci della guerra, che hanno un interesse diretto a· nascondere lo spese al contri– buente, anche per non urtare nella disciplina imper– sonata nel ministro che. li ascolta, li sorveglia e fa loro da suggeritore. Tuttavia il buon senso vale più di tutti i rela– tori, e perciò domando se vi possa essere qualcuno, non del tutto ignorante di queste cose, il quale creda sinceramente che lo Stato non fu obbligato ad aumentare il debito pubblico per mantenere l'esercito. Se non v'è, allora il buon senso dovrà aggiongere che la spesa pili grossa deve avere pili delle altre influito sulla creazione e sull'aumento del debito.· Vediamo le cifre ufficiali. Dal 1862 al 1899-900 le spese effettive ordi– narie e straordinarie del bilancio dello Stato asce– sero a 50 miliardi. Deducendone 23 circa, spesi in oneri intangibili, restano per le altre necessità dello Stato (escluse le ferrovie) miliardi 27 •110- E questa dÌ!'ponibilità fu erogat~ così: Per l'esercito . In spese di riscossione miliardi 9 2 Jro 5 •110 In servizi pubblici ( 1) E di nuovo in spese militari per la marina . In opere stradali, portuali e simili milim-di 5 s1,o 2 1(ro » I 5[ro e il resto in alcuni altri cespiti più minori. La spesa per l'esercito dunque fu pit1alta e molto pili alta di tutte le altre messe singolarmente in con– fronto, e superò la terza parte delle somme dispo– nibili, e oltrepassò il 43.75 per cento di queste stesse somme disponibili, Se si calcolino insieme i 12 miliardi circa spesi nell'.esercito e nella marina dall'epoca medesima del I 862 al I 899-900 (2). Che gli oneri intangibili dello Stato sieno cre– sciuti, e con essi, in specie, il debito pubblico, pili di quello che non avrebbe comportato la nostra condizione economica, è un fatto noto ,a tutti. Gli oneri, infatti, sono cresciuti di 579 milioni dal bilancio del 1862 in confronto di quello del 1899-900, e se sono cresciuti, il buon senso ci dice che creb– bero perchè spendemmo troppo, e fra le spese, chia– miamole pu; tutte eccessive, tenne un posto emi– nente l'esercito· con i suoi 9 e pili miliardi. Quindi è cosa logica che esso abbia influito sul debito e se vi ha influito è cosa logica si debba anche ricercare per q11a11to, e questo quanto portarlo nel suo conto, a fine di vedere quale è anche, per questa parte, il suo vero costo. Tutte le aziende industriali, com– merciali, ecc. ecc., tutte comprendono, direi quasi per dovere di onestà più che per regolarità di ragioneria, fra le spese di amministrazione, sia lo ammortamento del debito, sia il suo interesse, op– pure questo soltanto, chè l'uno e l'altro sono anche essi elernenti necessari per determinare il costo del prodotto, del servizio, ecc. Pretendere che la stessa cosa si faccia pei servizi pubblici - esercito e ma– rina - deve essere una facezia secondo l'ex relatore di bilanci militari ? Si deve lasciare agli spensie– rati o scrocconi il potere di far debiti, con su marne il ricavato e disinteressarsi anche degli intçressi? Non pretendiamo che il debito e l'interesse del de– bito abbia da pagarli l'esercito con il suo consolida– mento di bilancio bugiardo. Domandiamo che le mistificazioni militari finiscano, e i relatori di bi– lancio, che sforzano la loro fantasia e la loro de– strezza nel fare scomparire le somme dal bilancio per dare ad intendere al contribuente che si spende meno di quel che pare, quei signori relatori devono dire tutta la verità, affinchè giudichi chi ha il diritto (t.) Nella statistica dei bilanci (anno 1901), d:ill:t qu:1le tr:1ggo quPsti dati, sotto la denomìna1.ione di servù:i p1166/ià, sono compresi " inse– gn:unento e belle arti, archivi, opere pie, carceri, pubblica sicurezza, poste e telegrafi, e agrjcoltur:1, industria e commercio. ,. Servii:1 pub– blici, """ già i.Jli/11:ùmi, sono anche i servizi dcli' esercito e della marin:t. (2) In questi 12 mili:i.rdi non sono comprese le pensioni militari. Comprendendole, all ora le s1 >esemilitari raggiungerebbero i 13 mi– liardi e rappresenterebbero Il 45.76 per cento di tutta la parte di– sponibile.

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