Il Socialismo - Anno II - n. 3 - 25 marzo 1903

44 IL SOCIALISMO e' è h .creazione di una. classe siuo allora ignota con i detriti di classi prive di destino !lSCensivo. La storia economica del mondo non viene alterata dalla pa– rentesi evangelica.· Il pap3to romano continua 1'impero, aggiun– gendovi le transazioni di coscienia. Il dtbitum legale, medi:mte il quale 13.capil.3.listicn chiesa aggi1.1ngcv:ialle funzioni di sl!lto quella di a/immlare la pianta tf,el jJ(Tllero, è la forma canonica e, cioè, ghtri<Ucn,di questa tr :i.ns :uionc. Potev:'l essa non c:tpire - la Chiesa - eh<"le erano necessari i null:'l abhienti, gli elemosinanti? J.-3 Chies:J lascicrà i diritti del regno di Dio ai poveri; m!l che restino poveri! La Chies:\ esige:, dunque, il disquilibrio, e in– tegra 1:-t vera e propria ingiustizia soci:i.le . Duemil:i anni or sono :u;sa.i meschina en l'anima del proleu .• riato. Ma la gracile e trem:mte p:uola di Gesù non cessa per questo d'essere parola proletaria. E il proleL' \rfo.to, cosciente e memore, la ricorda e la. segna. Paolo Orano. RIVISTA DELLE RIVISTE SOCIALISTE Riviste tedesche. Le tre crisi del Marxismo. Nel numero 23 della Ntttt 7.til che è tutto dedicato a1fo.me– moria di Culo Man:, il Kautsky si occupa delle tre crisi del marxismo. L' A. considern come prima crisi il ristagno nel movimento socialist:i. che seguì hl. controrivoluzione del 1849; la seconda crisi si inizia con lo sfacelo dell'lnternazionnle, che avvenne nel 1872, in gmn parte per l'opera deleteria di Bakunine. Nell:1.Fr: :mcia, :i.1- lorn, allo sforio supremo era succeduto un immenso scoraggiamento e di movimento opernio non si parlava più. Nell'Italia e nella Sp:,gna domina.va l'anarchismo, in ,Inghilterra le Tradu•Uniom facevano una politica grettamente utilitaria. Nella Germania il mo– vimento operaio era profondamente scisso: i fautori della ten– denu di Eisenach ed i Lass.'lliani si dib.niavano fra di loro. L'o– pera di Marx rimase inosservata, tanto che la prima rivista scientifica del Socialismo che pubblicò il partito socialist:i. tedesco Die Zu– !m,,jl (1877) ebbe un programma prettamente antimarxista. La ter1.a crisi del marxismo sarebbe quella a cui Bemstein ha dato il nome· e che l' A. crede pressochè superata. Certo non si capisce bene come Kautskì sia.si lasciato indurre a mettere in una linea ed a comprendere sotto un solo nome tre periodi storici che offrono differenze esseru:i:alied h3.DnOfra di loro analogie soltanto esteriori. È ben vero che egli chiama le prime crisi le crisi del marxismo pratico, ma deve pur sempre sembrare arrischiato il parlare di una. crisi del marxismo in un movimento che non ern ancora stato attratto ncll' ambito del pensiero mnr– xista. Ma questo opportunismo letterario del Kautski, che riunisce per amore di un bel titok, tre fatti sostanzialmente diversi, non toglie valore all'articolo di cui ci interessa. specialmente la parte che si riferisce alla crisi teorica più recente. Questa crisi fu, secondo K.:mtski, il contraccolpo dcli' enorme estendersi dd marxismo durante l'ultimo decennio del secolo scorso. Tutte le altre teorie sociafo,te perdevano allora rapidamente la loro loro influenza, unto nel movimento operaio qU:1ntofr.:1. i socialisti intellettuali: la nuo,•a generazione che venne su nel }Xlrtitotedesco, abbracciò il m~ismo senz.'l studiarlo, tutti i socialisti si chiama– rono marxisti, perchè questa dottrina era diventata un'articolo di fede. Ma le teorie marxiste non sono proprio fatte per essere accett !l.te alla leggera. Esse non si lasciano ridurre ad un paio di fonnole e non si penetra nel loro intimo senso se non a preuo di studi seri e di matura ri8essione. Molti dei giovani e marxisti • non er:mu nè atti nè disposti ad approfondire il loro marxismo. Essi !':iimantennero alla superficie della teoria, ad un mnrxismo fonn !l.le a base di frasi fatte, e ben presto questo loro marxismo si mostrò, e fu davvero, in contraddizione con la realtà della vita, incap3.cc a spiegarb. cd a servire di guida nelle vicissitudini sue. Di quì la necessità di una critica e di una. revisione; ma quello che si criticava e si sottoponeva a revisione non era però l:i dot– trina di Marx nella. sua vastità e nello spirito filosofico che l'in– fom1!l. Le costruzioni teoriche del terzo e del quarto Stato. S:uebbe stolto il credere che il revisionismo di Bernestein e le sue varianti _neglinitri paesi segnassero un passo al di là del mar– xismo, una fase di ulteriore sviluppo. Si trntta invece di un lavoro negativo, di pura critica, che non ha dato un solo concetto sinte– tico nuovo, limitandosi ali' osservazione di fatti isolati. Ben vero 1 che molti pensano che valgano più i fatti che le teorie, perchè essi intendono per teoria non gi?t 1a gencrnliuazione tratta da un numero grandissimo di fatti, ma un:i. specul:u:ione cnmp:it:i in ari:1 1 generata dalla fantasia del\' autore. Costoro ostentano il culto del fatto, ma dimentic. 'l.no che nessun programma d'azione è p0ssibile senza un concetto direttivo, che è sempre più del fatto, e, par– tendo dai fatti, si bnsa sopra una costrnzione teorica. • Una classe che sorge• - scrive il Knutsky (e qui traduciamo letteralmente) - • e che non può raggiungere complet!l uguaglianza di diritti e libera espansione nella società che la circonda, tende necessariamente, quando arriva ad avere 1:i. coscienza di sè stessa, a sostituire al– i' ordinamento stabilito un ordinamento nuovo più confonne ai pro– prii interessi. Ma una classe non può prefiggersi tale méta senza svolgere una teoria. di tutta la società. 11 car::Atercdi tale teoria è subordinato al grado di coltura generale, ed alla cohura spcci:ile delle classi può, anche, essendo una teoria, semplicista, bastare 3.Jsuo c6mpito storico, ma deve sempre essere però ali' altezza scientifica del proprio temp0 e deve abbracciare l' intiera società. Così l:i bor– ghesia, destat!l alla coscienza di sè stessa e desiderosa di trnsfor– mare la societ?ta seconda del suo interesse, abbisognò di una teoria sociale complessiva e questa le venne data dall'economia classica dei fisiocr. :1.ti e dell11scuola di Smith e di Ricardo, Tale bisogno teoretico si spense, quando la borghesia ebbe raggiunto il potere e non volle più trasformare tutta la società, ma invece conservarl!l e migliornrne solo i dettagli. D'allora in poi la scuola storica di– ventò l'espressione adeguata del suo bisogno scientifico. • Il lavoro dei revisionisti, :i quanto dice il Knutstky, non andrà perduto. L'opera dei Wt66 sul tradu-unio11is1110 come quella di Baranowsky sulla fabbrica in Russia sono utilissime. }.fa non è certo per una scienza descrittiva che si possa gettare ai ferrivecchi il marxismo, che finora costituisce il quadro più lo– gico che mente umana abbia potuto formare intorno allo sviluppo della societa. Quando sorgerà il genio a darci una teoria più com– pleta, questa succeder?..al marxismo, che pertanto noi seguiremo, poichè, mentre esso soddisfa alle nostre esigenze logiche, ci è nello stesso tempo un:i guida pratica di grande valore. I modi d'azione anti-monarchica del Partito socialista tedesco. Nel numero di marzo dei Socialistisdu Afo,u,tslte/lt rileviamo un interess:i.nte articolo di Paul Gohre, t:i.nto pili interessante, se si consideri l'ambiente politico tedesco: esso tratta dell':uione anti– mona.rchica. della dcmocr:u:ia socialista tedesc:t. Nella sua posizione antimonarchica il Partito sociaJista ha preso il posto del vecchio liberalismo, senza però continuarne la tattica. Anzitutto la lolta contro la monarchia, da es&eru:ialediventò secon– daria, perchè tanto per il concetto materialistico della storia quanto per il carattere intemt\zionale del Partito, non può attribuirsi grande importanza alla forma del Governo. Speciali condizioni consig1ia-

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