Il Socialismo - Anno II - n. 16 - 10 ottobre 1903

250 JL SOCIALISMO ciprochc glorific:lzioni; e gli artisti che si sono inspirati a opere letterarie, e i letterati che h:rnno illustrato opere cl'arte, sono tutti soggetti che potrebbero esser tr:mati in lavori speciali, ma ai quali con trntti felici, come 3. porre motivi che altri potr:,nno s,•i– lupp:ue, si accenna nel libro 3d ogni piè sospinto. Segnata è ora la via, e dato per essa un ben valido p:tsso, per questo moderno modo - che direi sociologico - di inten– dere e di esporre la storia dell'arte. Rotta la tradi1.ione classica, instaurato il criterio intcgr.i.lc po– sitivista, vadono iun:mzi gli storici dell':ute :i.d ampliare del cono– scimento di nuovi rnppqrti il nuovo. disegno. Bruno Franchi. fa11u, VANDERVELDE, Essnis sur la question ngrnire w Belgique. [ditions du « Mouvement sociali– ste>,. - Paris, 1903, pag. 207. La lotta. trn la. piccola. e la grande proprietà nel Belgio con la inevitabile distruzione della prima ha dettato ali' A. questo stu– dio, notevole per i numerosi ed interessanti dati statistici che vi sono rnccolti. li numero sempre crescente degli affittuari e degli operai s:il:uiati, l':tccentr:11nento continuo dell:t proprietà terriera è senza dubbio (dice l'A.) dannoso allo sviluppo dell'agricolturn ed inutili sono i palliativi dei Governi borghesi diretti a rinvigorire la piccola proprietà. Inutili, perchè ogni forma di produzione mo– derna è destinal!l a tr:i.sformarsi in proprietà soci:tle. l\b, soggiunge: • Noi non crediamo che per elevarsi alla pro– prietà collettiva i piccoli proprietari di campi sieno fatalmente, ineluttabilmente, condannati a discendere la china che conduce al proletariato ed a subire quindi il calvario doloroso dello sfrutta• mento cnpitalistico. Essi vi arriver:mno invece per altre ,•ie, evi. t:mdo la fose dcli:\ proletarizzazione che li minaccia - e ciò evi– teranno :issociando i loro sforzi, opponendo la cooperazione libera a\l:i. cooperazione (oT?,at:idelle grandi industrie_.. (Pag. 86-87). Questo movimento cooperntivo reso necessario dall' istinto di conservazione nei piccoli proprietari, deve, secondo I'A., racco– gliere l'approvazione e l':tiuto dei socialisti, gi:'1cchè deve essere considerato • come un:1.prima tapp:t. verso la proprietà associata e come il mezzo pilt effic.1.cedi farne comprendere i vantaggi _.. (Pog. 95). Nel Belgio numerosissime sono le cooperntive agricole, e per - qu:-tnto siano oggi in m:mo dei preti, cominciano già a subire l' in– f\uenz.1.delle grandi cooperative SOl.i:i.liste,dando cos1 ancora un altro riflesso di quel fenomeno che dicesi r industrialiua,:ione del– l'agricoltura; fenomeno oltremodo utile, oltrcchè necess.'lrio, giac– ohè facilita la propaganda socialista. nelle campagne. Giustamente però, osserva Vander\"elde, non bisogna farsi SO· verchie illusioni sul movimento cooperativo, non bisogna credere cioè che esso sia la vi:-tpian:i e diritta che conduce :11co11etti,•i– !lmo, giacchè quanto pili esso aumenta d'importanza, t:1nto più .:1uinenta il suo carattere capitalistico. Le Associazioni cooperati"e " ci inc.1.1mnin:mo cert:unente verso il Socialismo, ma nella ma– niera medesima che ad esso ci inc.'lmminano le Società anonime, i carltls, i tru.sts - e cioè perchè segnano l'estremo S\'iluppo del c:ipitalismo •. (P:-tg. 194). GmNO VALENTI, Coopemzio11e mm/e. - Edit. Barbèra, Firenze, pag. 576. Dopo aver ri:i.ssun1ala s1oria.della cooper:J.Zione ed a.veme dati i principi direttivi, I' A. nella 1 2 parte del libro tratta dei vantaggi economici e tecnici delle diverse forme di cooperazione rur.:1\e (,\laga.zzini e forni mmli - Consorzi e sindac.1.tia.gnri - Casse rum.li - Società di assicurazioni - Latterie e cantine sociali - Società di braccianti - Colonie cooperative), discutendo per ciascuna le norme genernli e le condizioni necessarie al buon funzionamento. Lo scopo eminentemente prntico del libro si rivel:i soprattutto nella za p:ute, dove per ogni fonna. di cooperazione si trov:mo raccolti, a titolo di esempio, st:ltuti e bilanci di alcune coopera• tive ita.li :me. L' A. definisce l:t coopera.zione come: • ... 1111a ;,,,. prua rolitlliva cosliluila fra i da1111tggialidella dùlri6uzio11t con f i11lt11l0 d) ristabilir, ftquilibrio di.stn"/mtivo ... (Introduzione, p. 3). Quindi non hanno carattere cooperativo le Associazioni miste di patronato e coopcrnzione, perchè • il patrona.lo attutisce lo stimolo al lavoro e fa n:lscere pretese ognora crescenti che, non potendo csSCrè soddisfatte, determinano la decadenza. e la morte dcli' im– preS.'l cooperntiva _. (pag. 33). Più in1eressante per noi è vedere come l' A. trovi la ragione d'essere delle coopcmtive nel fatto che manca • l'accordo tra c:i.– pit:ile e lavoro_. dal momento che • il capitale tiranneggia il l:t.– voro _.. 1,' A. non pensa che unico cd inevitabile mezzo per fare scomparire la lira1111ùlt è quello di eliminare la caus.'l che la prO<luce, e che le cooperative non possono che attenuare il contr:i.sto e cor• reggere solo in parte !':marchia della produzione, appunto perchè, ,pure mirnndo a ristabilire un certo equilibrio nella distribuzione, lasciano invariata \:i. concorrenza cd i concetti produttivi dell'eco• nomi:i. borghe.;e. Quindi il mo,·imento cooperativo che, anche secondo I'A., • si innesta. nel sistcm:i. vigente e non intende che d 'integra.me l'or– gani<;mo•, è essenzialmente differente dal mo"imento socblista che tende a spostare le b:isi dell'economia odierna; ma non per questo impedirà l'avvento del Socialismo, non per questo è giustificata la gioia del conte di Rocquigny, il quale, come rammenta I' A., vede • ncll'organiz.z:i.zione cooperativistica. delle campagne ... il più effic!lce :mtido10 contro il Socialismo. .. Anzi il progresso continuo dl'I movimento cooperntivo, questa prima trasformazione della pro• prietà che cl:i.lle mani di un wlo o di pochi passa in quelle di llllli i cooperatori sem.. 1. che ciascuno individualmente ne sia il proprietario, oltrechè pcnnettcre al lavoratore di percepire quasi l'intero frutto del proprio lavoro e s,•iluppare il sentimento di solidarietà nel lavoro collettivo o nell'interesse comune, è il vero ponte di passaggio tra il diritto di proprietà individuale e il di- ritto e la gestione sociale. G. Angelotti. RIVIS1'A DELLE RIVISTE SOCIALISTE Riviste russe. ' Lo Czar in mezzo ai suoi fedeli sudditi. Il n. 4 t della Iskra, b Rivista socialista russ.1.pubblicata a Ginevra, dice che per custodire lo Czar durante il suo soggiorno in MosC!l :i.vcvano fatto venire innumerevoli spie da Pietroburgo e da altre città. Con le stesse spie furono org:mizzate delle b:i.nde per andn.r :ti\' incontro del sovrano ed acclamarlo. Cli :\genti di polizia, travestiti da poveri disoccupati, si mischb– vano tr:-t la folla allo stesso scopo. I soldati e i cosacchi erano pronti ad :i.ccorrere al primo cenno cd erano tenuti nascosti nel cor– tile del gener:-tle-govem:itore cd a.ltro\'c. li telegrafo lavorava. senz:i tregua, informando la polizia della p:'lrtenza per Mosc.1. da. qualsiasi altrn ciun dcli' impero di ogni per– sona • sospetta •. Appena giunta in Mosca, tale pcl"Sona veniva arrestata. Tutti gli impiegati dell:i polizia ricevettero uno stipendio doppio ed :iltre rùompmst, 2 Come viene rispettata la corrispondenza in Russia. Il Ga6ùttllo Nero dcli' ufficio postale in Mosca si trova al se-– condo pi!lno. Tullt le lettere che sono impostate vengono messe 1 La precedente rivista delle riviste socialiste russe ru pubblicata nel fase. 25 agosto 1903. • 2 Uhm? I Quando lo Czar sarà a Rom::i,... salvo il clima, gli parrà d'cs• sere a l\losca. E... pare anche a noi I

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