Il Socialismo - Anno I - n. 12 - 10 agosto 1902

Bb IL SOCIALISMO dell:1. guerra ... In tale periodo sorgevano, però, forme e metodi di guerm che per molti riguardi erano proprio il contmrio di ciò che generalmente si considerava come perfetto cd insuperabile. • Fu l'esercito dei rivoluzionari francesi che creò quelle fonnc nuove e m:1.ndò in frantumi la glori:1. e l'autorit~ dell'esercito prussiano e di tutti gli eserciti della vecchia Europ:1.. E se i difeui p:llesi del milit:lrismo valgono a provare un=i.cosa, essa è questa: che l'eser– cito tedesco si va m:1.turnndo per la 1'ivoluzio11e sociale, a cui la- vora il P:1.rtito Socialista. Parvus. LIBRI ED OPUSCOLI Les Congrèssocialistesinternationaux - Ordres du jo11r et dsolutions. - Bruxelles, 1902, presso il B11- i-eau SocialisteIntemational (Maison du Peuple). Ì:.: un opuscolo di 110 p:t.g., che codifica, per così dire, i de- lihemti dei nostri cinque Congressi intemazionali (de Paris 1889 à Paris 1900): dall'o1ga11i:::za:io11e socialista i11ter11azù111a/e all'azione politim ed uo110111iradel proletariato - d :i.ll 'organizza.ciont 110:itr 11ali:td i11ternazio11aledeg-li operai :i.Ila manifut,1:io11e dd I 0 11wg– .[;io - dal militarismo alla legislazione inlernm:Jonalc dd lavoro - dallo sciopero gemrale alla politica co/011iale - d:'llla questione agraria al Jemmi11is1110 - dai trusls a\l'a11tise111itis1110 - dal so– d,,/ismo 1111111icipale al\'ed11cazio11e fisica e morale. È un utilissimo vadememm, specie per i soci:llisti di labile memoria e che giustificano la loro barometrica sociabililà col pre– testo che • la politica è l':1.rte di adattarsi alle possibilità del momento ,. che è una massima es:i.tta, m:i., J)Cr noi socialisti, mane!\ questa volta di un aggettivo: è una m:i.ssima vera purchè !';idic:i. la politica picco/o-borghese. l.in simile vnda11ee11111-svegliari110 sarebbe utile anche per rac– cogliere i deliberati dei nostri Congressi nazionali e la libreria so– cia\i!';ta centr.lle potrebbe farsene editrice. E. Ferri. MAXST1RNER, L'Unico e la rna proprietà. - Torino, Bocca, 1902, p. 367. L. 8. C'è UM discreta prefo.zioue di E. Zoccoli, studioso e d'ingegno, horghese specialist:t di anarchismo. 11 libro è un aggrovigliamento di v:i.riazioni talvolta geniali, ma il pi\1 spesso mauoidesche (proprio come in Nietsche) sul con– celio che l'individuo è la sola realtà della vita e non de\'e avere :altri limiti al suo pensiero cd alla sua azione fuorchè la sua stessa volontà e potenz..'\. Sebbene la forma sia :i.smatit.::te le idee si segu:tno :i sbalzi, . come 1111 moscone che batte e ribatte la testa nel vetro, c'è di buono il sen'-<>vivo di ribellione ad ogni compressione autoritaria - di Dio e dello St :i.to , - ma spinto, sino alla disgregazione sociale. È una forma attenuat:i. e letteraria di quel fenomeno di patologia mentale, che si chiam:t il mo11oi·leis1110, 1'impero cscht– sivo e squilibrato di una sola idea. E l'affennazione monoideista dell'egoismo è un evidente errore metafisico. Infatti come non C!';istela società sola - ma essa è plasm:i.t:t di individui, che hanno la loro personalità e quindi è errata la metafisica autoritaria; così non esiste l'individuo solo od unico - m:i. nella realtà esiste invece ed opera l'imlivùluo socin/e, e quindi è er• rata la metafisica anarchica. Dd resto Max Stirner, Proudhon, Nietschc, Tolstoi, Bakouninc .... sono già meteore p:issate, <lacchè hanno compiut:t l'opera loro di tirare colla potente scure della critica ribelle e spregiudicata sulla fo1-csta del\':mtoritarismo politico, morale, religioso - che ha ra,,. volto e soffocato l'uomo come il baco nel suo bozzolo. Ma ora - mentre Max Stirner, logicamente - però, dice • nel senso t e ne etimologico e non del codice penale ,. prcclic:i.la im11rrezio1::.: con– tro la rivoluziom (pag. 317-318), ben altro c6mpitu spett:t alla scienza cd :i.Ila vita. li c6mpito è la edificazione sistematic." del 'nuovo mondo umano, precisandone gli embrioni naturali, che già sono nel mondo presente, e disciplinandone lo sviluppo. Il resto è decadentismo, fatto per non ascoltare questa voce dell'avvenire. E. Ferri. P. STRAUSS, Assista11ce sociale.Pa11vres etmtndiants. - Paris, Alcan ed., 1901, pag. 303, in-8°. Fr. 6. Il senatore Strauss è ben conosciuto come scevro dai pietismi più o meno interessati e dalle gretterie più o meno cattoliche che informano i soliti comitati e le solite istituzioni di beneficenza. A1. Senato, come al Consiglio municipale di Parigi, egli 1:i.vol'!l e com• b:ttte da tempo, con la pertinacia che viene d!l. una S.'\lda convin– zione, per sostenere il principio dell:i. assistenza sociale, di contro !ti pannicello C.'\ldo della carità pn·vata. • All'alba del xx 0 secolo - dice )'A. nell'introduzione - non è pennesso a nessuno di disinteressarsi della sorte del proprir, vicino, e di chiudersi in un :i.stuccio d':worio. L'isolamento egoista 11011 è più possibile. ,. D':i.ltronde • l'arte di fare il bene non si improvvisa: bisogn:i. imparnrla: vi sono delle regole da seguire, dei metodi d:l. conoscere (p::ig. 2).,. Ma l'intelligenza della vita moderna spinge l'A. a farsi un concetto esatto della relatività delle invocnte proHidenze; • l'as– sistenza sociale, con le sue diverse branche, apre 31\e menti il pi\1 esteso c:i.mpo di azione, e degli orizzonti che posson dirsi illimitati: l'umanità è in continuo progresso: tutte le idee dell'!!.ssistenza so– ciale non si realizzeranno eia un giorno al.l'altro: il periodo transi– torio fra l'età di barbarie e l'èr:1 della ci"iltà superiore durer:\ :'1SS!li. • In questo drammatico pass.'\ggio da uit'età delln storia :tll'altra vi è necessariamente, per gli individui, come per lo Stato, un uf– ficio di soccorso da compiere, non foss'altro che per porre un:\ diga :il pervadere delle immoralità e delle miserie, e pt:r or~aniz– zare il salvataggio delle vittime trascinate alla sventura dalla ur– menta sociale (pag, 3). ,. Sebbene portata, come servizio dello Stato, al pili alto grrulo di sviluppo, sia materiale che morale, l'assisten1.:t dei poveri e dei mendicanti non è ritenut:i. dall'A. che quale un rirr.edio limitato e transitorio. Egli soggiunge infatti: • Nessuno di questi mezzi di assistenza sociale ostacola il passaggio alle grnndi riforme cd all:i. gestazione laborio&1 dell':tvvenire: sono dominii separati e preoc– cupazioni distinte: ma la preparazione dell'avvenire migliore non dispensa dai provvedimenti immediati per le sofferenze che chiedouo aiuto. In siffatta materia il pessi:nismo è da criminali, e la teoria del tullo o nimte equivale all..1 condanna a morte di migliaia di disgraziati di ogni età e di ogni C!ltegoria. ,. E que5ta assi~tcnza è ufli-~ìo della società, e, per essa, dello St :i.to . B. Franchi. HANS .0HNELAND, fVora,if wa.rtw wir, Proletarier? I (Che cosa aspettiamo, proletari?!). - Berlin, 1902, H. Zettelmann edit., pag. 71. L' A. si domanda, che cosa aspetta il proletariato, per reagire energicamente contro lo sfruttamento che lo opprime. Vediamo, egli dice, le organiuazioni di resistenz:i. impotenti nei momenti di crisi, quale oggi attraversa la Germania; vediamo le cooperative di consumo utili solo agli strati meno miseri del proletariato; ve– diamo le cooperative industriali di produzione trasformarsi in So– cietà di azionisti, che sfruttano il lavoro salariato. Non ci re.,ta, di fronte a tale !';lato di cose, altra via che di reclamare clei pal– liativi, come 1:t riduzione legale della giornat!l di lavoro, i sussidi ai disoccup1ti, 1':i.,sicura1.ionc contro la disoccupazione?

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