Il Socialismo - Anno I - n. 8 - 10 giugno 1902

122 IL SOCIALISMO LIBRI ED OPUSCOLI fanLE DuCLAUX, L' Hygié11e sociale. - Paris, Alcan éd., 1902, p.. ,v-271, in-8°. Fr. 6. L'insigne successore di Pasteur nella direzione del\' Istituto che dal grnnde suo fondatore si intitob, ci off~ in questo libro la vi– t.ione gr:mdios:i dcli' igiene sociale, nelb quale egli port:t tutt:i. la vastità e tulta la modernità della sua mente e dell!l. sua colturn, onde lu chiamato a dirigere anche la • Scuola degli :-tltismdì so– ciali • di Parigi. In questo libro le mafo.ttiesono studiate non per sè stesse, ma cb.l punto di vista della loro ripercussione nelb società e della fa– cilità maggiore o minore che la sÒcictà abbia a prcserv~i da esse e :l combatterle. La scoperta dei bacilli h~ tr:isformato completamente la 'con– cezione ed il sentimento della gente di fronte ai mal:i.ti , come ha lrasform:lto J'3zione della scienza di fronle alle malattie. li malalo cessa.d'essere la res sacra, e,se dev'essi::relrntlato umanamente poichè soffre, e non è respons:l.bile del suo stato, dobbiamo però impedire che i miliardi di germi ch'egli crea e diffonde costituiscano un pc• ricolo imm:tnentc per b. collettività. D'ahronde, di fronte alle ma– lattie la scienza non ha opposto sin qui che della terapeutica: cioè sinorn, salvo per il vaiolo, noi aspettiamo In manifestazione dcli:\ m:i.latti:i.,e soltanto allora la si comlxi.tte. Ora, ·1c malattie che si curano preventivamente con l:l vacci– nazione sono aumentate e aumenteranno ancora. Anche la ternpcu– . tic.'t, diventando più potente ~ più p1ecis.'t, col sopprimere pronta– mente le c.'tuse del contagio comincia ad :tvere qu!llcosa dell'igiene preventiva (siero !'lntidifterico, an.tipestoso, ccc). Ma questo è enonnemente insufficiente,e tale resterà se l'igiene non diventa un:i. org!'lnizzazionc sociale. Invece • 1 nostri osped:'Lli, i nostri dispensari, si può dire tutti i nostri stabilimenti di assi– stenza pubblica procedono dall'idea dell:'LC.'trità. 11 diritto della so– cietà a difendersi dalle malattie, si tradusse al tempo medioevale nel sequestro dei lebbrosi. Assistiti meglio dalla scienza noi pos– siamo allo stesso tempo essere piì1 umani, e meglio S:'Llvaguardare noi stessi... 11 soccorso portato dalla società ali' individuo cessa.di essere un dono della carità per divenire l'esercizio di un dovere, e de"c naturalmente essere pagato d:i. chi, con 13 sicurczz:i. ottenu– tane, ne rjser..te il bcoeficio; cioè dall:i. collettività. Cosl la cura delle malattie deve diventa.Fe un servizio pubblico, quella cura diventerà con ciò la più regolare, la pi1\sicuu ne' suoi effetti, la piì1 economica che si poSS.'tpensare ... Quali sono i mezzi per conferire a. questo nuovo ser:vizio,che s'impone, la.sicurezzn d'azione e la regolarità necess.'lr'.e? Come aumentare la corrisponden:r.a. fra la somma di utilità sociale che se ne ric.werà e le spese che·costerà? Sarà meglio farne una. istituzione dello Stato, o lasciare una. parte di azione, e q~ale p:'Lrtc?, agli :lggruppari1enti corporativi e sociali? (Pag. 2, 3 1 4) ,.. L'A. in tutto il corso del libro, e nc!'lnche nella conclusione, non risolve esplicitamente questo problema ch'egli pone, ma è evi– denti! che tutta la massa del suo pensiero, attr:'Lverso la indecisione clt:'suoi criteri, gravita verso la. soluzione socialista, Il folto stesso che l'A. non risolve la quistione costringe a tenere anche m:i.ggior con·o dei cancelli espressi innanzi, e da. mc testualmente tradotti, cd è ciù1ro che una enorme confusione nascerebbe d:'Lllospezzettare \'or– ga1!ismo dcli' igiene sociale e dal disperderne attr!lvcrso piì1strumenti il funzionamento. Qual parte della grande azione preventiva - se lo domanda anche l'A. senza rispondervi - potrebbe m:'Liessere· affidata ad altri che non fosse quel!' Istituto cui se ne affiderebbe tutto il resto, e che, attraverso le trasformazioni sociali, sarà per assumere !-empre piì1 e sempre meglio la gestione degli interessi colletti\•i? lo dico lo Stato. I.o Stato, dunque, e non quelli che con frase cosl vaga e imprecisa I' A. chiama groupe111mls rorj>o– ratifs et sodaux. È notevole che uel corso del libro, tutte le volte R b otecc1Grr o Bianco che l'A. ha bisogno di parlare di chi deve esercita.re la funzione preservativa., adopera sempre la p3rola co11111mna_uli, collettività, cli cui lo Stato è l!l espressione 1>9litico-sociale m!l evita di precis.'lre che si deve tralt:'Lre dello St:\to. La tattic.'l da opporre al propa!;-lrsi della malattia è diversa !'l seconda che il malato debba st:u-e rinchiuso per effetto di essa, o che possa circolare libcrnmente nella ~società e così disseminare i germi del male attorno a sè. L' A. studi:\ delle ma.buie-tipo: il vaiolo e la jl'bbre tifoidea che costringono a letto, la sifilide e la. tuberrolosi, che inducono dif- fondimento del contagio. " • Tutto il libro è una magnifica esposizione dei differenti modi e del diverso potere di resistenza individu:\lc e sociale, di fronte alle malattie scelte come idonee a mettere maggiormente in rilievo queste differenze. 1.'A. trntt:'Lperò anche del\'a,,dziloslomia, o anemia dei 111i11alori, l'affezione endemica che l'igiene sociale può vi1toriosamcnte com– battere, e dell'akoo/ismo. L'alcoolismo • no!l è una m:i.lattia: è una passione, un:\ p!tssione forse pi\1 funesta della febbre tifoidea e della tubercolosi: l'igiene contro l'alcoolismo rientra dunque nel q1iadro dell'igiene sociale, non solo pcrchè l'alcoolismo intensifica tutte le m:i.lattic fisiche, ma anche perchè è una malatti:i. della volontà di cui le conseguenze sociali sono visibili e terribili (pag. 192-3) ». JI lil}ro è deslin:i.to ad allargare di !lss:i.inei medici la conce– zione del loro officio, e ad elev:ue la funzione di essi medesimi, oltre che ad illuminare noi tutti sul grande influsso che le scoperte de' g:'Lbinetti di patologi:\ h:'Lnno nella vita e nella scienza sociale in quanto :i.nch'essc conducono nccess:uiamente al socialismo. Bruno Franchi. DADABHAI NAOROJI, Poverty a11d un-British rnle i11 Iudin' - Londra,Sonnenschein edit., 1901,p. 675. I.' Autore tratta la questione del\' impoverimento del!' India e dello sgovcmo del p:iese da parte del!' lnghilterra, con una com– petenza rarissima. I~ vero che egli, Indiano, e nppartenente a quella classe d' Indiani che studia, lavora ed :l.SSimil:'L con una portento!-:\ facilit?i tutti i portati ed i vantaggi della civiltà europea, è meglio di chiunque altro in grado di conoscere il pro e il contro della questione. Deputato al P:'Lrlamento Inglese per il quartiere Londinese di Finsbury, egli ebbe agio di portare la questione Jnclia.na dinanzi al popolo e lo fece con tanta insistenza, con tanto acume egh difese la causa dei suoi conn!'lzion:'Lliche, non s:'Lpcndocome meglio :'Lbbat– terlo, S:'Llisburymise in campo una questione di razza e os;tent:mdo, per disprezzo e per dispetto, una cr:tssa ignoranza lo chiamò:_ <i"d negro. Ora questo negro torna alla c.uica; e con tale un fascio di documenti e una messe t:into ricc:t di argomenti che il libro non potrà passare inosservato, e l'uomo si rivela degno di stare a pari dei piì1 valenti cultori di statistica in Europa. Infatti il libro è una miniera preziosa di dati st:'Ltistici,di docu– me1\ti, di fatti tendenti tutti a provare - e ci riescono meraviglio– s:tmente - che il sistema di governo adottato dall'Inghilterra nel- 1' India, è contrario a tutte le consuetudini ed anche agli interes.~i inglesi. Nè bisogna credere che il libro s:a fatto in odio all' Inghil– terra, o che l'A. sia un partigiano della indipendenza dell'India; no; ma egli conSt:i.ta dei fatti dolorosi per il !-110 p:i.ese natale; cl!'lnnosi ali' Inghilterra alla quale riconosce però i benefizi recati ali' India, nel tempo stesso che ne stigmatizza i guai. Infatti la sicurezza degli averi e delle persone, l'abolizione delle terribili consuetudini del sliti 2 e dell'infanticidio, i benefici della. educazione estCS.'la tutti, la riabilitazione dei l'aria, sono progres!ò,i morali dovuti a\l' influenza cd :'Lllapredominanz.'t ingle!-e. 1 lllisr.rin I' g'MlO'IIQ ,um-/11glru 1ull'lmli11. 2 . Il slilì 1m:scriv';=va :,Ila \'edO\':\ di bruci:1rsi ,•iva sul rogo -che a\"c\':1 ar;.o 11corpo del marolo.

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