Il Socialismo - Anno II - n. 3 - 25 marzo 1903

IL SOCIALISMO 41 la voglia di scioperare, ma qtiello che manca nella mag– gioran1.a dei casi è il buon esito dello sciopero. Essi hanno ancora eia imparare che per il movimento eco– nomico non basta lo spirito battagliero e la solidarietà ; essi ignorano che le lotte economiche richiedono sol– dati agguerriti, generali esperti, che sappiano scegliere il momento opportuno dell'attacco, e finalmente una cassa ben piena. Se il sentimento di queste necessità è così poco diffuso, la colpa ne è in maggior parte degli anar– chici, che vanno sempre predicando che non oc– corre altro che la solidarietà e che tutto il resto è secondario. Inoltre è una conseguenza della propaganda anarchica se fra i lavoratori è ancora abbastanza diffuso il c9ncetto dell'essere l'organizzazione economica chia– mata ad abbattere la società capitalistica col mezzo dello sciopero generale, concetto questo che fa considerare come inutile e perfino dannosa ogni azione politica. Le più importanti organizzazioni di mestiere in Olanda sono la Federazione dei sigarai (3000 membri), quella degli insegnanti (7000) ed anzitutto quella dei lavoranti in diamante (7500). Quest'ultima è senza dub– bio la migliore organizzazione olandese che pùò com– petere con le più forti Federazioni inglesi, danesi o te– desche. Molto bene e solidamente diretta (alla testa il Pollak che è anche nella Direzione del partito) ha ot– ti1~1adisciplina e forte spirito di sacrificio. Essa ha riportato grandi vittorie in uno sciopero che durò tre mesi, durante il quale furono distribuite 300 1 000 lire di sussidi ai membri. La miglior prova però, del come sia ancora lontano il movimento economico dall'essere guidato da un concetto moderno delle proprie finalità, si ha nel fatto che le Federazioni più importanti non hanno aderito all'organizzazione centrale della Leghe (Nationaal Arbeider Secretariaat), Ultimamente però si è notato un innegabile mi– glioramento. Non solo la maggioranza delle Leghe può vantarsi di aver guadagnato in forza numerica, ma an– che il Segretariato nazionale dei lavoratori cominciò a mutare un po' di tattica, stabilendo nel proprio sta– tuto di impegnarsi nelle agitazioni a favore di leggi utili e contro quelle' dannose. Fra le Federazioni che ultimamente hanno fatto i maggiori progressi vanno notate quella dei lavo– ratori dei docks e dei magazzini generali (Amsterdam e Rotterdam hanno un importantissimo commercio di transito) e l'organizzazione dei ferrovieri. Dopo non lieve fatica si è riusciti finalmente ad unire le diverse Associazioni fra il personale ferroviario (macchinisti, conduttori, ecc.) in un'unica grande Federazione che conta oltre 10 1 000 membri. Parecchie volte si tentò di entrare in trattative con le Società ferroviarie (come in Italia, qui, le ferrovie sono in maggior parte proprietà dello Stato, ma vengono esercite da Società private) per ottenere l'abolizione dei molteplici mali di cui soffre il personale (salari bas– sissimi, lunghe giornate di lavoro, ecc.) ma le direzioni si rifiutarono sempre di riconoscere l'organizzazione. Finalmente il 29 gennaio di quest' anno, data memo– rabile nella storia del movimento operaio olandese, avvenne un grande e radicate mutamento. L'organizzazione dei lavoratori dei docks e dei ma– gazzini generali di Amsterdam aveva ottenuto, me·– diante uno sciopero che gli operai organizzati non po– tessero essere obbligati a lavorare insieme a quelli che non erano iscritti nella organizzazione. Una delle grandi ditte contravvenne a questo capitolato ed allora fu dichiarato un nuovo sciopero, a cui i padroni ri– sposero assoldando dei krumiri. Allora gli operai or– ganizzati dichiararono come merce moria tutti i pro– dotti trasportati dai krumiri, il che vale a dire che detta merce non doveva essere nè trasportata nè Javoratada operai iscritti alle organizzazioni di resistenza. Il 29 gennaio fu dato ordine ad alcuni devia– tori ferroviari di far cambiare di binario a vagoni che erano stati caricati da krumiri, ed i deviatori ri– fiutarono. La direzione li licenziò ed immediatamente i 500 ferrovieri addetti al reparto merci del porto ab– bandonarono il lavoro; e siccome la direzione si mise di puntiglio, pretendendo assolutamente di vincerla e di far partire· la merce boicottata, lo sciopero venne pro– clamato per tutta Amsterdam, vale a dire che J'intera città fu circoscritta in un perimetro oltre il quale non potevano procedere nè treni in partenza nè in arrivo e si avrebbe avuto lo sciopero generale dei ferrovieri intutta l'Olanda se la Società non si fosse affrettata a cedere. La direzione della Hoila1ulsc/1e Spoorweg, la piit grande Società privata ciel paese, cercò di indurre il Governo a prendere dei provvedimenti; ma questo, af– fatto impreparato e conscio del quanto fosse debole la causa della direzione, si rifiutava di intervenire. (Nota bene; la direzione, cosi altera e sprezzante, tanto che non volle mai riconoscere nessuno dei rappresentanti degli operai, dovette, per poter andare aWAja a confe– rire coi ministri, rivolgersi alla tanto disprezzata or– ganizzazione, pregandola di concederle un treno spe– ciale, domanda cui gli scioperanti acconsentirono). Visto il rifiuto del Governo di immischiarsi nella faccenda, le direzioni delle ferrovie cedettero, riconoscendo l'or– ganizzazione del personale, obbligandosi di non im– porre mai il trasporto di merce boicottata ed impe– gnandosi di non usare di alcuna rappresaglia contro gli scioperanti. Quanto alla questione delle multe, che i rappresentanti dei ferrovieri avevano messo sul tap– peto, vennero fatte promesse di regolarla al più presto di comune accordo. Il lavoro venne ripreso ed il giorno dopo ebbe termine anche lo sciopero dei lavoratori del porto con piena soddisfazi6ne delle richieste operaie. Finora mai nella stampa borghese - che esprime esattamente l'opinione dei suoi lettori - mai si era sentito un tale urlo di Paura e di rabbia come in quei giorni: l'autorità era scossa, il Governo impreparato al suo c6mpito, la legge penale incompleta, perchè non colpisce lo sciopero ferroviario, e così via. 1 Di fronte a tale stato di cose la direzione della Fe– derazione dei ferrovieri ha dichiarato che qualora pas– sasse veramente una legge in questo senso, si procla– merebbe lo sciopero generale sulle ferrovie olandesi: nello stesso tempo ha invitato tutte le altre organiz– zazioni operaie a formare un Comitato, nel quale verrà concordata l'azione da assumersi di fronte ai possibili progetti del Governo. Che questo mediti nulla cli buono si comprende facilmente dal fatto che vennero chia– mate sotto le armi due classi e che tutte le grandi città formicolano di soldati. Nelle acque di Amsterdam si trova tuttora una squadra intera. Una quarantina di Federazioni che comprendevano circa 90.000 lavoratori risposero all'appello e si formò un Comitato centrale di 7 membri, delegati del Partito socialista-democratico, dei socialisti liberi (vale a dire anarchici), dei lavora– tori addetti ai trasporti, dei ferrovieri e del Segreta– riato nazionale dei lavoratori. A tale Comitato fu dato pieno potere : fra altro anche il diritto di proclamare scioperi parziali o generali nel caso che il Governo adottasse misure restrittive a danno delle organizzazioni. Abbiamo visto proprio ora le proposte fatte dal Go– verno alla seconda Camera : sono 3 progetti di legge : uno per la istituzione di una brigata ferroviaria; che si fa- • Ad Amsterd:lm l'cccit:u:ionc venne spinta !li colmo, avendo subito dopo lo sciopero ferroviario· 5000 lavoratori del Comune intim:ito un ultimatum, minacciando lo sciopero genernle, se le loro richieste (che il Gonsiglio comunale aveva da :inni sempre messe :i dormire) non "enissero soddisfatte entro pochi giorni. Solo dopo for:n:ilc impegno del Consiglio di prendere subito in considcr.u:ionc le dom:inde, 1' ultimatum venne ritinto.

RkJQdWJsaXNoZXIy