Il Socialismo - Anno I - n. 7 - 25 maggio 1902

b IL SOCIALISMO 107 menticato questo dovere primordiale d'ogni socialista cosciente si è arri,·ati a questo: a Parigi, il \'iviani, il Rouanet, Charles Gras hanno dimenticato total– mente di affiggere il Programma di ;rours, quel programma socialista, che pure, come abbiamo \'Cduto nella corrispondenza antecedente, era di un socialis1no abbastanza pallido! Al ballottaggio, poi, ru molto peggio: una vera follia parve impadronirsi cli alcuni, e per ottenere il suffragio degli elettori piccoli-borghesi, i quali al primo scrutinio avevano votato per elci radicali, taluni candidati socia– listi ministeriali furono capaci dei pili lamente,·oli com– promessi. Si vide un uomo del valore cli \iiviani di– chiarare che accetta,·a il famoso progcllo Cl,amou, col quale i nazionalisti hanno rinnovato il monopolio tiella Compagnia del gaz e che è stato respinto da tutti i socialisti e dai radicali stessi del Consiglio comunale di Parigi. Vi,·iani sperava in tal modo di a,·ere i suffra~i elci piccoli commeroianli che erano stati trascinati ad accendersi d'entusiasmo per un disegno che procurava loro immediatamente - quantunque a detrimento del comune interesse- un notevolcabbni:;samento del prezzo del gaz. Tutto questo, però, non gli ha impedito di essere sconfitto. Un altro candidato, Ba~nol, che è stato eletto, non ha esitato a rinnegare la sua-qualità di cooperatore, e a proclamarsi piccolo commcrcian,te, allo scopo di ottenere i voti dei pi~coli commercianti radicali della circoscrizione. Debbo d'altra parte dire che questi procedimenti deplorevoli non hanno, in generale, servito a nulla. Fra coloro che li hanno impiegati• ce ne sono alcuni che sono stati eletti, ma lo sarebbero stati anche senza q ue– sto: altri sono stati sconfitti, come \"ivia11i, e non hanno certamente guadagnato, agendo in tal modo, un sol \·oto della piccola borghesia. Del resto in queste elezioni c'è stata una specie di giusti=ia delle cose. In fatti molti di quei socialisti che avevano dato alla Camera i ,·oti più contrari ai nostri principi. sono stati battuti: per esempio, Jourdc, r 1 alix, Chassaing. Degli uomini come Narbonne non si erano neppure ripresentati. Lo stesso i\lillcrand, che ha incorso in una così grave responsabilità per le divisioni suscitate nel nostro Partito durante il corso di questi ultimi anni, è stato messo in ballottaggio nelle condizioni più sfa– vorevoli, ed egli,.che cm stato eletto senza concorrenti nel 1898, questa \'Oha è stato eletto solo al ballottag– gio, con 300 voti di maggioranza su circa I L,ooo vo– tanti. . .. Dal punto di ,·ista democratico il risultato delle ele– zioni del 27 aprile e cieli' 1 1 maggio è buono. La coa– lizione nazionalista. nonostante lo sforzo formidabile fatto, è stata sbaragliata. · Essa ha ottenuto·qualche successo nelle regioni rea– zionarie e agricole dell'Ovest, nelle quali, d'altra pane, le sue vittorie sono state guadagnate su dei « repub– blicani» della razz.. 1. melinista, altrettanto reazionari, in fondo, quanto i nazionalisti stessi. I nazionaliSti hanno inoltre fatto gran rumore delle loro vittorie di Parigi e dcli' Est. « l\oi abbiamo » dichiara Jules Lemaitre, « la capitale e la frontiera. >> E' questa una maniera di fare delle immagini destinate n colpire l'intelligenza degli ingenui; ma in realtà quanto dice il signor Le– maitre è falso. A Parigi i nazionalisti hanno riportato un certo nu– mero di succes~i nei quartieri della grande e della media borghesia del centro e dell'Ovest, dove già avevano avuto la maggioranza nelle elezioni municipali del 1900; ma cli ricambio essi sono schiacciati nei quartieri operai della periferia dove, cln anni, erano stati eletti dei de– magoghi c/Ja11vi11isti come Paulin ~lery, Giron, Paul Bernard, Alphonse Humbcrt e Goussot. Tutti questi e G uomini sono stati sconfitti da dei candidati socialisti o radicali. i\'el totale i voti repubblicani nel dipartimento della Senna (Parigi e dintorni) ammontano a 335,000, dei quali 190,000 socialisti e 145,000 radicali; e i voti nazionalisti ammontano a 317,000; sono 18,000 voti di maggioranza che ha il Partito repubblicano. Grazie ai \·antaggi che loro assicura la divisione dei colleg-i elet– torali per circoscrizioni, i nazionalisti hanno 26 deputati contro 24 avversari : ma ciò non rappresenta che una vittoria apparente e artificiale, come si è visto. Quanto alla « frontier,1 » {si capisce che è la fron– tiera confinante con la Germania), se i nazionalisti vi hanno ottenuto qualche successo è stato in quelle re– gioni che, come la ?\leuse, sono rimpinzite di rltt111-:.1i- 11isme: ma questo sfruttamento del sentimento patriot– tico a fini reazionarii comincia a non essere più pos– sibile neanche lù: il dipartimento dell'Alta Saòne, ben ,·icino alla « frontiera », era rappresentato da tre depu– tati nazionalisti su quattro, €:d ora ha mandato n1tli e quattro radicali: anche il Belforte il deputato uscente, nazionalista clericale, è stato battuto da. un radicale: e cosi in tutte le Ardenne. Dunque la demagogia nazionalista non è« padrona» nè della «capitale», nè della« frontiera»; e d'altronde, g.uardando ali' insieme della Francia, la sua sconfitta è evidente. .. .. Guardiamo ora i risultati dei socialisti. I socialisti ministeriali avevan dichiarato che il loro miracoloso « nuovo metodo» avrebbe portato a noi in– numerevoli masse di gente: secondo loro, il Socialismo che eia tanti elettori ignoranti era considerato, prima che i\lillerand fosse ministro, come una spaventevole cosa, sarebbe invece loro apparso come una dottrina ideale dal giorno che un socialista (o sedicente tale) entrò a far parte del Governo. Bisogna fare i conti il giorno dopo le elezioni. E allora si vede che la banca– rotta del ministerialismo è completa. L'aumento così dei voti come dei deputati socialisti è ben tenue, e là dove si è verificato, è impossibile attribuirlo alla pre– tesa « benefica influenza» della partecipazione di ~lil– lerand al Governo. I voti socialisti del 1898 erano stati circa 750,000, ed. ora sono stati circa 830,000, e gli aumenti più forti si sono verificati in quelle regioni, come• l'lsèrc (da 12,861 a 21,818 voti), la Saòne-et-Loire {da 2,065 a 22,539), la Loira (da 19,357 a 32,434), nelle quali i socialisti sono tutti nettamente avversari del mi– nisterialismo. Il numero dei deputati socialisti eletti è cli 44, o di .i6, se \·ogliamo contarçi Paschal Grousset, che, in realtà. non è stato eletto come socialista, e ì\lillernnd, tutta l'opera del quale, da tre anni a questa parte, lo colloca ben lontano da noi. Di questi deputati, q sono ciel « Gruppo socialista rivoluzionario», ·30 (o 32) del « Gruppo parlamentare socialista ». I:. \·ero però che fra questi ultimi sono contati De Pressensé ed al– cuni altri nuovi eletti, che sono assolutamente contrari i al ministerialismo. La cifra degli eletti non corrisponde certamente alla forza reale deJ Partito, in quei dipartimenti dove ven– nero fatte delle alleanze più o meno strette con i partiti democratici borghesi. Per esempio il dipartimento del nord, dove i socialisti hanno ottenuto 80,587 voti, non ha dato che due deputati, mentre le Bocche del Rodano (!\ 1 larsiglia e dintorni) ne hanno mandati 4, raccogliendo soltanto43,868 voti socialisti; la Costa c1·oro, con 11 1 600 e il Varo con 19 1 5..ig voti hanno eletto ciascuno due socialisti, e la Saòne-et-Loire, con 22 1 539 1 non ne ha dato neanche uno. Dal punto di ,·ista delle tendenze il « Parti socia– tiste français », in maggioranza ministeriale, ma che ha

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