Il Socialismo - Anno I - n. 9 - 25 giugno 1902

132 IL SOCIALISMO esiste una j:>opolazione fissa ed ereditaria di contadini, ma fino a questi ultimissimi anni non e' è stata neanche una tendenza al fissarsi delle classi lavoratrici. Gli svi• luppi che hanno accompagnato l'esodo dalla campagna ai grandi centri industriali, ne sono stati la pròva. Il contadinotto che emigrava alla città, discendeva da una stirpe di contadini proprietari assai indipendenti, ed era di regola molto meglio preparato mentalmente e fisicamente all'aspra lotta delta çoncorrenza, che non fossero i figli degli operai cittadini. Per cons"eguenza, durante la prima epoca della storia americana - anzi, si può dire, fino alla nostra generazione - i posti privile– giati nella vita politica ed economica americana erano conquistati da questi figli di contadini. Più di venti presidenti degli Stati Uniti, un gran numero di depu– tati al Congresso, ed alti funzionari, senza parlare della maggioranza dei grandi milionari americai1i, proveni– vano da questa classe di contadini proprietari. Fino a che queste fastose possibilità abbagliavano gli occhi del contadino americano, e gli si offriva la pos– sibilità di arrivarvi, lo scontento si faceva poco sentire. Oggi sono pochi i contadini che hanno capito che oramai queste possibilità non esistono più per loro. Ma ogni giorno che passa lo fa di più in più sentire, ed è questa una delle numerose cause che producono l'attuale mal– contento nella popolazione delle campagne. Una distinzione molto più importante, perchè più fondamentale fra il contadino eur6peo ed americano, consiste nel fatto, che nell 'Ameriéa esiste ancora la terra libera. Questo fatto è stato notato dagli studiosi ame– ricani ed europei, ma pochi ne hanno capita la vera importanza. In primo luogo, teoricamente e potenzial– mente, I' intiero continente è stato sempre libero, ma praticamente ed effettivamente c'è. stato di libero sol– tanto una striscia di terreno,· sempre restringentesi e spostantesi, verso occidente (nella direzione di S. Fran– cisco); il che ha avuto risultati sociali importanti. Questo territorio intermediario fra il capitalismo ed il deserto è stato, a sua volta, diviso in piccole striscie, ognuna delle quali ha ràppresentato un progredimento verso l'occi– dente di una forma definita della evoluziorie sociale. La prima regione fu OCClJpata da ciacciatori, pio– nieri, combattenti contro gl' Indiani, ecc., ed essi sono stati sempre gli Americani più tipici. Dietro a questi vennero i piccoli contadini proprietari, diboscando o zappando per i primi il suolo delle praterie e dietro ad essi tutte le varie e contendenti classi .della civiltà moderna. . . Finchè durò· questa serie di sostituzioni sociali, gli individui appartenenti alle collettività più complesse e sviluppate, che si sentivano oppressi dalle relazioni sociali, se ne andavano ad un'altra collettività più pri– mitiva, dove le istituzioni sociali oppressive non si erano ancora sviluppate. Nel caso peggiore emigravano all'ultima avanguardia della civiltà, associandosi all'esercito mezzo selvaggio occupato in una lotta primordiale con le forze della natura. · Il lato importante della situazione era che essa of– friva sempre uno sfogo per gli elementi scontenti e ribelli. Per conseguenza, fino a questi ultimi anni della •Storia americana, gli abitanti di frontiera, cioè della zona fra la civiltà e il deserto, sono stati i soli ribelli sociali. E' vero che la loro ribellione ha preso cli recente una forma poco intelligente, manifestandosi per lo più ·nell'opposizione al fisco, nella ripudiazione. dei debiti, e più sovente anche in domande per una moneta for– zata (fìat money). Nelle ultime diecine d'anni a C}uesti · movimenti si sono aggiunte domande più o meno stra– vaganti per una legislazione ostile e restrittiva delle corporazioni e dei trusts. Nel frattempo gli operai dei centri industriali, ormai nell'impossibilità di sottrarsi ai loro triboli comin- R b oteca Gi o Bianco ciano· ad assumere la posizione intelligentemente ri– voluzionaria del Soèialismo. Ora, malgrado che l' ul– timo quinquennio abbia visto entrare un forte elemento americano nel movimento socialista, è nondimeno vero, che la maggioranza dei socialisti appartenenti alle orga– nizzazioni soci~liste nelle grandi città sono stranieri di nascita. Per conseguenza accade che il più nume– roso elemento rivoluziunario indigeno nell'America è formato da questo piccolo elemento agricolo che è stato spinto da un mare all'altro, nel vano sforzo di libe– rarsi dalla tirannia del capitalismo. La classe capitalista in tutti i paesi del mondo ha sempre seguito la politica di cercare di aumentare la classe dei piccoli proprietari, specialmente fra i conta– dini, nella speranza cli creare così una diga contro qualunque assalto alla istituzione della proprietà indi– viduale. Questa politica è stata specialmente favorita nel caso dei contadini an,ericani, dall'esistenza ciel terreno libero. Una grande quantità di terre non ancora fatte oggetto di proprietà privata ha sempre esistito, è queste sono state distribuite precisamente fr3. quegli elementi rivoluzionari che era •più urgente calmare. Grazie all'l-/omestead Act, che dava un titolo legale al terreno, per il semplice fatto dell'occupazione, più di quattro milioni di piccoli proprietari di terreno sono stati creati durante gli ultimi trent'anni. La dissoluzione dei grandi fondi coltivati con l'opera degli schiavi, alla fine della guerra civile del 1860-64, fu d'aiuto a questo processo. Per conseguenza, durante l'ultimo secolo, l'area media delle fattorie americane è andata sempré di– minuendo, e questo, malgrado vi sieno le « grandi• fat– torie» delle quali i viaggiatori europei hanno tanto par– lato, ma che sono in così piccolo numero da non avere nessuna influenza sul problema generale agrario. Allo stesso tempo, il contadino americano, e più specialmente quel contadino occidentale, l'ultimo su– perstite dell'elemento rivoluzionario di frontiera, di– pei)de in una maniera così assoluta dai mezzi di tra– sporto, che sono proprietà individuale 1 dall' immagazzi– naggio e dalle facilitazioni per lo smercio, che il fatto di possedere il terreno non basta per proteggerlo contro lo sfruttamento. Ed egli tocca tanto eia vicino quel punto dove il salario non basta che ai semplici mezzi di sussi– stenza, che una sola raccolta cattiva basta a ridurre spesso alla fame il pi:(! grande numero dei produttori agricoli. :Mentre scrivo questo articolo 1 il1 quest'anno che è stato decantato dalla stampa capitalista americana come l'anno pii.1prospero che si sia mai verificato nella storia del popolo pili fortunato della terra·, leggo nei giornali quotidiani un appello per denaro e per derrate da spe– dire ai contadini affamati cieli' Arkansas, dove il rac– colto venne meno a cagione della siccità. Per conseguenza oggi esiste un grande malcontento agrario fra i contadini degli Stati occidentali e Sucl– occidentali degli Stati Uniti, gli ultimi Stati di frontiera, oggi popolati dai paria scontenti e ribelli del capitalismo orientale americano. ln quelle località si può dire che il Socialismo entrò soltanto da ieri, ma oggi divampa dappertutto come quegli incendi delle praterie che una volta si stendevano attraverso questi medesimi Stati prima che l'aratro ne avesse solcato il suolo. Dai contadini degli Stati orientali c'è poco da spe– rare. Sono la porzione pii.1avvilita, meno energica, e meno intelligente della popolazione, lasciata indietro dalla emigrazione verso l'Occidente. Oppure sono i contadini ereditarii europei, trasportati sul suolo ame– ricano, e resi stupidamente contenti dal. piccolo imme– diato miglioramento avveratosi nelle loro condizioni. La costituzione di alcune sezioni forma eccezione a. questa regola, come le eccezioni pullulano per ogni regola che si cerchi di applicare ad un paese cosi vasto (gli Stati Uniti hanno quasi la medesima grandezza cieli' intiera Europa) e

RkJQdWJsaXNoZXIy