La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 33 - 9 settembre 1924

136 I.A RIVOLUZIONE LIBERAL~ PROBLEMI AI LIBERALI :-;on è la, prima nè sarà l'uJtima Yolta cbe ci sentiremo rjproporre, da. opposte parti, il vecchio dissidio fra socialismo e Iibc1·alismo, intesi come concezioni aut.agonistiche ed inconciliabiH. Già da qualche anno, Balbino \Giuliano opponeva al .Jfondolfo l1impo~sibililà di spogliare il marxismo dell'elemento catastrofico che secondo lu.:i v'era iusit.o, se non a patto cli togliere ogni Yal01~ealla pre,·isione socialista e ridurre quella dottrina ad ttu mero liberalismo, c.ioè all'asserita necessità che in· ogni forma sociale si svi. luppino le, ior,.e che debbono superarla. E<l a lui rispondeva il Mondolfo che il liberalismo cos,ì -inte.<.;oc, ioè come veduta. della stoiia l mi. raute a lt11. orizzonte .sc.mprre aperto e ad un cammino sempre progrediente ,, non poteva che trovami a firu.1codel socialismo, la ctd dottrina - secondo la foi-mulnz.ioue cli M.arx - mira. app-tU1to ad uu acquisto oguor creS{'ente di libertà da parte di tutti, col minimo saoificio d'ognuno. ):on altrimeuti il Bauer, nel suo Wtimo articolo su « Ri,·olu.zione Liberale», parte da u.na imagine del liber'alismo « suscitatore cli eresie _ perciò solo in antitesi con tutto ciò che è opera di dj,·eni1·e defìn.ith·o :., e la coutrappone al socialismo, mirante ad un assetto definitivo della società, e perciò solo clommatico ed illiberale. Sec-ondo cotesti aut01; insomma, il socialismo, se Yuol consei.Tar'e la sua previsione del futuro - in cui è tutta la sua ragion d'esistenza cbme moYimento autonoll1o delle classi lavoratrici deve rinunciare ad assumere una posizione liberale. Esiste un sistema liberale ? Senc-nchè, giunti a questo punto, alcune domande ci si aflaCCiano spontanee : sono davvero antagonistici il sistema liberale ed il sistema socialiste.'\.? ~ e più innanzi : che cosa son essi questi due sistemi? e più su ancora:,. e~stono daYYero questi sistemi cli cu~,fa.,·oleggia il Bauer e mclt'altri con lui? Io ne dubito fortemente. Cominciamo dal sistema liberale. Io non farò qui un 1istoria critica cli tutto il pensiero 'liberale dal stto nascere ad oggi : còmpito inadeguato aile esigenze del presente lavoro. Accetto • quindi senza discussione l 'eillUllciazione che ne fa. il Ba1ìer, db.lla quale si rileva come « il libe·, na.lismc, riconoscendo ogni mito ed affermandone il d-iritto a tentare u1W pro-pria esperienza, si pone fuori cli ciascuno cli essi e rinnega tutte le arménie che ne sono fondamento, anima e forza , , e come 10 Stato liberale debba assistere, dal! 'alto del suo Olimpo, in assolt1ta neutralità, ali.a lotta fr.a le forze contrastanti e al loro avvi- , cendarsi al potere. Ma basta questa formula.. zione per rivelarne 1'assoluta incCY11sistenzapratica.: uno Stato perlettamente liberale, corn'egli lo tratteggia, è un sogno da, utopisti ed io ho troppa stima del Bauer per ritenere ch'egli abbia seriamente creduto alla: possibilità di una cotale realizzazione, allo stesso mcclo. che l'uomo morale del Kant, obbediente alle sole leggi del' l'imperativo categorico, è una visione troppo bella. perchè possa farsi concreta. Il processo storico non si svolge, nè può svolgersi, secondo lLll piano tracciato, il quale incarni i i canoni astratti della fagion ragionru.J-te, chè anzi gli stati d'animo che l'accompagnano sono di lor natura irrazionali. Pretendere che questo p:r'ocesso storico possa a un dato punto svolgersi secondo i detta.mi di un puro liberalismo è mero studio· accademico, in' quanto esso implica in. nanzi tutto il disconoscimento di quella lotta fra le classi, che il Bauer ammette, e che, per il solo fatto che si combatte, ha le sue inderogabili esigenze. Di cui la prima è questa: che la classe al potere. non potrà mai essere liberale e lo Stato non };Xltràmai esse-re il neutro spettatore vag,heggiato dal Bauer. Del resto, la negazione della possibilità d'u.n sistema liberale, la troviam'O anche nel Btuer. Il quale d presenta un liberalismo « fuori/ d'ogni mito 11, « suscitatore d 1et'esie >, « in antitesi con tutto ciò che s'atteggia a definitivo>, e pertanto in conflitto con qualsivoglia sistema. Il sistema è necessariamente un equilibrio di forze, vale a dire un compromesso, mentre il libera-· lismo cosi inteso è l'espressione d'una società in perpetuo moto. Un sistema liberale non può quindi essere che una vera e proprli.a contrad,ictio i11, ad:iecto, amIJlenocllè con tale espressione non s1 voglia intendere il sistema che, in un determinato momento, contempera meglio le aspirazioni autonomistiche dei vari aggruppa.menti sociali (principio di libertà) coli.a necessità della. loro coesistenza (prindpio d'autorità). In questo senso ogni regime è Hberale, perchè in ogni momento del suo divenire la società esprime appunto dal suo seno quell'ordina.mento che meglio risponde alle sue necessità, e rappresenta il miglior equilibrio. Equilibrio instabile però, perchè nuove forze urgono di continuo e di continµo lottano centro l'ordina.mento o il 1:egime, contro il sistema in una paxola che tenta di soffocare le energie n.udve, bisognose d'affermarsi più liberamente. ~ in questo senso ogni sistema è antL liberale: ecco qui la contraddizione dialettica insita nel processo sociale, seguendo la quale noi arri via.mo al marxismo, che incarna appunto que_ sto continuo sforzo di superamento, questo con,. tinuo porsi1 e risolversi di contr.adclizioni. . ' . Il liberali!'ì.mo quiwlj non può essere allf'o c:he t111 metodo, ma anche come tale il liberalismo pw·o è lontaJ10 dalla realtà : esso esige nelle forze contrastanti, w1a mancanza. dj fiducia nelle proprie opinioni per poterle mettere allo stesso livello e trattare alla stessa stregua delle opinioni avversarie: vera contra<ldizione in termini. li liberale puro, riconoscen<lo eguale valore alle opinioni a..,·verse (senza di che non v'ha vero liberalismo), non può che essere uno scettico, mai uomo d 'az.ione; non può mai j_Xlrtecipare esso stesso al contrasto, ma limitarsi a contemplarlo dall'alto con iJ1dHTerenza,apatica, confortalo solo dal pensiero che per la legge infallibile tiella selezione, nella lotta s'affermerà il migliore e la storia prosegt.Lirà il suo can;nnino. CosiCTatto liberalismo si riduce insomma ad essete una ,·iSione estetica del processo sociale e non un.a ùottdna politica atta ad intenderlo e ad accompagnarne gli sviluppi. Esso è un portato dello scetticismo, e 11011 per nulla fu teorico <lei liberalismo quello Stt1art Mili che, in tt1tte le lraYaglia.nti questioni sociali, frai il sì. e il no fu semp1 re di parere contrario. Potrebbe considera.r's.i, a prescindere dalle sue origini sto,;cbe, come un.a simplicizzazione del marxismo, o, se meglio piace, •come 1'espressioue d'una società non peranco giunta a que.lla coscienza di sè che uo! _tro-Yi_amn_eol marx.Jsmo : come tutte le si mpltc1Zzaz10111p, ecca di generalizzazione ed astra. zfone, cioè perde il co11tatto colla realtà ..:-oucreta. Pertanto il liberalismo, se Yuol essere dottrina cli ptatica efficacia., deve diventare strume:u.t:1 d'azione nelle mani cli determinate forze sociali operanti nella storia, le quali però, - per il fatto ·st-esso del krro agirè in determinate ci.-c.:,;• stanze storiche, sotto la spinta di dcternJr;ati bisog11i, entro i limiti di una determinata Costituzione sociale, contro altre determinate fo-T1...e e, per determinati fini ,li conquista e di reaJiz7.@.zione- possono essere liberali solo in quel determinato modo che è consentito dall'ambiente in cui si agitano. Il liberalismo, scendendo dal rampo dell'astratta, formulaocione a quello dell'attuazione concreta, si modifica profondamente. E questo ci spiega perchè lo Spaventa ad esempio, che pur fu teorico del liberalismo, militasse poi nelle file di quella Destra. moderata (leggi con.serva.trice) che è finita, traverso una successione logiCaJdi atteggiamenti, nel liberaJ.ismo di Saland.ra e di San-occhi. Senonchè a un certo punto fu sentito che la funz-ione liberale non, poteva legittimamente spettare che alle cl.assi oppresse, le quali, nello sforzo di elevàzione, sono le sole che possano rivend'ic.are le nega.te libertà ed acquistare una ccscienz,.'l sempre più uni.versale ed eticamente 1superiore. Ed ecco Alfredo Oriani, che contro le transazioni mona~chiche P'roclama la spontaneità delle energie rh·oluzionarie, e il iliritto dell'opera1o a riconquistare la propria personalità, e contro il gretto individualismo materialistico del- ! 'industrialismo, afferma l'individualismo superiore ed aristocratico delle masse che ascendono il faticooo cammino del progresso sociale « sublimand'o l'wnanità nell'individuo )1. Di questa conce,,jone dell 'Oriani ha sentito l'influsso appunto ,. il Nlissiroli, il quale sciive che « liberali sono tt1tti col<:>roche, in un modo:, o nell'altro, assumono posizioni cli opposizione, tutti coloro che negam uno stato di fatto, i critici, i rivoluzionari, gli utopisti, gli insofferenti dei regimi attuali », e che cli conseguenza « oggi la j-umzione libera.le è paSsata, di fatto, ai socialisti n. L,;t previsione socialista E . veniamo al soci:ali&mo. Esiste un sistema socialista? Dovrei ripetere qui j I rilievi che ho fatto più sopra per il liberalismo. Il marxismo - che è appu11.to h dottrina del movimento socialista, cioè del movimento autonomo della clas,se lavoratrice - non è che uno strumento d'interpiretazione e quindi (per la fusione marxistica. fra la conoscenza della società e lo sforzo diretto a trasfo!'lilarla sinteticamente espressa nella frase ~cultoril o: interpretare è cangiare ») una n'Ortna, cioè un metodo d'azione. Ma come metodo, critico per SW}- natura, e per sua nattrra quindi fonte inesauribile di energie rivoluzionarie, esso, del pari che il liberalismo, non può consentire a lasciarsi incapsulare in Ull.O' sche1na, a ,rinsGt·. rarsiin un.a. formula, a :fissarsi come che sia in w, ase_tto definitico e stabile. E dove se ne va allora il colletti vismo? Marx ripone 1?-ellelibere iniziativP. del p,roleta.riato - e del proletruriato solo, senza alleanze, sell7.a tJ.·ansigeuze, e senza compromissioni - nei suoi errori e nelle sue esperienze, la forza creat1ice della società cli domani. E' ancorai una vg_l,tal'attività umana come creatdce ..d. i tutta la stòria. La quale non può essere imprigionata, o racchiusa in nessuna formula, nemmeno in quel~a del collettivismo. Che questo debba essere l'o·rganizz.az:i.O'lle della società cli d01uani, non afferma il marxismo che la società concepisce come il risultato del li• bero sforzo del proletariato. Libero, naturalmente, sempre in rappo•rto alla particolare cir'- costanzialità storica del momento presente, che • de-limita in modo non superabile le forme e i modi di questa attività. Il marxismo ripudia tutte le ideologie che non sono in armonia colle necessità sempre crescenti della prroduzione, e si fa stromento delle energie nuove che di continuo s'afformano c-olln sponk'lndtà <lc:Jleloro creazioni, bisognr;se di <'f<:S('ere e di esp·andc:rsj ln Jibc..--rtà. Es.so i11som11rninterpreta il bisogno degli uo. mini voglic.>Sidi es-;e;rc veramente tali, sc..-nza. dd, senza superuomini, sc.--n:r.t,uatori, sc.--nzap. atroni, se:nz:i. lo St..:ito: tirani tutti e c.:offoc:.1.todri'cne:rg-ie. rI r:<Jlle:tth·i-.mo inteso c'1me .--.pedfica.ta costituzione S<.1('iale t fur,ri dd marxic,;mo. :-;on fu ,Vlar cht <k-finì reazionari tutti j <o:-.trnttori .di progrnmmi per l'avn:nire? Ma - mi si potrebbe chic<lerç allora in che cosa r<msiste- il superamento della società preS(!'ntc, rii c:uj a11<late favdlando? Esso consiste Rolo in ciò: nell'em.an<'lJY,u✓lone <lei prok-ta.riato, cioo nel superamento della società divisa in clas. si .. Ma quehta (attento, caro Jhucr !) non è anti• cir){l.:r,i011deommatica (]j una. società di là da. venire, sibbc--ncla c:onstataz.ione della critica obbiettiva che t::. insita nel1a stessa so:--:ic.--ptàresente, la quale, per Je forze che in se contiene, e ch'essa di continuo SYiluppa per le necessità immanc-n.ti allo s,·iluppo suo proprio, è trascinata alla sua ncgaz.ione dialettica, cioè alla ccncili.azione col proprio opposto in una sintesi SuJX...-riore.La pa1-ticolare costit..uzi011e di questa società superiore i: Iimcssa da. Marx allo spontaneo sforzo creatore del proletariato, e non mette conto nemmeno cli indagare quale es.sa sarà, percht nes• suna è, marxisticamente, accettal3ile a priori. :Ma il Bauer taccia d'illibernle questa pretesa, anzi nega. addfrittura la possibilità di giw1gere ad llll nu.ovo assetto sociale in cui sien scomparse le classi e in cui, egli clice, • le ragioni ~di lotta sarebbero confinate nel campo spirituale». In sostanza egli non sa celare (e qui è la fatale contraddizione fra il suo liberalismo te01·ico e il suo liberalismo pratico) le sue simpatie per il presente regime, colla libera concorrenza fra produttori e la privata proprietà. lo non m'avventurerò in una critica di questa concezione, e solo mi limiterò ad osservare che la libera conconenza, come la intendono gli astratti teorici del liberalismo, ha da 11.11, pezzo cessato di esisteYe se pur ha esistito giammai: oggi i trust e 1 cartelli ris[X>ndono meglio agli int.e. ressi della classe dominante. E circa la proprietà, è certo quanto mai assurda la pretesa de] Bauer eh 'essa non possa cessare se non quando non esisterà più sWla terra una sol.a persona animata dal desiderio di possedere : pretesa assurda che però s'inquadra. in quel1a visione estetica de1la società dianzi acrennata, incapace assolutamente d1azione. Chè se il Bauer si fosse posto sul terreno dell'azione, lungi dalle elucubrazioni da tavolino, avrebbe dovuto convenire anch'egli che le forze •proletarie sono oggi le sole che possano agire colla massima conformità ai principi liberali. Il liberalismo di Sorel e di Marx Percbè era perlettamente marxistico - e ognun comprende ch'io mi riferisco qui allo spirito del marxismo - Giogio Sorel, quando denunziava come la degenerazione del socialismo ]o sfof-.w d'i conquista.re molti seggi legislativi per ~eréantegiarne il peso contro coqcession.i e favori ; era perfettamente marxistico quando negava che il socialismo potesse ridursi ad un mero contrasto di matei;aJi interessi, ad una mera lotta fra profitto e salario (nell.a quale del resto il salario no nriuscirebbe ad incidere dllr'evolmente e notevolmente il profitto); ei·a perfetta.mente marxistico quando rivendicava i diritti del capitalismo edl invocava un riconsolidamento della borghesia, percbè contro di essa potesse erigersi, sempre più forte nello sforzo intransigente dell'elevazione,. il proletariato rivoluz.iollalio creatore dell'ordine, nuovo. Egli sente che per creare quest 1ordine nuovo, le enagie riVoluziona.rie hanno da affermacr'si in piena libertà, e quindi respinge le ibride alleanze, i mercantili patteggiamenti, le conciliazio-ni demecratjche, gli alti patronati dello Stato che vin- • colano l'azione dei contendenti. I quali hanno da essere liberi e intransigenti quanto più è pesi. sibile, perchè meglio si acuiscano, nel procec;so formatore della lotta, le contrastanti energie. Collo stesso spirito Carlo 111arx levava alta la voce contro tutti gli interv~uzionismi statàli che ostacola.no il libero a.gire delle forze economiche; collo stesso spirito scioglieva nel Ma-n.ifesto un inno al capitalismo che DOll! ha avuto ancora l'eguale; collo stesso spirito bollava, col ferro rovente del suo sarcasmo, tutti i :filantropi che, per un ideale cli umanità e d'astratta giustizia, invocano una legislazione sociale intesa a mitigare le asprezze del confii tto e a far trionfare le norme dell'equità. Egli sentiva che impedire quelle asprezze, talvolta addirittufa selvagge, ei·a soffocare le iniziative, porre il bavaglio alla ci,,iltà. Siamo dunque in pieno liberalismo. E ha torto· il Bauer di affermare che il socialismo è 'di sua natura ddgmatico, per·chè mira ad affermare coH'au.torità deJlo Stato un sistema già prefm:mato. No. Il socialismo mira unicamente a sprrona.re"le iniziative rivoluzionarie del prole. tariato e ad esse sole affida di creare spontanea- _mt41te la società cli domani. La qU.:.1.lenon ha in se niente di prestabilito nè di definitivo, ma è null'altro che lo sbocco di queste libere iniziative. Io faccio getto volentieri di certe frasi troppo assolute ed arbilra.tie, come quella famosa clell'Engels che raffigura il socialismo come il passaggio daL regno della necessità al regno della libertà. La società nuova pei- la quale lavoriamo poggjerà pur essa stùla base fondamentalissima dell 'or<line economicd che il proJeta,riato avrà saputo creare; 1a coscietl7--1 umana si formerà anche allora nell'azione esercitata su un determi_ nato ambiente ec.onomioo-sociale, sotto l'impu.Lso. dell'ambiente medesimo; le ragioni di lotta non saranno, come dice il Bauer, confinate nel solo campo spirituale, ma continueranno ad essere la forza che moverà la società in perpetuo di venire, l_)reten<lc.--rcehe questo di venire abbia a cessareJcrbt::lllizzandosi la s-r.,cie;tà in un sistema immer dificabile, t negare l'jntima essenza del mar-.,.;is.mo -.tesso; pretendé.fe che abbia a ces.'¼U'e1a lotta, i: negare addirittura 1 aragfon d' e-~edella vita. Solo, doix, il ;,uperamento della soei<:tà a cla.ssi, muterà l'aspetto della lotta e nemutc..--Tannoi mezzi : er1 in ciò oonsi&te appunto qud che noi chiamiamo progrcsso, inteso cmne Dtreg-ua <li valutazi<Jne degli accadimt'Ilti str.fflci. ,\ I postuttu, se ogni fom,a sociale del passato fu transeunte, cmhe ci avverte il Bauer, nr.m. si comprenderebbe pc-rchi: proprio J 'attuale debba costituire la barriera insuperabile com'egll pretende, rivelando - proprio 1ui ! - quel dogmatfr,mo che invece rimprovera a nr.11. .-'1.a- e-qui s'a\.·aw....ala plù forte obbit:::zionema, mi si dirà, ...-oimarxisti ammettete la violenza <la cui il liberalismo rifugge. Precisamente. I~ per queste_,appunto io avvertivo più sopra che il liberalismo t una simplidzzazione del marxismo, o, per meglio dire, l'espressione d'una. società ncn pera.neo giunta a quella cosden7..a di s~ che noi trodamo nel marxismo. Gli è e.be noi marxisti rifuggiamo dal voler rinserrare la storia in uno sche:ma preformato, da cui si.a bandita. per sempre la violenza, che è un fatto purtroppo storicamc-nte ed etica.mente umano. Pertanto, senza f..are della vio1en7..a un sistema esclusi \·o di lotta, riconosciamo eh 'es~a può ES. sere in una data circostanzialità storica. un fatto necessario, per spezzare certe bardature o SOv--rastrutture che si reggano solo colla forza d 'u:na. tradizione superata nei fatti, o con altre armi storicamente senza valore. La sua giusti.fi.ca.zione,. per noi marxisti, i:. in_ re ipsa, nel durevole consolidamento dei suoi resultati, nella stessa hegeliana razionalità di ogni reale. ConclusioneEd ~ra tiriamo le somme. Se il socialismo non i:, e nnn può esserlo se li= a patto di negarsi, lo sforw di costringere il proletariato lungo una linea d'azione già tr--c.Ccia.ta;s'esso non è neppure il tentativo di sfruttare la forza poiitica. dello Stato per imporre le proprie leggi sociali e socialiZ7.atrici, il che sarebbe un confondere la geniale concezione del ~farx colle teorie prussiane di Lassalle ; se al contrario il socialismo è 1'affermazione spontanea delle energie che ~ ma.- turano nel proletariato; se esso, per questo maturarsi, de,,.--erifuggire da ogni inten·ento autoritar'io e coercitixo, ma ricercare la massima libertà d'azione per sè e per l'ay·,;-ersario ch'esso desidera Yigoroso e robusto, ne consegue che il socialismo è oggi la sola for7.a che possa essereYeramente liberale. Kè mi obbietti il Bauer che il Partito Socialista in Italia s'è comportato proprio nel modo opposto, almeno sin qui, perchè io potrei facilmente rispondergli che il liberalismo italiano èstato sin qui quello di Salandra e di Sarrocchi. Lo sforzo di giungere ad un assetto sociale in cui sia lecito al.fine alle forze sociali di libe. ramente operare (liberamente, s'intende, in relazione all'ambiente in cui ,,.--ivi.amo), è sforzo ammirevole cli giovani; ed è pure sforzo di giovani quello di liberare il socialismo daJ!e vecchie pasto~, così del dogmatismo riYoluzionario comè dello statalismo riformista, .e di affidare all'attività esclusiva delle masse, educatrice perchè intransigente, creatrice perchè spontanea., river luzionaria perchè affermante la dignità e la personalità del lavoratore, la creazione del nuovo édificio -sociale. E questa è opera squisitamente liberale. PROMETEO FILODEMO " b'E<!ODEhhfl 5TflillPfl ,, il ben noto ufficio di ritagli da giornali e riviste fondato nel I90I, ha sede ESCLUSIVAMENTE in· Milano (12) Corso Porta Nuova, 24. O.G.E.B. - Corso Principe Oddone, 34 Torino.

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