Il Socialismo - Anno I - n. 22 - 10 gennaio 1903

IL SOCIALISMO Infinc il continuo crescere, in forza e in coscienza, del prole. 1:ui :i.lo fa si che I:\ l>orghesi:t :.ia -,cmprc meno dispost:i. :\ comb:lt– tcre le istituzioni che le :tssicurnno il dominio - e trn c1ueste è di primo ordine I:\ Chies.,. I caratteri dell'antiliberalismo della chiesa. Nondimeno, ogni t:i.nto, fr:t l:l borghesia e la Chiesa si ,•iene :incor:t :1.llc m :i.ni . Pcrchè? lJn:i. delle C:'ll':ltteri..;1ichcdcll:t borghesia è eh' css:t l"\!gn:i.,m:l non g<,,•crn:t - non c-.crcit:t, cioè, d:1. sè stessa, le funzioni di clas,;c dominante. l.:i. borghcsi.:i. :i.ffida l'esercizio di queste funzioni ad alcune ca– tegorie di 1>ersonc che, come i giornalisti, i professori, gli impic• gati, gli ufficirtli, i preti, ess:i. si è :\ccodati nel loro m:i.ggior con– tigcntc. Ma ogni org:lnO importante tende sempre :i. diventare indipen– dente, :'l intendere l:t propri:t funzione come compiut:t per proprio conto e :i. proprio beneficio, e tende quindi a rivoltarsi qu:mdo par giunto il momento, contro coloro che di esso non fonno :-iltro che un proprio strumento. Così gli "trumcnti di dominio dcli:\ borghesia si solle\'ano ogni t:mto contro b loro p:l.dron:l.. I .a meno subordinata di tutti è la chiesa cattolica: CSS.'\ ripete questo suo spirito di insubordinazione di fronte alla borghesi:-i, dalle sue tradizioni, d:'ll suo spirito essenzialmente reazionario, <lalla.sua potcnr.a; e le Congregar.ioni che clclla Chies:i. sono l:i. p:trtc più forte e più indipendente sono in prima. fila io queste lotte. Il rumore delle qu:-tli non de\'e però ingannarci. Non sono che discordie di famiglia. Chies:-i e horghesi:t hanno bisogno l'una dcl- 1':i.hra; non si possono separare fra loro. Questi connitti non presentano pericoli altro che per il prole– tariato mililante, tuuc le ,,ohe che esso prend:t sul scrio l:t disputa, e s1abilisca per il fouo di C!isa, e ~ull:i. base di essa, una nuova tattica. Proletariato e borghesia di fronte al clericalismo. Ingaggiare il proletariato a fianco della borghesia in una ouov:i. lotta contro la chiesa è dissip:tre il pi\1 grande impulso alla e,•o– luzione sociale, di-.sip:tre cioè b forza d'impulsione ri"oluzion:iria del prolet:ufato: rapprc~cnt:ugli una discordia fra la borghesia e b. Chics.i. come un grande fonomeno destinato a s:ilvare il mondo, è concentrare tulta l:t i.ua for1.:1 sopra un':ir.ione da cui non gli risulter:i. niente, e che la.scierà.in sosL1.nz.1. le cose al punto cui sono. I .a borghesia non può infatti condurre ad un:i. "era \'ittoria profond:t e distmggitrice, I:\ loua contro l:i. Chies:i.: for7n'\ ormai con...cn•atrice, l:i. borghesi:i. non è capace di un grande atto ri, 1 0- lu1:ionario. J,.'\ borghesia e il prole1ariato non possono condurre in comune l:i. lotta contro 1:t Chiesa. I.:i. posizione di cbssc del proletariato esige tutt'un'ahra politica, anche in materia religios:t, che non può c~-.cre la politica della borghesia. lnfoui, fra le classi che compongono la società attuale il pro• let:i.ri: tto occupa una posizione tutta particolnre: es!'=oè un:i classe inferiore: non domin:t su nessun'altra classe. e non può nel\' or– dine economico clev:1.rsi al disopra di nessun'altra. Quando il pro• letariato conquisterà il potere politico, non potrà adopr:i.rlo altro che ad abolire le classi, cd a sopprimere in sè stesso la <iualit:\di cla-.se. Non potr:\ ser\'irsi del potere politico per mettere al posto della antica una nuov:i. dominazione di classe. Il prolet:i.riato, dunque, ,•a all:i conquist:i. del potere politico con lo scopo di sbar:tzzare l:t ,•it:i sociale degli strumellli di domin:1.• zinne e non con lo scopo di for suoi questi strumenti. Perciò esso è av,•crsario della Chie.o:;a,la quale :i.ppunto costituisce uno di quc• sti mezzi di domin:izionc. Ma la Chics.'\ non si limita oggi :i. questo ufficio. L.'\ religione che C'-S.'l. prntica cd insegna risponde tuttorn a bi~ogni imperio~i di lll:l.SSC considerevoli. Come cbsse inferiore, di cui la libertà d1 opinione e di coscicnr.a sono le più ostacol:itc d:illc altre classi, il prolet:uiato si deve pronunci:uc per la libertà religios.i. - sen~'\ di che, impedendo :i\le m:isse clerie !l.li di soddisfare ai proprt bi– sogni religiosi, esso si metterebbe in contraddizione con l:i propri:i missione storie.'\. L'atteggi:unento ide:i.le della dcmocrazi:i sociali,ta di fronte :illa Chics.i.s:irebbc dunque quello della neu1nHt:\. Ma come si fa n mettere d'accordo ques10 aueggi:unento con la necc-.s:iria av,•crsi1:\ che vi è fra l:i democrazia socialista e l:i Chics:i, dal momento che ques1a è strumento di dominazione i,.ul proletariato? I problemi anticlericale, antiburocrata, antimilitarista per il socialismo. Questo problema non si presenta solL-i.ntodi fronte nlla Chiesa, 1-'\ burocr:ir.i:i offre un altro esempio di quelle isti1uzioni che, mentre sono uno strumcmo dei dominio, esercitano al tempo stesso una funzione ncccss..'\ri:'l:m :mc.i.no infolli nella \'lta soci:ilc quegli elementi - possibili solt!mto in regime socialista - per i qunli l:i l,urocrnzi:t smetta di essere una classe speciale post:t :il di sopra della mass.i. della popolazione, e questa non sia più me'-sa ncll:i condizione di scr,•ire al\:i. burocrazi:t, invece che di esserne servita. Così pure per il militarismo. L' :izione soci:i.lista deve tendere alla. soppressione degli eserciti, che sono - come la Chiesa e 1:-t burocrazia - strumenti di dominazione; m:i la fon:a annat:i è pure una necessità, e S.'\rebbe troppo semplice chiederne l' :ibolizione. Quel che bisogna - e che si può - abolire, sono i pri\ 1 ilegi ,li cui godono in così 1:trg:imisura gli eserciti, o, meglio, i loro ufficiali: è il sistema delle truppe permanenti che va tolto, e \'!l sostituito col sistcm:i. della Nazione :irmat:\: è una riduzione forti~sima <1ellc !'=pesemilitari che :id ogni modo il proletariato deve imporre, in tutte le n:izioni. An:tlogamentc, il prolet:iriatv non può chiedere la soppressione delle chiese: ma dc,·e prima di tutto esigere la soppressione dei pri"ilegi per il clero e per le funzioni e manifost:izioni religiose. La chiesa, associazione privata. Più o meno, in tulli gli St:iti, la Chies.'\ gode di una situar.ione di favore. Basterebbe il fatto che i suoi ministri sono, in un:i. m:i.– niera o in un' :iltra, p:ig:tti dallo Stato. Cos.'\ notevole: la borghesia liberale non ha niente da obbict– t:ire a ciò. Quella stessa Camern francese eh\! conferiva al Governo il diritto di espellere le Congregazioni non autorizL'lte, , 1 ot:'lva tran– quillamente un bil:mcio di 40 milioni a profitto del clero c:molico, e il mantenimento dell' :i.mb :tsci:it:1 presso il P:ip:i. I~'\ democrazia socialista deve combattere proprio quello chL la borghesia liberale sostiene, e cioè de"e combattere fa. tl':l.Sfonna– ziouc della Chiesa in pubblica :imministrazione, del sacerdote in pubblico funzion:irio. 11 S.'\Ccrdote dcv' essere per lo St:ito nè pii1, nè meno che un priv:\to qualunque, e l:i Chiesa non deve essere altro che uu:i sem– plice :issoci:izionc privat:i.. II pericolo e l'inefficacia delle leggi eccezionali contro le Congregazioni. Se 1:t democrazia socialist:i internazionale è tutta d":iccordo ri– guardo a questo aueggiamento verso il clero secolare, non è d'ac– cordo riguardo :ille Congregazioni. Ora, è certo che ogni misurn di eccezione pres:i contro quc..<.:te organizzazioni internar.ionali clericali costituisce per la libertà del prolet:iri:ito, pure intern:u:ionalmentc org:iniu:uo, un pericolo maggiore che non Fer le Congrcg:izion medesime. l-'\ democrnzi:i socialista ci de"e pensare due "olte, prim:1 di fornire essa stess.'\ : -ill:i.cl: l.Sse dominante le :im1i per combat• tcrl:i. Le leggi cccerion:i.li s:incite in Germ:i_ni:1col • Kullurkompf •

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