Il Socialismo - Anno II - n. 3 - 25 marzo 1903

IL SOCIALISMO 43 SCIENZA ED ARTE I patriarchi del Socialismo · II. GESÙ. (754-787 dalla fondazione di Roma). Ad un certo momento della Storia umana al momento nel quale la sventura ha rnggiunto un gr.-tdo acuto e i sofferenti ed i poveri sono una pvpolazione, un fremito di coscienza comune, una. corrente di simpatia pervade questo mondo escluso dai bcneficl e dai diritti della vita materiale. i:: il mondo di Gesù; è 13.voce dei derelitti che nella sua voce parb. Con Gesù, il diseredato della società :mtica, si avanza alla ribalta delfo, stori:t. Gesù è un timido, un irrequieto, uno spirito che muta c.-isa. Il suo sangue è 1:mguido e la sua testa, sotto la folta, incolta ca– pigliatura, è piena di sogni, di febbrili visioni di un infinito anurro ove non siano dolori e menzogne, ove sia pace e felicità. Ma questo visionario, incendiato dalla v:unpa del sogno dolce e tormentoso, inconscio si :i.bb :mdona :l parlare, con tutta l:1smania. del dolore che vuol farsi capire, quella irreale beatitudine di pace. E quel sogno lo h:i.nno sognato tutti i reietti come lui, comè lui va~bondi, scalzi e logori, giovani dalla sparutezza senile sul corpo denutrito, tut,ti i mille, mille e mille infelici che egli ha in• contrato sulln sun via. Ed essi si levano dalb. triste noia del loro ozio ali' ombra delle palme immote, e il loro sopore djlegua :tlla parola fascinatrice che parla cosl bene il sogno che è il loro sogno. J\uzi, in essa il sogno si veste di una sottile luminosità di reale. E si levano e lo seguono, estasi:.ti, smanianti, quegli sparuti e quei l:1ceri, fissando dalle socchiuse palpebre torpide l'azzurro carico del ciclo di Palestina. Son uomini e donne, vecchi e fanciulli, sono una enorme legione di reietti, cui manc! 'l.no pane cd elevazione morale. l\fa. le mille e mille braccia scarne levate dal mondo ang~ scioso minacci! 'l.no, poichè il numero è forza e violenu. Ed allora il reietto che primo si mosse, l' ign:uo agitatore dello sciopero delle folli misernbili, lo sparuto sognatore viene preso, punito, trntto alla croce, inchiodato in mezzo ai l:i.dri. Ecco il Gesù Eb~eo. 2 Ma, mentre un fonnid:i.bile fremito corre in un rombo soner• ranco, il mondo dei miSCrabili- di notte, sul colle degli inchi~ 1 V. Scdalimu,, 25 febbraio 1903: - I. PLATOSB. 2 ,!Ji6liorrafia, Non v' ha bisogno d'cucrc un teologo od 11n:inticlcricalc di profCHionc per siipcrc che sopra Gesù esistono biblioteche idi cui cataloghi sono gii biblioteche essi stessi. Oggi, dinanti 21 bisogno di capire n.pida– mcnte e sinteticamente, i \'olumoni della scuola di Tubingcn sono impossi• bili. Strauss difetta come sociologo, Hun:ick è cavilloso, Rcn:m è troppo idealista; umi poi, sinora, hanno avuto il torto di studiar l'uomo. Il che non intcrcua più all:i mente sociologica. Quel che importa, e dentro certi limiti, è il movimento e i suoi fenomeni, tanto più quando si ha a che fare con un individuo sull:i cui csincnu è anche scientificamc11te concesso aver dubbi seri. In lt:ilia :ibbiamo numero grande di cillllatani del cristi2ncsimo, tra cui i nco-c:iuolici cd il signor Raffaele Mariano ; ma anche scrittori ro• busti, eleganti, acuti, tr.l cui il Bariclloui, il Chiappelli e, fattegli le debite critiche, Gaetano Negri. L'autore di questi Patriardi ha scritto alcuni :inni fa un \'Olumc, o\'c si guard:i il fenomeno Gesù dal l:ito sociologico cconomistican1cntc, dal ti• tolo: // proo/ema dd Cristitmuù11t1, {orn cs:mrito): h·i cr:t l:'l~ci:tto l' ancd doto per il fatto complesso sociale. d3.ti, sale l'essere reietto tra i reietti, misera.bile tra i misernbili - la m:tdrc del pocu dannato ::il trave. Essa è una povera donna ignota, poichè non hn.famiglb. il mise– rabile. Le viscere della madre spasimano quando la carne che nacque da esse, muore. E quella madre, accasciata, is.. heletrita, lassù, sotto la enorme trave fradicia di sangue, carica delle ossa del figlio sul cui gelido viso morto il baleno accende un sorriso immobile di lividore, quella mamma, dimentic.'l donde le nacque nel ventre il po\'ero morto, agoniua abbracciata :i.I legno. Madre, che nulla. possedeva fuori del folle amore per lui e che adesso ha solo nel cuore, come una religione, l'affetto tragico per il Gesù uccisole mentre cantava al mondo i suoi sogni di fc. licità umana. Soltanto la miseria., solo l:1 diseredazione proletaria potevano dare :ti mondo la m:tdre. Prima essa non era. Ecco la madonn:1. . .. Fuori di questo romanfismo di visione, se noi, armat:1 la mano della face critica, persegui:imo, nella. realtà storica, l'uomo, egli ci sfugge come ombra su su per le epoche, entro la immensa fo– resta misteriosa dcli' India. Gesù è funzione, non eroe; è il sentimentalismo dei grandi squilibrii, il brivido delle catastrofi. Gesù è più LJamontoche aurora. Difatti nei vangeli egli rinunzia, rifiuta, evita, s':i.llontana dalla vita materiale e rinnega le cose. Contro quella realtà mostruos.'l di padroni sevizianti e di schi:tvi passivi egli non urla la bestemmia rivoluzionaria con il gesto improvviso del rapido baleno del col• tel10 vendicatore. No. Gesù per la fame, l'avvilimento, l'ingiustizia non reclama nulla di i-cale. A Cesare cd a Dio riconosce invece questo reale, e cioè :11ricco cd al prete. Dinanzi a\fo. iniquità del fatto, Gesù si copre il viso con le m :i.ni e singhiozza. Egli è, dunque, una negazione. Ecco perchè la chiesa, affcr– m:uione capitalistica, non lo continua che con una frode. L'impero ecclesiastico è daccapo nella storia lo stato padrone, possessore, giuridico, usurpatore, privilegiato. Ed è neg:1zione sociale. Ma bisogna capirle queste negazioni nella storia dell'idea so– cialista. Quel rifiuto a godere che si esagera sino ::illa rinunci;i. alla vita medesima, quell'2stcnsione del volere dal pi:1cere, hanno un chiaro significato reale. Sono l'indice di un convincimento di deboleua e d'incapacità. Gesù per questo è sintomo di una di– sper.uione collettiva. L'ascetismo suicida che lo circonda e lo segue, lo prova i e lo prova.no le monopatie settnrie dei martiri, quel dolore delizia, quella atroce inversione del senso di vivere, quello spetL'l· colo macabro di ossessi che circonda il fradicio tronco del rabbi. È, dunque, funzione necessari.:\ questo spontaneo annientarsi del proletariato nel gorgo del suo dolore. La massa dei derelitti si ritrae dimmzi alla impossibile conquista della vit:l e della gioia. Timidità del gigante ignaro della potenza che dorme ne' suoi mu• scoli e che scuoterà l'avvenire. Più di un egualitarismo etico l'evangelismo non poteva riuscire. Ma. lo è stato realmente e profondamente. E,.so discende nei meati del soffrire che eguaglia e, in quanto denuda questa egua– glianza degli uomini privi di, benessere t- di sicurezza, è un pas..a saggio del processo socialista. L'evangelismo prova che I:i felicità e la miseria separano la società in due lont:mc e impenetrabili conviTem:e. La massa che lo parla lo sente ncbulos:unente. Poichè in Gesù manca una sociologia, mentre noi abbiamo veduto esservene una in Platone. Gli esclu,;i da.I diritto son quelli che trovano il di– ritto in Gesù; e' è nell'evangelismo un raccoglimen10 di forze umane,

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