Il Socialismo - Anno II - n. 20 - 10 dicembre 1903

IL SOCIALISMO 3 l 3 t:lzione; che doveva s~n•irc a r:1.ggiungere l'espansione industriale gr:i.zic :i.I buon mercato della m:\teria prima e de\\:l. mano d'opera; e :i. distruggere il giovane movimento operaio, :tl grido borghese di « p:me ·a buon mercato ». Di fotti il movimento c:utist!l. fu schi:lccbto e la pan:\CC:l del libero scambio è ancor:\ considerata il mezzo che salvò l' opCr:'lÌO d:1\b miseri:\ nel\:l. prima met?i. del secolo scorso. lL PROTEZIONISi\10 E IL BENESSERE DEL PROLETARIATO. Se queste cifre dimostrano che la prosperità del popolo non dipende dall'3bolizione dei d:'lzi, dànno anche la prova che qucst:-t prosperità no~ risulterebbe nemmeno dal protezioni!!mo. L:t Storia del xix i;ecolo dimostm che gli operai debbono il miglior:lmCnto delle loro cc.,ndizionipiì:t :i.11:i. legisla1.ione del hl.varo, e :\Il:\ loro organiz,mzione nelle Trndn- U11iom, che :i.i v:-trì c:-tm– bi:unentl fisc:i.li. Noi siamo dunque :l favore del libero sc:i.mhio delle dert!lle e del proJczionismo solt:lnto sotto fonn:l di legi~la– zione del l:lvoro. MISERIA E PROTEZlONISMO. Nessuno potrebbe rngionevolmcnte chiamare prosper:l la condi– r.ione :\lttl:lle della chsse operaia inglese. Cli ultimi rapporti delle Trndes-U11iom ci dànno il 5.5 °,' 0 di operai senz:1lavoro contro 4.5 °lo nel\':mno scorso; cioè 1.2 °fo al di:-oprn della rnedì!l nellì ultimi · <licci!lnni, e ciò m :llgr:i.do il rnpporto del ).Jinistero del commercio che ci dimostra che l!l nostr=i. importnzione ed esportazione nei primi otto mesi di quest'anno è di molto superiore a quella dei due :i.imi precedenti. Questo dimostra che un aumento di tr:i.ffici non vuol dire aumento di benessere per la classe oper!lia. Durante gli :umi succeduti ali' abolizione del dazio sul grano, gli operai sono quasi tornati :i.Ile condizioni dei loro a,•i prim:i di quella grande rivoluzione industri:ilc che trasformò l'Inghilterra, e che fruttQ :i.gli opcrni la inenarrabile miseria della prima metà del seeolO. Disogna tener di conto però che la. produzione delh ricchezza, e il valore del C."'lpita.lesono aumentati enormemente: :mche negli ultimi 20 anni che segnano un periodo meno attivo del- 1' industrialismo inglese, il valore del ca.pitale è aumentato del 50 °fo; e la produzione è salita. da 300 milioni di sterline a. 1750. Questo è un progresso di prosperità che si attribuisce comunemente a.Ilibero sc:imbio: ma comunque sia, le condizioni attuali della classe lavo– ratrice - l'aumento dei disoccupati, l' allarg!lrsi della zon:i. della miseria squallida intorno a.clognuno dei nostri centri industriali, il 30 °fo della popol:tzione che vive nell:1 miseria, e la degener:i.– zione fisica della ra.1.za .- dimosti·!lno che questo l>enessere non può essere, alla lettera, chi:unato benessere 11azio11a!e. Il cosl detto benessere n:tzion!lle si riduce ad essere il benessere della cl:i.sse· capitalist:1. LA RlC.CHEZZA NAZIONAU•:. Questo è l'errore che invalida gli argomenti dei liberi scam– bisti. P!lre che si creda che l'abbondanza e il buon mercato delle derrate significhino prosperità per tutti. Se la ricchezza che vediamo ::i .ument:i.recon tanta r:i.pidità, fos~e ricchezza sociale, allora ogni :iumento di questa ricchezza S:ll'ebbe un vantaggio generale; ma questo non è. L':irgomento dei liberi-sc:tmbisti, che è bene per una n:tzione avere molta• ricchezza e !lbbondanza di generi di ogni sorta, e che se le n:1zioni estere possono darci cose a maggior buon mercato in c:i.mbio di cose che noi produciamo meglio di loro, dobbiamo approfitt!lrne, sarebbe perfettamente valido se b ricchezza fosse :lcce~sibile a tutti; ma il sistema capitalista ci dà questo paradosso, che 1: abbond:mz:1 e non la scarsità produce miseria, e cosi ,·còi :i.mo che la più gran parte dcli' attuale miseria è caus:i.ta dalla pletora dei prodotti e nou dalla. loro deficienza. e che l:l eosl detta. prospe· rità nazion!lle è accompagnat:i. dall:1 pi\1 grande miseria. li libero-sc:i.mbio che si occupn soltanto del consumatore non risolve il problem:1; ma d'!l!trn p:trte neppure il protezionismo Sa– rebbe capace di risolverlo. 11 buon mercato di un prodotto può essere s:lovuto ai piccoli snl!lrì, m:i. 1\0ll è bt c:igione; e l'aumento del prezzo non g:i.rantisce un aumento di salario. I sal:iri si b:isano sul costo del mantenimento modificato dall'abituale norma della vita, e regolato dalb. legge della dim:inda ed offerta. S:\LARI E RICCHEZZA. ' I,:l diminuzione della richiesta. di braccia può coincidere con un a.umento di riccl1e1.za ,anzi può essere il risult:i.to immedia.to dell'aument:1ta produ:,;ione; d'altra pa.rte può essere dovuta ad ost:t– coli impedenti il libero sviluppo del commercio; in questo momento l_asituazione degli operai nel La.ncashire ne è la prova; mentre che nella. industria delle scarpe I~ sopraprodu:,;ione ha creato una crisi, nel l .ancshire la disoccupn:,;ione è dovuta. ,alla deficienza del cotone greggio. Questo dimostr:i. che un commercio attivo e :i.\ti S."'tbrino'n implic:1no sempre una vendita ad alti prezzi, e che l'aumento dei prezzi non vuol sempre dire aumento di tr:tfiici e di salari. Il pro– blema della miseria non potr?t dunque essere risoluto da.I prote– zionismo. Se si avessero dubbi su questo soggetlo, sarebbero dissipali dall:l condizione degli operai nei paesi protezionisti, Un recente libro azzurro dimostra che le condizioni dell'operaio inglese sono migliori di quelle dell'operaio fr:i.ncese e tedesco; è evidente che se è inutile pretendere che il libero scnmbio ci :tbbia portato al benessere, è egu:i.lmeute v :i.no pensare che 1\ protezionismo :i.bolirb. ,la miseria, che continucrb. ad opprimere i lavoratori finchè essi non regoleranno da sè la prOduzione e possederanno e godranno la. ricchezza. che creano. Le piattaforme ascendenti del Socialismo. Questa questione del progresso :isccndente dell'idea soci:i.list: i es!lurientement<' trattata. ncll' /11ttr11ntio11al Sorialist Rr,1itw di settembre, da Raffaele Buck. LA LEGGE DELLA EVOLUZIONE. li perno delle idee· intorno :i.Ile quali si svolge i_lproblema della organizzazione della vita e della societli è la. legge della evo– lui:ione. Tanto la terra, quauto gli animali e l'uomo sono p$Sati per un seguito di tr.i.sformazioni da forme e tipi inferiori a forme e tipi più perfezionati e complessi. Lo sviluppo della razza tun:tn:t dall'animalità a.Ilo stato :i .llu:i.le , attraverso lo stato selvaggio è stato possibile soltanto per il con• correme lento sviluppo delle sue possibilità fisiche, intellettu:i.li e socia.li ,e queste facoltà continuano ad :llllnentare ed espandersi via vi:i che I' uomo s'innalza a.d una vita pi\1 ampi!l e ad un =i.pi \1 a.ha civiltà. Ad ogni periodo della cultur:i. um :i.na c'è un :td:' .ltt:i.mentofr: t le facoltà individuali e le esigenze dcli' ambiente, ed è impos:,ibile affrettare lo S\•iluppo delle forme sociali prima che si si!l fatto lo sviluppo delle facoltà negli individui che compongono la socie~à. li termine della e,•oluzione sta in quella forma di vita economica, nella qua.le può essere realizz:tt:l la.completa armonia fra i bisogni ed i desideri dell'individuo e della società(e fra individuo e individuo. La natur.i. delle condizioni della. civiltà moderna è il risultato del compromesso fra le passioni egoistiche, e-rcditate attraverso i secoli di lotta primitiva, e i sentimenti altntistici generati dalla evo-· lulione della vita ·sociale. ],'indi.viduo sta oggi al p~nto medio creato dalle condir.ioni dèlla. su:i. vita primitiva, e le condizioni essenziali della pili alta cooperazione sociale. Lo SVILUPPO ECONO,11co. li cambiamento che nel corso di un !,:ecolo ha rivoluzionato l'industria ci ha. messi di fronte al pr ._1bh::m!l che per essere riso-

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