Il Socialismo - Anno II - n. 18 - 10 novembre 1903

IL SOCIALISMO pelenza ed una esperienza che pochi tra i nostri mandatari hanno potuto finora acquistare. Tutte queste constatazioni non ci rendono d'altronde affatto pessimisti. Esse confermano delle lezioni meritate e necess.."lric, ccl il Partito socialista sembra nutrire la ferma volonL.-\ di profittarne per l'avvenire. Lo sviluppo della Federn=i<me 1Vnzio11nle dei Consiglieri socialisti e ciel suo Segretariato permanente, incaricato di fornire a tutti i consiglieri le indicazioni necessarie alla loro fun– zione, è stata e sarà ancora oggetto di importanti de- liberazioni. • Il Segretariato sta per fondare a Bruxelles, alla i\laison du Pcuple, una Bibliotern delle quistioni municipali, la quale conterrà tutti i libri e le riviste necessari dal punto cli vista del diritto amministrativo, e nella quale si for– meranno a poco a poco degli incartamenti su ogni quistione interessante il programma socialista municipale. Niun dubbio che i nostri consiglieri vi troveranno uno strumento cli lavoro cli grandissima ef1ìcacia. Oltre a questa organizzazione nazionale esistono cli già, e si tratta di dar loro incremento, delle r◄eclera;i:ioni regionali di çonsiglieri socialisti, le quali tengono delle riunioni mensili. Queste riunioni sono un mezzo di educazione reciproca ed uno st-imolo di emulazione clicui non sapremmo abbastanza lumeggiare la fecondità. Ecco, cari amici cl' Italia, quali sono gli insegnamenti che vi vengono da questa campagna elettorale del Belgio. Emile Vinck Segretario della Federazione N:azionalc dei Consiglieri comunali. SCIENZA ED ARTE I Patriarchi del Socialismo VIII. ROUSSEAU N:\SCe in un :mgolo del mondo, mentre il mondo :utencle :m– com alle sue pose n.r tificin.li e scherzn. discutendo delln. ~ un.ro\ •inn.. N!tsce !l Ginevr.i, lr.i. imm!lni mon1i ne\;!lli e rcspir.a., egli, figlio cli un Oper:liO,egli che farà l'!tpprendii-ta, il vagabondo, il scmin:tri'-ta, il lacchè, il copis1: i.di music:t, egli che soffrirà la fame e trascinerà quel suo immenso cuore s:mguinoso su tutti!! le vie delb vergogn:i. e dell':mgoscia, egli respira. il soffio puro dei ghiacci:li algidi. Tuuo qu:i.nto è di austero e di triste in lui viene di là. E viene di là, d!l quel p!lesnggio qnieio, il romn.nzo fiorito della su:i. puerizi!l oSCur:l. 1 titani plutnrcheschi, gli eroi font:i.stici dcll:i. lcttcrntur.i molle e sentimentale del '6oo voltcggi!lv: 1.no 1 inc:i.ntnn• dolo nel suo cen•ello. Cervello di sogn:i.tore :i.rdente, ove :nTCbbe esso :tl!or:t trO\':tto tit!lni della virtù o felici del pi:i.ccre :unoroso? E qu:mdo, fuori di quella ignot:t C!'lS,.'\ oscum cli poveri, vibr.mtc per il piccino nervoso e sovreccit:ito di mille h.'lgliori di fa\•ole colorite, il suo sguardo ne cercò l!l eco cd il rincsso, qu:i.ndo Je:rn J:i.cques.Rou,;~e:i.u, uscito :i.i rumori delle vie ciel mondo, le vide così buie e co,ì 1etre 1 cosl lunghe e difficili per lui e del suo ardenle sogno nulla, null:1. 1 null:i., piccolo, povero, timido, ign:uo, febbrile com'egli cr:-t,egli cbhc con un singhiozzo una bcstemmi:-t cd un:-t maledizione. Nella stori:t del mondo e~ il primo sen1...'\p~tri!l e senz:'l fa. migli:'l che si :t\·:tnz.'\va. Di lui non si accorgev:i alcuno e ncs~uno :wrcbbe po1u1O sospettare dietro la sql~'lllidezz:-t di quel viso In. fie:-ezz:i.e I:\ esah:-tzione strnordinari!l di un io i;hc doveva rivvlù- 1.ionare l'um:tnit!l.. Perchè il mondo del pi:i.cerc, fa societ!i. relicc, tult:i.que lla uma– nità che em visibile e preponderante m:i.ncava, in rcah!l., di quel senso intimo e squis:i10 onde em:-tna\':-t l'ardore di p:t;:sione e snli\"!l !'li cervello b trasligur:\zione ideale delb vit:i. 1.'aristoc::: r.a.zi! t del nome, del potere, dell:i. forma, della fam:'l era deficiente dal bto dell:i. imm: igin:i.tiv: i. Le face\"!l difetto la r:lgione del genio e, ciOt", il disquilibrio tra il C.'llore fantastico del pensiero e la gelidit:\ delb vit!l re: i.lc. Il prolet:tri:ltq aveva, dunque, congenita la C:\US:l dcterminan1c del suo destino e d:tl disquilibrio tmgico della torl,idn esistenza cli Gian Ci:-tcomo doveva gocciare :l lente brucianti lètTibili goccic lo stillicidio della Rivoluzione. Qu:i.ndo ~rri\•Ò :'l P!lrigi non S.'\pe,·:i. nemmeno p:i.rbrla bene quclb li11gu3 sottile e rapid:i. che faceva la dcli7.i:-tdel mondo e 1:-t glori:i. di tanti scrinori. Non ::.olo, ma gli rc<.t:tv:i.:\nchc difficile il capirla. Er.i in lui come una durczz:i. cli mole ins.'.>rmontabile cd un:t imperme:ihilità di cosciclli'.a. Roussc!lu era t:-trdo, perchè il suo cer– vello rcstnv:i. muto ccl ottuso din:'lnzi all:i. vertigine capriccios:'l del mondo volt:'liri:t1h>,egoi1;1a, :"Lnd:tc<1' e vizioso. C'erano t:'lnle cose ch'egli non c.'lpiv:'l, t:tnle che non vcdc\"a, t:'lnte .che gli p.'lS<;.wano ·s\·ehe e misteriose clin:i.n:r.icosì, come ol• trep:tSS.'\OOchiuse nella pelliccia \"Oluttuos.'\ e nella m:.lìa :trc:tn:l dell:t notte : i.cc. '\nto :i.I povero che gel!t, le m.,.schere del \"eglionc. Acc:'ldemie, s:iloni, :tlCO\'e e ostentazioni cli ricchC?.z:-te di C:C· lcbrilà. Ern egli qualche cosa nel fremito :ilto e lont:-tno di quell:\ socicl:\ c:ist:-tle? Rouc:sc:tu non ha già incominciato il dischiudimcnto del suo spirito piag:tto pcns:i.ndo ngli altri, a tutti gli infiniti :i.Itri simili a lui. No. Roussenu non è un antico. I.a cbssica mnt:itn esemplare misur.i delle cose e dei sentimenti ru sin dal primo mo– mento ignot!l al giovane che nd>Suno :l\•eva cduC!I.IO. I-" moder– nilà ciel sentimento incominci:\ con lui ; anzi è con (;inn Gi:\como che si inaugurn, aprendosi e rompendo le, C:'lternttc e mont:-tndo con fori:'l invanditricc, il sentimento, tutto quanto è !\marezza e tristezza, rimorso e dclizinnte imm:igioazione del com-pimento di un hcnç che non si può piì1 compiere, lutto qu:i.nto è analisi resipi– scente e minuta e sm:-tnios.'l dell:t propri:t vit:t in ogni me:i.to cd ìn ogni pieg:t, tutto <Jlmnto h:t fallo il dolore moderno, la tetrag– gine dell:i. liric:i. disperat:i., il dilaniamcnto delle !'lnimc timide •e squisite, quello che si fa nella stori:-t vi:'l via Dc Musset, 1lcin~, Leopardi, e l':\n:uchismo acuto di Stinicr e 1:i. ossessione del sor– frire e del voler godere e l'abis,;o d'ogni gioi!\ di vi\•crc, d'ogni 1ranquillità di pens.'\re. Oggi noi ce lo :; picghi:i.mo bene il sentiment:i.lismo del Rousseau. Proletario, niuna attitudine er!l disces..'\ in lui :tll:t vit:i.superiore. l_n < 1uelb natura gracile e torbid:i. di fanciullo infoliee s'è fati!\ tutla l:t stori:i. psichic:i. dell'avvenimento di un:i. cbsse :ti gradini della stori:i.. li processo mcntn.le delle classi b:isse e respinte ~i inizi:t con lui e incominci:1. 1 quindi, col sentimento, si :i.prc con b com• mozione di un!l immn .ne sci!lgttr:l rivcl:1.t!\ 1 una scbgurn ignot:'l e– inaudita fat13 di Slr:l1.Ì fobbrili e di estasi :\Cute e consum!ltrici. È il primo tronco che sente e pena, Ci:i.u Ci~como Roussem1. Lo Sl"!ldic.'le lo port!t sbauendolo rudemente la gonfi3 ond:i. allliC!I. della stori!t straccion.'I. Le sue pagine, che sono b storia di un individuo, narrano, scnz!l che l'individuo lo s::i.ppia, tutto il m:ir– tirio :'ltroce e truce degli inrelici mn:1ni. l)ove\•:t ben esscrecolmo I' :tlveo del dolore se riversandosene I'ond:i., essa corse, ess.1.brnciò, ess:1. fece dh•!'lmp:trc la nostr:\ vecchb e m:trcit:1. Europ:i. ! ~l!t i critici acc:'ldemici e conserv:i.tori non possono capire questo, essi che ricerc.'lno, fregandosi le rugiadose m:tni parnssit:trie, gli !lS• surdi dell'oper:i. di Gi:i.n Giacomo, essi che nell':i.nim:i c.'\uteriz.-.:1.t!l

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