Il Socialismo - Anno I - n. 10 - 10 luglio 1902

IL SOCIALISMO ogni movimento uma.no , e dircs:i. dei c..'lpi1alisti,dei proprietari, dei Governi, di fronte aHe encicliche che rnccom:md:w:mo nel '90 l:i. tona contro il fosco terribile Soci:i.lismo, alle lcuerc che nel '99 condann:w:mo l' nmcric:mismo di quel vescovo lrcl:md che si cm illuso di poter dare al cattolicismo un'impronta di tiber.tlità e di modernità - i c.'\ttolici dcmocrntici non ebbero che parole di sono-– missione e di ~gnuione. È la dottrin:i. della Chies.... , quella che con l'enciclic:i Afirari vos di Gregorio XVI cond:mn!l il movimento di Lame.nnais. È PiC\IX che :i.Iconcistoro di G !iet:i.del 20 aprile 1849, e con l' enciclic,. dcli' 8 dicembre dcli' !lllDO stesso, invita n non :i.scolt:1rele perniciose invenzioni del Socialismo, dipinto a colori paurosi anche nel '90, nel\' enciclica. Quoad apostolici 111111uris. Sono i discorsi di Leone Xlii che invitano dal '78 al '98 con acc?rdo mirabile i pellegrini n « mettersi in guardia contro fallaci e ~vversive teorie, • ad « :'lccettare con religios:'l rassegnazione e come un fotto necess..,rio la diversità delle classi e delle condizioni. ~ Ed er:i facile profoz:ia il prevedere che presto o tanli d:il V:i– ticanO sarebbe sbto posto un nuovo ultimo freno alla scarsa vi– talità della azione democratica cristian:i. Infatti il 27 genn:iio scorso si conferm:iv:i quella che fu sempre la su:i politica conservatrice, se non di reazione. I C!lllolici vi si sono rassegnati, e la .1Òrooper:1diverrà ancora più sterile ed infrutluos.,. Ma l'opera degli ev:mgelici se non rico• nosce i b~vagli posti dalla autorità ecclesiastica di Roma, non è per questo meno vana e meno inefficace, quando non voglia ag– giungere altri e più importanti p3ragrafi al proprio programma. Ma non può aggiugerli perchè urterebbero il privilegio borghese, che mir.i invece a consen·arc. Così gli uni come gli :tltri - se vorranno fare vera opera di libertà e di emancipazione - lungi dall'adoper.irsi !l costituire cor• porationi di antiquato carattere, lungi dall'attendere dalla bontà dei Governi e delle classi borghesi l:i. parob di pace e di redenzione, lungi dsl ricercare altrove e fuori di noi consiglio ed :mtorità, si rivolgano al solo prolct:lriato che solo per sè stesso potrà compiere h sua integmle elevazione. Il guaio per loro, e il buono per il Socialismo, si è che i demo-cristi ed evangelici, cosl facendo, compierebbero un suici,dio politico in mass:l ! Si spoglino, dunque, dei falsi Offl!\mcnti della. democr:ui!L, e prima di predicar doveri cerchino di meditare queste parole dell' lrebnd: • Finchè la con– di:r.ionedegli opeDi non iia res:,. migliore, è inutile P3rlar loro di virtù sopranna.turnli e "di doveri. • Ma quando avranno compiuto, per la forza della organizz3zione e dello spirito socialista, la propria redenzione, ho paura che a sentir parlare di virtl1 sopr:mnaturnli non ci si troveranno in molti. C. Galli-Lucich. RIYISTA DELLE RIVISTE SOCIALISTE Riviste olandesi. • Nel numero di m:i.rzo delfo, Nieuwt Tijd (Nu.()Viltmp,) b con– direttrice della Rivista, IIenrieue Roland 1-Iolst, tratta del prin• cipio e dell'azione pratica nel Partito socialista. L'A: espone come .per i socialisti di ogni paese con l'espandersi del mo– vimento e con la conquistata inRuenza politica si affacci:-ifo, ten– tazione di affrettare tale processo normale con meiz:i non consentanei ai princip1 del Socialismo. Si cerca di !Lttr:irrenel movimento anche gli clementi per esso non maturi, e ciò si ottiene unicamente 3.t– tenuando i pri,nci°pHpiù decisivi del partito, rendendo meno chiari i limiti Che lo scp:u-ano da ogni ttltro p:irtito. Nell'Olanda condizioni spcci3.li favoriscono tale tendenu all'op– portunismo. Il Sqcialismo colli. non ha, come negli !litri p.,esi, la sua forz:i. principale nel proletariato industriale e nei grandi centri urbani, perchè ivi l'indole e le tradizioni storiche fanno :-incornpreva– lere una tenden:r.aan! lrchic3.,ma bensì nei distretti :agricoli del Nord. Su 7 deputati soci:Llistiin P!Lrlamento,non meno di 5 so.no eletti G,'ìo 8 a nei centri rurali. È naturale e logico che il Partito abbia preso piede o"e ha incontrato 1~ resistenza minore. ~la non si può ne– gare che la popolazione di questi distretti, fr :i.la quale predomina l'elen~ento piccolo borghese, è stata attratta al Socialismo pi\1 dal malcontento generale che per. averne compreso cd adottato il pro-– gramma. Uemocratici per mdicate tradizioni storiche, malcontenti per le tristi condizioni in cui li riduce l'ordinamento capiL,lista, srtigiani e piccoli agricoltori delle pianure del Nord, si rivolgono al Partito, dal qu:ile :ispettano la salute. Ma molti di essi si illu• dono su ciò che il Socialismo pu/) fare per essi, credono di poter essere :iiutati dal Socialismo nella loro qualità di piccoli borghesi, commercianti, artigfrmi, ccc. Non accettano le linee fondamentali della concezione socblista del mondo, ma vogliono conciliare le dottrine c.-1\vinistecol Socialismo. Dobbiamo, si chiede l'A., respingere. quella gente che ,•iene spinta verso di noi dal disagio economico? Tutt'altro! Ma dob– biamo dire loro apertamente e lc.almcnte quello che possiamo far per loro. L, tendent.'1 opportunist!L mir.i invece :1 velare le fina– lità del movimento, che :il ceto dei piccoli borghesi non sembr:ino accettabili, mettendo in prima· fila le riforme immedfote, mostmndo dall'altm parte una sov.crchia preoccupazione di non urtare i senti• menti religiosi della m:issa. Questa t!llliC.'\può aument:irc momen• taneamcnte il numero dei seguaci, m:i. non certo fortificare la com• pagine del Partito, perchè tutta quest!l massa, ignara dei veri princip1 ·socialisti, verrà a manc.,re in ogni lotta che avrà car:i.ttere schiet• tamente soci!Llista. Non c'è conciliazione possibile fra Calvinismo e Socialismo. Se ne1 buio delle cosciente incolte, clementi dell'uno e dell'altro pos– sono stare accanto, non dobbiamo però noi socialisti crederci in dovere di attenuare, per rngioni t!Lttichc, la luce dei nostri concetti, semplicemente perchè ne possa venire gett:i.to il pànic.o nelle teste confuse. li concetto che l:i religione è affare privato, non c'impone ble dovere. Esso implica solo che noi rispettiamo ogni opinione religiosa. Non respingeremo nessuno, qualunque sia l:i. SU!l fede, tanto più sapendo, che la trasformazione economica ~eve prece– dere la rivoluzione delle idee e che_perciò molta p:1.rtedegli uomini devono venire a.noi guidati dall'interesse economico prima che la loro intt:lligenz:t sitt in grndo di acquisbre la coscicnz!l dcH'cvo– luzione che sta compiendosi. « Ad essi, continua l':iutriCC,diremo: venite a noi, qualunque sia la vostm fede - ed aggiungeremo: - tale e tale è la noslm - e pure pensando: tale sarà anche lavo– stra. • Se per p :i.ur ::idi urtare i sentimenti religiosi dr>Vessimo rifug– gire dall'esprimere liberamente il nostro concetto del!a vita e dell:i società, semineremmo una confusione immensa nelle menti, e tutto lo sforzo ci procurerebbe, senza dubbio, un aumento nµmefico del P:ir• tito, m:i a tutto detrimento delL, sua serietà. L'autrice vede un:i esplic:uione pr.ltica della tendell7.:la tmnsi– gere sulle questioni di principt, nella posizione assunt2. da Troelstra e da ::i.Itri intorno 3.lla scuol!Lconfessionale. 1 socialisti, per non urtare la piccola borghesia calvinista, si sono impc~ti di votare il sussidio di Stato da accordarsi alle scuole confessionali. Per motivare il loro voto hanno ricorso al principio di neu– tralità in questioni religiose, ma la Roland Holst rileva, giustamente, che avrebbero fatto meglio di ricordarsi delle parole del programma « di combattere tutti i me:r.zidiretti o indiretti che servo'no :i m!ln– tenere il dominio di classe. • L3. scuola confcssion!llc non è ultimo fra questi mezzi. Concludendo dice, che le concessioni fatte :ille esigenze prntiche del momento finir:1.nnoper creare nel Partito una tClldenza possibilista :iccanto :l quell::i socialista e proletaria, - tendenza di riformismo opportunist.3., che potrà forse r:i.ccogliere oggi un numero più gmnde intorno alle nostre bandiere, ma che rallenterA certo le conquiste avvenire. Delle condizioni degli operai minorenni nell'Olanda si occupa E. Polak nei fascicoli z e 3 della stessa Rivista. Lo sfrutt:\menlo del lavoro infantile e giovanile è molto ante• riore all'Cra capitalista. Le macstrnnze nledioev!Lli :ivevano org-3-

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