Il Socialismo - Anno I - n. 9 - 25 giugno 1902

IL SOCIALISMO 137 ganizzazionc socialista, sembra fare passi all'indietro per quanto riguarda il Socialismo. Una ,·entina di riso– luzioni favorevoli all'unit..-\ erano proposte per la di– scussione al suo Congresso te11uto il lunedì e il mar– tedì di Pasqua a Liverpool. Queste furono, però, tutte messe ih disparte da una risoluzione votata eia 69 con– tro 40, in favore del passaggio puro e semplice all''Or– dine ciel giorno. Questo dimostra che il P. O. I. non vuol prender parte al Comitato che si sta organiz1.ando per promuovere l'unità e per convocare una Conven– zione delle due organiz1.azioni. Ma dimostra pure che c'è una forte minoranza in quel partito favorevole al– l'unità, e fidiamo che la minoranza aumenterà col tempo. L'unica speranza per il movimento socialista in questo paese sta nell'unità. Se ci fosse stato un Partito socialista forte ed unito, durante questi ultimi tre anni, tutto l'andamento della politica sarebbe stato diverso. Il Partito liberale è finito, il Partito socialista non' è ancora abbastanza forte per prenderne il posto. Ora, però, una splendida possibilità si offre al Socialismo, se i suoi uomini sono tali da afferrarla. r..la i capi del P. O. I. sembrano essere troppo intenti a cattivarsi il favore •dei non socialisti, per po– tersi dedicare agli interessi ed allo s,,iluppef futuro ciel 1110\'imento socialista. Centotrè delegati assistevano al Congresso del P.O. 1., ma l'unica decisione importante presa fu quella con– traria ai progetti favorevoli all'unità. La maggioranza delle risoluzioni prese furono borghesi di sentimento e cli tòno; fra le altre •una in favore della tassazione della proprietà fondiaria. Non è forse difficile inten– dere l'ostilit..'l dei capi all'idea dell'unione fra i socia– listi, quando si pensa che prestano •ancora fede a si– mili rimeclii borghesi. li Partito operaio indipendente ha la pretésa di es– sere pii.I in armonia coi Sindacati di mestiere di quello che non lo sia la Federazione Socialista-Democratica; eppure, strnno a dire, quasi tutti i membri del Comi– tato esecutivo nazionale di quest'ultima appartengono ai Sinélacati cli mestiere, ciò che non si può dire di quasi nessuno del Comitato nazionale del primo! Nonostante sembrano molto desiderosi di catti\'arsi il favore dei Sin– dacati cli mestiere, e sembrano pronti a velare i loro principi socialisti pur'di raggiungere questo scopo. Pre– feriscono allearsi con i non-socialisti dei Sindacati di mestiere, piuttosto che con i socialisti della F. 5. O. Bi– sog-na sperare che i \'eri socialisti che si trovano nei loro ranghi si metteranno dalla parte dell'unità socia• lista: altrimenti il partito andrà a finire nei ranghi dei' radicali. 1 ·~elio stesso tempo i Sindacati di mestiere s'interes– sano cli più in più alla politica. Il Consiglio industriale cli Londra, che rappresenta jo,ooo unionisti, ha costi– tuito ora un Comitato politico per promuovere la can– didatura dei soci dei sindacati, senza riguardo alle loro opinioni politiche. E' impossibile predire il risultato di . questo !novimento da parte dei Sindacati di mestiere, ma ciò dimostra la necessità per i socialisti di far parte dei sindacati, per poterne dirigere l'azione politica in un senso socialista. Se non si fa cosi, c'è pericolo che il movimento dei sindacati cli mestiere sia cli nuovo sfrut– t..1todal partito borghese liberale. l procedimenti le– gali ai quali i sindacati ( 7ì·ades Unious) sono stati ora sottoposti, con la respons..1bilità ci\·ile in caso di scio– pero, rendono più che mai obbligatoria l'azione poli– tica ai sindacati stessi. I più importanti di questi pro– cessi debbono ancora discutersi; ma uno è già stato deciso con un giudizio sfavorevole al sindacato, con– dannato a pagare quasi 2000 lire sterline (50,000 franchi} • 1 V. per lo stesso fenomeno in lt: i.li: t., l'articolo di L:t.briola m questo fascic<>lo. (N. d. D.). ai proprietari come inclenni;,:zo per i danni a loro recati da uno sciopero! 1 L'interesse politico si èoncentra principalmente in questo momento sulla nuo\'a legge proposta dal Go– verno sull'istruzione pubblica. Tende a consolidare ccl unificare il nostro sistema d'istruziOne, ma al tempo stesso rende nullo il controllo popolare, cd è del tutto fa\'orevole al partito clericale e al suo potere nella scuola. 2 H. Quelch. , V. per questa nuo,•:i.giurisprudenza contro le Tradu Uniom 13 corTispondent:i. di Quelch del Socia/umo, N. 1. p:i.g. $, 2 Il che dimostl':\, che tutto il mondo è p:i.csc: il v ecch io glo rioso liber alismo inglese rinnega sè stesso cli fronte all':i.v: i.nz: usi del prolct:i.ri: -110cosciente , cd invoca l'o pera <lelpret e per atTestnre il c:1mmino della società. Milit:t. rismo e cleric:i.lismo sono gli ultimi espedie nti dell'uto pi:'t. rc:u:ion:i.ri:t: m:i. non c' è forza :i.I mondo che poss..'\ : ttTCSl:t.re l' :i.vanursi del .socfalismo. (N. d. D.). SCIENZA ED ARTE Il teatro del popolo. ' Non si tratta di aspettare il comunismo per pro\'– vedere anche alle necessità artistiche. .Mentre I' e,·oluzione radicale dell'organismo d'ogni produzione si svolge inesorabilmente, è indispensabile pens.1re ai bisogni presenti, e ottemperarvi - come, 'si fa in economia, sopratlutto con la municipalizzazione o nazionalizzazione dei servizi pubblici - in modo che i provvedimenti temporanei non sieno in opposizione col moto evoluti\·o di tutto l'ordinamento sociale, e pos– sano anche mutarsi un giorno in definitivi. Lo stesso Riccardo \Vagner - che in fatto cli socio– logia artistica è l'unica e luminosa guida che abbia il proletariato - ponendo la questione del teatro cin– qi.1ant' anpi prima che avesse a cl~•enire, come oggi, acuta, non si propose cli attendere il trionfo del co– munismo, pel quale aveva pur combattuto sulle bar– ricate di Orescla assieme ad Augusto Roekel, il grande direttore cl' orchestra (quei maestri non si accontenta– vano di accarezzare con dolci cantilene le orecchie della. borghesia pagante) ma volle indicare ai conservatori illuminati il modo di risolvere pratiCamentc il problema artistico. Verrà giorno, egli aveva già scritto, in cui cadendo « il regno del mio e del /110 » anche l'arte sarà patri– monio comune, e gli artisti non saranno pagati « col lurido denaro » nè costituiranno, come oggi « una certa classe del proletariato che noi incarichiamo di provvedere alle nostre distrazioni artistiche» - ma parte, essi stessi, dell'umanità redenta, avranno, come tutti gli altri lavoratori, il diritto di godere degli im– mensi beni che l'avvenire sociale riserba a tutti i suoi figli: ma, in questa attesa, possiamo, e dobbiamo già far molto per l'elevamento del popolo. Invano \Vagner aveva esposto il suo piano .artistico al Governo tedesco i i suoi avversari gli avevano ri– sposto semplicemente ... condannandolo a morte. Buon per l'arte, che il sovversivo riuscì· a rifu– giarsi in Svizzera: u~1amaggior oculatezza della polizia di Drcsda avrebbe rubato al mondo la Tetralogia, il Lol1e11grit1, il Pnrs,faL - creando una benemeren1,a di più delle classi conservatrici. Egli si rivolse allora alla Francia borghese, con questa nobile esortazione: « Voi avete paura della rivoluzione; voi temete che il suo trionfo sia quello della barbarie. Usate dunque cieli' ultima arma che vi resta per scongiurare il peri– colo. La religione ha perduto il suo impero sulle masse, 1 V. Sodolismo n. \'lii, 10 giugno.

RkJQdWJsaXNoZXIy