Il Socialismo - Anno II - n. 16 - 10 ottobre 1903

IL SOCIALISMO :1. disposizione degli impieg:: i.ti del G:1.binetto N'ero a mezzo di un :\.<:censore.Uno degli impiegati mene da parte le lettere dai cog11111ui sospelli; un altro mette da parle quelle dalle scritture sos-/Jtl/t; :1ltri dividono il resto delle lettere in piccoli mucchi e ne ti~no fuori parecchie dfl ciascheduno, :1. caso. Le prime due categoriedi lei/ere, e queste tirate fuori a qud nMdo, ·vtugono ltlte. 1 Come il Governo dello Czar si prepara alla rivoluzione. Durante i recenti scioperi, contro i cittadini di 0dcssa cr:mo mobilizzate circa I00 compag11ie di fanteria, due batterie di arti– glieria, parecchie centinai:i. di cosacchi e tutto il conting~nte di fon– teria della cosidetta scuola degli alfieri. TIb:1.uaglione di artiglieria della fortezza doveva essere pronto ad intervenire al primo ordine. L'unico punto di appoggio del Governo, dice la lskra, sono le baionette. Non vi è altro mezzo contro • il nemico interno •, e soldati e ufliciali 1 debbono esser • tenuti in esercizio • 1 per essere sempre pronti alla fucilazione dei concittadini. I socialisti, per conto loro, non daranno il modo (per quanto il Governo ne !'lbbia il desiderio) di mettere tali piani in ese– cuzione, tutte le volte che vi sieno condizioni sfavorevoli per il popolo. Noi non ci presteremo a un combattimento generale prima che non siano profondamente incise dalla nostra atti Va propaganda nell'esercito le fondamenta della disciplina militare. Noi veni:\mo costringendo il Govemo a disamorare e de;;moralizzare l'esercito con questa tensione permanente degli animi e ne approfittiamo per pe– netrare nelle caserme. Occorre preparare la sconfitt:1 al nemico dentro le sue medesime trincee. E quando sar?i. venuta l'ora del combattimen10 gencrnle, ogni Jx1.uaglion.;:di pili messo contro il popolo !-egnerà un nuovo punto nero per l'autocrnzia. I perchè dell'accresciuta ferocia governativa. La ferocia del Governo e dei governatori ~i è accrc~ciuta negli ultimi tempi. Pare, <!ice il n. 42 della lskrn, che ciò :tv, 1 enga con lo scopo di terrorizz:tre la m:tssa del Partito socialista per rendere pili dif– ficile l'orgallizzazione delle classi lavoratrici e l'agit:tzione fra di esse. I dimostranti e i propag:ttori dei procbmi vengono processati e castig:tti • con tutta la severità • delle leggi dr:tconiane, mentre gli orgrmizz:ttori del movimento rimangono soltoposti al solito esilio amministrativo (senza processo). In quanto a quei propagandisti nell'esercito che sono stati scoperti, fra cui due donne, è ormai ben accertato che il loro processo si far:\ al tribunale militare. Ma è sicuro che i nuovi calcoli del Governo far:mno fiasco al pari di tutti quelli precedenti. Lo spirito eroico si è impadronito di una così gran p:nte delle masse che le cond:tnne, per quanto feroci, non potranno togliere a noi, socialisti, gli innumerevoli simpatiz– z:uni che aiutano, soccorrono e lasciano fore, e senza di cui noi non :1.vrcmmo p0tuto e non potremmo svolgere la nostra agitazione !-u una larga sc.-ila e in modo sistem:'ltico. I processi e le condanne per le dimostrazioni. J dimostmnti <iiNiyni-Novgorod sono stati condannati alla perdita di ogni dirilto civile e all'esilio perpetuo in Siberia. Uno di essi non /:a clu 16 anni! Al processo tutti gli imputati ebbero un con– tegno eroico: essi proclamarono di essere rivoluzionarì e di voler sempre rimanere tali. Nei loro discorsi essi chiarirono i motivi da cui furono spinti sulla via rivoluzionaria. Gli :tvvocati ebbero poco da aggiungere, e taluni fra di essi dicevano che era veramente dif– ficile a parlar meglio degli imput:iti e anche pericoloso, ed il parlar 1 l\la eh 1 Che acquolina in bocca, 011. Galimberti! - postelegrafico czarino. peggio farebbe vergogna. li c6mpito degli avvocati fu di confon– dere i testimoni, frn di cui molte spie, ciò che essi fecero a per• fezioue. li Pubblico i\linistero dichiarò che gli imputati avev:tno pronunciate tante accuse contro di sè stessi che egli non aveva nulla da aggiungere! . li processo dei dimostranti di Saratow si era sv<>ho a porte chiuse jJer ordine speciale dello C::ar. Visto l'andamento della pro– cedura parecchi fm gl' imputali rinunciarono alla difesa e gli altri furono impediti di parlare fuori dcli' operaio Voevodin che disse queste poche parole: • Due anni fa, qua.odo io lavoravo a Jec:1- terinoslaw, fui arrestato per ragioni a me rimaste ignote fino ad oggi; io fui tr!I.Sferitoa Saratow sempre sottoposto alla sorveglianza della p0lizia e vi soffrivo la fame, il freddo cd ogni genere di privazioni. Qu!l.ndo riuscivo a gran pena:\ ottenere qualche lavoro, le insistenze della polizia me lo facevano perdere, dovevo sopportar le umili!l.zioni da qualunque poliziotto e <la tanti altri servi del Governo -.;-taresco.A I6 anni io avevo capito per la prima volta che la mia sventura non er:t che un:t particella della miseria e del giogo che opprimono tutta la classe lavoratrice; che i nostri nemici sono i c:tpitalisti che sfruttano e il Governo dello Czar che li appoggia e ci imp<-•disccdi lottare per i nostri interessi. E cosi noi siamo andati in mezzo alla strada e abbiamo gridato : • Ab– ba.Sso i capitalisti! Abbasso l'autocrazia! • Prendendo parte alla dimostr.tzione, io feci il mio dovere cd ho il diritto di esigere l'assoluzione •. Lo stoicismo della studentessa Archanghelsky. Otto imputati (fra cui una studentessa e due infermiere) ebbero la stessa condanna dei dimostranti di Niyni-Novgorod: l'ergastolo a vita. La studentessa Archanghelsky do"eva essere assolta, d!'lcchè fu riconosciulO che essa uon aveva preso p:trte alla dimostrazione, ma sdegnata del contegno del Presidente che non l:isciava aprir bocca agli imputati, essa protestò con asprezza e dichiarò la sua piena solidarietà con essi. Fu questa l'unica ragione della sua condanna. ln una. su:1 lettera essa dice: • Per quanto si sappia du 11011 v' è 11u//a di eterno a questo 111011do, io confesso di se,1- tir111i fino a un certo punto impressionata di un esilio a perpetuità; ma in fin dei conti 11011mi rincresce, t non so110pentita di avtr parlalo co11uho pa,r/alo •. 1 Il discorso dell' operaio Galomoff al tribunale. l discorsi di quattro fra gli operai dimostrnnti di Niyni-Nov– gorod sono stati st:tmpati iI! opuscoli di prop:tganda e li ha anche pubblicati la lskra. Ne riassumo il più car:itteristico, quello di Ga• lomoff: • lo mi ero unito coscientemente a.i dimoslrnnti, ma non mi riconosco colpevole: mi ritenevo in diritto di prender parte a l;na dimostrnzione-protest:\ contro le leggi, le quali, nel difendere gli interessi della classe degli abbienti, non dànno :'li lavoratori la possibilità di migliorare le condizioni della loro vita. • Quesle condizioni sono a tal punto anonnali che gli operai sono costretti di lottare a costo di qualunque sacrifizio contro gli ost:i.– coli che si presentano a loro. • Dalla pli1 tenera età ho dovuto sopportare tutto il peso sotto il quale geme le classe lavoratrice. • Dopo la morte prematura di mio padre, vittima di un lavoro eccessivo, la nostra famiglia non poteva campare che a gran stento. Anch'io diventai operaio prima del tempo, e cominciai :\ consu– mare le mie forze e la mia s:tlute per contribuire ali' agglomera– zione della r.icchezze nelle mani di poche persone. lo mi avvedevo che anche i membri della mia famiglia, se io avessi desiderato di 1 Il ricordo degli stoici romani sembra impallidire in confro11to della semplicità onde queste vergini russe vanno al sacrificio della giovi11czia e della vita. Oh! Non è molto• educato • il Go\'erno di quello Czar che - pare - dovrà essere ricevuto in Italia con tutte le forme dell'•cducazionc •!

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