Il Socialismo - Anno I - n. 10 - 10 luglio 1902

B IL SOCIALISMO 155 :i\leat:l degli sfruttatori contro gli sfrultati ---,-ci è d'insegnamento per l':wvcnire, anche quando ess:t tent:t di rinnovellarsi solto il colore di • democrazi:t cristiana •. I)' accordo col Toniolo è il Goyau. Questi pubblica a Parigi una seconda serie di scritti attorno al cattolicismo soci:\le. Nella prima parte cere..'\ di ri:mnodare il cristi:mesimo sociale alla sintesi cristi:ma, cercando di dimostrare che ne è la dirella figliazione, e che l:i. Chiesa ebbe sempre una condotta uniforme, non contrad– di1tori:11verso gli umili e i po~eri, e che il cristi:mesimo sociale deriv:i. immedia.tamente dalla teologia morale. Così, mostrando le relazioni fra cattolicismo e democr~ia, viene alla definizione pon– tific:ile della democrazia cristiani nell'enciclica Graves de Co11um'11i, dcli:\ quale dà un ampio commento. La. prima parte si chiude con uno studio sui rapporti fm la so,•ranità nazionale e la democrazia reale. La sèconda parte ci dice delle lezioni antiche e nuove che vengono dal consièlenu-e il c6mpito soci:'lle dei monasteri oel medio evo, e l'nzione sociale nella vita soprannaturale, e ne11a ,•ita pub-– blic:i.; segue del c6mpito di un pensatore cristiano, l'Ollé-1-'lprune, e del cattolicismo sociale al Parlamento. Una terza parte è dedicata :1.llerecenti manifestazioni dd cattolicismo sociale, e trntt:i. di Con-• gressi, e di :1git3zioni catloliche. L' uhima è destin:1t:1ai doveri del– l'oggi, alla guarigione per mezzo del dogma e per m~zzo dell':1zione, ed all'azione sociale della gioventù. In un epilogo egli mostra hl Chiesa ,rom:1na di fronte alle correnti politiche del secolo. Nell' in– sieme, a pn.rte l'idea che li regge, sono studi abbastanza ser1 e degni di attenzione. Sarebbe solo necessario che il Goyau ci dicesse donde prende certe affermazioni, per esempio, quando assicura che per l'opeF-1.astensionista del clero i deput:lti del Bergam~o si assu– mono il grave peso dì rappresent:1re solo il 10 ed il 15 % degli elettori!! Ilo bsciato per ultimo un recente libro del Fermri, che offre un'oretta di piacevole lettura. Non di più, perchè non bisogna abus.'\me. Egli ci dice di quello che fu il popolo, quello che è, <1uello che dovrebbe essere. Segnalo questo l:woro ali' attenzione degli studiosi. Specialmente sono degne di considerazione certe af– fermazioni. Egli ci dice di combattere il Socialismo perchè fa una • economia a base puramente gastronomica, • ed assicura che Carlo Marx ponendo alla bnse delle sue teorie sociali un sistei'iin meta– fisico, la concezione materialistica della storia, ed i m!l.rxisti ri– conosccnclo solo I' :izione di cause meccaniche, è- logico dedurre • che l'individuo è una specie ·di tubo digerente. • Ricordo con pincere il profondissimo capitolo intitolnto: no11destare li ca11du giace, dove si impnra che il popolo, ossia il cane, è svegliato an– che troppo, e do,•e I'A. raccomanda ai signori di far presto la loro p.'lrte, poichè gli organi oziosi sono per legge fisiologica de– stin:.ti a sparire. E mi p:u-e che non ci sia. bisogno d'altro. Questo sib'llOre·non s.'\ neanche il valore delle parole ! Di fronte a tutti. questi cristiani democratici, ecco l'altra faccia del movimento cristiano. Quell:i dei protestanti. Il signor Meynier scrive un libretto sui problemi sociali contemporanei . .Egli guard:i al movimento soci:1\ista quasi con imparziale simpatia, nega o~,ni :-izione utile ai cattolici, dimostra che il vangelo non è contrario alh proprietà collettiva - anzi ripete le p3role del Laveleye: se il cristinnesimo fosse applicato, l 'org:mizza.zione sociale borghese non durerebbe un sol giorno. Ma ai. soci3listi rimprovera di non integrare la. questione sociale coi principi di una morale che, secondo lui deve essere cristi:i.na, ed evangelica, e con essi non accorda, poichè non vuol tOCC:lrel'istituto della proPrietà privata che è per lui g:'lranzia di libertà e di eguaglianza. Sostenere questo non può esSere effetto che o di volgare ciurmeria ipocrita· o di una para– dossale ingenuità, inoculata da una fede acciecante.- Sicchè a risol- otec Gt. o Ba o vere la questione sociale egli invoca l'intervento dello Stato che, fondandosi sul cristianesimo, porti un nito sentimento di solidarietà nei r.i.pporti sociali. Aspetta cavallin, che l'erbn cresce! E chiede nrmonia del capitale col l:t.voro, pnrtecipazione degli oper::i.iai bene– fizi, :1Ssociazionioperaie di produzione. Meno male che egli .riconosce che altre riforme sono necessarie. Anche costui, su per giù, dunque, non ha che· parole, parole, parole. Quale l'impressione complessiva da questi libri ? Da un lato cristiani e protestanti si rimproverano n vicenda di non interpretare rettamente i vangeli: negano l'uno a l'altro la possibilità di rin. novare J'3ntica tradizione religiosa col nuovo spirito democratico. Il Meynier afferma che la democrazia cristiana non ha nulla di comune col cristia.nesimo o col programma. soci::aledel cristiane– simo; afferma che essa è un pericolo per la patria., poichè nell'or– g::aoizznregli operai essa fa opern politica setta.ria; il Veggi:m dice essere nulla, di fronte a qu(;lla cattoliC!\, l'azione dt.:lla Chies:i pro– testa11,teche derivò la sua riforma d::all'individualismo borghese. Nel . fatto, quale l'effica.cia loro? il Veggian, il Toniolo che proclamano alta l'unità, l'indissolubilità, In disciplina. della democrazia cristi:1na sortita :incor più robust:1 dal Congresso di Padova, perchè non ci dicono come mai, dopo ::alcunipochi mesi, ca.ttolici e liberali insieme vot::arono nel Consiglio comunale di Milano il principio delle im– poste indirette, quando il Congre~ aveva. mostrato tutto il suo favore per il principio dcli' imposta progressiva? Questo principio pareva rivoluziçmario, era un attentato all'isti– tuto sacro della proprietà, che i cattolici proclamano, con la scorta. dei Vangeli, inta.ngibile. Ed il Meynier dnlla critica, che egli fa, dei V:mgeli si guarda bene dal trarre le ultime conclusioni sulla dibattuta questione, e quando deve prendere una decisione ripete col Mnttirolo che l::aproprietà individuale è la più salda base del• l'ordinnmento sociale e politico. Siccht, quali rimedi portare :1ima.li che travagliano la società? Fare uno sta.to morale, delle l~ggi m ?ra.li , introdurre la' mornlità nei rapporti fra padroni ed operai, eleva.re il sentimento delln giu– stizia, condita di rassegnazione. Sono tutti d'accordo: Goyau dà la mano al Meynier, i democristi si potrebbero nlleare con gli evan– gelici. I.a loro moralità e la loro giustizia li :1iut:'lno nel fonnare quelle inefficaci corporazioni medioevali (parlo a.Imeno per i dcmo– cri~ti) ché si sono sempre opposte a.l buon diritto operaio, e nel detennin:1re quel famoso S.'lbrio • giusto • che Qcssuno di essi sa :l che debb:i precisamente corrispondere, nè da che debba essere detei:– minato 1 • Morale e giustizia che permettono ad ambedue le frazioni di mostrarsi cristian:1mcnte benevole verso gli ebrei: il Veggian per poco si nstiene dall'invoc::arc una crociata contro di essi, che devono essere comb:ittuti a scopo di difesa sociale, dice lui i ed al Meynier ricordo come il partito indipendente cristia.no -sociale vuole nel suo progrnmma (Jllonde, 25 marzo 1896) l'esclusione dei giudei dalla magistrnturn, dalle scuole, d:,,lle università, e l'interdizione della emigrnzione giudea. Carità c::attolica e protestante, ma egual– mente cristiann ! Di una soln cosa van lodati i protestanti tedeschi: essi seppero most.rnre spirito indipendente st:lccandl)si dalla Chies:i. ufficiale, so– stenuta dalle autorità ecclesiastiche e da.lle civili. 1 democrntici cri– stiani non ebbero questa energia neppure nelle Americhe lont:'lne. Di fronte alln politiC!l vaticana - che suonò sempre repressione di 1 Si capisce perchè la precisione manchi, qui: quando si tratta della entità del salario c'è poco da divagare, con Dio e con la Sacra Teologia, e con gli Evangeli. Se qui si vuol precisare" qualche cosa bi~ogna decidersi: o si st:i pci p:tdroni, o si sta pci 1:ivor:itori; per gli sfruttatori, o per gli sfruttati: non ci sono scappatoie! E per questo i preti, tanto cattolici e·apo– stolici, quanto evangelici e protestanti evit..·mo la precisione. Capperi! Sono tr:t Scill:t e C:iriddi, costoro! Da un lato, a precisare i termini del proprio programma intorno ai salarii, c'è il pericolo di sfatare il tmcco socialistoide, e dall'altro lato c'è il pericolo di mandare a monte il privilegio della pro• prietà privata, e con esso la santa religione! E così si preferisce dire • salario g-i11sto •· Giusto come? Vattelappesca! (N. d. A".).

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