Il Socialismo - Anno I - n. 5 - 25 aprile 1902

IL SOCIALISMO che la violenza e la guerra sono state sostituite dalla I giustizia e dalla pace, vi sono pur sempre altn pregiu– dizi, dei quali noi soffriamo, e che dobbiamo combat– tere.» . .. Vi saranno due grandi epoche nella storia della umanità. L'epoca delle guerre internazionali e del re– gime militare sarà la prima. Noi ci siamo ancora. l\la noi lotteremo. Noi faremo cadere la guerra da quel piedistallo di sangue su cui la hanno issata qua– ranta secoli di servitù. Forse questo giorno io non lo vedrò, ma lo ve– dranno i figli elci miei figli, e la grande speranza della mia vita è che i miei sforzi varranno ad avvicinare quel momento, fosse pure di non più che di qualche minuto. . . . La caratteristica degli spiriti volgari è che essi non possono concepire le cose in un modo dh·erso dal loro stato attuale, da cui hanno colpiti gli occhi e gli orecchi. La debole intelligenza di questa povera gente non le permette di rappresentarsi un mondo differente eia quello di oggi. Essi non si figurano una società dove fioriscono la schiavitù e la tortura, perchè la schiavitù e la tor– ura sono scomparse. Essi profittano del telefono, della totografia, delle ferrovie, e della teoria dei microbi, e e non se ne maravigliano punto. L'evoluzione prodi– giosamente rapida delle scoperte e degli usi sfugge alla loro apprensione. Essi agiscono e pensano come se l'universo che sta loro intorno, dormisse immobile nella medesima attitudine eterna. Non comprendono le tra– sformazioni del passato, nè le ammettono nel presente. Ogni progresso sembra loro impossibile, ed ogni can– giamento chimerico. E allora prendono delle pose da pensatori, ccl espettorano degli assiomi tanto profondi quanto lo è la loro filosofia: la guerra ci fu in ogni tempo, e ci sarà sempre. Questo ragionamento è cosi inconfutabile come lo furono un tempo quelli simili che si facevano: gli schiavi ci sono sempre stati, e ci saranno sempre; in tutti i tempi si è navigato con le vele, e con le vele si na– vigherà sempre; in tutti i tempi si sono fatti sacrifici agli idoli, e sempre se ne faranno; da che mondo è mondo si è decimati dal vaiolo, e il vaiolo sempre de• cimerà la gente. E i poveri dia,·oli che ascoltano questi assiomi vi trovano un ragionamento, la cui semplicità li incanta. Essi sono raggianti di comprenderli cosi bene, e li ri– petono con una convinzione mirifica. Perbacco! Non è forse vero che la guerra c'è sempre stata?! Dunque ci sarà sempre! Ecco la grande, la magistrale confutazione delle no– stre idee! Non si può negare che sia alla portata di tutte le menti ! Perchè non dovremmo anche noi adoperare un ra• gionamento altrettanto semplice? E sarebbe quello di dire ai fautori della guerra: Ebbene.I Vada per la guerra, 111a condizione cl1evoi andiate, voi medesimi e voi soli, a ballervi, sen::a mandarci gli aLlri. Eliminando le donne, i bambini, i vecchi, gli storpi e i malati, dovrebbero essere gli uomini validi, dai 20 ai 40 anni, a deliberare int0rno all'opportunità di una guerra. E quelli che non volesserò battersi dovrebbero non aver voce in capitolo: permesso l'eccitamento alla guerra, ma soltanto a quelli che sieno per affrontarne i pericoli. I furbi· che si cacciano nei servizi annessi, nelle ambulanze o nelle intendenze, nei servizi postali, o nei trasporti, o nelle manutenzioni, nelle commissioni di governo o di amministrazione, tutti questi personaggi dall'alta prudenza non dovrebbero avere altro diritto che quello di tacere. I soli autorizzati a votare per la guerra dovrebbero essere i soldati, i veri soldati, quelli che es1>0ngono la loro pelle, quelli che qualche giorno dopo potrebbero a\"ere i piedi congelati nella neve, il cranio fracassato eia un obice, il ,·entre sfondato da una palla, gli intestini decomposti dal tifo . E nessuno avrebbe più il comodo di darsi delle arie p:ltriottiche alle spalle dei po,·eri giovani che !-i mandano, molto lontano, al macello. Charles Richet Profcuorc di fisiologia ali' Uni\·crsità di P:irigi. Socialisti e Pacifici. Se vi sono al mondo due movimenti connessi sono proprio il socialismo e la propaganda per la pace. Tut• tavia, strana cosa, non solo essi camminano per strade diverse, ma non sono neppur mai solidali, e mai si prestano un sufficiente appoggio reciproco. I due movimenti hanno il medesimo scopo: la so1r pressione della miseria delle classi diseredate. i\la esgi seguono vie differenti per arrivare alla soluzione di qucgto problema. I socialisti credono che la miseria \"enga solamente dal fatto che i prodotti del lavoro non sono equamente ripartiti fra i lavoratori. E questo è un profondo errore. 1 La miseria non è unicamente la con• seguenza di una cattiva ripartizione, ma nasce sopra/• /11/10 della insufficienza della produzione di ciò che è necessario per nutrirsi, vestirsi e alloggiare conve– nientemente. Per esempio, tutta la carne che la Repubblica Ar– gentina può esportare ammonta a 780 milioni di chi• logrammi. Ora, i Francesi soli, per mangiare una porzione sufficiente di carne, avrebbero bisogno cli tre miliardi di chilogrammi all'anno. Conseguentemente alla penuria della carne, 25 milioni cli uomini, in Francia, su una popolazione di 39 milioni, mangiano una così piccola quantità cli carne, che può essere considerata come niente. E lo stesso avviene di tutte le altre cose necessarie alla vita, e in tutti i paesi. Perchè tutti gli uomini possano avere tuno quanto è loro necessario, bisogna almeno decuplicare la produzione attuale. Ora, perchè la terra produce così poco? Perchè essa è incoltivata nella pH1 gran parte della sua superficie. I..' America ciel Nord e del Sud, una buona metà ciel– i' Africa, l'Australia e certe isole della Sonda sono qua~i tutt'oggi delle sterminate solitudini. li suolo della Re• pubblica Argentina, per non dire che di questa, non dà certamente la centesima parte delle risorse che 1>0· trebbe dare, se fosse messo intieramente a cultura. E perchè la terra resta incoltivata? Ciò avviene a causa delle guerre, della inimicizia fra le nazioni e del difetto di sicurezza per gli individui, che è la conse• guenza cli questa inimicizia. Un Europeo che si arrischia nel Sudan corre mille pericoli di essere ucciso. Senza andare cosi lontano, in nessun paese che pur si chiami civile lo straniero ha i medesimi diritti del cittadino. Così i Chinesi non possono fissar dimora nell'Australia e negli Stati Uniti. Spesso lo straniero è messo al bando, o nella_ sua persona (espulsione violenta), o ne' suoi prodotti (diritti proibitivi cli dogana). A causa di questi ostacoli, milioni di ettari di terreno restano incolti, rie• chezze innumerevoli rimangono senz'essere sfruttate, e gli uomini non avendo una somma sufficiente nè cli lavoro nè di prodotti, soffrono la miseria e la fame. Che cosa bisogna fare per mettere un termine a questo stato di cose disastroso? Bisogna rispettare scru• polosamente i diritti altrui. Bisogna comprendere che la terra appartiene, senza distinzioni di nazionalità, di razza nè di religione, a tutti coloro che la sanno far fruttare. Bisogna praticare la ospitalità internazionale in 1 Vedi not:i in fine.

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