La Rivoluzione Liberale - anno IV - n. 5 - 1 febbraio 1925

LA RIVOLUZIONE LIBERALE La proporzionale nel mezzogiorno Quando P. S. Nitti, lasciandosi convinrere dalla propaganda socialista e popolare, annunziò di voler presentare un progetto di legge per applica.re in Italia il sistema della rappresentanza. proporzionale, molti uomini del giolittismo pr·e- ~lissero la 1·oviua della nostra 2\azioue, e 111t;lti nomini dell' anti-giolittismo vaticinarono invece la sua entrata trionfale ncl comodo porto della modernità. Gli uni guardavano soltanto il pericolo, cui andavano inco11tro le loro f01tune persona.li, gli altri invece, scambiavano le loro aspirazioni cli conqui,ita per alta espres.sione di elevatezza politica; ma, in sOStanza, il sisteina del trasformismo uon era 1neno1nameute minacciato dalle reciprod1e contese, ed aspettava 1ipetute confe1·- •me attraverso i più svariati congegni elettorali. Chilluque abbia lume di ragione e sappia ricostruire un periodo di vita, per. lo meno con la fa11tasia, può ripensa1·e i ragiouameJ1ti cli quell'ora sol che inveiia gli odierni commenti al dton10 del Collegio uninominale, dalla cui applicazione taluni aspettano conseguenze taumaturgiche, altri couseguenze 1;vohv.io11arie. Come gli uomilll d~l r9r9 dimentic::avano la guerrà e l'esaltazione bolscevica in atto, il sig. Mussolini dimentica oggi la guerra, il bolscevismo ed il fascismo, credendo di _lX)terspegnere la crisi politica del paese nella maire stagnante et croupissante del Collegio uninominale. Ed è perciò che mentre altri scrittori difeudec ranno su questa Rivista la Pn)porzionale e nella sua opera di giustizia distributiva e oelÌa sua alta funzione di manometro delle correnti politiche 11.azionali 1 o crederaw10 scorgere la s~ S'll J.J.eriorità nella funzione che le si attribuiS<:e di°"'eccitame11to meccanico alla formazione dei g;.andi partiti, io credo assai più utile 1;fare a larghi tratti la storia del funzionamento dell'istituto nel Mezzogiorno 1 perchè ne appaiano chiari,_ e privi di SOpr•astrutture rettoriche, i limiti, oltre i quali si ripresentano immutate ed irun111tabili le caratteristiche fondamentali della nostra vita politica. 1919: ELEZIONI A ClllCOSCRIZIONE PROVINCIALE La legge Nitti, volendo temperare le forti preoccupazioni dei d'eputati meridionali, timorosi' di affrontare battaglie polij:iche fuori dalla cerchia del collegio infeudato, stabiU che le .circoscrizioni non potessero avere meno di dieci deputati, e per il primo esperimeuto concesse, quasi in contd riparazioni, che le province con almeno cinque deputati potessero essere -elevaJe a dignità di circoscrizione.· Ne derivò che in tutto l'ex Regno delle dÙe ,Sicilie su 24 proviRCe ben 23 usufruirono della benevola disposizione transit.oria e divennero capoluogo di circoscrizione. Soltanto le dne pro- \'ince. di Beneven.to e Campobasso furono fuse in un solo Collegio. Il primo esperimento elettorale nel Mezzogiorno fu perciò caratterizzato dal fatto che le ci·rcoscrizioni erano tutte a base provinciale. Questa circostanza rappresentò, in mancanza di partiti organizzati e di chiarificate correnti di opinione pu6blica, il primo criterio di arroc=ento. In qualche provincia furono i deputati uscenti, che nel timor panico dell'assalto di nuovi concorrenti, pens-arono di coalizzarsi in lista UlÙca1 munita del tabellionato dell'ufficialità. •Altrove, invece furono i deputati e gli uomini, 1;vali nei Consigli Provinciali, che pensarono di riprodurre attraverso le elezioni politiche, le cara.tt.eristiche contrapposizioni locali. Un po' dappertutttp, poi, uomini nuovi e depu.tati uscenti, -poco sicuri delle ·•loro forze, te~ mendo la compognia degli assi, giÌloca:rono al quoziente 1 contornandosi di figure mediocri cui to1sero i voti mandamentali in cà.mhio dell'onore· di un posto nella lista. Infine ovunque scesero in ciunpo i combattenti, o presentando candidati propri, scelti tra i più audaci nel gioco dell'arrembraggi.o trasformistico, o àccodandosi specialmente ai cosi detti partiti . democratici in inconscia funzione di puntellamento dell' ancie'l'flrégim,e. Senza soluzioni di continuità, perciò, la lotta trasformistica 1nirò a riprodursi entro la mutata fonna e gli elettod votarono l'una o l'altra lista sol perchè conteneva il nome dell'eletto del loro cuore. Anzi la di&pos.izione legislativa, in virtù della quale il voto aggiuntd ad un candidato di altra lista gli valeva come voto di preferenza 1 auto1izzò i più atroci connubii personalistici, che, i-isaptlti, provoca1·ono le più scandalose meraviglie. Cosi- queste deviazioni lungi dal provocare un infrename11:to1 foss' anche meccanico,. del perso11alis.mo,ne svelarono, attraverso nuovi 01izzontii le profonde radici. • Nè un correttivo a tali deviazioni fu portato dall'ingresso nella lotta politica meridionale dei partiti storici, che, pur di a1raffa,re voti, non esitarono ad eleggère le t\èlTe del sud come colonie elettorali, ·valend;osi, 'in buona pa:i-te, di uomini, che1 non avendo seguito persona,Je, speravano trar partito da quella forza mitica che accompagna gli studiati programmi Unitad. La prima appÙcazione della proporzionale perciò, riprodusse integralmente tutti i difetti e tutta l'iufantilità del] 'organizzazione politica meridjpnale, impostando lo sviluppo elettorale intorno all'asse delle p~ccole miserie provinciali. o 1921: ELEZIONI A ClllCOSClllZIONE ItEGIONALE Nel 1921 i fenomeni ~li adattamento trasformistico al. mcccauismo clcttornle si complicarono, per l'applicazione integrale della circoscrizione ulfra-J_)'rovinciale. r1 primo criterio di rC'dzioac alla legge fu cli uatui-a campanilistica, la prima preoccupazione degli eletlori ftL dj riassicurare alla propria Provincia il nurucro di seggi, assegnati con il Collegio uninomimile. Entro questo schema poi si precisarono le reazioni <li carattere circondariale e 1nan<lameutale, ed infine quelle più stretta· mente personali. I mezzi per garantire il raggiu11gi111ento di cosi carattedstici fini furono differenti secondo le diverse circostanze di tempo e di luogo. Cosi qualche provincia, p,reoccupata, oltre ogni limite di ragione, di c\"itarc la perdita di qualche seggio, non pc-rmise ai suoi candidati di entrare nelle combinazioni eletlorali di altre province e preferl ari-occar&i in nna o più liste a carattere strettamente p·rovincia.le. Qualche altra provincia, invece.1 credette conveniente provocare addirittura un'offensiva facendo entrare i suoi candidati un po' dovunciuc nelle liste regionali e speculando sulla compattezza dei voti prcfètenziali da assegnar loro e sulle lotte intestine dei candidati cleUe altre province. Viceversa i singoli interessati si fecero sosteujtori dcli' uno e cieli' altro metodo secondo le loro con,venienze personali, quando non credettero· giovarsi del sistema, già sperimentato nel- ! 'elezione precedente, di giuocare al quoziente con la solita 1istarella 1 dpien.a di ambizioni mandamentali. ' In sostanza il giuOCOpersonalistico venne dilatato ancora verso più ampi orizzonti e gli elettori tennero costantemente fisso lo sguard0 sul nome dcl candidato preferito. Nfutatis mutandis il tI'asformismo si riprodusse. 1924: ELEZIONI RIVOLUZIONARIE Quèsta dilatazione •person;a,lis,tica del trasiormismo venne ben presto troncata dall'avvento· del fusci&mo e dalle elezioni sovversive del 1924, di modo che non è stori=ente possibile accertare fino a qual punto il trasformismo avrebbe potuto ancora resistere al giuoco proporziona.lista. E' perciò impossibile rifare tutta la storia def!'azione sovvl'Ititrice del fascismo nel Mezzogiorno e del modo come furono ivi impostate e condotte le elezioni del 6 aprile 1~24, trattan:dosi d'altra parte di avvenimenti assai noti e recenti. Tutta.via non sarà intttile riassumere per som.nii capi tale azione elettorale fascista per compreu- ·dere gli avvenimenti pòstei-iori. In verità quando la nuova fiera elettorale fu bandita, molti che si sforzava.no di trovare il filo conduttore della politica governativa, ere-· dettero che il fascismo volesse definire e fissa.re le sua posizione nel Sud, .tentati.do di. assorbire il maggior numero di forze possibili senza pregiudiziali di provenienza, _accentuando cosi per il Mezzogiorno la politica che nel resto d' Italia svolgeva nei riguardi di tutti i gruppi cosi detti fiancheggiatari. Ma questo ptoposito, che affiorò sempre nella politica elettorale mussolinian:a, fu ben presto frustrato da.11'incongruenza govemntiva e dall'azione addirittu•ra anarchic.a ..c.he ·esercitò nella scelta dei candidati la famosa Pentarchia. Cosi, mentre fu sollecitata ·l'entrata 'nel listone degli on. Ot!an~o, De Nicola, Fera, Colosimo e De Nava 1 si pretese isolarli dai loro amici, rom~ pendo nel punto più delicato di sutura il sister ma personalistico. Ciò produsse conseguentemente dissensi fortissimi, che accentuaron~ le antipatie ·meridionali per il fascismo e dopo qualche giorno portarono al dissenso più aperto con questi vecchi parlamentari, che o fw·ono costretti a ritirarsi o restarpuo nel listq.ne. come ricordo di un llaufragio senza nome. Fu cosi che i pentarchi rimasti finalmente liberi potettero contentare le velleità di tutti gli avventurieri che si erano insinuati nel movimento e che, impadronitisi delle segreterie provinciali, da w1a parte ri~ttavano le popolazioni con l'aiuto delle autotità locali, e dall'altra •ricat. tavano il Governo. facendosi credere spontanea emanazione delle popolazioni. Co.si naCqJero i listoni meridionali, che 11011 furono nè vera emanazione del partito, che da noi esisteva so,ltanto come aggregato trasformi~ stico intorno al Governo, nè esp:ressione della popolazione che vedeva i suoi uomini più amati battuti senza combattere o da giovani politicanti 1 assolutamente ignoranti dei publici affari, o da vecchie carcasse già sconfitte) sullo stesso campo trasJormistico. In verità il cieco settarismo del partito domi- - na11te, e la necessità di svolgimento della sua azione in fonna g1Jossolanamente Ullitaria, gli fece -ignorare il . grande segreto del giolittismo uelle nostre contrade, riposto nello sforzo di assorbir'e volta per volta tutti gli uomini politici che, per simpatia delle popolazioni O per valore personale, emerge"·:ano. Cosi Giolitti riusciva a dai-e l'imprressione di non coartare la .volontà degli elettori, e tuttavia non aveva difficoltà a fonnarsi amici fedeli interessati ~l mantenilllento del sistema. / • Gli clettori 1 inf.atti, salvo casi eccezionali, venivano lasciati liberi cli votare a loro talento specialmente quando tntti i candidati in lotta si 'i>rolessava.no governativi, e nel deporre la ocbeda, credevano S<.'1Dpredi compiere un atto di sovranità. Il Governo, quincli, lungi dall'intervenire con atti diretti a viola.re il costume regionale, cerca.- va agevola.rio, limitandosi soltanto a combattere i pochi tentali vi diretti a superarlo. Cosl, senza eccessive reazioni, faceva funziona.re le forze po. litiche ciel paese nel modo più naturale. Quando, iuvece 1 ndle liste del 1924 si vidtro inclusi u.nd quantità enorme di nomi nuovi, sco11osduti all'univr-rsale, privi di simpatia, lgn.oranli in ogni campo clcllo scibile e solo audaci nello s-çimiottare le pose dittatoriali del loro capo, e JJ~l giorno delle eleziolU i pochi nuclei di oppositori furono somme-ml da turbe di violenti e di irrcsponsarnli sotto lo sguardo indifferente delle cosl dette autorità, il segrc-to del trasformismo fu svelato agli occhi di vaste categorie di cittadini e cominciò ttno ntrano processo politico, in virtù del quale ncllo stesso momeuto io cui il Governo acquistava un \·ero esercito di comparse, la llk'lggior parte delle popolazioni meridionali non solo si estraniava dal fascismo ma cominciava a passare alle opposi- :doni, specialmente ..a.mendeliana e· fiociali.."Stau.nitaria. D'allora questo ])'roccsso di contraPJ)¼izione tra i rapprese11tanti cd i rawre.sentati, accentuandosi gion10 per giorno, s-i i: avddnat.o verso una vera e prop,1·ia scopertu.ra del regime. Così ~che 11el Mer..zogiorno, soltanto per virtù di contrasto, il fascismo ha potenziato vere for~e riv0lu1Jonade obbligando pllt vaste schiere cl.i cittadini a superare le forme ~i organizzazione personalistiche, per passa.re a postulare in tutta la su.a estensione la vera lotta J)Olitica. COLLEGIO UNINOMINALE TENTATIVO DI RITORNO TRASFORMISTICO Questo notevole svolgimento antifascista medaionale, non frenato nè dalla visita mussolini~na alla Fiera campionaria 1 che si ridusse ad una passeggiata solitaria, nè à.aJla prome550 dei •lavori pubblici (del resto non mantenuta) espediente abusato ormai e divenuto cli sèarsa efficacia, minaccia cli porre in serio pericolo il fascismo,dina.nzi al riaffermarsi della lottà politica nel settentrione d' Italia, percbè nessun G0verno si è trovato dat 186o ad oggi a dover fronteggiare l'azione dei partiti storici avendo il Mezzogiorno e le isole io subbuglio. ""E' naturale, quindi, c-he Mussolini, avvedendq5i oggi per la prima volta dell'errore COlJl- ;Ùesso, (felice errore!), abbia pensato di far maecl_iiiia indietro per 1;prendere nelle sue mani il ~eEcanismo infra.nto del personalismo meridio11ale 1 attraverso un 'elezione a collegio uninominale,, Gbe rappresenti un sistema ìneno sovversivo; e gli assiicwi oltre che i voti dei deputati meridionali anche l'adesione delle popolazioni. Sotto questo profilo, perciò, il ritorno al Col1~gio uninominale costituisce ttn. tentativo di reazione contro il sovvertimen.to prodotto, non dalla proporzionale - già adattata wfficiente- !)lente al clima storico-politico del paese -- ma dalla a~licazione della legge Acerbo. E tale tentativo meriterehbe di essere combattuto aspramente se i tempi e le circostanze fossero tali da farci prevedere l'applicazione della unica legge per opera <li Mussolini e con ci;teri rigidamente giolittiani. • Ma il temperamento dell'uomo, la composizione <lel p,artitÒ, -il Prepotere del ra..~ismo, e la compùeta distruzione dell'autorità provinciale, onoo.i incapace cli enianci parai dai voleri dell;, fazioni locali, per riacquistare PantiC'a funzione giolittiana, ci fanno prevedere che la scopertura del regime nel :ri.riezzogiorno non solo non, sarà sanata, n1a sarà addirittura accen.tùata. La riprova di questa intuizione ci è fo.rnita dall'atteggiamento dei fiancheggiatori che non mostrano nessun piacere per il ritorno· al Collegio uminominale, ma mirano soltanto ad eliminare le cause di sovvertimento, sec:on<lo loro, cQStituite soltanto dal prolungarsi dell; azione fascista. al Governo. - Ed è per questa ragione 1 che se l'odierna situa. zione politica dovesse perpetuarsi, di fronte ad un'altra elezione,· anche peggiore di quella del 6 aprile 19241 p.9-tremmo assistere allo strano spettacolo di un 'astensione dalla lotta elettorale a collegio uninominale proprio di quei politici che più vivamente ne_ hanno invocato il ripri- . stiuo per ragioni personali. • Ecco1 dunque, che, la. manovra mussoliniana, puo: essendo potenzialmente reazionaria 1 rischia di divenire nuovamente dvolu7J-0n-aria. p-er le immancabili interferen7.e del partito dominante, che non può assolutamentè consentire che il Governo riesca a disimpegnarsi dai ·dati storici del fascismo, per adottare una .vera e propria poli- •tica di affrn11camento. CONCLUSIONI Tuttavia, lasciinclo per il momento sulle ginocchi~ di Giove gli avVenimentì futuri, non 1 possiamo· chiudere queste brevi note senza un sahtto cavalleresco alla diffamata ])'roporzionale che, apparsa come una meteofa sul nostro cielo politico, è stata ritenuta responsabile di tutti i vizi e di tutte le deficienze italiane. L'immaturità generale del paese (non soltanto del Mezwgiorno, chè si estende per lo meno fino in Brianza) non ha permesso di difend~ e con. .. o<:rvare tale con,JilÌSta elettorale, ma i tempi .-o cosi grossi che que,,ta perdita uon ci ~J)8.TeJlta. Fip.o a quando il Mezr.ogiorno continuefà arimanere a,;sen(e dalla lotta politio. e uri impo,;,;ibile ad.op<-rare le 3ue forze per rom~e il complesso giuoco de-i partiti storici, tutti i sistemi elettorali saranno buoni a man tenere la dittatura del ::-lord, ed un'eventuale ritorno della proporziona.le non sarà cbe una nuova i~e aggiunta alle precedenti. Jl problema fondamentale della ,ita italiana è bt-n più profondo e J 'ironia del1a storia. si è già servita delle /urzc più disparate per inir,iarne lo .svolgimento. Speriamo che tale svo!gi111ento pr05egua anrora a lungo verso Je sue uJtime conseguenze-, potew-Jando, nna pér urra , tutte le n~tà dfa.- 1.ettiébe del!' unitarismo italiano. Allora soltanto la proporzionale potrà co,tituire una, conquista intangibile della rivoluzione italiana, giunta a matn.razi.one mer~ l'.ap;;,.Jrt<J di tutte le forze ..produttive rlel paese. TRE GIUDIZI 1 pregi principati det/1.1 rn fffRPsr,n/1.11<~/J. 7/r0JXYrzionale JJ@o: 1, etir,dno Le onf.Jrn11!tr:~ contraddizwni e ingiustizie del .1isf Pr1w 1,,1.1uf!Ì01ilario os.sicvrand(j a /11/ti i por/ili uno. rar.tp'resentanza corrisptYrLdente al nu~,,ero dei voti di cui dispon11orio nel j)(JPSP; 2. d,- r11,inuisce lo violenza e LJ1.1sprezzadelle lr.Jt-.'€ elettorali e ridvce iL numero delle a.stn-~siord; 3 J eleva il tenore intelletluate e m/Jrale d Ptla rappresentanza ri.a=ionale; 4i elimina pt>rch~ inutili le coalizioni elettorali tra i partiti r·h.e tropJJevolte sr/1,/J.rrisconion quelle una pvte della loro coerenza e dignità. TOM:\iASO TITIOSI lo sono entrato nella vita politica del mio Cantone in un tempo in cui le passi.ani p1;- litiche sovrneccitate rrdnacciavano la .sir·urezza stessa delle persone e dei beni, in cui il paese si dibalteva nelle convulsioni e .stava per precipitare nell' abisso della guerra civile. Il Presidente del éonsiglio federale Ruch.onnet comprese che lq tranquillità. r ordine e la pace non potevano essere o,sicurate nel Canton Ticino dai battagl:ùmi federali e chiese ai partiti ticinesi una riforma legislativa che disperdesse l'intolleransa e l'esclusivismo e li inducesse a collaborare al bene eomune. Da quest'appello ha avuto origine la rappresentanza proporzionale nei Canton Ticino. Voi ne conoscete i benè(i.ci efteìti. L'ordine e la fl(l,Cereqnano di nuovo trn di noi e il popolo ticinese ha ripreso il suo cam.m:ino nella via ddt:evoluzione PCOnomo.ca e morale. PRESIDENTE :Morn. Gli aniici di Francia mi domandano se noi belgi siamo soddisfatti della ;ap-presentanza proporzionale. lo posso risponder~ loro in modo categorico: Sì, siamo completamente soddisfatti. Tuui i capi dei partiti hanno assicurato il loro seggio alla .Came-ra mentre parecchi di essi ne furono esclusi pe,· vari anni durante zl regime maggioritario. I partiti discutono invece di cercare di distruggersi. Le lotte elettorali han,w uru fisionomia 1neno violenta ed i costumi politici sono migliorati. Or.mai è certo per tutti gli uomini chiaroveggenti che nel Belgio non si toccherà" più ta rappresenlanca proporz'ionalP se non per estenderla, conil)- l·'.darla e perfezionarla. GEORGES LOR.mo Non pos5iamo pubblicare in quesfo numero. per ragioni indipendenti dalla nostra volontà, un vivace articolo suf!a proporzionale di Pietro Nenni. G. B.,PARAVIA & C. Editori • Librai • TipogPaft TUBINO - MILANO - FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALEDII Piccola Biblioteca di Filosofia e Pedagogia DAVID HU:ME Trattadtosll•aNaturUamana Hicmhssull'intEndimEnto umana \ Dall'opera del filosofo inglese, CARLO )l..i.zzAx- 'l'lNI ha sce1to e tradotto i passi priucipafi, premettendo ad essi un'ampia. introduzione storico.. aritica, un sobrio cenno biografico sull'Hume e cenni teorici e stotici su Il p-roblema d~lla cono. scen,za} 1L t-e-nipo e lo spazio, Ii problema deUa ca·usalità, Il probl.ema del 111-0-n.doesterno, I problema deli'Io. Un volume L. 7,50. PIERO Gomm:1 - Direttore.responsabile 0.G.E.ll. • Corso Princip·e Odd_one, 34 - TÒft!No

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