La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 36 - 11 ottobre 1925

[43 Ai piedi del Demiurgo. :"le! suo ani.mo Cavour sostituì Mazzini. li rcmantico disilluso eh<- credeva impossibile 1m 'insurrezione di popolo e che la sol.a fatta dal popolo i tal iauo derideva, [>er importanza ut.:.itario-rivoluzionaria preferendo, ai moti dd 1848 (coi qu.,li « jJ gran pairÌarca della de1nocrazia » aveva esauriia la sua missiun,· di agitatore) i. plebisciti del 1859, le anncsaim1i e le discussioni parlamentari della Cam-er.a subalpina; il giornalista che non ignorava jn qual misura ali.a diplomazia europea ,i dovesse l"w1ilà italiana, an1ava c:rP-derc piì, a Cavour ed a lord Palmerston che non al 'l pallido filosofo del Verbo di Dio incarnato nel 1'opolo »; giustamente pensando e ripetendo che: « l'Unità italiana è il porLato dell'azione illuminala d'uno sLatista e diplomatico ùi r.azza, felicemente combinata eogli interessi della politica internazionale di cui ■ 'era valso per dar <}Orpoa quell'esprcssion~ geografica che era l'Italia prima del 1859 ». Se Jo scetri'COe lo storie.o cr.auo in grado di apprezzare l'azione demiurgica del conte ò~ Cavour, ciò si doveva pure in gran parte a1 pensameoli d.el darwiniauo fatalista che la storia aveva mecc.anizzata e spogliata di.' ogni <'aratterc volontarisla. Per il resto il deo1iurgo politico, .il di cui campo d'azione trovava nella vita politica cosi crisLallizzata dal novello (aLalismo che gli dava la possibilità di manovrarla quale un niosaico od tHUl scacchier.a, era un'ulteriore incarnazione dell 'Etoe caro al pam.- pliletaire individualista dei primi tempi. Qui giunto nulla aveva cons,crvato di 1·0rnanlico: la su.a sto1:ica oggeuività era oranJ.:i.Ìuna specie di cinismo cl1e 11011ad altro credeva che alla potenza rivoluzionatrice della guerra, ed all'a,ione riformatrice della diplom.azia. • ll profeta. della. Guerra Ez,ropea. È op pori uno ricordare c!1r la guerra europea f11 rlal, Pelrucce1li vaticinata in una forte paf_(llllls~ritta .a favore della Triplice Alleanza che allora allor.a conchiudeasi e contro gh irredentisti di quei te1npi che tale alleanza uoa avrebbero voluta; a Bis1narck p~·eferendo Gambeua, dalla cui allean,,a sper.avan d"ottenere la (<redenzione>) delle tridentine provincie rimasw clopo il 1866 alJ' ..\ustria. Le non nascoste siinpatie per la Genuania e per Bismarck, e l'odio nudrito per la Francia << nostra eterna nemica )>, vanno, noi 'pensiamo,. innestate sul romantico-darwiniano tronco della teoria delle razze, nei riguardi delle quali•, già 1-0 abbiamo visto, il PetrucOOlliera convinto della nostra consanguineità coi tedeschi per la comune 'origine indo-germanica; quanto era convinto che i Franchi, essendo stati, traverso l'azione politica dei re carlovingi, e più recentemente, dei soldati di Oudinot e di Lamoricière, i cosLanti amici di. quello Stato nemico di origine cananeosemitica che è la Chiesa, siano }ler ciò stesso, i nostri naturali nemici. Quest'opinione è ser.;iza dubbio eccessiv~t anche se non è da escludere che l'amico dell'an.ti-francese Pisacane e l'avversario del muratti•ano Saliceti (che nel '57 voleva regalarl' alla Francia le regioni meridionali, rendendo indilazionabile l'infelice spedizione di1 Sapri) uon avesse, oltre i naturaÙ ri,sentimenti contro le proprie giovaa:i>li simpatie di insorto e di giacobino, le sue buone n1gioni. • Tal. gallilca fobia non è del rnsto che un episodio, coqie lo è il suo anticle~c~lismo _;n (unzione entrambi della sua Òarwm1ana teoria delle razze, che rimane la sostanza viva del. suo pensiero pessimista. La visione epifanica. Era in certo niodo una visione epifanica - dall'alto - ·quella che al suo animo si presentava, e nella contemplazione dii essa iJ Petruccelli, iìna!mente rappacificato colla storia e coll'Italia, sembrò quetarsii; assumendo la calma serena del fedele dalla Grazia estasiato e rapito. Ccu tale visione negli occhi, già vecchio m-1 ~orpo e pure trasfigurato nell'anima, contento morì; segretamente aspirando di poter in un'ulteriore vita qualsiasi rinascere nella patria della sua donna e delle sue predilezioni: la felice Albione. ' MMANDO CAVALCJ. G. B. PARA.VIA & C. Editori - Librai - Tipografi TORINO. MIUNO -FlflENZ[ -ROMA· NAPOLI• PALERMO G. G. ROUSSEAU LE CONFESSIONI Pagine scelte, con introduzione, note e riassunto dei passi omessi, a cura di G. L. Arrighi Traduzione di E. Aroca Un volume L. 12. ·r.'\ !UVOL\jZlONE LHlERALE I PROBLEMI DEL SIONISf!.10 5f'"condo una rcrenti8jji/lla statistir.:i del demoirofo herli11c'ie Lcrinski la popolazione f'bra1cà t,par&a nel mondr, raggi1;:1g1•rrhi,c J., cifra di 14.830.832 intlivi- <lui, <li ('Ili 9.232.;ji(, twJl:.i «ofo r~uropa. l)j QU(:Mi, rclntivamrntc porl1i -.onc, qu1•lli dw abjtano rt;utop:.i occidentale: 2B6.000 in Gn1n HrPtag11.i, JS0.000 iu f-rancia, 56.0ùu in ltulia, e- via dir•·nUo. La J>OJ)Ola~ zionc djvcnta piu htta 1na11 1,rnw> ('hf'" ~j proced<" vcn,o 1'.,st: vi· ne ',Olio :.t75.000 ln f;errnania, J(J0.000 nella pic,•ola Au'!tria, 351L l32 in C:rccoii:Jo"acch.i,a. 173.310 in Ungheria. L'Europa Orientai,· in(inr è quella d11· wcti:cnta le colonie ebraiche JHÙ numcroi-:e: romena ,;on 834.344 inJividui, polacc.i c()n 2.829.456, urraina con L.772.479, ruso,a con 2.626.667. È da (JU(:1;lc ,·olonie che si sono stoccati, 11cr la maggior parte, j 3.600.000 israeliti che popolano gli Stati Uniti d'America, e sono queble stesse colonie che dauno oggi il maggior contingente all'immigrazione in Palestina. Teodoro Hcrzl, autore <lei lihro l~o Stato Giudaico (1896), che primo iniziò il movimento, e il Congrc!:160di Basilea che ne votò il programma (1897) tratta l'ispirazione e la forza precibamcntc dall'ondata Ui antisemitismo scotcnata6i in Francia sul finire del ~ecolo scorso in occasione <lell' « aITairc Dreyfus >-'• Ma se in Frnnciu l'anlisemilismo fu l'esplosione di un momento, nell'oriente d'Europa i pogrom furono una crudele realtà rìno u quesli ultimi anoi, e se or.:, le persecuzioni fi1:ichc come sistema sono ce&sate anche laggiù, agli Ehrci è fatta tuttavia una intollerabile condizione di inferiorità. In Romania essi non sono ancor oggi considerati cittadini, i11 Unghnia e Polonia t,ono esclu~i dalle carich~ ~tatali e vige b norm~ del « :rnmerus clausus >, per l'accesso degli jsraelìti all"Universit."1; nella Macedoni.a greca con l'affluire dei pr,Jfughi d'Asia Minore i: sorto l'mllisemitismo, che ha Ji mira sopratutto la fiorente colonia ebraica di Salonicco. Taccio i singoli mostruosi episodii, and1e recentissimi, che si potrebbero ci1are a riprova del trattamento fallo agJi Ebrei in alcuni Stati dell'Europa Centrale e Orientale. Sicchè, mentre· nell'Occidente gli Ebrei !ii sono in gran parte aosimilati con i popoli in mezzo ai quali convivono, e molli di essi hanno non solo abbandonata la religione, ma perduta pure la co:-scienza di nazionalità ed anc'he di razza, gli Ebrej orientali si i;ono éonlinuati a consider;tre minvranze nazionali alla stregua delle altre minoranze numerose !n quelle regioni, e<l hanno ci:mservato una lingua loro proprin, JI gidish. in cui predominano g1i elementi te<lesch:i. La re3lizzazìone sionista è dunque anzitutto un trionfo del principio dj nazionalità, una riaffermazione solerine di questo principio, per cui ogni nazione ha diritto :1d avere un suo focolare. Il capo di questo movimento, l' « Organizz8zione Sionista Mondiale», è dal 1917 il dott. Chaim Weiz• mnnn, già professore di chimica all'Università di Manchester, nativo della Polonia ma da tempo naturalizzato cittadino britannico. Quest'anno è venuto per breve, tempo a Bellagio, a riposarsi delle fati~he della testè chiusasi annata 5685 del Calendario Ebraico, ed ha voluto passare tre giorni anche a Milano, nella ricorrenza del Kipur, la grande festa isr3elita del Perdono. In tale occasione ha \entllo pure· un'a conferenza ai Sionisti milanesi ed ha dato, il giorno appresso, un ricevimento ai giornalisti. Chi lo ba sentito non può non averne ricevuto l'i,mpressione di trovarsi veramente davanti ad una persona di levatura singolare. Egli imposta con pre• cisione e chiarezza j grandi probemi del suo polie• drico mo,-imento, che mostra possedere a fondo, e ne par1a freddamente, in una forma pacat:J e in uno stile piano, senz'ombra di verbosità. Ogni t:mto ha degli spunti felici, un'ironia fine e signorile che conquista. Di carattere a\ltQritario, m.il sopportò il fuoco di fila di critiche di cui fu fatto segno al recente Congresso di Vienna dell'Organizzazione, talchi: si dimise e fu poi rieletto; e dalle sue parole ancora adesso traspare il dit=petto per i conti che gli furon fatti rendere. gl.i accebi nazjonali~ti. Finahnentl! jl Mizrachi che raggrupva rirca un 'JUarto deJJe forze sioniste, cuitituisce l'elemento religioi.o r.oiJitanle. Aggiungo che jJ Jt> giugno ha iniziato le pubblicazioni a Tel Aviv. la caratterj!.Sti,·:'..lcitla eLn.tica fondata nel 1908, un 'Juotidiano oper.iio jn lingua ebraica, iJ Do.uar, l'l1P.- ti inlerf>~~a P<s5e11zialmt:nteal mr,viwentf> 'Jperaio 1: profr.it~ionaJe, oltre r-he a (Jue1Io politiro, <li PaJ,.~tin.a, ~iria, Egi1to, Ar:ihfo e poe1<j limilro(_j, Jn fon<l,J, mi hJJi~ga il ,nio inMrloculore, queJfo clie vige rwllti l-'Qlec.tina coloniuav., <lagJj El>rej ~ 11rcAi.'apoco un regime ,.,,riali~ta. L"immigrante che giunge in P:de.,tinu non avrd,bc certum~nte i mezzi per uc(1uistari• i lf!rrcni, L•rniUcarli, <liR8(JdarJi, provvederli degJi !,lrumenti n•!l''!lslHlri; ~ <Juesto pen.,a J10rganizzazirrne Sionisl.i. La terr:.i p~rù resta di proprietà deJL'Or;;ani:r,zozione, 3e anrbe tutto iJ frutto ne va ol ,·oltivatore: qu<;11tivi ha una ,:orta di enfiteusi 1,erpetuu, che noo può .ili!•'lare, e che fii tcasrn,!tte al figlio o ad ahr,, f':nd,; solo nel caso che queriti la lavori. 1 1·olc,ni a loro volta &i dunJscono poi in cooperative ed anch•~ in vere e proprie cornunita. GJi operai defle industrie 11ono per lo più organizzati in maturità. sindacati, ciò che è segno della loro Ma per la complP.r.sa attività che l'Organizzazione devç svolgere, occorrono somme immense. Essa spende un milione di sterline :dl'anno, ma neppur queste sono sufficienti. La terra, anche per l'atbandono ;n cui è stata lasciata durante secoli di domin.i:zione turca, è poco fertile, e l'Organjzzazionc. dopo essersi accaparrata i terreni più fccon1.Ji, de, e acquistare ora anche quelli peggiori. l\1a ciò, espone Weizmann, dà luogo al sorgere delìa speculazione privata, che si è sviluppata con estrema rapidità, tanto che oggi gli acquisti fatti da privati a scopo speculativo sono circa il doppio di quelli fatti dall'Organizzazione; conseguentemente i prezzi hanno subito un rialz'o enorme {il terreno costa ormai in Palestina quello che può costare .1: Milano o in .:.lt!'a grande città), ahro serio ni-tacolo all'a1ti·1iti1 delr Organizzazione. Alla mia richie.!.ita ~e le colonie siano 3Ufre r.ispoude in senso affermativo, cont:-ariamente a quauto si dice da più parli. Le prime C"Olonie, anteguerra, qucile dei Rothschild ad esempio, rispondevano a criteri i soltanto filantropici; ma oggi esse sono state organizzate con criterii rigidamente industriali, e debbono rendere. Comunque i danori IJOn saranno m.1i sufficienti per soddisfare quelli che dall'oriente europeo vogliono ,i- -Versarsi in Palestjna. Per ogni domanda che si ac• celta, ha detto Weizmann, se ne rifiutano veoticinque, il che vuol dire che, se vi fosse la possibilità' di insta:Harli tutti, 75.000 immigranti invece di 3000 entrerebbero mensilmente in Palestina. E se 75.000 Ebrei chiedono ogni mese di recarsi nella loro nuova patria, quale miglior conferma della necessità del focolare ebraico, tanto più fino a quando i principii della collaborazione internazionale saranno così poco praticati, da permettersi ad una Nazione prospera e relativamente spopolata come l'America di chiudere 1a porta in faccia ad ogni immigrazione? Nell'immediato dopoguerra l'afflusso mensile ·n Palestina era di soli 400 individui. Oggi gli Ebrei maltrattati in Romania, gli Ehrei di Russia economicamente rovinati dalla Rh·oluzione, quelli di Polonia, privati per effetto dei mutamenti politici so• pravvenuti in quelle regi'Oiti, dei loro sbocchi orientali, fanno ressa dinanzi alla via di P!llestina. Questo eccessivo intensificarsi dell'irmui~r~zionc 1rn aperto per il problema sion'ist!l u.aa nuova fase; e i Sionisti (i tesserati del movimento sono circa un milione, al quale si aggiunge la forte corrente dei simpati.::ianti), impotenti ad accollarsi essi soli un tale carico, hanno chiamalo a sè tutto il popolo ebreo, che, in generale, ha· risposto all'appello, conscio èhe ormai nel tenlativo palestiniano è in giuoco l'amor proprio e l'avvenire no.o dei Sionisti soltanto, ma di Israele. To ho nvuto la Cormna, in ']Uesla soa terza venuto. • in Italia, cli potermi jntrattencr.~ con lui. Weizmann, che conosce selle lingue: ingl,ise, francese, tedesco, russo, polacco, ebraico e girldi::,h, mi parla in francese, lentamente. È un uon:o di pochissime parole, pregio tanto più notevole ni nostri giorni, .in cui imperano la logorrea e il dem:1gogismo. Era con lui il ConsigJiere Delegato della Federazione Sionistica lt:1liana, avv. Giusep]lO Ottolenghi, il quale mi è stato In tali condizioni, il recente Congresso di Vieoo:! ha deliberato, sn proposta di Wcizmann, che altOrganizzazioue Sionistica, riconosciuta, 3 termini dello Statuto del Mandato, come lewish Àgency incaricata <li tutelare gl'interessi ebraici nel National llome, fosse sostituito in tale funzione un Parlamentino misto di 75 Sionisti e 75 non Sionisti, con alla testa il Presidente dcll'Orgnnizzazione. I Sionisti reste• ranno tun:.,,via all'avanguardia; e ad essi spetterà pur sempre l'onere e l'onore maggio1·e dell'intrapresa. largo di informazioni. Che co:rn siu l'Organizzazione lo aveva detto alla co:1.ferenza. <(Noi J,l.Onsiamo ancora uno St.Jto, ma abbiamo tutti i guai di uno Stato. Abbiamo le classi c la l~tta di classe, abbiamo il budget ... o meglio, non lo abbiamo. Siamo •uno Stato ambulante ». Poichè l'accenno alla lotta di classe mi ha interessato, gli chiedo :mzitutto notizie in !lrgomento. Sissignore, v'è anche la lotta di classe. Poichè vi sono ben· quattro parliti. socialisti o socialisteggianti nell'Organizzazione: il Poalé Ziori. e lo Zeiré Zion, i cui iscritti aderiscono parte a!la 11 e parte alla III lnternar;ionale, e due più moderati, l'Hapoel Hq;air e l'Hi.- tachudt_ Anche l'evoluzione religiosa dell'Ebraismo presenta notevole interesse. L'israelita è generalmente religioso, e il Sionismo, movimento esclusivamente politico che considera gli Ebrei in quanto Nazione, professa b massima deferenza per questo sentimento. Nel s~o seno i religiosi militanti si possono valuta.re, come ahhiam detto_, a circa un quarto; e fuori Ji esso pochi sono sli elementi strettamente ortoèossi e rifuggenti dalla politica, che fanno capo alla Agudath lsrael. Frattanto iu Palestina si va:ino facendo strada correnti a.ntirahbiniche, èhe osteggiano non ]a sostanza ma le formalità della religione. Uu libro questo che oggi è più citato ehe letto, sebbene sia tanto utile per uno studio del Rousseau, . studio necessario ad intendere noi stessi e il grande cumbiffmento avvenuto nel pensiero umnno uell'ultim~ secolo. Furono scelte le pagine d1e più parvero atte ed illustrare le persone e l'opera del fil1,sofo ginevrino, e dei passi omessi si fece un fedele e c.hiaro riassunto. Altro elemento da considerare è qudlo deUa qualità dell'immigrazione. L'Ebreo non è di natura con• u:idino, lo ha riconosciuto anche ,veizmann, e per contro in Palestina si tratl~ precisamente di lavorare la terra; ma Weizm:mn confida nella tenacia dei suoi connazionali. Seuonchè, mentre iu principio gl'im• migranti erano soprntullo coloni agricoli, ora è andata sviluppandosi anche l'immigrazione dei ceti medi, piccoli capitalisti che vanno ad impiantarvi delle indnstrie portando seco un capitale di 500-1000 sterline. Opportune note rendono il liLro facile a tutti. i,a:rare Je tond1zioni per uno ivilupp<.i indW!ltri.a!c. L '(Jrg::irrizzazione d·altr.:i parte ritiene ebe H loro 11forzo debba e3S~f' tecondato nell'intere&Se del fw~ turo ~enesRerP del p1•eae: ('O!;Ì per esempio i;i è cercato di dotare la Palec;tina di eneT(la elettriu eci. e~iste un pr9getto per la completa eJettrificazione delta regione. Tali attenzioni u53te all'inda.,;tri,., hannfJ allarmato g.li agricoltori, timoro;,i. di essere ,i:ommr~r~i• ed e,;m -:coppi.are ~ana lotU fra camp.agna '!. ritta, che ebbe vivaci ripercuBsioni ,:;JJ"uhirrH.tCoD• g.ce~-,oSioni;t:.,, 1,er determinare le dfr~uive rhe deLL,,no pre:::ijedere a1l'impiego dei fondi. SulJo f•, ilar,pr> imfo3tdaJi.: si sofferma pure il rapP,>rlt.> redatte, dali"Alt'> f~<.,rnmis~iario per la PaJe&tina Sir Hr.rbl!rt '":ilrm. :1::I alLJtto di lasl"iare la e.a.dea. Da qtw~ti ap{Jrewliam,> f•he Td A .. iv, il JJLJ,~,rgr, el,rairo di Giaffa dai 2t1()(J :.il>itant.i dd 1918 ,. saHtr.1 ll:d oltre 30JJ(J0, ,-J Jia tutte le ,·aratteristil"he di un.a citl~ m,,derna. Si 1.:.alr.,,l:.,1v,d'altra parte a 150 Je Jmp-rei.e indw;1riali &orte in Paleiitina d<.ivo la guerra, con un capitale Wtale <li 1.200.000 Jjre egiziane, di eui 1.100.000 ebraico. :,i tratta però ;empr1- di picco!, indu.,tri,~ J>en·hh, d1,eto. Jo Pale:1ti11a non è pa~1::: dj grande inJu-.tria. Ma ritorniamo aJrintervi&ta. In un primo tempo era affiujto in Pal~tina anche un note'\'"1JJe nurnern di i,postati che c.peravano di tr•"Jvan-i la Tena Pro• me0sa, e che avrebbero oostitui.to on elemento di di-.,,rdine; uta per fortuna essi •<.in'J hento:11.0 . ,e,omp.ir.,i. Infine occorre aver pre-cnte J:., necezzità di armonizza.re fra di Joro genti che provengono ~fa terre diven,e e che por~no nellà r,atria e<.,mone o.si, tendenze e caratteristiche particolari asiimilate durante secoli dj permanenza in terra straniera: e non parlo deiìa baheJe delle lingue. fra le quali I" ebf'aie.o va afferman<l->si sempre più. Ci; poi iJ prr,b!ema dei rapporti con gJi Arabi, a proposito del qu:,le premetto qualche cenno illu- &t,atho. f.,"o.,tilità fra !e due p9poiazior.i Ti.,alt: all'epoca del dominio turco. •qu.:J:ndo gJi Ebrei si adoperavano per ottenere dalla benevolen~ della Porta u.n regime di Chartered, e !i presenta\ ano agli Ara.ti - ci;, che fu gJa•1e errore - <·ome amici dei Turchi, di ouei Turchi che delle genti arabe ostacolzvano la ri'!;sci-ta naziona:e, culturale ed economica. Dopo I::. guerra la creazione del Focolare Ebrajco_ dando alla minoranz.: ebrea un'ingerenza notevole negli affari della Palestina e prepara:ndo anzi !"a.ssorbjmento della regione c!a parte cli um popolazjo!!e iLDmigr.:na. urtò \i,:,lentemen?e i1 sc:1.timeoto di !ndipendenZ3 degli Arahi, che si schierarono contro il mandato e per ben tre volte rifiutarono di partecipare alla vita legislativa della regione, per non collaborare in 2lcun modo all'inviso regime. Più ;.·olte ri pM<l~~erc anche coofHtti sanguinosi. Anche su questo punto mi piace conoscere il pensiero del Gpo del Popolo Ebreo. Weizman..i è partigiano cii una eonvivenZ3 pacifica dei doe popoli cugini, com 'egli giustamente li chiama, e a quei Sionisti che chiedono la conquista. armata della Palestina risponde che bisogna conquistarla sì, ma col lavoro. cc In ogni caso, fossimo anche maggioranza - egli dice - gli .Arabi anebbero sempre eguali diritti, poichè non abbiamo nessuna velleità di. egemonia o. E senza do.lbio doV!'ebh'esser eos~ in baae a quegli stessi principii che rendono leP,tti.me le rivendicazioni del Sionisi;no, ed anzi a ma1gior ragione perche erano oggimai gli Arabi che popolavano il paese. Chiedo se la recente sostituzione dell"ehreo sionista Samuel col cristiano maresciallo Plumer al governo della Palestina da parte della Potenza manda· taria abbia u.n significato. Weizmann è d~aYYiso che essa non indichi affatto un mutamento della politica britanni~ nei confronti del Sionismo. M!t se C65a - io penso - volesse es:,ere una maggior garanria di imparzialità per gli Arabi, se essa avesEe lo scopo di ravvicinare? col tramite di un elemento neutrale. gli Art1bi agli El'..rei ed .al mandato, essa ~ da sa.Intarsi con compiacimento. Attualmente - mi si dice - r ostilità fra i chi.e popoli si sarebbe d'altra parte notevolmente attenuata, e gli Arabi non si opporrebbero più :ill_'im· migraziont:. Essi de] re.:;to non mancano òi risentirne vantaggio quando si spossessano gli effendi (latifondisti) che esercitava-no tuttora sui loro dipendenti u.n potere feudale, o quando si bonificano i lcrreni e si mette in valore il paese, o quando, con lo stabilirvisi di masse lavoratrici più evolute ed 3\rvezu nd un più elevalo tenore di vita! anche i più igno• ranti contadini arabi avvertono necessità nuov-e. Ho chiesto infine a Weizmann quale i:,arà ~r es:;t::re l"avvenirc della Palestina. Egli si è tnoetrato molto riservato, non volendo fare il profeta. per-c.bè, come ha a\!~to occasione di ripetere più volte in questi giorni con quelb sna simpatica punterelfa d'ironia, in Palestina c'è sempre stata molta con• còrrenza fra i profeti. Comunque, il mandato britannico ha la durata di venticinque anni, e alfa Potenza mandataria l!lpetta essenzialmente il compito di tutelar~ l'ordine e attenuare gli urti frn le dne popolazioni, al fine di permettere il pa.cifico stabilirvisi del Focolare Iscae• lita. Nel frattempo si spera di poter far entrare io Palestina tutta la gente che questa regione potrà contenere, due milioni circa. Poi si vedrà. ~on è escluso, :id esempio, che una sorta di federazione fru le diverse comunità, sul tipo di quella svizzera, possa essere la for'3la. di un Governo di domani. Noi, che al Sionismo siamo necessariamente estra• nei~ salutiamo nel n10 avvento l'emancipazione di un nuo, o popolo, salutiamo la redenzione di 1m proletariato che si va operando. A patto che quest.a emancipazione non si raggiunga 3 prezzo della Ji. bertà di un altro popolo, e con l'::rngurio anr;i chd i due proletariati cugin'i ascendano insieme la suad.1 "L'ECO DELLA STAMPA,, il ben noto ufficio di ritagli da giornali e rh·iste fond::i.tOnel 1901, ba sede esclusit.1amente io Milano (12) Corso Porta. NnoTa,, 24. Ma iJ partito più forte è quello dei Sionisti geocraU (Allgemeinc Zionisten), che conta circa la metà: degli organizzati e si mantiene fedele nl programma di Basilea, rifiuta:1dosi di prender etichette speciali. È ii partito medio. Con esso quasi si confondono i Vecchi Sionisti politici, che si ispirano diretl.tmente aHo Herzl. All'e:.;lrerna deslra ~tanno i revisionisti, pochissimi mn compatti e decisi, giovani per lo più con alla test.a Jabotin:;ki, considerato l'eroe nazionale, che comandò le Legioni Giudaiche in PaJestina durante h c;aerra. Essi proclamano lo necessità della politica fol'te contro gli Arabi e si mostrano ::ilquanto ostili anche all'In,hilterra: sono insomma de• Questi, naturalmente, chiedono che l'Organizza.• zioue si occupi anche di loro e destini parte dei capitali che spende annualmente in Palestin.1 :1. prt:• della redenzione. A,;roì'ao &sso. PIERO GOBE'l'TI D!.rettor< "'•P<H.u>ubtle 'f'!pogrnfui Culo Aceame - Tol'i.no

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