Il Socialismo - Anno II - n. 18 - 10 novembre 1903

. rL SOCIALISMO dalle soddisfazioni degli imbecilli non possono bscbr penctr.trc neppure un:i. stilla di quel ..profondo mare di \'Crità e di persua– sione che colma tutta qu!'lnt' essa è b. vita e b. produzione e la :;uggestione mondi::i.lee storic.1.del Rousse!lu. . .. Poichè gli :lSSurdi nell'opera di questo iddio della rivoluzione. ci sono. E ci sono, tanto se, per un momento, :'lcceui:uno il si– gnificato di :1ssurdo che è nell:-1 logie:\ stitic:i degli acc:1.dcmici , quanto anche se restiamo esclusivamente a quello che si deve in– tendere per Socinlismo d:'l Marx in poi. Come volete che un sentimento come fu il suo si conciliasse sempre a perfezione con b geometria del ragionamento? Qu:mdo questa er:1.uno, quello era cento. E poi Rousseau non deriva da nessuna storia, da nessun:'l scuoi:\. Egli è stato l:i. voce della im– mensa umanità :tnonim:t. I legami. di p:ttri:t e di famiglia, le con– venzioni dei costumi e delle leggi, egli non ha avuto e non ha conosciuto. Non v'è stata alcuna riduzione all'esplicarsi cd al– l'cspnndersi del suo sentimento. L'impronta del tipo sociale beli' e fatto manc:wa in quel suo cuore mareggfo.nte e in quel suo cer– vello , 1 ulc:mico. La società, in fondo, taglia e limita il tendere ed il sentire. Ella d fa e ci impone il gusto, il metodo. la fede e la misura del giudizio mornle. Orn Housseau non fu individuo socialmente prodotto. Alllodi– dalta, solitario vampantc immaginativo e inizfahnentc anormale vo– lontà., si creò per necessitb. nell'ingenuo p:l.esaggio silenziol.O del suo spirito, prim:l. d'ogni altrn COS:l., la illtt!-ione di un possibile sublime, quella illusione appunto che, quando potè trovare, dopo sforzi che sono psichicamente una epopea, !:l. sua ,·ia di U'icitn e fluire e dilagare pel mondo lo bagnò tutto d'un pi:l.nto ardente e lo ·scosse dnllc rndici piì1 oscure della vita. E il germe delb rivoluzione :l. cnpo alla quale si pone giustn– mcnte, mn for.;e per istinto, Rousseau, stn proprio nella esaltazione di tale illusione di bene ed intimo sociale che tese sin da prin– cipio i nervi del gracile• e penoso cervello. J I primo nssurdo ncc.'ldemico st:trebbe, dunque, nel disaccordo che ln vit!\ di Gi:tu Giacomo ebbe con b. sua sincera vivncit ?I.me– mviglioc;n della p:t.s5.ione-dcl bene. Assurdo che cade da sè stesso per quanto :tbbinmo scritto. Conciliate, se lo potete, la frase del buon !-cnso tr:rnsigente con l'impeto violento delb. pena ::ippnssio– n:tt:i. che restò secoli e secoli compressn ed esplode poi, per neces– sit?I.storie:,., tutta d'un colpo per mezzo di un uomo solo ! E gh nitri !\SSnrdi li sì ,•ogliono trov:ll'e, e i professori di fi. lo'-Ofin, di dirino, di sociologi:\, son sempre H n ripeterli, nelln dottrina del Co11lrdl Sodai, avvicin:un in qunnto viene scritlo dal Rou..,SC.'\llmedesimo nelln tmttnzione del tema proposto dall:t Ac– cademia di Digione, la quale si chiedeva se: - le rJ1nblisst11wrl da sdmcts e/ des arls a-t-il co11lril111J à ipurer ou à corrompre /es "ueurs? -, e :tnche poi col contenuto del Diuours sur l'orilfille d6 I' inigalili c con quello dcli' Emi/e. Orbene: la questione di questi nssurdi, con In qunle i codini cercherebbero di assordnre il clnmore enrnsbstico che mont:l. alla gloria di Rousseau, è ridicofa, se. \:i. psicologia deve :wcr voce in capitolo e se deve trionfare il concetto positivo che i giganti del sentimento e del pensiero rivelnno il suo tempo e non lo creano tutto come è con gli nssurdi e le coerenze e che alln storia non si può applicnre In logicn del signor Trendelemburg. . .. Ritessere In storb dell:,, vita di Roussenu è inutile. Le nature autodidnttc che egli innugur:'I. n('II:,, vit:t del mondo moderno nulln hanno di socinle. Sono csisten1.e solit:i.rie . Dn questo punto di vista Rousse:i.u r:lSSOmigli:tnl nostro l.cop.-irdi: molta sen!--ibilitb.,molla :, ,marez.zn in nmbedue. Perseguitnto, egli fo quanto lo furono color() 3Jln celebrit:\ dei quali va intimnmcnte unil:i. In nota della persccu1.ioue. t.:n po' sereno, un po' quieto non potè sentirsi che in c:tmpa– gnn, e dnlln dolcezz..-icalma e fresca del p:trco di Montmorcncy e del Ritiro del Romitorio uscirono le p:tgine trepide e cnre sulle qunli :tbbinmo pianto tutti e per le quali lo nbbiamo capito e gli vogli:i.mo t:tnto bene . N'el 1762 dovè fuggire da 'Parigi, pen.;hè lo s'c:tnd:ilo !-uscitalo d:tll' Rmi/iq fo enorme e il clero e il P :i.rl :l.mentoemno arriv:tti :tlla convinzione che bruci::ire i libri fosse poco. 1\ Pnrigi, :,, Cinevr:i., p:l.recchie volte le opere di Gi:·ul Gi:i.como, in quel torno di :tnni, furono bruciate. E dovette in seguito fug. gire nnche d:t 'Berna e da lverdon ove si cm rifogi:t10 e sino n Nottiers, nella V:tlle di Tra"ers, lo perseguitò il fan:i.tismo teolo– gico. t il boi:t :trsc ancorn le lei/ere fidia 111011/agna e il /)/. ::io11nriojilosojiro. J,; :tllor:t il filosofo rnttrisiatO •C colpito da ogni autorità po– litic:i. cominciò In sua vin doloros.-i ed inquieta per l'Europn e fu :l Strasburgo e ncccttò l'invito di D:lvid Ilume di and:lre n Sl:l– bilirsi a Londm e, dopo sedici mesi di vit:l inglese, tornò, quando già il trionfo delle idee ri, 1 oluzionnrie salivn, !\ P:trigi, ove, pcrù, i pericoli che la SU!\pcrsonn correva lo costrinsero nd :i.ccctt:ire l'nsilo di un aristocratico e il consiglio di mutare il suo superl>0 nome in quello di Renou. 1-'l storia del dolore h:t :i.nche questi C.'\.Si desolanti. . .. L:i. logica del soci:tlismo di Roussc:i.u è hllln rivoluzionarin. Spiegarb con il sillogismo dei tempi quieti è puerile o mnligno. 1):,,1)lontesquien in qu:t tutta la critic:i. antirousse. -iui:i.nn con– siste ncll 'cnunci:i.re che il concetto del contratto sociale· è e"idcntc– mcnte ozioso ed inutile pcrchè la società. è solo per astrazione il risul– tato del consenso, consenso o contratto, quindi, rim:tslo sempre tacito e sen1.aniuna re:1litàdi :-ifTerm:tzionevolut:i.e dichi:i.r:tta; perchè In societ:\ è un fatto re :i.le determinato dnll'esscrc venuti molti uomini in un certo luogo, dall'esservisi st:i.biliti, dall'nvervi avuto figli, proprietà, governo, abitudini, comuni, e cosl vin. Questa critic:i non errn, mn rivolta nl Rousseau, è, proprio essa, inmile ed oziosa. Poichè Rou,;senu, sens:i.1.ioneviva e tortur:tta egli medesimo delle nnomalità ~ciali, formul:i.va, cosi come i grandi spiriti aforistici SÒ· gliono, il profondo disquilibrio delle esistenze e dnnn:i.v:l tutt:i. la società, ch'ei faccvn contrattuale e cioè volente, rcsponS.'lbile cd impu1abile, per tutti i mnli che dalla societ2i.,quando In società è gu:ista ed ingiusta, provengono :ti deboli, ai miti, agli ingenui, :i.i buoni. È ben co<.Ì che bisogn:t psicologicamente spiegare il contr:illo Soci:i.le di Rousse:i.u, qitel libro di sangue e di fuoco o,•e il filo– sofo ginevrino proclama 13 libera sovranità. del popolo dinanzi a tulle quelle autorità del passato che alh felicità um :i.na riescono deleterie. E la percezione intima delle ingiu..•aiziasociale veniv:i. a lui pili che d':i.hra sc:uurigine dal problemn mor:i.le delb. su:i.vit:t medesim:i.. !.'Emilio cost è l'opera m:i.ggiore e pili significa1i"a di lui. Che COS:lv'è in questo 1Vaturevangdium der l!.f'zùlumg come lo h:,.chinmato Goeù\e - e, cioè, v:i.ngelo naturnle dell'educazione - ? C'è il ricominciare da capo nella cultur:,, del cuore e del pensiero, da c:tpo nelln coscienza delln vita soci:i.le , dn capo quasi nella storia dcli~ umanit:\. Attorno al bimbo, :i.Ifanciullo, :i.Igio,•:-me la socil•t;\ tradi1.ionnle ha accmnulnto menzogne, turpitudini, ostacoli nllo s"i• luppo della S.'\lute e del senso della felicità. fisica e morale . Ed egli riprende, palri:1rc.1.affettuoso e se\'ero <lelh ,•ita novcll:,, del mondo, il b:\mbino puro nell:l sua nudità S:lcra degli i'-tinli n:1tur:ili che non possono port..-ireche al bene, perchè - e Rvu.._. seau insiste su questo concetto - e I' homme est un Ctre nntu– rellemcnt bon. • Questo i codini non capiscono. Unn società Roussenu volc,•:1 distrutt:i., non 1:t società.. Voleva b società. per tutti gli uomini, la nobih:\, il diritto, b felicità per ci:tScuno.

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