La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 39 - 1 novembre 1925

160 della produzione, ma non sempre le stagioni sono Ub'll.almente felici e il consumo viene alterato dal commercio con altre provincie. Il Bandini insomma, accennava con chiarezza la dottrina della offerta e della domanda: e vedeva .altresì che l'offerta o la dom.and., fuori del mercato possono influire sul prezzo corrente in un determinato 1ncrcato. Libertà cli esportazione. L'autore viene .alla conseguenza che l',,. vere i granai pieni quando lo spaccio è impedito, è un danno, perchè avvilito i I prezzo non si ripigliano le spese, e la rol tura dei terreni viene .abbandonala; e conclude alla « necessità che ha la Maremma della libertà delle tratte indispensabile, vale a dire di un:, legge perpetua che .assicuri la f.acol tà a' Marcmman i di poter vendere i loro grani, i Jor.> bestiami e qualuncf11e frutto di quelJ.a cam• pagna a' forestieri n. Con esempi storici conforta la sua dottrina e dice .arclit.amente: cc II volere aggr.avarii lo stomaco di quell'alimento che d sopravanza, negando di permutarlo con altra cosa che ei bisogni, è un volere affiggere noi me• desimi, perchè l'altro stenti di fame"· E poi: ,e E però siccome viene minacciato di eterna punizione, come prevaricatore delle leggi della Provvidenza, quello del superfluo es• sendo troppo tenace alle miserie degli infelici non soccorre liberalmente; così non puO mai esser felice quella provincia che lasci marcire oziosamente le vettovaglie che le so~ pravanzano, e piuttosto che sovvenire con esse .anche con profitto proprio all'altrui ne• cessità, lasci avvilire ciò che è destinato per alimento dell'uomo fino .a pascerne, come fra noi più volte è accaduto, i giumenti; e deve ragionevolmente temere che la Provvidenza stessa, vendicandosi di sì gran torto, presto von riduca gli uomini a dovere .avvilirsi all.i ghiande, all'erbe, ai pascoli dei giumenti ». II nostro autore combattè il pregiudizio che colpiva d'infamia i mercanti di grano, osserv,indo che quando il grano sopravanza, quel traffico è onesto, utile e lodevole. Il che pur troppo ci troviamo a dover ripetere ancora! E citava gli olandesi di eni diceva: ,:.e Questi non provano mai la carestia, perchè mostrano di non temerla, e dalle loro pro• vincie, che non producono che l'ottava p.art~ del grano che vi si consuma, v'è facoltà cli str.arne quanto si vuole senza che possa te• mersi che motivo nè necessità alcuna possa fare giammai alterare questa hnona legge, dalla quale riconoscono la loro abbondanza continua. Per- questo vi concorrono somme immense di grano, i mere.a.tanti tutti ne fanno un continuo traffico, ve lo portano, ve lo depositano, perchè sanno che avranno sempre la libertà d'estrarlo ». Lo scopo del B.aldini era quello di rieer: e.are i rimedi ai mali della Maremma, mali ehe .abbiamo brevemente accennati e che egli descrive a fondo. Ma siccome cercando quei rimedi l'alta sua mente lo condusse a osser• v.are i benefici ehe sarebbero derivati dalla libertà economica, e siccome questo forma la sua massima gloria, ho voluto indugiarmi su quella parte che ba un'importanza gene• rale piuttosto che sulla parte, per così dire, transitoria del libro. CARLO FoNTANELLI. Sallustio Antonio Bandini ,di Siena (1677-1760), ru uno dei primi difensori della libertà economica. La migliore risposta Signor Direttore, La Rivoluzione Liberale non deve morire. Le mando con la presente cento lire come mio contributo. Cordiali saluti. Suo G. T. Milano, 30 oltobre 1925. PIERO GOBETTI - Editore Torino . Via XX Settembre, 60 IMMINENTE: PIERO GOBETTI Risorgimento senza eroi Nuovo saggio - Ai prenotatori L. 10 So:MMARIO- Introduzione .. Parte Prima: L'eresia del Risorgimento. • Parte Seconda: Lo stai.o laico nel Piemonte del '700. I. Il conte Radicati. Il. La politica dei concordati. ID. Controenciclopedia preventiva. IV. Il caso Giannone. V. Il fallimento dei moderati. VI. Difesa della libertà. VII. L'e• cooomia del Settecento. • Parte Terza: Il Romanticismo politico. I. Il fallimento della Rivoluzione francese in Italia. Il. Romanticismo letterario. III. Preparazione romantica del '21. IV. Santarosa .. Parte Quarta: La Reazione. I. Solaro della Margherita. Il. Inconsistenza delle opposizioni. III. Le classi dirigenti del '48. - Parte Quinta: L'eredità di Cavour. DELLO STESSO AUTORE: MATTEOTTI bibll Biografia - L. 2,50 18 LA RlVOLUZIONE LIBERALE LA SITUAZIONE BALCANICA Se noi risaliamo il corso ridi.a storia VP· dwmo che tutto il problema 1,alraniro nasce dal fallimento cli un doppio lent.ativo uniWrio. Quello dei turchi dal sud, quello dei tedeschi di Austria dal nord. Dal tramonto deUa Aignoria turca, ].aijciant,! un'eredità di miseria, e rlal fallim,·nto del tentativo di tot.aie org.anjzi...azjonc austriar...a, si ebbe il profondo risvcl-(lio nazionale dei ,ari popoli dcli.a rcgiorie balcaniro-cl.anu• hiana, d1e da secoli parevano addormPntali sotto la uniforme indifferenza lurca o sotto In perfetta macchina burocratica austri,aea, pnr apportatrice di civiltà. Essi si ri,all,ae. c1avaoo .ali.a tradizione degli Stati del medio• evo, effimere costruzioni o tcnlativi interrotti <l.all.a invasione otton1ana. E il movimento si profilava - prima della guerra - impelooso, irrequieto e jncapace ,li organizzare le nuove organizzazioni statali, nei Balcani - represso ancora, in.a irrefrenabile, nella monarchia asburgica. Dalla bandiera che i • popoli oppressi » levavano \lOOlro l'Austria veniva alle grandi Potenzr. dell'Intesa come una luce e un soffio di idealità. Le reazioni conducono alle situazioni eslrenrn e dove prima si stendevano due unici imperiora si organizzano tanti nuovi St.ati. La creazione dello Stato ceco e di quello jugoslavo è stato forse il più luminoso risultato della grande guerra, così sanguinosa nel suo svolgimento e così cupa nelle sue conclusioni. Ma nel groviglio delle popolazioni, seppure tutte ben conscie di ae stesse, non si videro mai un più clamoroso fallimento e più palesi violazioni del principio di nazionalità, pm mentre lo si .asseriva base necessaria alle nuove organizzazioni statali. Il wilsonismo che, se attendeva la pacifi. c.1zione dei popoli dalla buona volontà degli uomini, aveva pur intravisto la necessità di attenuare nell'Europa balcanico-danubiana i dissidi scaturenti da una impossibile netta divisione per linee di nazionalità, eon una forma di solidarietà inter• o super-statale, è stato poco più ehe un nobile sogno. Le passioni nazionaliste divampano in tutta l'Europa centrale. Tutti questi nuovi Stati, tesi nello sforzo di assicurare ,a aè stessi una possibilità di valida vita, fondati sul nredominio di un 'unica nazione, si ri• fiuta.no ad ogni accomodamento e ad ogni reciproca comprensione. I nuovi confini, tracciati più o meno ad arbitrio, fanno degli Stati vi:?eitori tante piccole intolleranti Austrie. Ed è una intolleranza ehe può addolorare ma che si comprende. Bisogna addentrarsi nella psicologia di questi popoli. Inermi per secoli di fronte alle grandi organizzazioni statali che si contendevano il primato eu• ropeo, questi popoli hann-0 troppe volte vi• sto da vicino il pericolo ,dell'annullamento della propri.a individualità nazionale, per• chè ora la conquistata indipendenza non difondano eon tutti i mezzi, .anche i più pe• ricolosi. Singolare è il destino loro nella storia d'Europa. Fuori delle grandi linee della storia, inutili a chi guardi solo l'abbraccio delle grandi nazioni; eppure fieri, tenaci, sempre presenti, insopprimibili. La loro lin• gua non è studiata da nessun straniero, per molti di essi solo da pochi anni si è affer• mata fuori della indifferenziazione del dia• letto, eppure anche come di.aletto è stata con tanto maggiore tenacia conservata nel profondo dell'anima popolare. D.a queste oscure oasi viene di tanto in tanto una luce. Uno di essi .alle volte si affaccia vigoroso alla storia, per un decennio, poi pare ritorni nell'oscurità, in cui però non cessa di agire il travaglio interiore. Si pensi agli UD• gheresi contro i turchi, ai serbi agitatQri di libertà tra i popoli slavi del sud. Si guardi all'Ungheria. Equiparatisi solo da poco ai tedeschi nell.a duplice monarchia, ebbero certo gli ungheresi non piccola. p_arte nell 'irrigidimenlo di questa in una pos1z10ne reazionaria e snazionalizzatrice; sconfitti, p-<1ssati attraverso rivoluzioni e incursioni predatrici, diminuito e tagliato il loro ter• ritorio in un modo atroce, non hanno perso r.t la volontà nè la fierezza nazionale. Nella mancanza di forze proletarie (la rivolU2ione J1 Bela Kun l'ha denunciata in modo irrefutabile), nell.a divisione aspra delle classi sociali - da un lato il contadino, che pare .avere appena superato le forme medioevali, dall'altro una aristocrazia, che si è comple• tsmente staccat.a, ed è erede di una civiltà che già era grande due seeoli fa -_in questo russidio si capisce come la monarchia appaia, pur nella sua essenza reazionaria, emblema della unità e della difesa della razza. Chi sale d.a Pest .a Buda, al Palazzo Reale, sente, nelle cose stesse, questo dissidio, da cui pare debba uscire una necessità di violenza dominatrice. Si lascia una eittà balcanica e si sale ad una afferma• zione di civiltà orgogliosa. Se prima si po• teva aver pensato .alla inutilità di tutte que• ste razze mescolate e senza pace, Che a noi paiono 'razze inferiori, ora non si rimpiange la dominazione turca ehe tutto aveva li• velJafo ,. '-IOmmt'·r,;<J.La f~~perata volonta di individu.aliz,.arsi r, di affermare in ogni rnaniera la propria v0Jt1nta dj eair,tenza che, se non C vana iJJw:1ion<·, al viaggiatore ri rivela quasi rwJ pac&aggj,1 rstesr;o che si apr, ... sullo j 1-moi o,·rhi, Ewon~igHa dai tentati.-i f,ett<Jlosi P dalle superfici.alita sdegnose. Ma siamo in una via senza uscita. L 'or• gc.glio unglwrese pensa ai castelli di Tran• silvani.a perduti, l'"""" agli alti Tatra, a Pre• sburgo, la chi.ara r·ittà a/Tacciantesi ijUl Danubio; ma perche il rumeno appena liberato da una doppia oppressi<Jne, perché il ceco pieno della fierezza di cl,i " appena sorto ~ libertà, devono rinunciare ancbc al pur minimo paese dove c,'è anche un solo fratello di nazion<> e di lingua? Troppo luogo è gia stato - grida l'anima popolare - il ser• val(gio della stirpe. Il problema di nazionalità oi impone cosi ali.a vita di tutti gli Stati, nè appare una via cli rjsoluzione. Guardiamo i tedeschi. Dici a.elle milioni di tedeschi, almeno, vivono neH'Europa Centrale al di fuori dei confini germanici; e di essi quasi quattordici milioni in territori confinanti con la Germapia e non meno di otto milioni in Stati (tutti, eccetto Austria e Svizzera) che negano loro, come tedeschi, le più elementari condizioni di vita: il problema delle minoranze tedesche ,i pone, anche se in inegual misura (e lo si tenta risolvere con la snazionalizzazione e L:t v;olenza nazionalistiaa), in Polonia, Cecoslovucchia, J ugos1avia, Ungheria, Rurnania, ecc., ccc. E questo è solo uno dei vari problemi di nazionalità. Se la Polonia espelle i tedeschi optanti (e non optanti) ·in forma giuridica, ma brutale, tutta l'Europa balcanica è stata percorsa da un uguale feroce movimento di popolazioni. Se i turchi hanno caeeiato i greci dall'Anatolia, i greci cacciano i bulgari dalla Tracia. Le leggi .agrarie, capovolgendo le situazioni, servono ai propositi nazionalistici dei governi, mentre la questione sociale {contadina) rimane senza soluzione. Come nell'Ungheria l'aristocrazia agraria h~ suscitato sulle rovine della patria il ter• rore bianco che oggi, consolidato, tenta nascondere la violenza legale sotto l'aspetto della democrazia, così in Rumeni.a l'equivoco Ji una riforma agraria ha riconfermato il potere dei boiari, cui è ancora dovuto l'omaggio feudale. In Cecoslovacchia, il più solido ed ;1 più organico e il più capace fra gli Stati successori,· partiti che si dicono socialisti, rmfoco1ano, invece di appianarlo, il dissidio l!a tedeschi e cecki, il più pericoloso per la consistenza sociale, mentre sotto l'apparenza di una difesa nazionale non è che il conso• lidarsi di una esigua classe dirigente a scapito della stessa propri.a nazione. In tutti i Baie.ani e negli Stati danubiani, salvo il nord tedesco e l'industriale Boemia, è una enorme questione meridionale che si propone, aggravata dalla divisione degli Stati e dai dissidi nazionali, residui del fallimento unitario e dell'insufficienza delle ideologie. MARIO LAMBEIITI. PIERO GOBETTI - Editore Torino . Via XX Settembre, 60 Nuova Biblioteca Universale IMMINENTI: Incominceremo in novembre una grande collezione di letteratura europea contemporanea. In que51,:i campo non è più tempo di tentativi e di sforzi parziali. La cultura italiana deve essere fatta CO• sciente in modo crit,ico e orgariico delle nuove tendenze europee di arte e di pensiero. Intorno al Baretti e alla Rivoluzione Liberale devono rw;coglie"i tutte le serie esperienze 11.onprovinciali dei noitTi g,c,vani. A questo stesso criterio di serietà e dj eur?peismo sono ispirato le no~tre edizioni. CESARINO GIARDINI Antologia dei poeti catalani 1870 • 1925 Ai prenotatori L. 12. C. Giardini oltre a tracciare la storia del risveglio catalano 11a tradotto in versi con intelligenza ed ispirazione l epiù belle poesie di quaranta poeti. Di ogni poeta sono date le notizie bibliografiche e un cenno critico con rigore scientifico. Tutto iL libro è un modello di buon gusto e di modernità le1teraria. ELIO GIANTURCO Antologia dei poeti tedeschi 1870 • 1925 Ai prenolfttori L. 10 Elio Gianturco offre in questo libro un esame mania e traduce in ver~i una trentina di poeti quasi tutti sconosciuti in Italia. Questa trnduzione impec• cabile servirà ad accostare per la prima volta iJ lettore italiano a poetj come George, Rilke, ecc. È perci-0 assolutamente neces.ario che riHJ26 - ..\nno V. Rivoluzione liberale lmpegnamo '1n d'ora i nostri amici e ab1.,c,nati alla ranipa[(na di abbonamenti per il 1?26. Rivoluzione Liberale diede il ,egri.o del rinnrn amento della nostra critica politica nel J!/22. Avvr,rsari e dissenzienti ru;onoscono che è la piu seri.a e originale ri,;ista politu:a del dopo guerra. Intorno al nmtro mm,imento si sono venuti r·rea.n.dosempre più numerosi consen,i e ,p,,r-ialmente negli ultimi due anni i11iziatiw, anfJloghe alla no,tra, rivi,te di critica e di battaglir1,, i no,tri amici avevano fatto wrgere a Milano, a Roma, a Napoli. Tutti que,ti tentatii;i purtroppo ,ono stati immaturamr,;n,tr- troncati da ,;ondizioni oggettive difficili. Ri voi U2ione Liberale è ri,na,ta qua,i sola, anzi (a parte Critica Sociale, Critica politica e Cooscientia, che si propo;1-gon? più ,pecialmentc scopi di cultura e_d, r~ sione nell'ambito di speciali partiti politici o movimenti religwsi) la sola ri,,ista di formazione e di vita politica di aperta op po,izione, indip<Sndente dai pllrtiti. E perciò è assolutamente neces,a:rio che rimaniamo al nostro posto. Rivoluzione Liberale in quattro an:ni non ha soltanto dato un ese-mpw di fermezza po• litica: ha raccolto i migliori scrittori e ha dato documenti precisi di trattazione di tutti i nostri problemi politici e storici più urgenti. I 160 numeri della rivista finora usciti ,ono un documento unico di consultazione per la storia contemporanea. Dalle riviste europee più importanti, dalla Revne de Paris alla Wissen und Leben, alla Nova Europa, questa funzione culturale di Rivoluzione Liberale è stata messa in rilievo da autorevoli scrittori internazionali. Non abbiamo dunque promesse da fare per i! futuro: i lettori san.no che continueremo nella no,tra funzione di a-,;an.guardia della presente lotta jJOlitica e che continueremo a offrire alle nuove generazioni un.a raccol':" degna di studi politici. Per questa sua doppia funzione la Rivoluzione Liberale ha saputo acquistare la sua autorità e il suo posto nella opinwne pubblica. Continueremo le rubrì,;he iniziate: Politici d'oggi, Vita meridionale, Vita intern~o~ale, Risorgimento. Inizieremo pre,to un'inchl-CSta internazionale sul socialismo. Continueremo ad avere gli scrittori più autorevoli e i gio• vani più originali. Ma è i.n.dispensabile che quest'ann-0 gli abbonati di Rivoluzione Liberale siano raddoppiati. fii essuno deve negarci la sua o pera di propaganda. Del resto, con le speciali facil.itazio11i date per l'acquisto dei libri nostri, l' abbo,iamento sarà interamente rimborsato. Chi rinnoverà l'abbonamento prima del 1° dicembre 1925 riceverà in dono il volumetto di P. Gobetti: MATTEO fTI, del quale abbiam fatto per \'occasiona una nuova tiratura (7° migliaio). Chi ci trova due nuovi abbonati riceverà LA PACE di F. Nilli o IL FASCISMO di C. Avarna di Gualtieri. Ogni abbonato ordinario ha diritto fino al 31 dicembra 1926 allo sconto del 10 010 sul!e novità politiche di edizione Gobetti. Ogni abbcnato sostenitore (lire 100) ha airitto sino al 31 dicembre 1926 allo sconto del 20 010 su tutte le edizioni Gabelli. Preghiamo tutti gli amici di mandarci indi• rizzi di probabili abbonati a cui spedi remo in esame il giornale. PIERO GOBETTI Editore Tori110 . Via XX Settembre. 60 NOVITÀ -~- C. CAGNA La rivincita dell'amore Romo.n210- L. 12 Alpinisti ciabattoni Lire 8. I Provinciali Romanzo - L. 1% Edizioni definitive riTednte dall'Autore Cia&cun.volume si spedisce franco di porto con.iro vaglia. Chi acquista i tre volumi li avrà per sole LIRE TRENTA. Affrettare l'ordinazione prima che l'edizione originale sia esaurita . Pubblicando le opere complete di À. G. Cagna che trent'anni fa venne salutalo dalla critica una• nime, da De Amicis, Abba, P. Lioy, ecc., come il Balzac italiano e che ingiustamente è stato ora di. m.enticato, sappiamo di offrire al pubblico un'opera capace di affascinare i lettori più semplici come i più raffinati; e sismo si~nri di rivendica.re un11. delle aostre solide ;lorie letterarie. "L'ECO DELLA STAMPA,, il ben noto ufficio di ritagli da giornali e riviste fondato nel 1901, ha sede esclusivam,mt.e in Milano (12), Cor10 Porto Nuova, 24. PIERO GOBETTI Direttore responsabile. Tipoi=rnfia Carlo Acca.me - Torino

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