Il Socialismo - Anno I - n. 10 - 10 luglio 1902

IL SOCIALISMO 153 Per comprendere bene questa situazion~ ,bisogna gettare uno Sguardo indietro, sulla via già d.a esso per– corsa. Il movimento socialista è in Danimarca coevo allo sviluppo capitalistico; nacquero ambidue nello stesso momento. Il capitalismo indu~triale apparve per la prima volta in modo preciso circa l'anno 1870, e sinora si è accresciuto con un· incremento costante. La popola-· 1.ione cittàdina è sempre andata qumentando a danno di quella dei campi ; era il 23 ¼ dellà popolazione totàle nel 1870, ed è arrivata al 40 % nel 1901. La grande industria ha un continuo incremento dappertutto, e la piccola o va scomparendo o va trasformandosi in una dipendenza dal grande capitale. Le Società anonime padroneggiano sempre più la grande industria. Special– mente negli ultimi anni, i << trusts » sono andati rapida– mente ·sviluppandosi, un dqpo l'altro, nei rami della industria. Nelle campagne tre quarti dei fondi s9no ipo– tecati, per lo più da capitalisti stranieri. Forzati dalla diminuzione dei prezzi dei cereali, i contadini hanno sviluppato una notevole industria agraria, fondata sulla produzione cooperativa di burro e prosciutto per l'espor– tazione. Lo stato dei braccianti campestri è pessimo. La società danese contemporanea ha quindi tutti i segni distintivi del capitalismo. · li costituirsi della classe capitalista industriale de– terminò subito il formarsi del proletariato in partito di classe; sin dall'anno 1871 fu creato un giornale socia– lista, che esiste ancora; furono fondati parecchi circoli socialisti, che ebbero presto un assai grande numero di membri; fu incominciata la organizzazione degli ope– rai in sindacati di mestiere. li peri"odo dal 1871 al 1877, fu l'epoca del primo risveglio del proletariato, l'epoca di un soffio lirico, fresco ma poco pratico; fu anche il tempo delle grandi persecuzioni da parte del Governo, e della cieca e malsana adorazione per i capi. Ne) ·1877, il fondatore del Partito, il capo idolatrato, ·corrotto dalla polizia, lasciò il paese. li fatto dette un crollo violento al giovane partito, e ne venne un'estrema debolezza, che durò presso a poco sette anni. Durante questa so– sta cominciava, inconsaputa e lenta, la nuova· levata di scudi del Partito, che continuava poi senza interruzioni, ed anzi con una progressione costante. L'organizzazione del Partito è ora inspirata al principio veramente demo– cratico, contrariamenté a quanto avveniva fino al '77; i merÌ1bri del Partito eleggono ora essi stessi la Dire– zione, fissano essi stessi la tattica, e di adorazione cieca verso le persone non si trova più indizio. La qualità caratteristica è l I accordo unanime dei vari elementi del Partito; pochi e non gravi sono i casi, nei quali diver– genze d'opinioni hanno minacciato la salda unità del Partito. Ciò che i1llporta molto, è la concordanza totale fra il movimento socialista. e l'organizzazione operaia pro– fessionale. I Sindacati o Leghe di mestiere, sebbene autonomi .e non pronunziatamente politici, di fatto sono saturi dello spii-ito socialista, e pochissimi sono quelli dei loro membri che non appartengono al Partito. Que- . sto nesso fu confermato nel 1898, quando la grande maggioranza delle organizzazioni si riunì in una Fede– razione centràle ;. nella loro direzione entrano due mem– bri eletti dal congresso del Partito sociaiista, e il Con– gresso delle organizzazioni dall'altra parte elegge due membri della Direzione del Partito socialista. In tal modo ogni progresso per la organizzazione professionale è una cosa sola col progresso per il mo– vimento socialista. E la. progressione è stata fortis– sima. Nel 1896 il numero degli operai organizzati era circa 42 ,ooo; in gennaio 1900, erano 96,295. Vale a dire che il 77 per cento degli operai industriali erano membri delle cooperazioni. Il movimento si estende agli strati infimi della classe operaia; la « Federazione "dei brac– cianti» ha 25-30,000 membri. I ferrovieri e gli operai B b otec G, Banco delle imprese municipali di. Copenaghen sono benis– simo organizzati 1 e anche fra i braccianti della agricol– tura l'organizzazione va procedendo. Per centinaia di conflitti si è riusciti ad abbreviare l'orario cli lavoro e ad aumentare i salari in modo notevolissimo; nel 1872, si 'lavorava in media nell'industria 11 ore ogni giorno, e nel 1899, 10; nel 1872, il salario medio era di ven– totto cent. per ora, e nel 1899, di 50. Nel 1899 i p"a.– droni dichiaravano il lock-011,t generale con lo scopo di disorganizzare gli operai; si lottò per quattro mesi, e il risultato fu la vittoria degli operai, il rinvigorimento della loro organizzazione, l'intensificazione della loro coscienza proletaria. I Sindacati di mestiere e la Federazione socialiSta posseggono insieme i giornali socialisti, questi mezzi splendidi della propaganda, che hanno un'efficacia in Danimarca come in nessun altro paese. Ve ne sono 22, che si pubbÌicano tutti in 6 numeri per settimana .. Il più antico è il Soc-ial-Demokraten di Copenaghen, che ha una tiratura di 43 ,ooo copie. Dei giornali provin- · ciali solamente uno ha tanti abbonati per coprire le sue spese. Tutti gli altri sono sovvenuti dal sopravanzo del Social-Demokraten; le sovvenzioni annuali ammon– tano a circa 100,000 lire. 11 numero totale degli abbo– nati ai giornali socialisti è 80-90,000 - ,u.n numero ben notevole ·ùt 1m paese elle Ila meno di 2 mih.'oni e mezzo di abitanti. Una prova indiscutibile del progresso continuo del Socialismo è il numero dei voti socialisti nelle elezioni per la Camera dei deputati : 1872 268 1890 .... 17,000 1876 ... 1,000 1881 ... 1,300 1892 .... 20.,000 189$ .... 25,000 1882 .. 1,700 1898 .... 32,000 1884 ... 6,800 1901 .• 43,000 1887 ... 8,400 Nel 1884 furono eletti i primi due deputati socia– listi. Ora Ve ne sono 14 (su 114, Ciqè il 12 per cento); è significante, per il carattere. del moviinento danese, che solamente uno è ,un laureato e un altro maestro di scuola popolare; gli altri 12 sono operai. Nella prima Ca/nera (Senato), alla quale il diritto elettorale è molto ristretto e' è un solo socialista (su 66). La grande mag– gioranza dei voti socialisti proviene dà Copenaghen e dalle altre città grandi; ma anche dalle campagne ne vengono molti, particolarmente nella ultima elezione'; un segno che promette bene per l'avve·nire del nostro Partito. · · E già il Socialismo è molto più diffuso nella po– polazione di quello che non indichino le cifre dei voti. L'età minima per essere elettori è altissima: 30 anni; tutti quelli che hanno stipendi pubblici, sono esclusi dal voto i fino ali' ultima elezione •si votava pubblica– mente, un sistema che favoriva assai i padroni; e - ciò che vale più - migliaia di socialisti hanno votato per dei candidati radicali in conseguenza della comune lotta contro il comune n.emico, partito di destra. E' stato n'ecessario questo provvedimento, perchè il sistema elettorale danese non conosce che una sola elezione, senza ballottaggio: il candidato che ha ricevuto il più grande numero dei voti, è eletto, senza riguard~ alla somma dei voti raccolti dagli altri candidati. Per ovviare alla riuscita dei destri, il Partìto socialista non ha fatto la propria prova che in quelle circoscrizioni, dove il numero dei socialisti superava quello dei democratiCi, o in quelle dove la riuscita dei reazionari• appariva impossibile. • La lotta contro la Destra era stata gigantesca. Era la lotta pro e contro il suffragio universale. Il prin– cipio della Destra era· quello della rivoluzione rea– zionaria; sgovernavano nel paese senza il minimo ri– . guardo al voto della popolazione. Dal 1885 fino al i888 il Ministero amministrava con bilanci provvisori, rifiu-

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