Il Socialismo - Anno II - n. 3 - 25 marzo 1903

42 IL SOCIALISMO rebbe istruendo una parte delle reclute nel servizio ferro– viario, per potere in caso di sciopero mantenere i treni postali, ecc. Il secondo progetto riguarda la formazione di una inchiesta parlamentare sulle condizioni del perso– nale ferroviario. Tale inchiesta è assolutamente super– flua, perchè queste condizioni sono perfettamente note e le lungaggini di un'inchiesta parlamentare non ser– virebbero ad altro che a rimandare aHe calende greche i miglioramenti richiesti. L'ultimo progetto apporta modificazioni al Codice penale. Queste modificazioni mi– nacciano con un massimo di 3 mesi di prigione e di 100 fiorini di multa (quando esiste un'associazione a tale scopo la pena viene raddoppiata) « chiunque obblighi altrui, causandogli danni o molestie o valen– dosi di mezzi· atti ad incutergli paura, a fare 1 trala– sciare o subire un atto contrario alla propria volontà. » In secondo luogo vengono privati del diritto di scio– pero tutti gli impiegati e lavoratori dello Stato, della Provincia e del Comune, e tutto il personale ferroviario. Le pene previste sono estensibili a 6 mesi di prigione nei casi isolati 1 a 4 anni quando si ha associazione ed a 6 anni quando il servizio viene sospeso. Finalmente è lasciato facoltà di togliere ai condannati i diritti ci– vile per tutta la vita. A questa sfida insolente al movimento operaio le organizzazioni sapranno rispondere degnamente. Ovun– que freme una viva agitazione contro questi progetti che attentano all'unica arma che hanno gli operai nella lotta economica: lo sciopero. Il primo atto del dramma è già finito e siamo al principio del secondo. Auguriamo che l'esito sia simile a quello delle lotte ultime. Ma qualunque sia il risul– tato1 il movimento operaio dell'Olanda è all'altezza di tutti gli avvenimenti dell'ora attuale. Ed è questa la cosa esse~1Ziale. W. A. Bonger. Il nostro egregio collaboratore olandese, W. A. Bon– ger, ci ha successivamente sJ)edito quest'altra lettera, che dà notizia degli avvenimenti successivi. Amsterdam, 19 marzo 1903. La forte agitazione degli operai organizz:1ti ha già avuto un notevole risultato: quello di far rimandare alla Camera dei deputati la discussione dei progetti di legge del Governo. I progtlli muu– ru()/a sono stati rim:1ndati all:1 Sessione che si apre dopo Pasqua. L'\ stampa conservatrice avev:1.fatto accanite pressioni, :iffin– chè si discutessero subito, al pi\t presto, sapendo benissim~ che a misura che se ne rimandava la discussione diminuivano le proba• bilità. di farli accettare. Ma questa camp:igna conservatrice non ha ottenuto l'effetto. La discussione negli Uffici ha dimostrato che la maggioranza della Camer:l, di fronte alla grave agitazione suscitata nel proleta• riato dai progtlli "'"Struola, non osava imporre la sua volontà. Lo stesso riserv!lrsi di ~tudfo.re ~ ponderare bene la questione, toglie valore e forza all'impulso reazionario. Si aggiunge poi un'altra circostanza, che fa esitare la m:1.ggioranza clericale nel tentativo di imbavagliere il movimento operaio: l'opposizione dei liberali. L'\ stampa Hberale, portavoce del grande capitale industriale e commerciale, subito dopo lo sciopero generale dei ferrovieri, fece la voce grosS:J.,e reclamò leggi che rendessero impossibile il ri· petersi di tali fatti, e, in qu:mto :1.intenzioni, non le ha mutate di certo! :Ma i liberali si sono resi conto che, d:1ta l'opposizione così decisa della classe operaia, l'approvazione dei progetti gover• nativi avrebbe avuto per il commercio e l'industria conseguenze gravissime, dal rinforzarsi del movimento soci:1lista allo sciopero generale in tutto il paese. Perciò hanno pensato che fosse per essi un errore, • ntllt con– dizfoni allt44/i •• prestare la loro oper:l :11l'approv:1zionedelle leggi restrittive. Le p:irole che ho sottolinea.te b.sci:mo intendere che questo atteggiamento dei liberali non si inspira affatto agli alti principi della libertà., nè a senfimcnti amichevoli verso gli operai, m!l è dettato dalla paura per i proprii interessi. I liberali vedono più lontano dei clericali: essi hanno impa– rato d:illa storia - e la grande agitazione socialista di questi giorni era là a rammentarlo - che le leggi restrittive ottengono un ef– fetto opposto a quello sperato; e se prim:1~redevano che gli oper!'li olandesi si sarebbero lasci:1ti mettere la catena al piede impune– mente, si sono poi accorti del contrario. ll contegno dei libcr.ili inquieta non poco i clericali, perchè se la legge passi senza il concorso dei voti liberali, la responsabilità cade unicamellte sopra di essi; e questo potrebbe esercitnre una gronde influenza nelle prossime elezioni, fino a togliere ai cleric.."llila maggioranza parla. mentare che ora hanno. li compagno Trotlstra ha interpellato il Governo sulle cause della situazione attu:1le. I clericali speravano cbe ule interpell:1nza avesse avuto l'effetto di spingere i liber3li a far causa comune con la maggiornn7.a. Ma fu vana speranz:1. Troelstra è troppo buon politico, per non rendersi conto della situazione del momento. Nella sua interpel• lanza egli, insieme al compagno Mtlcktn, ha analizz:1to le cause dello scicipero, esponendo i m:1li innumerevoli di cui soffre il per– sonale ferroviario, e biasimando il contegno eccitatore della stampa borghese; gettando su di essa la responsabilità di avere spinto il Governo a presenta.re queste • leggi di occ:J.Sione •, chiese al Go– verno di rimandare la discussione dei provvedimenti penali fino a dopo la presentazione dei risultati dell'inchiesta ferroviaria, per dare così la prova al, paese di come voleva rendersi conto della re:1lecondizione delle cose: e così si S."lrebbeattenuata la tensione degli spiriti, e fatto opera s:ilut:1re di pacificazione. La risposta del dott. Kuyper, presidente del Consiglio, fu quella del gretto • uomo d'ordine•, che non vuole saperne di conces. sioni e che considera in qualsiasi circost:mz.'\ c6mpito supremo del Governo il far rispett:ne I'• autorità •. Giustamente il Troelstra disse allora, nella sua risposta, che la responsabilità di tutto quanto potesse avvenire d:1quel momento in _poipeserebbe unicamente sul Governo e sulfo.sua m:1ggioe:1nza,che aell'orn gravissima che attraversa il paese, volev:1no spingere gli eventi :11le conseguenze estreme. Il Governo si vide costretto, pertanto, a rinunziare alla imme• diata approv:1zione. Qu!lle sarà l'esito è impossibile prevedere. In tutti i modi noi abbiamo gu:1dagnato il tempo necessario per portare l'agitazione :1nche in mezzo a quegli oper:li che sono ancora sotto l'influenza dei clericali, e per intensificarla in tutto il p:lese. L'organizzazione dei ferrovieri anch'essa ha messo a buon p~ fitto l'intervallo che cì separa dalla discus.iione dei progetti 1 pre– sentando una lisu lunghissima di desiderati alla direzione. Non ri• cevendone una sollecita riposu, non è improbabile lo sciopero ge– nerale dei ferrovieri. Fra sei settimane potrebbe es::;erreso loro im• possibile lo sciopero: conviene dunque approfittare di questo tempo. Ed è veramente un periodo culminante nella storia dell'Ol:mda, e nella storia della redenzione operai:1 internazionale. W. A. Bonger. 11 grande sciopero della classe tipogr.ifica rom:1na, per la ~on– quista delle 8 ore, continua da 25 giorni, solenne e mir.ibile esempio di solidarietà, di tenacia, di educ.uione civile. L'opinione pubblica si è decisamente orientata contro i proprictarii in seguito al loro quiritario rifiuto di sottoporre la grande vertenza all'arbitrato. L:1 nostra Rivista è la sola - fra le tante che si stampano a Roma - che sia. regolarmente uscita, perchè la Tipografia Cooptratira So– dalt, proprietà colletti,•a della classe, :1dottò subito le 8 ore. Ciò ha recato a noi un notevole aggravio clispese, ma, specie i nostri lettori socialisti, sentir:1nno maggiormente il dovere di ac. crescere la diffusione della nostra Rivista di cui è facile constatare i continui miglioramenti.

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